Per la verità anche gli insetti, incluse le api e le formiche, sono animali, e non tutti sono sociali (es. la maggior parte dei ragni).RedWine ha scritto: 20 dic 2024, 13:12 il comunismo è sbagliato, profondamente sbagliato.
a sedici anni puoi non capire e non vedere, ragionare piu con il cuore che con il cervello, ma se continui a farlo a trenta e oltre allora qualcosa non va.
gli esseri umani sono animali, animali sociali, non insetti come api o formiche.
dalla parte opposta del comunismo c'è Regan, e Thatcker
“Non esiste la società. Esistono solo gli individui”
https://thevision.com/attualita/neolibe ... o-societa/
neoliberismo e comunismo,
sono ideologia simmetricamente sbagliate e inumane.
Dire che il comunismo è sbagliato è un'opinione come un'altra. È più oggettivo dire che i regimi comunisti, alla prova dei fatti, si sono dimostrati peggiori di altri sistemi. Ma in realtà tutti i sistemi politici e sociali sono imperfetti e una comparazione oggettiva è molto difficile, se non impossibile, perché i contesti cambiano. Quello che è certo è che i sistemi liberisti, quelli cioè basati sul libero mercato, incluse le socialdemocrazie (peraltro oggi per lo più affette da derive destrorse), hanno un vantaggio (anche elettorale) sul comunismo: vellicano l'ingordigia umana. Più che animali sociali, in questi sistemi siamo animali economici, tendenti ad accumulare ricchezza, e questo, in ultima analisi, implica sempre uno sfruttamento del lavoro altrui. Un valore aggiunto del lavoro, o plusvalore per dirla con Marx, che finisce in mani o in tasche diverse da quelle del lavoratore. A mio avviso la dimensione economica, oggi centrale nella vita delle persone, dovrebbe essere invece quasi marginale per rendere la vita degna di essere vissuta. Lo Stato dovrebbe garantire un lavoro stabile, uno stipendio dignitoso e una casa dignitosa A TUTTI, ovviamente tenendo anche conto delle inclinazioni individuali e del percorso formativo. Dopodiché il tempo libero (cioè liberato dal lavoro, perché se lavorano tutti si lavora meno) diventa centrale e si possono fare tante belle cose che esprimono al meglio le qualità della persona: i rapporti umani, la cultura, l'arte, la musica, lo sport, il volontariato, etc. Qualcheduno che non ha nulla di meglio da fare potrebbe anche dedicare il suo tempo liberato ad accumulare ricchezza, per esempio un doppio lavoro, una seconda casa, una seconda automobile. Ma non oltre. Nella mia concezione del comunismo e della società la proprietà oltre un certo limite (es. oltre la seconda casa) diventa realmente un furto e un reato. È chiaro che una società comunista è più sobria nei consumi e più rispettosa dell'ambiente (e di tutti gli altri "beni comuni"). Non a caso le società primitive, quelle basate sul cd. stato di natura (contrapposto al moderno stato di diritto), erano molto più vicine al comunismo che al liberismo. E secondo Rousseau gli uomini vivevano liberi, sani, buoni e felici. Ovviamente non mi spingo a dire che il cambiamento climatico ci riporterà allo stato di natura e al comunismo. Ma certo potrebbe riavvicinarci ad essi. Un effetto analogo e additivo al precedente potrebbero avere le macchine e l'AI quando azzereranno o quasi il lavoro umano. La dimensione economica diventerà del tutto secondaria, il liberismo perderà tutti i suoi vantaggi, la vita diventerà quasi un gioco, un passatempo. Vivremo in modo molto più naturale e ingenuo, ragioneremo "con il cuore più che con il cervello" (parole tue), saremo tutti giovani, tutti sedicenni nello spirito, e dunque tutti comunisti. Come eri tu a 16 anni. Questo almeno è l'auspicio, cioè il meglio che potrebbe accadere in una economia totalmente green e quasi totalmente dominata dalle macchine.
La società esiste eccome, egregio RedWine. Se non esistesse, tu non avresti scritto i tuoi post, non sapresti scrivere né leggere, anzi nella migliore delle ipotesi vivresti sugli alberi. Senza la società primitiva, la tribù, ci saremmo estinti 6 milioni di anni fa (cioè subito dopo la discesa dagli alberi dei nostri progenitori) perché siamo tra i meno forti e più fragili tra i primati.
"Autorazzismo" è un neologismo privo di senso, una "sega mentale" dei sovranisti (ideologia "fumosa"). Ti ripeto, nella specie umana le razze non esistono. Altra cosa è l'autocritica, sport nobile ma assai poco praticato dagli italiani, specie dai politici di destra.