I complici del sistema

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andreone
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I complici del sistema

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Le seguenti frasi "Tengo famiglia", "Io eseguo gli ordini", "Io non ci posso fare niente" chi utilizza queste scuse e sceglie di non agire contro l'ingiustizia è, senza dubbio, complice.
Perché sono complici:
Contribuiscono al sistema ingiusto: Accettando passivamente ordini o regole ingiuste, rafforzano il sistema stesso, permettendogli di continuare a violare i diritti.
Omissione di responsabilità: Anche il non fare nulla di fronte a un'ingiustizia è un'azione: è scegliere di non intervenire, di non schierarsi dalla parte dei diritti e della giustizia.
Sostengono lo status quo: Ogni volta che si accettano le regole ingiuste senza opporsi, si legittima il sistema che le ha create.
Priorità ai propri interessi: Privilegiare la propria "tranquillità" o il proprio "benessere" rispetto alla difesa dei diritti altrui è un chiaro atto di complicità, anche se mascherato da necessità personali.
La complicità non è neutrale:
Non esiste una posizione neutrale quando si tratta di diritti fondamentali. O si lavora per tutelarli, o si accetta la loro violazione, diventando automaticamente parte del problema. Anche chi non impugna direttamente un'arma o non emette un ordine ingiusto è colpevole se permette che l'ingiustizia avvenga, pur avendo la possibilità di intervenire.
In sintesi:
La complicità non richiede un'azione diretta: anche chi rimane passivo o si nasconde dietro giustificazioni personali diventa parte attiva di un sistema ingiusto. Chiunque scelga di non agire contro la violazione dei diritti è complice, senza se e senza ma.
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heyoka
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Re: I complici del sistema

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La fai troppo facile.
La politica è un intrigo molto complicato.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Valerio
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Re: I complici del sistema

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heyoka ha scritto: 19 gen 2025, 21:33 La fai troppo facile.
La politica è un intrigo molto complicato.
Magari Andreone è troppo categorico nella sua condanna, ma anche tu non scherzi.

Quando ci metti la "politica" automaticamente ci metti una piena e colpevole consapevolezza.

Il silenzio, l'inazione,non sempre implicano una volontà di collaborare. C'anche la possibilità della vigliaccheria, della debolezza della paura.

Non si sferzano i deboli perché sono deboli. La Morale non deve diventare crudele.

Ed io conosco bene la differenza fra etica e morale, ha fatto parte della mia educazione in un collegio Gesuita, per parecchi anni.
Sovranità al Cittadino.
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In onore dei pennuti heyokani: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
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Re: I complici del sistema

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andreone ha scritto: 19 gen 2025, 20:03 Le seguenti frasi "Tengo famiglia", "Io eseguo gli ordini", "Io non ci posso fare niente" chi utilizza queste scuse e sceglie di non agire contro l'ingiustizia è, senza dubbio, complice.
Perché sono complici:
Contribuiscono al sistema ingiusto: Accettando passivamente ordini o regole ingiuste, rafforzano il sistema stesso, permettendogli di continuare a violare i diritti.
Omissione di responsabilità: Anche il non fare nulla di fronte a un'ingiustizia è un'azione: è scegliere di non intervenire, di non schierarsi dalla parte dei diritti e della giustizia.
Sostengono lo status quo: Ogni volta che si accettano le regole ingiuste senza opporsi, si legittima il sistema che le ha create.
Priorità ai propri interessi: Privilegiare la propria "tranquillità" o il proprio "benessere" rispetto alla difesa dei diritti altrui è un chiaro atto di complicità, anche se mascherato da necessità personali.
La complicità non è neutrale:
Non esiste una posizione neutrale quando si tratta di diritti fondamentali. O si lavora per tutelarli, o si accetta la loro violazione, diventando automaticamente parte del problema. Anche chi non impugna direttamente un'arma o non emette un ordine ingiusto è colpevole se permette che l'ingiustizia avvenga, pur avendo la possibilità di intervenire.
In sintesi:
La complicità non richiede un'azione diretta: anche chi rimane passivo o si nasconde dietro giustificazioni personali diventa parte attiva di un sistema ingiusto. Chiunque scelga di non agire contro la violazione dei diritti è complice, senza se e senza ma.
In molti casi, le scuse implicano malafede, la semplice volontà di sottrarsi alla giusta reprimenda.

Non tutti hanno la forza del Crociato, molti sono deboli, hanno paura di una vita sconvolta.

Vivo in un paese dove è forte l'omertà, e lo era già prima che la politica diventasse sopraffazione.

Per troppi anni i siciliani sono stati tenuti sottomessi al Potere, e si sono assuefatti.

L'assuefazione si combatte sottraendo le vittime al potere di controllo di chi le domina. Questo vale per i narcotici, per chi li domina con la violenza e per chi li compra.
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Re: I complici del sistema

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Valerio ha scritto: 20 gen 2025, 0:46 In molti casi, le scuse implicano malafede, la semplice volontà di sottrarsi alla giusta reprimenda.

Non tutti hanno la forza del Crociato, molti sono deboli, hanno paura di una vita sconvolta.

Vivo in un paese dove è forte l'omertà, e lo era già prima che la politica diventasse sopraffazione.

Per troppi anni i siciliani sono stati tenuti sottomessi al Potere, e si sono assuefatti.

L'assuefazione si combatte sottraendo le vittime al potere di controllo di chi le domina. Questo vale per i narcotici, per chi li domina con la violenza e per chi li compra.
Una lotta continua, insomma.
Ma ne vale la pena???
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Re: I complici del sistema

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Valerio ha scritto: 20 gen 2025, 0:34
Ed io conosco bene la differenza fra etica e morale, ha fatto parte della mia educazione in un collegio Gesuita, per parecchi anni.
Beh.....tutto sommato non ne sei uscito male.😜
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Re: I complici del sistema

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heyoka ha scritto: 20 gen 2025, 8:16 Una lotta continua, insomma.
Ma ne vale la pena???
Certo che ne vale la pena. Il Popolo deve evolvere, non restare debole e sottomesso.
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Re: I complici del sistema

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heyoka ha scritto: 19 gen 2025, 21:33 La fai troppo facile.
La politica è un intrigo molto complicato.
sebbene le sfide politiche siano complesse, ciò non significa che non ci sia spazio per l'azione individuale o collettiva contro l'ingiustizia.
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Re: I complici del sistema

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Valerio ha scritto: 20 gen 2025, 0:46 In molti casi, le scuse implicano malafede, la semplice volontà di sottrarsi alla giusta reprimenda.

Non tutti hanno la forza del Crociato, molti sono deboli, hanno paura di una vita sconvolta.

Vivo in un paese dove è forte l'omertà, e lo era già prima che la politica diventasse sopraffazione.

Per troppi anni i siciliani sono stati tenuti sottomessi al Potere, e si sono assuefatti.

L'assuefazione si combatte sottraendo le vittime al potere di controllo di chi le domina. Questo vale per i narcotici, per chi li domina con la violenza e per chi li compra.
pur riconoscendo la difficoltà e la paura, la resistenza e il cambiamento non richiedono sempre una "forza del Crociato", ma anche piccole azioni collettive o individuali possono fare la differenza nel lungo termine.
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