Cecilia Sala

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Leno Lazzari
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Re: Cecilia Sala

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Acido ha scritto: 3 gen 2025, 16:17 Spero di sbagliarmi, ma temo che le cose andranno per le lunghe...
Dati i temi su cui dover mettere mano, causa decenni di ritardo,
la trasformazione del paese in cui spero non potrà ceerto essere
portata a termine nel volgere di una sola legislatura .

E visti il PD e cespugli vari penso che ci siano buone prospettive
per un secondo Governo Gnappetta .

E se non vi garba dovreste anche sapere con chi prendervela .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Acido
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Re: Cecilia Sala

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Leno Lazzari ha scritto: 3 gen 2025, 17:24 Dati i temi su cui dover mettere mano, causa decenni di ritardo,
la trasformazione del paese in cui spero non potrà ceerto essere
portata a termine nel volgere di una sola legislatura .

E visti il PD e cespugli vari penso che ci siano buone prospettive
per un secondo Governo Gnappetta .

E se non vi garba dovreste anche sapere con chi prendervela .
:grin:
Mi sa che c’è stato un misunderstandig… io parlavo della permanenza della Sala nelle prigioni iraniane…
Dovevo quotare per riagganciarmi al 3D…
Beer E
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Leno Lazzari
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Re: Cecilia Sala

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Acido ha scritto: 3 gen 2025, 19:50 :grin:
Mi sa che c’è stato un misunderstandig… io parlavo della permanenza della Sala nelle prigioni iraniane…
Dovevo quotare per riagganciarmi al 3D…
Beer E
Kein Problem Beer
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Acido
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Re: Cecilia Sala

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Cecilia Sala, l'ambasciatore Sessa: "Deciderà Khamenei. È scritto nella loro Costituzione"

L’Ambasciatore Riccardo Sessa, presidente della SIOI, è stato ambasciatore di lungo corso in varie sedi tra cui Teheran. È stato anche Direttore Generale per i paesi del Mediterraneo e il Medio Oriente, e in precedenza, Capo dell’Ufficio per i rapporti con il Parlamento al Gabinetto del Ministro degli Esteri e Consigliere Diplomatico del Ministro della Difesa.

Ambasciatore, lei ci ha vissuto per tre anni. Che cos’è l’Iran, oggi?
«L’Iran alla fin fine è sempre lo stesso: è un Paese dalla storia millenaria e dal presente turbolento. Oggi impegnato in una situazione di conflitti, di guerre e di alleanze che ci preoccupano fortemente e lo mette nella condizione di poter svolgere un ruolo e anche di essere attenzionato dalla comunità internazionale e dai maggiori attori sul piano multilaterale».

Oggi è ostaggio degli ayatollah?
«Non so se sia corretto dirlo. Dal 1979 gli ayatollah si impersonificano con la storia dell’Iran. Non dimentichiamo che sul piano internazionale occorre pragmatismo e realismo ed è con quella dirigenza che bisogna fare i conti».

Ma loro i conti li fanno, con la modernità?
«Per loro la modernità è ciò che succede dal 1979 in avanti».
Anche il carcere di Evin è antico.
«Sì, era stato edificato dallo Shah negli anni Cinquanta. Ed era già tristemente noto. Che l’Iran non sia un Paese modello nel trattamento umano dei detenuti, è notorio».
È un paese che fa ricorso alla diplomazia degli ostaggi.
«Sì, e non da oggi: lo hanno sempre fatto. Noi occidentali dovremmo aver maturato l’esperienza, e forse evitare di cadere nelle trappole che gli iraniani ci tendono».

Cecilia Sala è caduta in una trappola?
«Su Cecilia Sala vorrei evitare di fare recriminazioni, di partecipare alla caccia alle responsabilità. Appartengo a una scuola di pensiero e di azione per cui di certe situazioni, meno se ne parla, meglio è. Occorre una grande prudenza nell’affrontare tutto ciò che riguarda l’Iran, adesso, perché abbiamo una cittadina italiana detenuta lì».
E per la quale la posta in gioco è alta...
«Non è necessario essere un esperto per fare il collegamento con una partita a scacchi che coinvolge anche i due cittadini arrestati in Italia due giorni prima della Sala. Riserbo totale: chi deve lavorare, lavori. I famigliari devono essere rassicurati del massimo impegno del governo e delle autorità italiane. È bene evitare di disquisire sul trattamento in cella. Lasciamo lavorare i palombari».

Quelli delle trattative sottobanco?
«Ma certo. La macchina della Farnesina ha una vasta esperienza nel gestire queste situazioni di concerto con l’intelligence, e dobbiamo solo continuare a far lavorare sottotraccia chi lo sta facendo: il successo delle operazioni delicate si ottiene così».

Qui però non interloquiamo con il Ministero degli esteri di Teheran, ma con i Pasdaràn. Che cosa sono?
«Si deve interloquire con chi ha il potere reale in Iran. Certamente anche con i pasdaràn. Che sono le "altre" forze armate dell’Iran. Un paese strano, da questo punto di vista. Perché hanno un esercito regolare, con forze di terra, mare e aria, e ha poi un corpo di guardiani della rivoluzione composto da 200.000 persone, a loro volta suddiviso nelle tre specialità. Tutti fortemente legati al potere teocratico e alla Guida Suprema. Rispondono soltanto a Khamenei. Quando nascono, nascono con l’intento di controllare la situazione sul piano interno. Con riferimento alle rivolte interne, alle minoranze etniche. Affiancati da un corpo di volontari, una milizia di Basij, una forza paramilitare creata direttamente da Khomeini. Una forza di volontari paramilitare che ha il compito di evitare – sul piano interno – rivolte, in aggiunta all’esercito regolare».

Chi deciderà della sorte di Cecilia Sala?
«Khamenei. Le decisioni più importanti sono della Guida Suprema. È scritto anche nella Costituzione iraniana».

https://www.iltempo.it/personaggi/2025/ ... -41263981/
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RedWine
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Re: Cecilia Sala

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Acido ha scritto: 3 gen 2025, 21:35 Cecilia Sala, l'ambasciatore Sessa: "Deciderà Khamenei. È scritto nella loro Costituzione"

L’Ambasciatore Riccardo Sessa, presidente della SIOI, è stato ambasciatore di lungo corso in varie sedi tra cui Teheran. È stato anche Direttore Generale per i paesi del Mediterraneo e il Medio Oriente, e in precedenza, Capo dell’Ufficio per i rapporti con il Parlamento al Gabinetto del Ministro degli Esteri e Consigliere Diplomatico del Ministro della Difesa.

l'ambasciatore, essendo appunto un ambasciatore quindi un diplomatico che deve pesare le parole e le loro conseguenze, si dimentica o evita di dire qualche particolare, ad esempio che la cosa non riguarda solo l'italia e l'iran, ma il tutto è stato innestato dai soliti ameriKani, a cui noi abbiamo come al solito ubbidito senza chiederci se era nostro interesse o quali conseguenza potessero esserci nei nostri confronti.

"Il caso Sala Abedini, clamoroso esempio di servilismo - Alberto Bradanini Salvo Ardizzone"
il video che come al solito non si apre, lo trovate sul canale "il vaso di Pandora" https://www.youtube.com/@IlVasodiPandora

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Acido
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Re: Cecilia Sala

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RedWine ha scritto: 4 gen 2025, 7:15 l'ambasciatore, essendo appunto un ambasciatore quindi un diplomatico che deve pesare le parole e le loro conseguenze, si dimentica o evita di dire qualche particolare, ad esempio che la cosa non riguarda solo l'italia e l'iran, ma il tutto è stato innestato dai soliti ameriKani, a cui noi abbiamo come al solito ubbidito senza chiederci se era nostro interesse o quali conseguenza potessero esserci nei nostri confronti.

"Il caso Sala Abedini, clamoroso esempio di servilismo - Alberto Bradanini Salvo Ardizzone"
il video che come al solito non si apre, lo trovate sul canale "il vaso di Pandora" https://www.youtube.com/@IlVasodiPandora

Vero. Gli USA sono la causa di tantissime guerre e disastri, su questo non ci piove.
La domanda che mi pongo è se un Paese può esimersi dal rispettare un mandato di arresto internazionale.
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Re: Cecilia Sala

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Credo che un paese che faccia di fatto parte di un consesso di paesi
e che abbia firmato dei tratttati in tal senso sia tenuto a rispettarne
i punti come quello dell'estradizione .
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Acido
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Re: Cecilia Sala

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... Stati Uniti d'America
Sebbene gli Stati Uniti non dispongano di una legge espressa che la autorizzi, in alcuni casi il governo federale ha esercitato giurisdizione nell'arresto o nell'uccisione di persone sospettate di cospirare per commettere crimini all'interno degli Stati Uniti dall'esterno del paese, o di commettere crimini contro funzionari statunitensi al di fuori degli Stati Uniti. Ciò si è verificato anche quando il sospettato non era un cittadino statunitense, o non era mai stato negli Stati Uniti, e anche quando l'esistenza di un vero e proprio trattato di estradizione tra quel paese e gli Stati Uniti avrebbe dovuto comportare una richiesta di consegna all'autorità del posto.

Fu il caso, nel 1985, di Humberto Alvarez-Machain, un cittadino messicano, che avrebbe assistito alla tortura e all'omicidio di un agente della DEA statunitense in Messico. Nonostante gli Stati Uniti avessero un trattato di estradizione con il Messico (e poiché il governo messicano si era rifiutato di estradare un cittadino messicano negli Stati Uniti per un crimine presumibilmente commesso in Messico), il governo degli Stati Uniti fece rapire Alvarez-Machain e lo ha portò negli Stati Uniti per il processo per il crimine commesso in Messico. Il tribunale ha stabilito che, poiché Alvarez-Machain era stato portato negli Stati Uniti in violazione del trattato, il suo arresto era illegale. La Corte Suprema degli Stati Uniti, in United States v. Alvarez-Machain, ha però stabilito che - nonostante l'esistenza di un trattato di estradizione con il Messico - era ancora legale per il governo degli Stati Uniti esercitare l'autotutela e mediante il "rapimento forzato", riportarlo al Stati Uniti per il processo.

All'inverso, in materia civile la giurisdizione universale rivendicata dagli Stati Uniti in base ad una legge di duecento anni fa ha prodotto importanti conseguimenti sotto il profilo risarcitorio, nei confronti di coloro che all'estero violano i diritti umani. Nella sentenza Filártiga v. Peña-Irala[60], è stato stabilito nel 1980 il precedente, per i tribunali federali degli Stati Uniti, in ordine alla possibilità di sanzionare civilmente i cittadini non americani per atti illeciti commessi al di fuori degli Stati Uniti che violavano il diritto internazionale pubblico (il diritto delle nazioni) o qualsiasi trattato di cui gli Stati Uniti sono parte.

La legge invocata per estendere così la giurisdizione dei tribunali degli Stati Uniti ad atti illeciti commessi in tutto il mondo era l'Alien Tort Statute: a seguito della sentenza Filártiga, in Kadic v Karadžić (1995), gruppi di croati bosniaci e musulmani la invocarono per avviare procedimenti contro la Serbia per crimini di guerra in un tribunale nazionale americano, poiché Radovan Karadžić che si trovava negli Stati Uniti in quel momento. Karadžić è risultato non essere immune dalla giurisdizione.

Dopo la sentenza Karadžić, però, c'è stata una giurisprudenza più restrittiva: in Corte suprema nel 2004 è stato stabilito[61] che il Congresso intendeva con lo Statuto Alien Tort che la giurisdizione extraterritoriale fosse consentita solo per i crimini internazionali più gravi. Ciò è stato ulteriormente limitato in Kiobel v. Royal Dutch Petroleum Co., in cui è stato affermato che esiste una forte presunzione contro l'extraterritorialità della giurisdizione, quando gli atti commessi al di fuori degli Stati Uniti non hanno un legame eziologico che conduca ad un atto della catena causale compiuto su territorio statunitense.

Critiche
Oppositori come Henry Kissinger, chiamato egli stesso a testimoniare sull'Operazione Condor del governo degli Stati Uniti in un tribunale spagnolo[62], sostengono invece che la giurisdizione universale è una violazione della sovranità di ciascuno stato, visto che tutti gli stati sono uguali nella sovranità, come affermato dal Carta delle Nazioni Unite. La giurisdizione universale rischierebbe anzi di creare "una tirannia universale, quella dei giudici"[63], dal momento che un numero qualsiasi di stati potrebbe istituire tali tribunali di giurisdizione universale, per travestire di imparzialità la lotta - tutta politica - ai nemici o agli oppositori di uno Stato.

Uno dei principali problemi logistici che un tribunale può incontrare durante un'applicazione della giurisdizione universale è l'accessibilità dei testimoni. Gli Stati non hanno l'autorità legale per citare i testimoni che attualmente risiedono all'estero per comparire davanti ai loro tribunali nazionali, né hanno sempre accesso ai testimoni o alle prove necessarie per implicare un cittadino straniero di crimini contro l'umanità.[64]

https://it.wikipedia.org/wiki/Giurisdizione_universale
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Re: Cecilia Sala

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Semplifichiamo il tutto, riducendolo a due nazioni: l' Italia e l' Iran.
L' Italia ha arrestato un cittadino iraniano senza fornire alcuna prova della sua colpevolezza. e senza che abbia commesso alcun reato in Italia. L' Iran ha arrestato allora una cittadina italiana, senza che abbia commesso alcun reato, come contro-partita e teoricamente la potra' trattenere fino a quando quelle prove saranno fornite. Rimettiamo adesso in ballo gli USA: quali prove hanno fornito gli USA all' Italia per imprigionare una persona che non ha commesso reati in Italia.
Il popolo italiano vuole saperlo.
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Re: Cecilia Sala

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Sayon ha scritto: 4 gen 2025, 16:35 Semplifichiamo il tutto, riducendolo a due nazioni: l' Italia e l' Iran.
L' Italia ha arrestato un cittadino iraniano senza fornire alcuna prova della sua colpevolezza. e senza che abbia commesso alcun reato in Italia. L' Iran ha arrestato allora una cittadina italiana, senza che abbia commesso alcun reato, come contro-partita e teoricamente la potra' trattenere fino a quando quelle prove saranno fornite. Rimettiamo adesso in ballo gli USA: quali prove hanno fornito gli USA all' Italia per imprigionare una persona che non ha commesso reati in Italia.
Il popolo italiano vuole saperlo.
Hanno DETTO che è un terrorista.
Su quali basi non lo so.
Spero non siano in “PROVETTA”
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Re: Cecilia Sala

Messaggio da leggere da Skazza »

Ragazzi, non temete, la nostra Giorgia è partita in gran segreto per gli usa per risolvere la spinosa questione!
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Re: Cecilia Sala

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Skazza ha scritto: 5 gen 2025, 19:59 Ragazzi, non temete, la nostra Giorgia è partita in gran segreto per gli usa per risolvere la spinosa questione!
Miscredente :mrgreen:
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Re: Cecilia Sala

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Pare sia stato firmato o stia per essere firmato un contratto per Space X…

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/ ... g/7826395/
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Re: Cecilia Sala

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Acido ha scritto: 6 gen 2025, 6:27 Pare sia stato firmato o stia per essere firmato un contratto per Space X…

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/ ... g/7826395/
Per come la vedo io Gnappetta mira a far contare ancora di più
il Belpaese proprio in questo sistema avveniristico delle
comunaìicazioni telefoncieh in sicurezza .
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Re: Cecilia Sala

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Cecilia Sala liberata!
Sta rientrando in Italia.
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