Vento ha scritto: 17 lug 2024, 13:27
"L'ebraismo ha i propri modi per rapportarsi al negativo, che non vanno confusi con quelli cristiani"
Consentitemi un breve intervento ruspante, da profano delle religioni.
Forse esiste una sola religione monoteista mediorientale, quella tribale formulata dagli ebrei, che credono fanaticamente in se stessi, per cui “è il sé il loro vero Dio”, mentre le altre due sono sottoprodotti da esportazione. Il cristianesimo nasce dallo stampo della religione ebraica e diventa strumento di colonizzazione e conquista dell'Europa.
Ovvio che gli ebrei pretendano di esercitare un certo controllo su religioni che appartengono al loro dominio, cristianesimo e islam. Come disse un rabbino, rivolto all'occidente nemico e preda: 'l'islam è la nostra scopa con cui vi spazzeremo via'.
Penso che sarebbe utile rivedere le nostre credenze e culti. Scopriremmo che non sono tutta farina del MO, ma camuffamenti, annichilimenti della tradizione spirituale europea, distorti e reinterpretati nell'ottica del dominio culturale mediorientale.
(Se ho ben capito "MO" sta per Mondo Occidentale.)
Ne ho sentite già di queste.
Una evoluzione storica non è indice di identità. L'insinuazione che gli ebrei credano in sé stessi è chiaramente una applicazione della teoria filosofica della
proiezione, che fu definita rigorosamente da Feuerbach. Nella tua versione, gli ebrei sarebbero i sognatori originari dell'Unico Dio, cristiani e musulmani in seconda e terza.
Per accorgersi che non è così ci sarebbe per i profani anche il semplice studio scientifico delle religioni. Ma se si crede alla opinione di Freud, la quale in verità egli intrometteva incautamente in ambienti e studi scientifici, dalla quale faceva dipendere anche il proprio linguaggio, ecco che non si comprende più il fenomeno. Freud stesso precisava che si trattava di opinione soltanto!
Feuerbach si trova ad avere una ragione a fronte della caduta nella realtà dell'idolo. D'altronde la nostra immaginazione del Divino è antropomorfica. Il monoteismo però non è basato sulle immagini, semmai sul valore allegorico di esse. Sia atei che politeisti che monoteisti hanno in mente miti e figure o personaggi di dèi. I primi le usano per pensare sé stessi, i secondi le utilizzano quali metafore per i poteri misteriosi nascosti nella natura, gli ultimi le impiegano come allegorie, cioè un rappresentare altro, il Mistero assoluto... E anche una Croce cristiana rappresenta questa Alterità.
Le religioni sono collegate tra di loro e presentano varie minime comunanze, non essenziali. Il caso della derivazione induismo-buddhismo, pure è circondato da fraintendimenti...
Il fatto è che il titolo di
Cristo attribuito all'ebreo Gesù (che a rigore dovrebbe identificarsi sotto altro nome, Yeshua) molti non lo pensano solamente per tale; oppure si scordano che la Rivelazione non è, per l'ottica cristiana, più del suo sèguito; così il Nazareno sembra monopolizzare la mentalità del cristiano, e gli ebrei paiono i burattinai... ma non è così, neppure per l'Islam.
Mauro Pastore