PhyroSphera ha scritto: 18 gen 2025, 11:01
Riprendo i miei discorsi, constatando una certa fumosità e dissipazione nei commenti degli altri, cui attribuibili affermazioni antidemocratiche e appelli a invadenze e violenze, i quali ho segnalato agli appositi addetti del sito.
E' giusto che un presunto scippatore muoia in un inseguimento che accade in condizioni che non sarebbero dovute, cioè su mezzo di trasporto il cui uso lo Stato dovrebbe proibire e invece avalla con tanto di documentazione, senza riconoscerne l'alterazione?
Fosse stata la vittima colpevole, anche di aver profittato di un mezzo non idoneo facendo accusare di eccessi degli agenti onesti, è giusta la morte, senza porre sotto indagine chi nello Stato ha creato condizioni sbagliate per le strade? La causa della caduta è stata davvero correttamente valutata, o come sempre in questi casi l'incidente è stato considerato in base a un fraintendimento, cioè un ciclomotore classificato come motociclo, solo perché grosso (esiste nello Stato anche l'inversione opposta, motocicli classificati come ciclomotori, solo perché non grossi...)?
E' davvero sensato che gli agenti dell'ordine pratichino inseguimenti con forte insistenza in condizioni non confacenti? Non doveva invece accadere una comprensione, a prescindere dalla normativa sbagliata?
La questione dei deficit nelle léggi è assai vasta ma vi sono anche distorsioni nell'opinione pubblica. In Italia lo Stato appella "metropolitani" treni che non lo sono affatto e i giornalisti e i politici non sono da meno. Vien detto "omicidio stradale", usando espressione ambigua e scorretta, come se fossero le strade le cause di un delitto commesso; e non si valutano le proteste sulle condizioni delle strade, che in Italia a volte anzi spesso potrebbero essere di gran lunga meno difficili. Si dice di "patenti" e ci si scorda che non bisogna impedire di utilizzare le proprie capacità, anche se non corredate di un documento. Le patenti rilasciate per i motoveicoli sono documenti ottenuti con esami basati su teorie e pratiche che non distinguono adeguatamente o non distinguono proprio ciò che è motociclo o motocicletta da ciò che è ciclomotore. Il pilota dietro al quale sedeva il giovane Ramy era stato avvertito o confuso riguardo alle non-possibilità del suo grosso "scooter"? E come lo si stabilisce se la burocrazia nega differenze e confonde menzioni, travoandosi a negare anche insicurezze intrinseche?
Anni e anni per una légge sui caschi anche per i piccoli ciclomotori, ora cittadini multati per imprudenze, quasi sempre rischiose per sé e non gli altri... ma lo Stato non si è messo sotto processo per la propria imprudenza passata... Si poteva dare giusti avvisi e obblighi circostanziati, senza cadere sempre sull'orlo dell'abuso di tutela o peggio, invece prima non è stato fatto assolutamente niente, poi provvedimenti ambigui (da parte dello Stato, appunto).
Un agente dell'ordine dovrebbe far riferimento ai principi ancora validi dello Stato; e se un contenuto normativo è scorretto, se (nel caso specifico) un grosso scooter di fatto è un mezzo-pirata, un veicolo inadatto ad utilizzarsi correttamente, l'agente stesso dovrebbe per strada obbedire alle proprie percezioni e comprensioni, non a una carta di circolazione sbagliata ma cui uso invalso nello Stato.
Se lo Stato è ridotto così, incapace di garantire strade e mezzi per le strade... se (altro esempio, particolare) in un treno gli addetti fingono di stare in un salotto cittadino dove non ci sono utenti che vengono coi segni del lavoro appena svolto in un campo agricolo e gli stessi addetti sbagliano non solo nell'appellarsi al Codice Civile ma proprio anche nel modo di considerarlo, dimenticandosi pure che alcuni ambienti metropolitani possono essere durissimi a viversi... gli agenti dell'ordine cosa hanno per fare ordine? Delle vere testimonianze per iniziare qualcosa? In che senso devono essere sostenuti?
E in che senso l'appello generico alla cultura, senza prendere atto che ci sono intrusioni ai danni della comprensione e degli utilizzi di base della lingua o delle lingue in uso?
Si nota nelle reazioni politiche principali, da me elencate e analizzate in un secondo messaggio in questa discussione, l'assenza della menzione di queste problematiche; d'altronde un Governo e una Opposizione al Governo non hanno potere diretto di correggere lo Stato, nello stesso senso che il timoniere di una nave e quelli che con lui ne governano il tragitto non hanno il còmpito di meccanici e spazzini. Che dire della Presidenza della Repubblica? Questa sì ha una facoltà diretta ma il
presidiare in tal caso non è sufficiente o è inane.
Innanzitutto in casi di penurie così ogni cittadino dovrebbe cercare di essere critico, prudente... e accanto alla burocrazia, non in tutto corretta, ci starebbe bene un po' di
autocrazia: inutile un inseguimento a regola d'arte come se il mezzo inseguito fosse idoneo alle condizioni umane e stradali (sottolineo la distinzione tra uomini e strade, che la dizione "omicidio stradale" invece confonde). Se ciò pare troppo estremo, spropositato, allora si dovrebbe individuare i responsabili: periti, tecnici, esperti nello Stato e fuori; e quelli che hanno impedito o falsato le comunicazioni o addirittura costretto ad errori sotto minaccia di farne di peggiori.
Ma nel frattempo?
Nel frattempo non si può sostenere ciecamente degli agenti che non hanno tutto di corretto cui attenersi. Il carabiniere o il poliziotto devono inseguire ma secondo regole in parte falsate... né altri possono usare autorità necessarie... forse qualche passante, se in circostanze di estremo pericolo, potrebbe diffidare l'uso di un grosso scooter o addirittura inibirne senza essere denunciato per reato anche grave?
Altro esempio: gli scooter non grossi, si sa, sono in penurie che presentano problemi opposti ma non meno gravi: la potenza bassa è, come in tutti gli scooter, non disponibile sùbito e ciò costituisce un pericolo di troppo, in specie per chi sullo stesso veicolo; ma nessun divieto da parte dello Stato è mai stato emesso e si fa valere un falso principio di necessità, senza valutare di cosa si tratti. Se un cittadino deve evitare gli ingorghi per raggiungere un posto di lavoro, i bus sono parimenti coinvolti negli ingorghi, lui non è capace o non ha tempo di diventare
motociclista, non per questo usando uno scooter quest'ultimo diventa un buon mezzo di locomozione! Invece che inserire errori nelle léggi, bisognerebbe riconoscere stati di emergenza e provvedere al meglio. Dunque nella fattispecie segnare gli scooter quali mezzi impropri da usarsi solo in penuria e emergenze e impegnarsi a risolvere ciò che crea bisogni negativi...
Ma ancora: se uno scippatore sottrae oggetti per mangiare e non ha modo per dimostrarlo? Deve essere inseguito, tanto inseguito? (per giunta con regole falsate?...)
Possono o potrebbero esistere anche casi stranissimi e non sono gli agenti a
stabilire i fatti ma i giudici - se non sbagliano pure loro!
MAURO PASTORE