RedWine ha scritto: 8 feb 2020, 23:47
cuneoman ha scritto: 8 feb 2020, 20:39
Ma i PM fanno carriera in base a quanti ne fanno condannare? Hanno un guadagno se gli imputati sono assolti, condannati o prescritti? Idem per i magistrati, hanno una promozione in base alle sentenze date, al tipo o numero si sentenze?
Perchè se fosse così, basta assolvere tutti o condannare tutti, fatto in un giorno per avere 1.000 processi l'anno a favore...
Non escludendo affatto che ci siano magistrati comprati o associati alla mafia, è fisiologico quanto ripugnante, non vedo come questi abbiano interessi ad avere processi ingiusti o millenari. A differenza dei politici, mafiosi, avvocati e delinquenti in genere che hanno tutto da guadagnare.
Prendiamo il solo caso Berlusconi, anzichè tirarla avanti per 20 anni,bastava condannarlo immediatamente e finirla lì...
A loro non giova ne avere i processi eterni, ne avere una mala giustizia, semmai avere una difesa della casta, ma questo non c'entra nulla con quanto appena detto.
il PM è la pubblica accusa, ti porta in tribunale in base al reato che suppone tu abbia commesso, e di cui dispone delle CONCRETE prove. se un PM porta sistematicamente gente in tribunale con accuse campate in aria che fanno fallire un processo dietro l'altro, mi pare corretto che dopo Nx sbagli venga cortesemente invitato a cambiare mestiere, mentre se si rivela efficace è opportuno un avanzamento nella carriera.
mentre l'efficacia di un magistrato si giudicherebbe dall'accettazione che hanno le sentenze, se venissero sistematicamente sottoposte a ricorso, anche in questo caso andrebbe valutata la sua posizione.
quindi sia giudici che PM verrebbero (in linea di massima) valutati non dalla quantità ma dalla qualità del proprio operato.
il ricorso deve smettere di essere la norma e diventare un'eccezione, e ti parrà strano, ma sono convinto che anche il criminale debba sentirsi tutelato da un giudice terzo non colluso con l'accusa e al di sopra delle parti. un giudice che gli da una giusta condanna se il PM porta concrete prove, ma anche che lo assolve se il PM non riesce al di la di ogni (ragionevole) dubbio a provarne la colpevolezza.
Ed è proprio per questo che i magistrati non fanno carriera in base al voto popolare (come chiede Heyoka ad esempio) o con u processi conclusi, ma con l'anzianità di servizio e altri parametri. Che poi uno venga condannato o meno non influisce minimamente, proprio perchè il suo compito è fare giustizia e non condannare a prescindere.
L'avvocato difensore ha il compito di far assolvere il suo cliente o di fargli avere il minimo della pena, anche se è colpevole, tutti hanno diritto di potersi difendere in base alle leggi vigenti.
Ma il PM. non ha il compito di cercare di mandare per forza l'imputato in galera!!!!!!!!! Questo è importante!!
Il suo compito è quello di sostenere l'accusa e cercare di procurarsi le prove, di fare le indagini. Ma finito il primo grado andrà in appello solo se non è soddisfatto della sentenza, è qui l'enorme differenza!! Non è pagato, ne giudicato, ne premiato per far condannare l'imputato, il suo ruolo è quello di coordinare e gestire l'accusa per bilanciare la difesa, poi non ha nessun interesse per "vincere" è fare un'ingiustizia verso un povero innocente.
Questo è basilare.
La suddivisione delle carriere, PM-Magistrati, è una richiesta legittima, ma solo perchè a volte si creano delle amicizie, intese personali tra gli stessi, che potrebbero rendere meno obiettivo il giudizio. Quindi non ci vedo niente di male nel farlo, come non la trovo una cosa così determinante. Ma facciamolo, così tagliamo la testa al toro.
Poi qualcuno vorrebbe premiare i giudici più produttivi, e già lo sono a livello europeo in base alle udienze e processi fatti, di media. Ma come decidere questo? Il maxi-processo di Falcone è durato anni ed è uno solo, uno scippo lo fai magari in un paio d'ore se colto in flagrante (e non fa ricorso!!!). La risposta non è così facile.
Per il discorso di prima, guardiamo anche tangentopoli. La maggioranza dei parlamentari prendeva mazzette o era al corrente che i colleghi lo facevano. Per la legge italiana sarebbero dovuti finire in carcere. Loro avevano tutti gli interessi, almeno per 15 anni che la giustizia non funzionasse. Poi dopo essere stati beccati ancor di più
Ora, dal 1994 c'è stato un duro scontro con la magistratura delegittimata, e mettiamo in qualche occasione a ragione.
Ma nella stragrande maggioranza dei casi Il secondo potere dello Stato è stato impossibilitato a eseguire il suo mandato. E qui si torna al mio discorso, ai delinquenti fa comodo una giustizia lenta e inefficiente, non certo ai giudici che si devono vedere i ladri e mafiosi fuori dalle galere per aver rispettato le leggi vigenti, loro non hanno nessun interesse o vantaggio da questo. Anzi, perdono anni dietro a questioni che si potrebbero risolvere in pochi minuti o che non dovrebbero neanche arrivare sulle loro scrivanie