Il Gioco del Nuovo che Avanza

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andreone
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

Messaggio da leggere da andreone »

Il “Gioco del Pessimismo Strategico”
Questa tecnica consiste nel dipingere il futuro come catastrofico se si osasse cambiare il sistema attuale, così da scoraggiare qualsiasi trasformazione radicale.
Il messaggio implicito è che, per quanto il presente possa essere imperfetto, qualsiasi alternativa sarebbe ancora peggiore.
L’obiettivo è creare una paralisi collettiva, mantenendo il potere nelle mani di chi già lo detiene e impedendo che le persone credano possibile un cambiamento reale.
Come funziona
1. Demonizzazione del cambiamento
- Qualsiasi proposta di trasformazione viene presentata come irrealistica, pericolosa o destabilizzante.
- Si sottolineano solo gli aspetti negativi di un possibile cambiamento, anche se ipotetici o marginali.
- Si diffonde l’idea che chi propone alternative sia utopista, sognatore o irresponsabile.
2. Creazione di scenari apocalittici
- Si alimenta la paura dicendo che, senza il sistema attuale, ci sarebbe il caos, l’anarchia o il collasso economico.
- Si presentano casi estremi di altri Paesi o epoche storiche per dimostrare che il cambiamento porta solo disastri.
- Si utilizzano esempi selezionati di fallimenti per screditare l’intera possibilità di riforma.
3. Consolidamento dello status quo
- Si diffonde il messaggio che, per quanto il sistema sia difettoso, è l’unico realistico e funzionante.
- Si spinge l’idea che non esistano alternative praticabili, scoraggiando ogni discussione su soluzioni diverse.
- Si promuove il concetto che “meglio poco che niente”, accettando solo piccole modifiche superficiali invece di vere riforme.
Esempi di applicazione
- Politica: “Se cambiamo questo governo, sarà il disastro totale!” – Qualsiasi alternativa viene descritta come peggiore senza mai valutare i veri problemi del governo attuale.
- Economia: “Se proviamo un nuovo modello economico, perderemo stabilità e occupazione!” – Anche se il modello attuale crea disuguaglianza e precarietà, viene comunque difeso come l’unico possibile.
- Democrazia diretta: “Se diamo più potere alle persone, ci sarà il caos!” – Si insinua che il popolo sia troppo incompetente per decidere da solo e che solo le élite possano governare.
- Ambiente: “Se facciamo una transizione ecologica troppo veloce, sarà un disastro economico!” – Si usa la paura di una crisi per rallentare o ostacolare cambiamenti necessari.
- Diritti civili: “Se allarghiamo i diritti a tutti, la società crollerà!” – Qualsiasi progresso sociale viene dipinto come una minaccia alla stabilità.
Perché viene usata questa tecnica?
- Impedisce il dibattito: Se il cambiamento è sempre dipinto come pericoloso, nessuno si sentirà sicuro di proporre alternative.
- Sfrutta la paura dell’ignoto: Le persone preferiscono un male conosciuto piuttosto che un futuro incerto.
- Preserva i privilegi: Chi è al potere ha tutto l’interesse a mantenere il sistema invariato.
- Crea un senso di impotenza: Se ogni opzione è presentata come fallimentare, le persone si sentono incapaci di reagire.
Come riconoscerlo e contrastarlo
1. Chiedere prove concrete
- Ogni volta che qualcuno prevede scenari catastrofici, chiedere dati e fatti verificabili.
- Diffidare dei discorsi basati solo su ipotesi e paura.
2. Analizzare alternative reali
- Se un cambiamento è dipinto come disastroso, chiedere sempre: “Qual è l’alternativa migliore?”
- Valutare soluzioni di altri Paesi o contesti dove riforme simili hanno funzionato.
3. Svelare la manipolazione
- Quando viene usata la paura per mantenere il sistema attuale, smascherare il tentativo di manipolazione.
 Chiedere sempre chi ci guadagna dal mantenere tutto com’è.
4. Non accettare il “meno peggio”
- Il fatto che un sistema esistente funzioni “abbastanza bene” non significa che non si possa migliorare.
- Non farsi ingannare dalla logica del “almeno non è il peggiore”.
Conclusione
Il “gioco del pessimismo strategico” è un potente strumento per impedire qualsiasi cambiamento radicale, mantenendo il potere nelle mani di chi lo detiene. La paura viene usata come barriera mentale per far credere che l’unica scelta possibile sia continuare come sempre.
Smascherare questa tecnica significa riappropriarsi della possibilità di immaginare e costruire un futuro migliore, senza lasciarsi bloccare dalla paura indotta.
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Gasiot
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

Messaggio da leggere da Gasiot »

andreone ha scritto: 19 feb 2025, 7:43 Il “Gioco del Pessimismo Strategico”
Questa tecnica consiste nel dipingere il futuro come catastrofico se si osasse cambiare il sistema attuale, così da scoraggiare qualsiasi trasformazione radicale.
Il messaggio implicito è che, per quanto il presente possa essere imperfetto, qualsiasi alternativa sarebbe ancora peggiore.
L’obiettivo è creare una paralisi collettiva, mantenendo il potere nelle mani di chi già lo detiene e impedendo che le persone credano possibile un cambiamento reale.
Come funziona
1. Demonizzazione del cambiamento
- Qualsiasi proposta di trasformazione viene presentata come irrealistica, pericolosa o destabilizzante.
- Si sottolineano solo gli aspetti negativi di un possibile cambiamento, anche se ipotetici o marginali.
- Si diffonde l’idea che chi propone alternative sia utopista, sognatore o irresponsabile.
2. Creazione di scenari apocalittici
- Si alimenta la paura dicendo che, senza il sistema attuale, ci sarebbe il caos, l’anarchia o il collasso economico.
- Si presentano casi estremi di altri Paesi o epoche storiche per dimostrare che il cambiamento porta solo disastri.
- Si utilizzano esempi selezionati di fallimenti per screditare l’intera possibilità di riforma.
3. Consolidamento dello status quo
- Si diffonde il messaggio che, per quanto il sistema sia difettoso, è l’unico realistico e funzionante.
- Si spinge l’idea che non esistano alternative praticabili, scoraggiando ogni discussione su soluzioni diverse.
- Si promuove il concetto che “meglio poco che niente”, accettando solo piccole modifiche superficiali invece di vere riforme.
Esempi di applicazione
- Politica: “Se cambiamo questo governo, sarà il disastro totale!” – Qualsiasi alternativa viene descritta come peggiore senza mai valutare i veri problemi del governo attuale.
- Economia: “Se proviamo un nuovo modello economico, perderemo stabilità e occupazione!” – Anche se il modello attuale crea disuguaglianza e precarietà, viene comunque difeso come l’unico possibile.
- Democrazia diretta: “Se diamo più potere alle persone, ci sarà il caos!” – Si insinua che il popolo sia troppo incompetente per decidere da solo e che solo le élite possano governare.
- Ambiente: “Se facciamo una transizione ecologica troppo veloce, sarà un disastro economico!” – Si usa la paura di una crisi per rallentare o ostacolare cambiamenti necessari.
- Diritti civili: “Se allarghiamo i diritti a tutti, la società crollerà!” – Qualsiasi progresso sociale viene dipinto come una minaccia alla stabilità.
Perché viene usata questa tecnica?
- Impedisce il dibattito: Se il cambiamento è sempre dipinto come pericoloso, nessuno si sentirà sicuro di proporre alternative.
- Sfrutta la paura dell’ignoto: Le persone preferiscono un male conosciuto piuttosto che un futuro incerto.
- Preserva i privilegi: Chi è al potere ha tutto l’interesse a mantenere il sistema invariato.
- Crea un senso di impotenza: Se ogni opzione è presentata come fallimentare, le persone si sentono incapaci di reagire.
Come riconoscerlo e contrastarlo
1. Chiedere prove concrete
- Ogni volta che qualcuno prevede scenari catastrofici, chiedere dati e fatti verificabili.
- Diffidare dei discorsi basati solo su ipotesi e paura.
2. Analizzare alternative reali
- Se un cambiamento è dipinto come disastroso, chiedere sempre: “Qual è l’alternativa migliore?”
- Valutare soluzioni di altri Paesi o contesti dove riforme simili hanno funzionato.
3. Svelare la manipolazione
- Quando viene usata la paura per mantenere il sistema attuale, smascherare il tentativo di manipolazione.
 Chiedere sempre chi ci guadagna dal mantenere tutto com’è.
4. Non accettare il “meno peggio”
- Il fatto che un sistema esistente funzioni “abbastanza bene” non significa che non si possa migliorare.
- Non farsi ingannare dalla logica del “almeno non è il peggiore”.
Conclusione
Il “gioco del pessimismo strategico” è un potente strumento per impedire qualsiasi cambiamento radicale, mantenendo il potere nelle mani di chi lo detiene. La paura viene usata come barriera mentale per far credere che l’unica scelta possibile sia continuare come sempre.
Smascherare questa tecnica significa riappropriarsi della possibilità di immaginare e costruire un futuro migliore, senza lasciarsi bloccare dalla paura indotta.
Ottima argomentazione
Shamas che se ne intende di pubblicità non potrà che condividere
Mi ricorda
La storia del cuscino....tanti anni fa' si diceva che era un buon cuscino quello che teneva bene la forma di quando era nuovo, poi arrivo della spugna sintetica economica che ti lasciava un bel buco in centro
Cosa fa il pubblicitario ? Ti inventa il Memory foam e te lo fa pagare più caro perché quello è il TUO cuscino personale
Cosa c'entra questo? ...nulla ma anche la democrazia diretta non c' entra nulla con quello che hai ben descritto tu
Anzi...dare un peso alla democrazia diretta vuol dire spiegarne il funzionamento nella realtà quotidiana
Se vuole dire fare un referendum quotidiano o che altro
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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RedWine
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

Messaggio da leggere da RedWine »

andreone ha scritto: 19 feb 2025, 7:43
Il “gioco del pessimismo strategico” è un potente strumento per impedire qualsiasi cambiamento radicale, mantenendo il potere nelle mani di chi lo detiene. La paura viene usata come barriera mentale per far credere che l’unica scelta possibile sia continuare come sempre.
Smascherare questa tecnica significa riappropriarsi della possibilità di immaginare e costruire un futuro migliore, senza lasciarsi bloccare dalla paura indotta.
hai fatto un'analisi complessa e in molte parti condivisibile,
ma è solo teoria.
"il popolo" che decide per il suo bene autonomamente e in prima persona (democrazia diretta) è un'assurdità, Thatcher diceva che esistono solo i singoli individui, all'opposto Stalin diceva che esisteva solo la collettività, ma che si concretizzava di fatto nel suo opposto (dittatura personale),
una mediazione tra questi due estremi è considerare la società come fatta da individui che si organizzano discutono e mediano tra loro per difendere o affermare i propri interessi collettivi di gruppo o di classe, e concretamente per farlo delegano un proprio rappresentante (democrazia rappresentativa)
che poi qualcuno elegga un 5S a proprio rappresentante non è colpa del sistema, il sistema presuppone che tu non elegga a tuo rappresentante un imbecille
con questo non voglio sostenere che è tutto perfetto e non migliorabile, anzi attualmente la nostra democrazia fa particolarmente pena (per non usare altra parola piu forte)
Da sempre io sono per la sussidiarietà, il federalismo, e l'uso regolare di referendum di qualsiasi tipo (modello svizzera) e quindi tendenzialmente verso una maggiore democrazia diretta, pur sapendo che una vera democrazia diretta, a tutti i livelli (ossia senza corpi intermedi) è come dicevo all'inizio un'assurdità
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andreone
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

Messaggio da leggere da andreone »

RedWine ha scritto: 19 feb 2025, 9:29 hai fatto un'analisi complessa e in molte parti condivisibile,
ma è solo teoria.
"il popolo" che decide per il suo bene autonomamente e in prima persona (democrazia diretta) è un'assurdità, Thatcher diceva che esistono solo i singoli individui, all'opposto Stalin diceva che esisteva solo la collettività, ma che si concretizzava di fatto nel suo opposto (dittatura personale),
una mediazione tra questi due estremi è considerare la società come fatta da individui che si organizzano discutono e mediano tra loro per difendere o affermare i propri interessi collettivi di gruppo o di classe, e concretamente per farlo delegano un proprio rappresentante (democrazia rappresentativa)
che poi qualcuno elegga un 5S a proprio rappresentante non è colpa del sistema, il sistema presuppone che tu non elegga a tuo rappresentante un imbecille
con questo non voglio sostenere che è tutto perfetto e non migliorabile, anzi attualmente la nostra democrazia fa particolarmente pena (per non usare altra parola piu forte)
Da sempre io sono per la sussidiarietà, il federalismo, e l'uso regolare di referendum di qualsiasi tipo (modello svizzera) e quindi tendenzialmente verso una maggiore democrazia diretta, pur sapendo che una vera democrazia diretta, a tutti i livelli (ossia senza corpi intermedi) è come dicevo all'inizio un'assurdità
Il popolo non è un’entità astratta, ma un insieme di individui
La critica iniziale sembra partire da un fraintendimento: la democrazia diretta non è un'entità collettiva che decide in modo monolitico, ma un sistema in cui gli individui partecipano attivamente ai processi decisionali. La dicotomia tra Thatcher e Stalin è fuorviante, perché ignora che la democrazia diretta può benissimo conciliare autonomia individuale e decisioni collettive senza dover per forza passare per un'autorità centralizzata.

La rappresentanza non è una soluzione, ma parte del problema
L’idea che gli individui debbano per forza delegare un rappresentante per difendere i propri interessi è un dogma imposto dal sistema attuale. La realtà dimostra che i rappresentanti spesso agiscono per interessi propri o di gruppi di potere, anziché per quelli di chi li ha eletti. Inoltre, non esiste nessuna garanzia che chiunque venga eletto rappresenti davvero la volontà degli elettori una volta al potere. Il problema non è solo chi viene eletto, ma il fatto che il sistema permetta e incentivi il tradimento del mandato popolare.

La democrazia diretta esiste già e funziona
Il modello svizzero, che lo stesso interlocutore cita, dimostra che un ampio utilizzo dei referendum può funzionare e migliorare la qualità democratica. Ma il sistema svizzero non è ancora una vera democrazia diretta, perché mantiene forti componenti rappresentative. Tuttavia, dimostra che un ampliamento del potere decisionale diretto dei cittadini non porta al caos, ma a scelte più ponderate e rappresentative della volontà popolare.

L’idea che la democrazia diretta sia "un'assurdità" è solo un pregiudizio
Dire che “una vera democrazia diretta è un’assurdità” senza argomentare perché, significa solo ripetere una convinzione indotta dal sistema. Se l’idea è che sia impossibile eliminare completamente la rappresentanza, è una questione di transizione e implementazione, non di impossibilità. Non si passa da un sistema oligarchico a una democrazia diretta totale in un giorno, ma si possono creare strumenti per ridurre gradualmente la necessità della rappresentanza fino a renderla superflua.

Non si tratta di "non eleggere un imbecille", ma di impedire che chiunque possa tradire
Affermare che il sistema non è colpevole se la gente elegge un "imbecille" è un ragionamento che scarica la responsabilità sull'elettore, ignorando il fatto che il sistema stesso non offre alternative reali e non ha meccanismi efficaci per impedire il tradimento del mandato. La democrazia diretta, invece, non si basa sulla fiducia cieca in un singolo individuo, ma su un controllo costante e diretto delle decisioni politiche da parte della collettività.

Conclusione
L’obiezione sollevata rientra nel Gioco del Pessimismo Strategico: dipingere la democrazia diretta come un’utopia irrealizzabile per scoraggiare qualsiasi tentativo di implementarla. In realtà, il vero problema non è la fattibilità, ma la mancanza di volontà politica di chi trae vantaggio dallo status quo.

Se il modello rappresentativo fosse veramente efficace, non saremmo a questo punto. E se la democrazia diretta fosse così assurda, non ci sarebbero esempi concreti di successo come i referendum svizzeri. Il problema è che chi detiene il potere non vuole che il popolo decida davvero, perché perderebbe il controllo.
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Gasiot
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Ok ...ma questa simpatica utopia come può diventare realizzabile?
Finirà ho capito che un buon passo sarebbe un massiccio ricorso al referendum
Potrebbe essere un buon mezzo anche per noi pur non essendo svizzeri
Però ovviamente potrebbero essere solo per questioni locali dove il cittadino comune conosce luoghi e situazioni
Dubito possa funzionare a livello statale su questioni serie , eppoi chi avrebbe titolo per organizzare e controllare il voto? Un buffonata come han provato i 5* o le elezioni del PD?
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

Messaggio da leggere da andreone »

Gasiot ha scritto: 19 feb 2025, 14:06 Ok ...ma questa simpatica utopia come può diventare realizzabile?
Finirà ho capito che un buon passo sarebbe un massiccio ricorso al referendum
Potrebbe essere un buon mezzo anche per noi pur non essendo svizzeri
Però ovviamente potrebbero essere solo per questioni locali dove il cittadino comune conosce luoghi e situazioni
Dubito possa funzionare a livello statale su questioni serie , eppoi chi avrebbe titolo per organizzare e controllare il voto? Un buffonata come han provato i 5* o le elezioni del PD?
Capisco le tue perplessità, ma la questione va affrontata senza preconcetti. Partiamo dal punto chiave: perché il referendum dovrebbe funzionare solo a livello locale e non nazionale?

1. La complessità non è un ostacolo
L’idea che l' individuo comune non possa decidere su questioni nazionali perché "troppo complesse" è una strategia usata per mantenere il potere nelle mani di pochi.

Oggi il Parlamento è composto da politici che non sono esperti di ogni materia, eppure decidono lo stesso. Come? Si avvalgono di esperti e studi tecnici.
Lo stesso approccio può essere adottato con la democrazia diretta: prima di un referendum, gli individui possono accedere a informazioni chiare e imparziali sui pro e contro di una proposta.
In Svizzera, ad esempio, gli individui votano anche su temi complessi come la politica fiscale, il sistema sanitario e i trattati internazionali, e non c’è stato nessun collasso.
2. Il falso problema dell’organizzazione e del controllo del voto
Il referendum è un meccanismo ufficiale, non una consultazione improvvisata da un partito.

Le stesse istituzioni che oggi gestiscono le elezioni politiche possono gestire anche i referendum.
Parlare delle votazioni interne dei 5 Stelle o del PD è fuorviante: non sono esempi di democrazia diretta, ma di strumenti interni a partiti politici.
3. La paura del cambiamento
Dire che la democrazia diretta non funzionerebbe su scala nazionale perché "potrebbe creare caos" è una tipica applicazione del "Gioco del Pessimismo Strategico":

Si dipinge qualsiasi alternativa come rischiosa o irrealistica per scoraggiare il cambiamento.
Si dimentica che il sistema attuale non è affatto perfetto: delegare tutto ai rappresentanti ha portato corruzione, decisioni prese contro la volontà popolare e totale scollegamento tra individui e istituzioni.
4. Il referendum come strumento, non come fine
Il referendum non è la soluzione a tutto, ma è uno strumento che permette agli individui di decidere direttamente sulle questioni che li riguardano.

Se il sistema attuale fosse realmente efficiente e rappresentativo, il ricorso ai referendum sarebbe minimo, perché la politica rispecchierebbe già la volontà popolare.
Il problema non è il referendum, ma il fatto che oggi siamo abituati a non avere voce in capitolo.
Quindi la vera domanda è: vogliamo continuare a delegare il nostro futuro a pochi politici o vogliamo strumenti che ci permettano di decidere direttamente?
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Gasiot
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

Messaggio da leggere da Gasiot »

Quindi il quesito sarebbe:
Meglio delegare il futuro a persone fisiche oppure ad un computer gestito da persone fisiche
Lo so benissimo che il modo attuale di gestire questa specie di democrazia ha molti difetti, però ho sempre l'illusione che qualche politico delegato sia migliore del precedente
Sarò pessimista , ma siamo lontani dalla Svizzera per sognare il loro sistema di governo.
Basta vedere come sono i loro cantoni multilingue rispetto alle nostre regioni
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Gasiot ha scritto: 19 feb 2025, 16:06 Quindi il quesito sarebbe:
Meglio delegare il futuro a persone fisiche oppure ad un computer gestito da persone fisiche
Lo so benissimo che il modo attuale di gestire questa specie di democrazia ha molti difetti, però ho sempre l'illusione che qualche politico delegato sia migliore del precedente
Sarò pessimista , ma siamo lontani dalla Svizzera per sognare il loro sistema di governo.
Basta vedere come sono i loro cantoni multilingue rispetto alle nostre regioni
vedo alcune contraddizioni nel tuo ragionamento.

L'illusione del politico migliore
Dici che hai sempre l'illusione che un politico delegato possa essere migliore del precedente. Ma il punto centrale della democrazia diretta è proprio quello di non dover più sperare in un “buon politico”, perché il potere decisionale non è più nelle mani di pochi rappresentanti, ma direttamente nelle mani delle persone.
Affidarsi alla speranza che forse un giorno arriverà un politico onesto è il motivo per cui il sistema rimane immobile.

La delega rimane il problema
Il dilemma che poni tra “delegare il futuro a persone fisiche o a un computer gestito da persone fisiche” è una falsa dicotomia. La democrazia diretta non prevede una gestione algoritmica delle decisioni, ma semplicemente trasferisce il potere decisionale dai rappresentanti alla collettività. Gli strumenti digitali possono essere un mezzo per facilitare la partecipazione, ma il punto centrale è la responsabilità diretta nelle scelte.

“Non siamo la Svizzera” è un alibi
È vero che in Svizzera il sistema funziona e che la loro cultura politica è diversa, ma il punto è: perché funziona? Perché hanno creato istituzioni che permettono ai cittadini di prendere decisioni reali e perché hanno avuto il tempo di abituarsi a questo meccanismo. Nessuno nasce pronto per la democrazia diretta, ma si diventa pronti praticandola.
Dire “da noi non funzionerebbe” significa solo autolimitarsi. Se nessuno inizia, ovviamente non si arriverà mai a quel livello.

Il paragone tra i cantoni svizzeri e le regioni italiane
È vero che la gestione locale è diversa, ma anche in Italia ci sono realtà amministrative più efficienti di altre. La differenza è che in Svizzera le comunità locali hanno più strumenti per autogestirsi, mentre in Italia i cittadini non hanno reali strumenti decisionali. Se in Italia le regioni fossero governate con meccanismi di democrazia diretta, i cittadini avrebbero un motivo in più per partecipare e migliorare il sistema.

In sintesi, il punto non è “se siamo già pronti”, ma se vogliamo iniziare il percorso per diventarlo. Se non si inizia mai, ovviamente non si arriverà mai da nessuna parte.
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Bene ...a questo punto ti racconto un piccolo esperimento di democrazia diretta ...o meglio visto che poi è fallito chiamiamolo in altro modo, un maggior coinvolgimento delle persone nella gestione politica del territorio
Come territorio prendiamo una tranquilla cittadina di provincia senza grossi problemi di mafie o delinquenza ,gestita come tutte da un sindaco ed annessi partiti vari e come spesso accade quelli che abitano in periferia si sentono trascurati rispetto a quelli che vivono in centro ,poi ci sono quelli delle frazioni isolate che stanno peggio di tutti per servizi troppo lontani e quelli del centro che soffrono il caos del traffico, rumore ..per non parlare dei giovani esuberanti che fanno arrabbiare gli anziani sonnolenti
Tutto normale insomma ..però a grande richiesta vengono istituiti i consigli di quartiere per avvicinare l'amministrazione ai problemi della gente ...sono tutti d'accordo sia quelli di sx che dx
I componenti di questo consiglio di quartiere sono regolarmente eletti senza troppi intoppi burocratici e si riuniscono regolarmente ...mah c'è un problema ...i cittadini brontoloni non ci sono quasi mai .
Del resto non ci sono neppure a seguire i consigli comunali tranne qualche rara occasione dove si prevede qualcosa di extra
Quindi coinvolgere il singolo cittadino nella vita pubblica non è mica cosi facile ,che sia pigrizia o qualcosa di meglio da fare ,sono coinvolti solo quelli come me ,te e altri forumisti sparsi in giro nel web .
Per gli altri bastano le partite, grande fratello ,quiz e tutto quanto passano i media ma la politica non attira ...ma non è un male nazionale , credo sia cosi in tutto il mondo .
Certo ci sono le eccezioni ,i giovani dei centri sociali ma per fortuna sono piccole minoranze rumorose
Democrazia diretta rimane una simpatica utopia che non critico affatto ma utopia resta ,come la mia voglia di secessione dell'italia in due o tre macroregioni ,utopia innocua perche non realizzabile ....
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Gasiot ha scritto: 19 feb 2025, 17:00 Bene ...a questo punto ti racconto un piccolo esperimento di democrazia diretta ...o meglio visto che poi è fallito chiamiamolo in altro modo, un maggior coinvolgimento delle persone nella gestione politica del territorio
Come territorio prendiamo una tranquilla cittadina di provincia senza grossi problemi di mafie o delinquenza ,gestita come tutte da un sindaco ed annessi partiti vari e come spesso accade quelli che abitano in periferia si sentono trascurati rispetto a quelli che vivono in centro ,poi ci sono quelli delle frazioni isolate che stanno peggio di tutti per servizi troppo lontani e quelli del centro che soffrono il caos del traffico, rumore ..per non parlare dei giovani esuberanti che fanno arrabbiare gli anziani sonnolenti
Tutto normale insomma ..però a grande richiesta vengono istituiti i consigli di quartiere per avvicinare l'amministrazione ai problemi della gente ...sono tutti d'accordo sia quelli di sx che dx
I componenti di questo consiglio di quartiere sono regolarmente eletti senza troppi intoppi burocratici e si riuniscono regolarmente ...mah c'è un problema ...i cittadini brontoloni non ci sono quasi mai .
Del resto non ci sono neppure a seguire i consigli comunali tranne qualche rara occasione dove si prevede qualcosa di extra
Quindi coinvolgere il singolo cittadino nella vita pubblica non è mica cosi facile ,che sia pigrizia o qualcosa di meglio da fare ,sono coinvolti solo quelli come me ,te e altri forumisti sparsi in giro nel web .
Per gli altri bastano le partite, grande fratello ,quiz e tutto quanto passano i media ma la politica non attira ...ma non è un male nazionale , credo sia cosi in tutto il mondo .
Certo ci sono le eccezioni ,i giovani dei centri sociali ma per fortuna sono piccole minoranze rumorose
Democrazia diretta rimane una simpatica utopia che non critico affatto ma utopia resta ,come la mia voglia di secessione dell'italia in due o tre macroregioni ,utopia innocua perche non realizzabile ....
Quello che hai descritto non è un fallimento della democrazia diretta, ma di un sistema che continua a basarsi sulla delega e sulla burocrazia. I consigli di quartiere non sono strumenti di democrazia diretta, ma organi consultivi senza potere decisionale. Se i cittadini non partecipano è perché sanno che le loro richieste non verranno ascoltate. È una questione di fiducia nel sistema, non di "pigrizia".

Se la partecipazione fosse davvero impossibile, allora anche le elezioni non avrebbero senso, eppure la gente va a votare (seppur con un calo costante di affluenza, segno che il sistema attuale sta perdendo credibilità). La differenza è che, con la democrazia diretta, i voti conterebbero davvero e non si limiterebbero a scegliere il "meno peggio" ogni 5 anni.

L'idea che la politica non interessi a nessuno è un’illusione: basta vedere quante persone si lamentano quotidianamente di tasse, servizi, corruzione. Il problema è che oggi non hanno strumenti per agire direttamente, quindi si disinteressano perché sanno che nulla cambierà.

La democrazia diretta non è un’utopia: esiste già in Svizzera, dove i cittadini votano regolarmente su questioni locali e nazionali. Funziona perché le loro decisioni sono vincolanti. Se da noi non viene applicata, non è perché è impossibile, ma perché chi detiene il potere non vuole perderlo.

Se qualcosa è difficile da realizzare, la soluzione non è arrendersi e chiamarla “utopia”, ma capire quali sono gli ostacoli e superarli.
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

Messaggio da leggere da Gasiot »

E' gia difficile risolvere i problemi quotidiani dei vari cittadini di una piccola comunità figuriamoci i problemi di uno stato centralista
Con un referendum la maggioranza vince ,sembra un bene ma tutto sta nello scopo del referendum stesso e conseguentemente quante persone interessate si danno da fare per vincere ed avere quello vogliono ........ a discapito di qualcun altro ovviamente
E questo qualcun altro ovviamente un pò incaxxato ti promuove un altro referendum contrario mettendoci più impegno ,soldi e roba
Morale ...gestisci la comunità come ti pare ,ma se c'è libertà di scelta c'è sempre uno contento e l'altro no ,non sarà bello ma è il meglio che ci possiamo permettere
Mi parli di maggiore coinvolgimento di persone scontente di pagare tasse ad esempio ...e se con un referendum costoro riuscissero ad eliminare le tasse che si fà ?
Sono certo che avrebbero la maggioranza ma poi?
E la corruzione? non si elimina con un referendum sicuramente
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Gasiot ha scritto: 19 feb 2025, 17:33 E' gia difficile risolvere i problemi quotidiani dei vari cittadini di una piccola comunità figuriamoci i problemi di uno stato centralista
Con un referendum la maggioranza vince ,sembra un bene ma tutto sta nello scopo del referendum stesso e conseguentemente quante persone interessate si danno da fare per vincere ed avere quello vogliono ........ a discapito di qualcun altro ovviamente
E questo qualcun altro ovviamente un pò incaxxato ti promuove un altro referendum contrario mettendoci più impegno ,soldi e roba
Morale ...gestisci la comunità come ti pare ,ma se c'è libertà di scelta c'è sempre uno contento e l'altro no ,non sarà bello ma è il meglio che ci possiamo permettere
Mi parli di maggiore coinvolgimento di persone scontente di pagare tasse ad esempio ...e se con un referendum costoro riuscissero ad eliminare le tasse che si fà ?
Sono certo che avrebbero la maggioranza ma poi?
E la corruzione? non si elimina con un referendum sicuramente
Capisco che sollevi alcune preoccupazioni valide, ma è importante fare chiarezza su diversi punti.

Il rischio di polarizzazione e conflitto: È vero che i referendum possono portare a scontri tra fazioni che vogliono risultati diversi, ma questo è un aspetto che fa parte della democrazia diretta. È giusto che tutti abbiano voce in capitolo, anche se le decisioni finali potrebbero non piacere a tutti. La democrazia diretta non implica che tutti siano sempre contenti, ma che le decisioni vengano prese collettivamente e non da un ristretto gruppo di potere.

Maggiore coinvolgimento delle persone: Il coinvolgimento di persone "scontente" non significa che si possa fare qualsiasi cosa. Il problema non è che la maggioranza vinca, ma che sia educata, informata e consapevole delle conseguenze delle sue scelte. I cittadini hanno il diritto di esprimersi, ma anche il dovere di farlo in modo consapevole, non solo per il proprio interesse immediato, ma per il bene comune.

Il caso delle tasse: Se un referendum dovesse eliminare le tasse, ci sarebbero sicuramente delle conseguenze devastanti per il funzionamento della comunità. Ma questo è un punto cruciale: in una democrazia diretta, la società deve essere in grado di valutare le conseguenze delle proprie scelte. Non possiamo lasciare che solo alcuni interessi di parte decidano per tutti. Il punto non è eliminare le tasse, ma rendere i cittadini consapevoli di come le decisioni economiche influiscano sulla comunità.

La corruzione e i referendum: È vero che un referendum non eliminerà la corruzione, ma uno strumento di democrazia diretta può sicuramente contribuire a una maggiore trasparenza e a un maggiore controllo della classe politica. Se i cittadini hanno un mezzo per esprimersi su temi fondamentali, saranno in grado di monitorare meglio le azioni dei politici e di esigere un governo più responsabile.

In sintesi, la preoccupazione che sollevi riguarda il potenziale abuso o l'instabilità derivante dalla democrazia diretta, ma non è un argomento sufficiente per rinunciare alla possibilità di decidere collettivamente. Certo, bisogna fare in modo che il processo democratico sia equilibrato, educato e consapevole, ma proprio per questo è fondamentale che si creino i meccanismi giusti di educazione civica e di responsabilità nelle scelte collettive.
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Queste preoccupazioni nascono proprio dal sistema stesso che ha tutto l'interesse a mantenere il controllo e a evitare che i cittadini abbiano il potere di cambiare le cose attraverso la democrazia diretta. Spesso, chi detiene il potere utilizza strategie per seminare paura e confusione riguardo ai cambiamenti radicali, come appunto l'introduzione di referendum vincolanti, al fine di evitare che i cittadini possano realmente riprendersi il controllo delle decisioni politiche.

La polarizzazione e il conflitto: Il sistema teme che la democrazia diretta possa scatenare conflitti tra gruppi di interesse, ma questo è un modo per minimizzare il potere del popolo. La realtà è che, in un sistema di democrazia diretta, la discussione aperta e il dibattito sono essenziali per affinare le decisioni e per assicurarsi che siano informate e bilanciate. La paura di conflitti è solo un altro strumento di dissuasione usato per giustificare il mantenimento dello status quo.

La gestione delle tasse e dei problemi economici: La preoccupazione che eliminare le tasse possa essere dannoso è legata al fatto che il sistema fiscale attuale è strutturato per mantenere il controllo centralizzato. La libertà di scelta attraverso i referendum non implica decisioni irrazionali, ma dovrebbe dare ai cittadini la possibilità di ragionare insieme su soluzioni alternative. Invece di impedire la partecipazione, sarebbe utile educare la popolazione a scegliere consapevolmente.

La corruzione: Quando si parla di corruzione, il sistema tende a ridurre il problema a una questione di "impossibilità di eliminare la corruzione con un referendum". Ma questo è un altro esempio di come il sistema non vuole che il popolo abbia il potere di monitorare e decidere. In effetti, maggiore trasparenza e partecipazione sarebbero un potente antidoto contro la corruzione, perché darebbero ai cittadini gli strumenti per controllare costantemente le azioni della politica.

In sostanza, queste preoccupazioni sono spesso costruite ad arte dal sistema per dissuadere dalla partecipazione attiva e dal cambiamento. Il vero problema non è l'introduzione dei referendum o della democrazia diretta, ma piuttosto la perdita di potere da parte di chi controlla il sistema.
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Gasiot ha scritto: 19 feb 2025, 16:06 Quindi il quesito sarebbe:
Meglio delegare il futuro a persone fisiche oppure ad un computer gestito da persone fisiche
Lo so benissimo che il modo attuale di gestire questa specie di democrazia ha molti difetti, però ho sempre l'illusione che qualche politico delegato sia migliore del precedente
Sarò pessimista , ma siamo lontani dalla Svizzera per sognare il loro sistema di governo.
Basta vedere come sono i loro cantoni multilingue rispetto alle nostre regioni
anche la svizzera è una democrazia rappresentativa, anche se meno autoritaria e centralizzata della nostra, e il fatto che i cittadini non gestiscano la povertà ma il benessere aiuta molto.
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Re: Il Gioco del Nuovo che Avanza

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Ho notato che alcuni sempre cercano di contestare, minimizzare deviare il discorso quando si parla di democrazia diretta inventandosi di tutto.
Cioè non vogliono alcuni che viene toccato il potere del sistema.
Sarebbe il caso di finirla con questi giochi
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