Valerio ha scritto: 15 gen 2025, 17:39
14 anni sono sufficienti a costruire tutte le centrali nucleari che ci servono per non aver più bisogno di combustibili fossili.
Prima di tutto, i 14 anni che avevo indicato sono il periodo di esaurimento delle riserve nazionali accertate al ritmo attuale di estrazione, che copre appena il 5% degli attuali consumi di gas. Ipotizzando di dare fondo a tutte le riserve, queste coprirebbero il fabbisogno nazionale di 8 mesi e non di 14 anni.
Nel 2023 abbiamo ricavato dai combustibili fossili 147 TWh (di cui 119 dal gas naturale), pari al 47% della richiesta di elettricità, un 37% è venuto dalle rinnovabili e un 16% l'abbiamo importato dall'estero (dati TERNA). Ipotizzando di sostituire i combustibili fossili con il nucleare, in particolare con EPR francesi da 1,65 GW, ovvero i più moderni e più grossi reattori nucleari esistenti (c'è già un memorandum di intesa tra Ansaldo Nucleare e il colosso EDF) e ipotizzando un capacity factor tra l'85 e il 90%, ciascuno di questi reattori erogherà 12 o 13 TWh l'anno. Quindi ci servirebbero una dozzina di EPR per sostituire i combustibili fossili nella produzione nazionale di elettricità. Bene, ma quanti EPR sono stati costruiti finora in Francia? La Francia è il paese più nuclearizzato al mondo, dispone di 57 reattori e nel 2023 ha ricavato dell'atomo il 65% della produzione nazionale di elettricità. Ma ha un solo EPR, l'unità 3 della centrale di Flamanville, allacciata alla rete il 20 dicembre scorso,
dopo ben 17 anni di lavori. E questo è anche l'unico reattore nucleare costruito in Francia in questo secolo. Dove al momento non ci sono altri cantieri aperti, a dispetto di un'età media dei reattori in esercizio che sfiora i 40 anni, cioè la vita operativa prevista in sede di progetto per la quasi totalità di questi impianti (a molti dei quali, dopo gli opportuni e costosi aggiornamenti, è stata prorogata la licenza). Dunque la Francia ha impiegato 17 anni per costruire un EPR ma in base a quanto scrivi noi dovremmo essere in grado di farne 12 in 14 anni. E quanto è costato l'EPR francese? In una recentissima pronuncia la Corte dei conti francesi ha rivisto al rialzo la sua precedente stima del 2020 (quando il reattore era ancora in costruzione) tenendo conto dell'inflazione e dei costi finanziari. Tieniti forte:
Il reattore EPR di Flamanville costa ai contribuenti francesi 23,7 miliardi di euro.
Cioè più di una volta e mezza il preventivo del ponte sullo Stretto di Messina!
https://www.lefigaro.fr/societes/epr-de ... s-20250114
Egregio Valerio, io scommetterei che in Italia in 14 anni riusciremmo sì e no a capire DOVE costruire una centrale atomica, a superare l'opposizione dei residenti e a completare l'iter legislativo e quello burocratico. In ogni caso un confronto oggettivo con le rinnovabili, in termini di costi e tempi di costruzione, ci porta rapidamente a concludere che il nucleare è solo una ingente distrazione di fondi dalle rinnovabili e una assurda perdita di tempo in vista delle scadenze del programma di decarbonizzazione europeo al quale abbiamo aderito.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo