Benvenuto, egregio LUKA.Luka ha scritto: 27 giu 2020, 11:44 Buongiorno a tutti,
Vorrei porre una questione che ormai ragiono da diverso tempo: a cosa servono i partiti politici? Mi spiego meglio.
A cosa serve raggruppare delle persone in base alle loro idee che così simili non possono essere? Non avrebbe più senso votare persone per il loro lavoro, le loro idee personali e le loro competenze?
Ormai penso sia compreso un po' da tutti che le promesse fatte in campagna elettorale non vengono realizzate o se ciò viene fatto è fatto coi piedi, quindi perché continuare a etichettare le persone?
Io ho delle idee ma sinceramente non mi sento rappresentato da nassuno dei partiti esistenti al giorno d'oggi ed è meglio così, se avessi un partito preferito e se vi entrassi finirei per limitare la mia libertà di pensiero o quantomeno di espressione per dover rimanere all'interno dei principi di quel gruppo.
Vorrei sapere la vostra opinione al riguardo.
Saluti
Si', ma l'elettorato ha la possibilità di scegliere la persona che al momento offre le maggiori garanzie. In questa nostra democrazia invece si eleggono schieramenti che alla fine fanno solo quello che torna comodo ai loro interessi. E poi, difficilmente, i loro leader sono disposti a lasciare la poltrona dopo i citati otto anni.Vento ha scritto: 27 giu 2020, 13:51 Ma anche per eleggere un presidente ci vogliono i partiti che esaminino, filtrino le candidature, per ridurle a numeri piccoli, tra cui l'elettore possa poi scegliere.
Caro amico,ben venuto nel forum.Luka ha scritto: 27 giu 2020, 11:44 Buongiorno a tutti,
Vorrei porre una questione che ormai ragiono da diverso tempo: a cosa servono i partiti politici? Mi spiego meglio.
A cosa serve raggruppare delle persone in base alle loro idee che così simili non possono essere? Non avrebbe più senso votare persone per il loro lavoro, le loro idee personali e le loro competenze?
Ormai penso sia compreso un po' da tutti che le promesse fatte in campagna elettorale non vengono realizzate o se ciò viene fatto è fatto coi piedi, quindi perché continuare a etichettare le persone?
Io ho delle idee ma sinceramente non mi sento rappresentato da nassuno dei partiti esistenti al giorno d'oggi ed è meglio così, se avessi un partito preferito e se vi entrassi finirei per limitare la mia libertà di pensiero o quantomeno di espressione per dover rimanere all'interno dei principi di quel gruppo.
Vorrei sapere la vostra opinione al riguardo.
Saluti
In 170 anni le abbiamo provate TUTTE, esclusa la dittatura Comunista ( che con il senno del poi sarebbe stata la nostra salvezza).Luka ha scritto: 27 giu 2020, 11:44 Buongiorno a tutti,
Vorrei porre una questione che ormai ragiono da diverso tempo: a cosa servono i partiti politici? Mi spiego meglio.
A cosa serve raggruppare delle persone in base alle loro idee che così simili non possono essere? Non avrebbe più senso votare persone per il loro lavoro, le loro idee personali e le loro competenze?
Ormai penso sia compreso un po' da tutti che le promesse fatte in campagna elettorale non vengono realizzate o se ciò viene fatto è fatto coi piedi, quindi perché continuare a etichettare le persone?
Io ho delle idee ma sinceramente non mi sento rappresentato da nassuno dei partiti esistenti al giorno d'oggi ed è meglio così, se avessi un partito preferito e se vi entrassi finirei per limitare la mia libertà di pensiero o quantomeno di espressione per dover rimanere all'interno dei principi di quel gruppo.
Vorrei sapere la vostra opinione al riguardo.
Saluti
Caro Luka, hai genericamente ragione, ma hai dimenticato che affidarsi alla personalita' delle persone singole, porta ad errori madornali e spesso irreparabili. Come fa un pubblico a decidere in maniera sensata che una persona sia dotata di virtu' e capacita' superiori a quelle di un altro? Il pubblico puo' essere manipolato da chi ha piu' soldi ad esempio, o da chi e' piu' roboante ed appariscente e critica tutti anche se in testa ha solo segatura. I partiti servono innazitutto a definire le idee ed ideali delle persone che li rappresentano ufficialmente: difficile trovare un comunista in un partito di destra o viceversa, ad esempio. Servono anche a delineare chi ha desiderio di dedicarsi alla politica a tempo pieno. Non puoi fare politica ad esempio, se stai in un negozio o ufficio tutto il giorno. Dovrai scegliere di dedicarti alla politica, Inoltre i partiti dovrebbero anche "selezionare" i loro iscritti per permettere ai loro MIGLIORI di presentarsi e occupare cariche pubbliche e /o importanti. Quindi sono d' accordo con te che i partiti alcune di queste cose NON le fanno,ma se i singoli si presentassero da soli le conseguenze sarebbero ancora peggiori, Vincerebbe solo chi ha molti soldi o chi e' un fanfarone e fa tanto rumore.Luka ha scritto: 27 giu 2020, 11:44 Buongiorno a tutti,
Vorrei porre una questione che ormai ragiono da diverso tempo: a cosa servono i partiti politici? Mi spiego meglio.
A cosa serve raggruppare delle persone in base alle loro idee che così simili non possono essere? Non avrebbe più senso votare persone per il loro lavoro, le loro idee personali e le loro competenze?
Ormai penso sia compreso un po' da tutti che le promesse fatte in campagna elettorale non vengono realizzate o se ciò viene fatto è fatto coi piedi, quindi perché continuare a etichettare le persone?
Io ho delle idee ma sinceramente non mi sento rappresentato da nassuno dei partiti esistenti al giorno d'oggi ed è meglio così, se avessi un partito preferito e se vi entrassi finirei per limitare la mia libertà di pensiero o quantomeno di espressione per dover rimanere all'interno dei principi di quel gruppo.
Vorrei sapere la vostra opinione al riguardo.
Saluti
se permetti prima di risponderti ti pongo una domanda, (ma potrebbero essercene centinaia di simili)Luka ha scritto: 27 giu 2020, 11:44 Buongiorno a tutti,
Vorrei porre una questione che ormai ragiono da diverso tempo: a cosa servono i partiti politici? Mi spiego meglio.
A cosa serve raggruppare delle persone in base alle loro idee che così simili non possono essere? Non avrebbe più senso votare persone per il loro lavoro, le loro idee personali e le loro competenze?
Tengo a precisare che il "mi piace" a questo tuo post si riferisce al primo paragrafo.heyoka ha scritto: 27 giu 2020, 17:53In 170 anni le abbiamo provate TUTTE, esclusa la dittatura Comunista ( che con il senno del poi sarebbe stata la nostra salvezza).Luka ha scritto: 27 giu 2020, 11:44 Buongiorno a tutti,
Vorrei porre una questione che ormai ragiono da diverso tempo: a cosa servono i partiti politici? Mi spiego meglio.
A cosa serve raggruppare delle persone in base alle loro idee che così simili non possono essere? Non avrebbe più senso votare persone per il loro lavoro, le loro idee personali e le loro competenze?
Ormai penso sia compreso un po' da tutti che le promesse fatte in campagna elettorale non vengono realizzate o se ciò viene fatto è fatto coi piedi, quindi perché continuare a etichettare le persone?
Io ho delle idee ma sinceramente non mi sento rappresentato da nassuno dei partiti esistenti al giorno d'oggi ed è meglio così, se avessi un partito preferito e se vi entrassi finirei per limitare la mia libertà di pensiero o quantomeno di espressione per dover rimanere all'interno dei principi di quel gruppo.
Vorrei sapere la vostra opinione al riguardo.
Saluti
E continuiamo a voler credere nella PARANOIA di un MESSIA in grado di saper GOVERNARE GLI ITALIANI.
Per come la vedo, e ZAIA in Veneto lo ha dimostrato, se lo stato italiano facesse la stessa fine MAGARI IN MODO PACIFICO che ha fatto la ex Jugoslavia, secondo me i Popoli italici ci avrebbero solo da guadagnare.
E parlo di TUTTI i popoli Italici da quello Tirolese, al Veneto, al Toscano, al Sardo-Corso, al Pugliese, al Campano, al Siculo e al Lombardo.
La differenza la fa la speranza di cambiamentonerorosso ha scritto: 28 giu 2020, 1:09 Se ci pensate bene, la forma "partito" rimane comunque indispensabile. Seppure con altro nome, da che sono esistite la società organizzata, anche in monarchie assolute, sono sempre esistiti i "partiti".
Pensiamo alla Grecia antica o a Roma.
E se prendiamo ad esempio anche l'antica Cina, o Babilonia o l'impero persiano o macedone piuttosto che non gli imperi andini, vediamo che pur in monarchie assolute, le società, comunque fossero costituite, e quali classi fossero rappresentate, è sempre stata divisa in "partiti".
Per venire alle società contemporanea, con le "democrazie" contrapposte e/o alternative ai "totalitarismi", vediamo che la forma "partito" è onnipresente, e anzi la tendenza mono-partitica è predominante, anche nelle stesse "democrazie".
Quale differenza c'è tra un sistema in cui un partito unico porta avanti un certo tipo di politica e uno in cui due (o più) partiti e/o coalizioni di partiti si alternano al potere dopo una farsa denominata "elezioni", portando avanti le stesse politiche?