non per farci credere, ma è troppo complesso e basta.andreone ha scritto: 17 mar 2025, 8:16 In sintesi, il sistema è costruito per farci credere che il potere sia troppo complesso per essere gestito dai cittadini stessi.
Allucinante. Non lo accetto.Gasiot ha scritto: 17 mar 2025, 11:34 Sarà un discorso breve ma complicato ma cerca di capirmi
Io sono un selvatico costretto a vivere in un allevamento, non ci sto troppo male perché comunque vivo in pascoli vari e diversi tra loro
Certamente gli altri chi vivono in batteria ,al chiuso stanno peggio anche se a dire il vero , non sentono troppo le stagioni ,quindi né il caldo né il freddo
Anche se a volte mi chiedo se loro sanno che esistono le stagioni
Ne ho trovati parecchi altri di selvatici come me , ci siamo frequentati un po' ma non per troppo tempo, tra selvatici le differenze sono più pesanti e forti rispetto a quegli altri che seguono il gregge
Dopo un po' anche nel gruppo dei selvatico spuntava quello che aveva la tendenza a fare il capo....ma è normale che sia così in tutto quel che fai nella vita incontri sempre chi va avanti chi sta indietro e chi se ne frega di dove sta andando ... tanto ci vanno tutti
Morale .... Ognuno per sé è bello , basta che non ci sia da decidere altrimenti si litiga subito
Ma se accettiamo che ovunque ci sia qualcuno che comanda e qualcuno che segue, non facciamo altro che giustificare il sistema in cui viviamo. Il problema non è l’inevitabilità di leader e gregge, ma il fatto che oggi il potere è concentrato nelle mani di pochi, mentre la maggior parte non ha nemmeno la consapevolezza di poter scegliere. La vera sfida non è evitare il conflitto, ma trovare un modo per decidere insieme senza riprodurre gli stessi schemi di dominio. Sei davvero convinto che non ci sia alternativa?Gasiot ha scritto: 17 mar 2025, 11:34 Sarà un discorso breve ma complicato ma cerca di capirmi
Io sono un selvatico costretto a vivere in un allevamento, non ci sto troppo male perché comunque vivo in pascoli vari e diversi tra loro
Certamente gli altri chi vivono in batteria ,al chiuso stanno peggio anche se a dire il vero , non sentono troppo le stagioni ,quindi né il caldo né il freddo
Anche se a volte mi chiedo se loro sanno che esistono le stagioni
Ne ho trovati parecchi altri di selvatici come me , ci siamo frequentati un po' ma non per troppo tempo, tra selvatici le differenze sono più pesanti e forti rispetto a quegli altri che seguono il gregge
Dopo un po' anche nel gruppo dei selvatico spuntava quello che aveva la tendenza a fare il capo....ma è normale che sia così in tutto quel che fai nella vita incontri sempre chi va avanti chi sta indietro e chi se ne frega di dove sta andando ... tanto ci vanno tutti
Morale .... Ognuno per sé è bello , basta che non ci sia da decidere altrimenti si litiga subito
Dire che il potere è 'troppo complesso' significa accettare senza discussione un modello centralizzato in cui pochi decidono per tutti. Ma la complessità non è un ostacolo alla partecipazione, è solo una scusa per escludere le persone dalle decisioni. Il cittadino organizzato non deve per forza diventare un partito con gerarchie rigide; ci sono modelli di democrazia diretta, assemblee popolari, sistemi decisionali distribuiti. Se davvero il cittadino è così incompetente, allora come fa a scegliere chi lo governa? Il paradosso è evidente: si presume che la gente sia troppo ignorante per decidere, ma abbastanza saggia per eleggere chi decide per loro. Il vero problema non è l’incompetenza, ma il fatto che il sistema attuale non permette alla gente di acquisire la competenza necessaria.RedWine ha scritto: 17 mar 2025, 14:54 non per farci credere, ma è troppo complesso e basta.
un bun politico, un buon sovrano, un buon dittatore, è tale se sa circondarsi di persone competenti nei diversi campi che lo consigliano.
il cittadino è singolo, non esistono i cittadini se non si organizzano, e se si organizzano diventano partito con le sue strutture e quindi la sua gerarchia.
dal punto di vista del singolo si arriva sempre a uno di questi due principi
principio di incompetenza
https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Peter
o a quello di inadeguatezza
https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger
e poi soprattutto esistono sempre immanenti su tutto, le cinque leggi fondamentali della stupidità
dove nella mia esperienza chi sta nell'area S, in certe situazioni è numericamente preponderante rispetto alle altre aree messe insieme.
la competenza di una persona la si puo dedurre da quello che ha fatto prima di entrare in politica oppure se è entrato direttamente in una struttura di partito partendo dal basso dalle scelte fatte nel suo percorso politico.andreone ha scritto: 18 mar 2025, 12:45 Dire che il potere è 'troppo complesso' significa accettare senza discussione un modello centralizzato in cui pochi decidono per tutti. Ma la complessità non è un ostacolo alla partecipazione, è solo una scusa per escludere le persone dalle decisioni. Il cittadino organizzato non deve per forza diventare un partito con gerarchie rigide; ci sono modelli di democrazia diretta, assemblee popolari, sistemi decisionali distribuiti. Se davvero il cittadino è così incompetente, allora come fa a scegliere chi lo governa? Il paradosso è evidente: si presume che la gente sia troppo ignorante per decidere, ma abbastanza saggia per eleggere chi decide per loro. Il vero problema non è l’incompetenza, ma il fatto che il sistema attuale non permette alla gente di acquisire la competenza necessaria.
Il principio di sussidiarietà è interessante, ma spesso viene usato come uno slogan senza essere applicato davvero. Se davvero lo seguiamo fino in fondo, allora significa che le decisioni dovrebbero essere prese al livello più vicino possibile ai cittadini, il che implica strumenti di democrazia diretta più forti. Quanto alla competenza, è vero che si può valutare il percorso di una persona, ma la politica non è solo una questione di tecnici: è anche una questione di visione, valori e scelte collettive. E chi valuta la competenza di chi sceglie i 'competenti'? L'élite politica si autoseleziona in un circolo chiuso, e il cittadino può solo scegliere tra opzioni preconfezionate. Se la gente non è ritenuta abbastanza competente per decidere direttamente, perché dovrebbe esserlo per scegliere chi decide per loro?RedWine ha scritto: 18 mar 2025, 13:20 la competenza di una persona la si puo dedurre da quello che ha fatto prima di entrare in politica oppure se è entrato direttamente in una struttura di partito partendo dal basso dalle scelte fatte nel suo percorso politico.
non conosco modelli di democrazia diretta di società complesse, pur restando convinto che principio della sussidiarietà, https://it.wikipedia.org/wiki/Principio ... riet%C3%A0 è la migliore scelta possibile per la gestione di una società.
Certo, molte persone si adeguano per pigrizia o per la difficoltà di trovare informazioni affidabili, ma questa è solo una conseguenza del condizionamento sistemico. Il punto è che scuola, media e paura sono strumenti che creano questa situazione, non semplicemente effetti collaterali.Gasiot ha scritto: 18 mar 2025, 17:45 Essere competente per decidere non è obbligatorio,anzi la maggior parte dei cittadini italiani no ha stimoli per decidere , si adegua
Un po' per pigrizia , è più comodo brontolare che studiare ed un po' per la difficoltà di avere informazioni...sono tante le fonti contraddittorie tra loro
È vero che spesso il potere non va ai più capaci, ma a chi vuole arrivarci a tutti i costi, anche a costo di rinunciare a qualità fondamentali. Però la realtà è che finché il sistema non cambia, non ci sono 'paletti' per migliorarlo. Continueremo a ricevere politici senza requisiti, perché è il sistema stesso che non li richiede. Forse la vera soluzione è non aspettarsi cambiamenti dai soliti partiti, ma spingere per una trasformazione radicale che vada oltre questi meccanismi corrottiSayon ha scritto: 18 mar 2025, 19:14 Cerchiamo di stare con i piedi per terra. Il mondo e' pieno di persone intelligenti e capaci. Ma pochi di loro vanno a fare i politici, e ancora meno arrivano al potere. Alla politica e al potere arrivano quelli che VOGLIONO arrivarci, che sono spesso poco intelligenti o impreparati, ma sono stati caapci di faretutto quelo che serviva per divenirlo. Capito queso ovvero che essere politico o capo non implica particulare intelligenza o capacita' ma volonta' di farlo, seguendo certi percorsi, perche ce la prendiamo tanto con loro? In Italia, il livello l' essere runteletuale dei politici e' molto basso, perche ci ci diviene attraverso l' essere ruffiano, essere fedele a certi politici, essere popolare per i motivi sbagliati. C'e una sola soluzione: se vogliamo politici migliori, e migliori capi dobbiamo mettere dei paletti, dei minimi di cultura e ;inteligenza, dei CV veramente che valgono, e stimolare la gengte piu preparata ad entrare in politica. In poche parole, i nostri politici e capi riflettono la nostra mancanza di requisiti. la politica ed il potere in Italia sono le uniche professioni dove non esiste alcun requisto. Lo abbiamo voluto cosi. ed allora accettiamo i politici di bassa lega e i capi senza grande lungimiranza come adesso. E preghiamo Dio che non facciano troppe caz//ate.
Cosa c' è "oltre" questi meccanismi?andreone ha scritto: 19 mar 2025, 16:04 È vero che spesso il potere non va ai più capaci, ma a chi vuole arrivarci a tutti i costi, anche a costo di rinunciare a qualità fondamentali. Però la realtà è che finché il sistema non cambia, non ci sono 'paletti' per migliorarlo. Continueremo a ricevere politici senza requisiti, perché è il sistema stesso che non li richiede. Forse la vera soluzione è non aspettarsi cambiamenti dai soliti partiti, ma spingere per una trasformazione radicale che vada oltre questi meccanismi corrotti
Bella domanda. "Oltre" questi meccanismi c’è la possibilità di riscrivere le regole, di creare un sistema che non favorisca solo chi è disposto a tutto pur di ottenere potere.
Questa è la teoriaandreone ha scritto: 20 mar 2025, 9:47 Bella domanda. "Oltre" questi meccanismi c’è la possibilità di riscrivere le regole, di creare un sistema che non favorisca solo chi è disposto a tutto pur di ottenere potere.
Ad esempio:
Strumenti di democrazia diretta (referendum senza quorum, bilancio partecipativo, revoca dei mandati).
Meccanismi di selezione trasparente per le cariche pubbliche, basati su competenze reali e non su giochi di potere.
Riduzione del peso dei partiti tradizionali, che oggi funzionano più come aziende che come rappresentanti del popolo.
Controllo dal basso, con cittadini attivi che non delegano ciecamente, ma partecipano e vigilano.
"Oltre" questi meccanismi significa rompere il recinto in cui il sistema vuole tenerci e costruire alternative vere, invece di aspettare che cambi qualcosa dall’alto.