Se un extraterrestre rapisse a scopo di studio un italiano.......

[Leno Lazzari]

Ben detto Soda . Quando si tratta dell'eccezionale sia imbattibili
ma sull'oridnari e la pianificazione viene fuori il peggio di noi .

[etabeta255]

Non saprebbe dove collocarci, metterci tra gli umani o tra gli ovini ( pecore ).

[Acido]

Non saprebbe dove collocarci, metterci tra gli umani o tra gli ovini ( pecore ).

Mah, non saprei.
In natura vince chi si adatta.
Ad esempio il coraggio come lo intendiamo noi é l’ultima soluzione, ovvero la battaglia e la lotta non sono da preferire alla fuga poiché in battaglia spesso ci si ferisce e questo potrebbe essere pericoloso anche per il vincitore.
Inoltre chi non usa la diplomazia deve sempre essere in guerra.
Quindi l’extraterrestre potrebbe invece trovare l’italiano come supremo esempio di capacità di sopravvivenza in qualsiasi contesto.
E non dimentichiamo la nostra capacità di avvelenare cibi e bevande… che nella nostra storia ha spesso cambiato gli eventi.
Questa capacità non si esplicita più tramite veleni nei cibi… ma magari nell’avvelenare contesti a noi sfavorevoli.
Chissà cosa effettivamente penserebbe l’extraterrestre di noi. Che poi andrebbe differenziato l’italiano popolo dall’italiano politico.

[Leno Lazzari]

Non saprebbe dove collocarci, metterci tra gli umani o tra gli ovini ( pecore ).

Ma qualcuno, e non sto pensando necessariamente al mondo
della politica, finirebbe direttamente fra gli sciacalli .

[RedWine]

Mah, non saprei.
In natura vince chi si adatta.
Ad esempio il coraggio come lo intendiamo noi é l’ultima soluzione, ovvero la battaglia e la lotta non sono da preferire alla fuga poiché in battaglia spesso ci si ferisce e questo potrebbe essere pericoloso anche per il vincitore.
Inoltre chi non usa la diplomazia deve sempre essere in guerra.
Quindi l’extraterrestre potrebbe invece trovare l’italiano come supremo esempio di capacità di sopravvivenza in qualsiasi contesto.
E non dimentichiamo la nostra capacità di avvelenare cibi e bevande… che nella nostra storia ha spesso cambiato gli eventi.
Questa capacità non si esplicita più tramite veleni nei cibi… ma magari nell’avvelenare contesti a noi sfavorevoli.

una visione molto... femminile.
non sbagliata, ma femminile.

Chissà cosa effettivamente penserebbe l’extraterrestre di noi. Che poi andrebbe differenziato l’italiano popolo dall’italiano politico.

e su quest'ultima frase non sono d'accordo.
l'autodenigrazione è uno dei nostri difetti come popolo, e denigrare i nostri rappresentanti è un aspetto del nostro carattere nazionale che ultimamente ha preso troppo piede.

[Leno Lazzari]

L'italiano innegabilmente, tira fuori il meglio di se la dove gli altri
gettano la spugna, quando é costretto ad affrontare situazioni o
problemi disperati .

Allora alla fin fine nel bene e nel male é meglio continuare a essere italiani .



............ ecche cavolo, sai che vita una vita senza faantasia !? !? !?

[heyoka]

L'on. Borrelli è un po' ossessionato dal problema della legalità......Proprio stamane, al bar, un amico, un vecchio compagno comunista, sincero democratico, sosteneva che a mali estremi estremi rimedi. Secondo lui, l'Italia ha urgente bisogno di una dittatura comunista. Tre anni, non di più, ma rigida, feroce! Per estirpare la micro e la macrodelinquenza, l'evasione fiscale, la corruzione politica e i mestieranti della politica. Immobili dismessi del demanio adattati a carceri e agenti provocatori infiltrati un po' dappertutto. Per ripristinare la certezza del diritto e della pena, e per inculcare in tutti i cittadini il senso indelebile del PRIMATO ASSOLUTO DEL BENE COMUNE. Con la forza, se necessario, come si fa con i cani e con i gatti che si ostinano a cacare fuori posto e che una volta imparato non sbagliano più. Dice che in 3 anni l'Italia diventerebbe meglio della Svizzera. Non ho saputo dargli torto, anzi gli ho suggerito di fondare un partito con quel programma.

Ti ricordo Fosforo, che la SERENISSIMA, è stata la più antica e longeva repubblica del mondo.
Una Storia più che millenaria che ha illuminato il.mondo civile per la sua cultura, storia, civiltà ed ordine civile.
Cancellata dal NAZISTA Napoleone, doveva essere restaurata nel Congresso di Vienna del 1815 ma fu TRADITA dalle monarchie imperialiste Europee.
Per quanto mi riguarda, più che una dittatura Comunista ( alla quale io preferirei eventualmente una Mussoliniana), credo che per salvare l Italia ci vorrebbe una Soluzione, DEMOCRATICA, simile a quella che ha portato al dissolvimento della ex Jugoslavia.
E sono certo che la Repubblica del Meridione, troverebbe migliore vantaggio anche di una rinata Repubblica Serenissima.
Vedo che quella di San Marino non se la passa male, seppur circondata dall' ABORTO Italiano.

[Fosforo31]

Ti ricordo Fosforo, che la SERENISSIMA, è stata la più antica e longeva repubblica del mondo.
Una Storia più che millenaria che ha illuminato il.mondo civile per la sua cultura, storia, civiltà ed ordine civile.
Cancellata dal NAZISTA Napoleone, doveva essere restaurata nel Congresso di Vienna del 1815 ma fu TRADITA dalle monarchie imperialiste Europee.
Per quanto mi riguarda, più che una dittatura Comunista ( alla quale io preferirei eventualmente una Mussoliniana), credo che per salvare l Italia ci vorrebbe una Soluzione, DEMOCRATICA, simile a quella che ha portato al dissolvimento della ex Jugoslavia.
E sono certo che la Repubblica del Meridione, troverebbe migliore vantaggio anche di una rinata Repubblica Serenissima.
Vedo che quella di San Marino non se la passa male, seppur circondata dall' ABORTO Italiano.

Nutro grande rispetto per la Serenissima e la sua storia, senza dubbio la più importante tra le repubbliche marinare. Anche se è controverso che fosse la più antica. In ogni caso la repubblica nasce nell'antica Roma, dopo il periodo monarchico, e dura oltre 5 secoli fino all'impero. Ma i prodromi sono certamente (come al solito) nei Greci e nella loro politeía, in particolare la democrazia (diretta) ateniese.
Se non erro il dissolvimento della ex Jugoslavia non fu del tutto pacifico, in ogni caso ritornare alla antica frammentazione politica dell'Italia la trovo idea anacronistica, impraticabile e insana. Prima di tutto gli italiani sono uno dei popoli geneticamente, storicamente e culturalmente più omogenei del mondo. Non possiamo assolutamente paragonarci alla ex Jugoslavia, coacervo di lingue, culture e religioni diverse. In secondo luogo, se l'Italia con l'ottavo PIL del pianeta è politicamente ridotta a burattino di USA, NATO e UE (davvero penoso - solo per fare un esempio recente - il "pellegrinaggio" della nostra premier all'abitazione privata del signor Trump, quando il presidente degli Stati Uniti arriva dopodomani a Roma) figuriamoci come sarebbero trattati i vari staterelli italici. In terzo luogo, essendo l'Italia una e indivisibile, qualsiasi maggioranza o anche minoranza di italiani che non fosse d'accordo con la secessione, veneti inclusi, avrebbe tutto il diritto di opporsi, anche con la forza, e di non riconoscere gli eventuali nuovi governi. Lo stesso dicasi ovviamente per le forze armate, carabinieri e polizia, che hanno il preciso dovere di difendere l'unità nazionale. A meno che non venisse prima cambiato l'art.5 della Costituzione - per es. in "La Repubblica è una ma divisibile", con un referendum da svolgersi ovviamente sull'intero territorio nazionale. Auguri! Non mi soffermo sulle enormi difficoltà di natura pratica, amministrativa, economica e finanziaria in cui precipiteremmo dopo una frammentazione politica. Il periodo di transizione sarebbe lungo e durissimo per tutti. Ma c'è l'argomento a mio avviso più importante: le sfide epocali che l'umanità è chiamata ad affrontare, fin da ora e nei prossimi decenni, richiedono l'esatto contrario della frammentazione politica. Solo un esempio: lo "sforzo mostruoso" necessario secondo il Nobel Giorgio Parisi per arrestare il mutamento climatico, lo accolliamo agli staterelli? Ti rendi conto cosa significa abbandonare il petrolio, il gas e il carbone entro i prossimi 25 anni? Ma nel paese di Pulcinella (che non è solo Napoli ma l'Italia intera) c'è ancora chi pensa alla secessione e al ponte sullo Stretto. A proposito, in caso di secessione, chi pagherebbe per la prosecuzione dei lavori delle grandi opere pubbliche?

[RedWine]

Nutro grande rispetto per la Serenissima e la sua storia, senza dubbio la più importante tra le repubbliche marinare. Anche se è controverso che fosse la più antica. In ogni caso la repubblica nasce nell'antica Roma, dopo il periodo monarchico, e dura oltre 5 secoli fino all'impero. Ma i prodromi sono certamente (come al solito) nei Greci e nella loro politeía, in particolare la democrazia (diretta) ateniese.
Se non erro il dissolvimento della ex Jugoslavia non fu del tutto pacifico, in ogni caso ritornare alla antica frammentazione politica dell'Italia la trovo idea anacronistica, impraticabile e insana. Prima di tutto gli italiani sono uno dei popoli geneticamente, storicamente e culturalmente più omogenei del mondo. Non possiamo assolutamente paragonarci alla ex Jugoslavia, coacervo di lingue, culture e religioni diverse. In secondo luogo, se l'Italia con l'ottavo PIL del pianeta è politicamente ridotta a burattino di USA, NATO e UE (davvero penoso - solo per fare un esempio recente - il "pellegrinaggio" della nostra premier all'abitazione privata del signor Trump, quando il presidente degli Stati Uniti arriva dopodomani a Roma) figuriamoci come sarebbero trattati i vari staterelli italici. In terzo luogo, essendo l'Italia una e indivisibile, qualsiasi maggioranza o anche minoranza di italiani che non fosse d'accordo con la secessione, veneti inclusi, avrebbe tutto il diritto di opporsi, anche con la forza, e di non riconoscere gli eventuali nuovi governi. Lo stesso dicasi ovviamente per le forze armate, carabinieri e polizia, che hanno il preciso dovere di difendere l'unità nazionale. A meno che non venisse prima cambiato l'art.5 della Costituzione - per es. in "La Repubblica è una ma divisibile", con un referendum da svolgersi ovviamente sull'intero territorio nazionale. Auguri! Non mi soffermo sulle enormi difficoltà di natura pratica, amministrativa, economica e finanziaria in cui precipiteremmo dopo una frammentazione politica. Il periodo di transizione sarebbe lungo e durissimo per tutti. Ma c'è l'argomento a mio avviso più importante: le sfide epocali che l'umanità è chiamata ad affrontare, fin da ora e nei prossimi decenni, richiedono l'esatto contrario della frammentazione politica. Solo un esempio: lo "sforzo mostruoso" necessario secondo il Nobel Giorgio Parisi per arrestare il mutamento climatico, lo accolliamo agli staterelli? Ti rendi conto cosa significa abbandonare il petrolio, il gas e il carbone entro i prossimi 25 anni? Ma nel paese di Pulcinella (che non è solo Napoli ma l'Italia intera) c'è ancora chi pensa alla secessione e al ponte sullo Stretto. A proposito, in caso di secessione, chi pagherebbe per la prosecuzione dei lavori delle grandi opere pubbliche?

ci sono ragioni per essere piccoli, e ragioni per essere grandi.
perchè invece di scannarci su secessione contro centralismo non adottiamo un VERO federalismo e una vera sussidiarità?

e a proposito di secessione, sembra che abbia cambiato idea anche quel frescone di Pino Aprile

[Acido]

una visione molto... femminile.
non sbagliata, ma femminile.

e su quest'ultima frase non sono d'accordo.
l'autodenigrazione è uno dei nostri difetti come popolo, e denigrare i nostri rappresentanti è un aspetto del nostro carattere nazionale che ultimamente ha preso troppo piede.

Aborro la guerra.
La vita è fatta di compromessi.

[Fosforo31]

ci sono ragioni per essere piccoli, e ragioni per essere grandi.
perchè invece di scannarci su secessione contro centralismo non adottiamo un VERO federalismo e una vera sussidiarità?

e a proposito di secessione, sembra che abbia cambiato idea anche quel frescone di Pino Aprile

Ti ringrazio per avere postato questo video del grande Pino Aprile, invito tutti a guardarlo, meditarlo e commentarlo. I dati sono illuminanti ma il concetto non è nuovo. L'ingiustizia distributiva della spesa pubblica iniziò con la cosiddetta unificazione e continua tuttora. I fondi europei dirottati sulle (inesistenti) scuole terremotate della Lombardia sono un dettaglio ma la dicono già lunga. Le ragioni di Pino sono sacrosante ed è del tutto logico che ha interesse a uscire da una comunità chi è trattato peggio e non certo chi sta meglio di tutti. Peraltro il Nord, se facesse la secessione, perderebbe il suo maggiore mercato europeo, che è il Sud. Ma, per i motivi che ho già illustrato in questa e altre discussioni, l'Italia oggi più che mai ha bisogno di uno Stato forte, di uno Stato centrale, di uno "Stato imprenditore" come auspica la grande economista Marianna Mazzuccato. Il fallimento del liberismo è sotto gli occhi di tutti, ma il peggio deve ancora venire se non ci si decide a mandarlo in soffitta. Evidentissimo, qui in Italia, anche il fallimento delle Regioni, ma scommetterei che autonomia differenziata o federalismo farebbero rimpiangere, a noi cittadini onesti, perfino i carrozzoni clientelari dei vari Formigoni, De Luca e cacicchi vari. Ora pensiamo a spazzare via con il referendum questa schifosa riformaccia. Speriamo si faccia quest'anno. Il prossimo referendum, secondo ogni logica, dovrà essere quello per l'abolizione delle Regioni, leggasi le 20 pesanti e assurde palle al piede che dal 1970 accompagnano il declino di questo paese.

[etabeta255]

Mah, non saprei.
In natura vince chi si adatta.
Ad esempio il coraggio come lo intendiamo noi é l’ultima soluzione, ovvero la battaglia e la lotta non sono da preferire alla fuga poiché in battaglia spesso ci si ferisce e questo potrebbe essere pericoloso anche per il vincitore.
Inoltre chi non usa la diplomazia deve sempre essere in guerra.
Quindi l’extraterrestre potrebbe invece trovare l’italiano come supremo esempio di capacità di sopravvivenza in qualsiasi contesto.
E non dimentichiamo la nostra capacità di avvelenare cibi e bevande… che nella nostra storia ha spesso cambiato gli eventi.
Questa capacità non si esplicita più tramite veleni nei cibi… ma magari nell’avvelenare contesti a noi sfavorevoli.
Chissà cosa effettivamente penserebbe l’extraterrestre di noi. Che poi andrebbe differenziato l’italiano popolo dall’italiano politico.

In natura vince chi si adatta, vero ......ma si parla dove l'istinto predomina, ma noi siamo animali pensanti .

[Leno Lazzari]

In natura vince chi si adatta, vero ......ma si parla dove l'istinto predomina, ma noi siamo animali pensanti .

Pensanti dici ?

Io per molti dei nostri simili avrei più di qualche dubbio .

Chi intendo ? Facile, basta aprire un quotidiano qualsiasi .

[Acido]

In natura vince chi si adatta, vero ......ma si parla dove l'istinto predomina, ma noi siamo animali pensanti .

E quello è il PROBLEMA.
Che pensiamo di essere superiori.
Qualche volta lo siamo, ma spesso no.
Dovremmo ascoltare di più l’istinto… e recuperare abitudini ‚animali ‚.

[Leno Lazzari]

E quello è il PROBLEMA.
Che pensiamo di essere superiori.
Qualche volta lo siamo, ma spesso no.
Dovremmo ascoltare di più l’istinto… e recuperare abitudini ‚animali ‚.

..."Dovremmo ascoltare di più l’istinto"...

........e di meno gl interessi ?