auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Alfa
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

Messaggio da leggere da Alfa »

Potete parlare fino a domani, ma pecore senza cervello vostro siete e rimarrete. Io ragiono col mio di cervello, forse sono stato fortunato, non so, ma se ho da criticare una scelta o una posizione presa della mia parte lo faccio e m'incazzo pure tanto.
In conclusione, mai letto o sentito brontolare su una scelta fatta dai vostri lavatori di cervello.
O sono dei mostri che non sbagliano mai e ne dubito, oppure siete solo dei vermi senza cervello e spina dorsale.
Per me la seconda.
Più che compagni dovrebbero chiamarvi mandria o il plus ultra, gregge. Beer4
Se avete del tempo e il sistema cognitivo ve lo permette, cercate anche qui le critiche fatte da chi di centrodestra ai vari salvini, tajani e Meloni, che sono anche tante, questo dimostra intelligenza e avere il cervello non fumato.
Chi difende o tace sugli errori non è un uomo, ma una larva.
Ecco perché dovrebbero darci un contributo per assistenza sanitaria quando ci confondiamo con voi. È chiaro sto fatto?!
Un uomo nel pieno delle proprie facoltà mentali, prima pensa a casa sua, dopo e se il tempo avanza, alla casa degli altri.
Tanto lo so, tempo sprecato, ma questo vale per poter richiere quel contributo riportato sopra. Bye
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Skazza
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

Messaggio da leggere da Skazza »

Alfa ha scritto: 5 lug 2024, 15:44 Potete parlare fino a domani, ma pecore senza cervello vostro siete e rimarrete. Io ragiono col mio di cervello, forse sono stato fortunato, non so, ma se ho da criticare una scelta della mia parte lo faccio e m'incazzo pure tanto.
In conclusione, mai letto o sentito brontolare su una scelta fatta dai vostri lavatori di cervello.
O sono dei mostri che non sbagliano mai e ne dubito, oppure siete solo dei vermi senza cervello e spina dorsale.
Per me la seconda.
Più che compagni dovrebbero chiamarvi mandria o il plus ultra, gregge. Beer4
Se avete del tempo e il sistema cognitivo ve lo permette, cercate anche qui le critiche fatte da chi di centrodestra ai vari salvini, tajani e Meloni, che sono anche tante, questo dimostra intelligenza e avere il cervello non fumato.
Chi difende o tace sugli errori non è un uomo, ma una larva.
Ecco perché dovrebbero darci un contributo per assistenza sanitaria quando ci confondiamo con voi. È chiaro sto fatto?!
Un uomo nel pieno delle proprie facoltà mentali, prima pensa a casa sua, dopo e se il tempo avanza, alla casa degli altri.
Tanto lo so, tempo sprecato, ma questo vale per poter richiere quel contributo riportato sopra. Bye
Brutta giornata oggi? Tutto sto pippone cosa c'entra con quello che ho detto prima?
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Alfa
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Skazza ha scritto: 5 lug 2024, 16:14
Alfa ha scritto: 5 lug 2024, 15:44 Potete parlare fino a domani, ma pecore senza cervello vostro siete e rimarrete. Io ragiono col mio di cervello, forse sono stato fortunato, non so, ma se ho da criticare una scelta della mia parte lo faccio e m'incazzo pure tanto.
In conclusione, mai letto o sentito brontolare su una scelta fatta dai vostri lavatori di cervello.
O sono dei mostri che non sbagliano mai e ne dubito, oppure siete solo dei vermi senza cervello e spina dorsale.
Per me la seconda.
Più che compagni dovrebbero chiamarvi mandria o il plus ultra, gregge. Beer4
Se avete del tempo e il sistema cognitivo ve lo permette, cercate anche qui le critiche fatte da chi di centrodestra ai vari salvini, tajani e Meloni, che sono anche tante, questo dimostra intelligenza e avere il cervello non fumato.
Chi difende o tace sugli errori non è un uomo, ma una larva.
Ecco perché dovrebbero darci un contributo per assistenza sanitaria quando ci confondiamo con voi. È chiaro sto fatto?!
Un uomo nel pieno delle proprie facoltà mentali, prima pensa a casa sua, dopo e se il tempo avanza, alla casa degli altri.
Tanto lo so, tempo sprecato, ma questo vale per poter richiere quel contributo riportato sopra. Bye
Brutta giornata oggi? Tutto sto pippone cosa c'entra con quello che ho detto prima?
Mettiamo che non c'entri una mazza, ho detto qualche menzogna?
Comunque hai ragione, apro una discussione su sto fatto. Smiling
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Fosforo31
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

Messaggio da leggere da Fosforo31 »

Shamash ha scritto: 5 lug 2024, 9:44 Il problema sussiste sempre nelle batterie al litio, che se difettose o danneggiate diventano molto pericolose ed estremamente infiammabili.
Per quanto, in termini assoluti, le auto con motore termico possano incendiarsi in numero maggiore o prendere fuoco più facilmente in caso di incidenti stradali, non è da sottovalutare la pericolosità intrinseca del litio. Anche le auto a idrogeno, che dovrebbero essere davvero quelle non inquinanti del futuro, condividono tale pericolosità (perché anche l'idrogeno è estremamente infiammabile).
Piuttosto, bisognerebbe agire alla fonte per ridurre l'inquinamento, perché ancora purtroppo l'elettricità è spesso prodotta con la combustione di carbone...
Hai ragione, a livello mondiale il carbone purtroppo è tuttora (dati del 2023) la prima fonte energetica usata per la produzione di elettricità, con una quota pari al 35,1%. Le fonti fossili e climalteranti forniscono nel loro insieme il 60%, contro il 30% delle rinnovabili e il 9,3% del nucleare. In Italia abbiamo ancora 6 centrali a carbone attive (alcune riaperte dal governo Draghi per fronteggiare la crisi del gas russo) che nel 2023 hanno fornito quasi il 5% della produzione nazionale e una grossa centrale a olio combustibile da 960 MW in Sicilia. Quasi il 44% viene dalle rinnovabili, il resto dal gas.
È chiaro quindi che le auto elettriche oggi non sono rigorosamente veicoli a emissioni zero (ZEV). Lo saranno nel 2050, in Europa, se raggiungeremo il (difficile) obbiettivo della neutralità climatica (o carbonica) e produrremo solo elettricità e idrogeno verdi (o "viola" se ricavati dal nucleare). Va detto tuttavia che un'auto elettrica a batteria, perfino se fosse alimentata solo con l'elettricità ("grigia") proveniente dalle centrali termoelettriche a combustibili fossili, consentirebbe ancora un piccolo risparmio di emissioni di gas serra, perchè il rendimento energetico del motore elettrico supera il 90% e quello della catena, centrale-perdite di rete-motore elettrico, è di solito maggiore del rendimento di un motore termico. Questo è vero in particolare per le centrali a gas che in Italia forniscono circa il 50% della produzione elettrica nazionale e che possono superare (nelle versioni a ciclo combinato) il 60% di efficienza. Fermo restando che un'auto elettrica che gira in città non emette gas inquinanti né polveri sottili e questo è un enorme vantaggio per la salute dei residenti.
È chiaro che questi veicoli hanno i loro svantaggi rispetto a quelli a motore endotermico. In particolare la minore autonomia e gli assai più lunghi tempi di rifornimento (ricarica) per le auto elettriche a batteria, il basso rendimento energetico per quelle a idrogeno. Ma non esistono soluzioni semplici per problemi complessi. Comunque la si pensi, l'elettrificazione del parco automobilistico mondiale, e dei trasporti in genere, va fatta e va completata in pochi decenni, necessitate cogente direbbe Seneca. E non basta! Un miliardo e mezzo di autovetture circolanti nel mondo, quasi tutte a motore termico, per non parlare dei veicoli industriali e commerciali e dei motoveicoli, sono decisamente troppe, ma sarebbero troppe anche se fossero tutte elettriche! Le vittime della strada sono circa 1,3 milioni l'anno: una guerra continua e sanguinosa. Probabilmente i decessi causati dalle emissioni inquinanti di questi veicoli sono perfino di più. Ma è necessario capire che la transizione all'economia verde (green economy) non implica solo l'abbattimento dei gas serra e delle emissioni inquinanti, ma molto di più. Per questo pianeta noi siamo come dei parassiti che lasciano una traccia o un'impronta molto evidente e molto dannosa. Non basterà ridurre drasticamente la cosiddetta impronta del carbonio: dobbiamo ridurre l'impronta ecologica complessiva. Ovvero consumare meno energia, meno materiali, meno acqua, meno suolo e meno risorse della Terra. La tecnologia che ci consente di migliorare l'efficienza energetica e di gestire meglio le risorse, nonché l'economia circolare con il riciclo e il riuso dei materiali (per es. il litio delle batterie delle auto elettriche, recuperabile e riciclabile, almeno in teoria, fino a quasi il 100%) possono dare una grossa mano, ma non bastano e non basteranno se la popolazione mondiale, il PIL pro capite e i consumi pro capite continueranno a crescere. Se per crescita intendiamo la crescita economica, ovvero quella del PIL pro capite, allora l'inflazionata e abusata espressione "crescita sostenibile" è un ossimoro, un'illusione, un mito. Specie nei paesi ricchi, che restano quelli con la maggiore impronta ecologica anche se ne stanno trasferendo una parte nelle economie emergenti delocalizzando le produzioni. Per es. se la Cina produce per noi batterie per auto e celle fotovoltaiche, noi ci alleggeriamo dei consumi di energia e di materiali e delle emissioni inquinanti e di gas serra necessari per produrle. Ma il bilancio globale tra impronta ecologica e biocapacità resta negativo. In altri termini la popolazione mondiale oggi consuma in un anno più di quello che il pianeta in un anno è in grado di rigenerare e di assorbire come rifiuto. E ciò accade soprattutto per colpa degli eccessivi consumi (e sprechi) della parte ricca del pianeta. La quale, quindi, DEVE DECRESCERE (economicamente).
Tornando alle automobili, ora dovrebbe essere chiaro che il parco mondiale va ridimensionato oltre che elettrificato. Ciò può ottenersi riducendo il numero delle vetture circolanti e/o le dimensioni e le prestazioni medie delle stesse e i corrispondenti consumi medi. Le auto elettriche della green economy dovrebbero a mio avviso avere pesi, potenze e prestazioni paragonabili a quelli delle piccole utilitarie italiane degli anni 60, anche se ovviamente assai più tecnologiche, confortevoli e sicure. E invece i costruttori, per convincere i loro clienti a passare all'elettrico, oggi sfornano vetture perfino più potenti e performanti dei corrispondenti modelli a benzina o diesel, e le appesantiscono con quintali di batteria al litio. Un materiale non abbondantissimo, come altri impiegati in questo componente (cobalto, nickel, terre rare, etc.), le cui estrazioni e lavorazioni spesso hanno un impatto ambientale tutt'altro che trascurabile.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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serge
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Skazza ha scritto: 5 lug 2024, 12:47
serge ha scritto: 5 lug 2024, 11:54 Caro amico ,pare che l'incendio sia stato causato da un corto circuito : chi ci dice che l'impianto elettrico del vetusto garage forse a norma e in grado di sopportare a lungo la ricarica del mezzo. Per quanto possa contare, è mia opinione che le ricariche andrebbe fatto solo tramite le apposite colonnine, che ormai stanno spuntando ovunque. I costruttori NON dovrebbero prevedere la ricarica casalinga.
Bye
Si vede che non sai molto della mobilità elettrica....
Caro genio, illuminaci.
Bye
“Bisogna che gli uomini, per meritare la tolleranza, comincino col non essere fanatici.”
(Voltaire)
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Gasiot
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

Messaggio da leggere da Gasiot »

Fosforo31 ha scritto: 5 lug 2024, 16:37
Shamash ha scritto: 5 lug 2024, 9:44 Il problema sussiste sempre nelle batterie al litio, che se difettose o danneggiate diventano molto pericolose ed estremamente infiammabili.
Per quanto, in termini assoluti, le auto con motore termico possano incendiarsi in numero maggiore o prendere fuoco più facilmente in caso di incidenti stradali, non è da sottovalutare la pericolosità intrinseca del litio. Anche le auto a idrogeno, che dovrebbero essere davvero quelle non inquinanti del futuro, condividono tale pericolosità (perché anche l'idrogeno è estremamente infiammabile).
Piuttosto, bisognerebbe agire alla fonte per ridurre l'inquinamento, perché ancora purtroppo l'elettricità è spesso prodotta con la combustione di carbone...
Hai ragione, a livello mondiale il carbone purtroppo è tuttora (dati del 2023) la prima fonte energetica usata per la produzione di elettricità, con una quota pari al 35,1%. Le fonti fossili e climalteranti forniscono nel loro insieme il 60%, contro il 30% delle rinnovabili e il 9,3% del nucleare. In Italia abbiamo ancora 6 centrali a carbone attive (alcune riaperte dal governo Draghi per fronteggiare la crisi del gas russo) che nel 2023 hanno fornito quasi il 5% della produzione nazionale e una grossa centrale a olio combustibile da 960 MW in Sicilia. Quasi il 44% viene dalle rinnovabili, il resto dal gas.
È chiaro quindi che le auto elettriche oggi non sono rigorosamente veicoli a emissioni zero (ZEV). Lo saranno nel 2050, in Europa, se raggiungeremo il (difficile) obbiettivo della neutralità climatica (o carbonica) e produrremo solo elettricità e idrogeno verdi (o "viola" se ricavati dal nucleare). Va detto tuttavia che un'auto elettrica a batteria, perfino se fosse alimentata solo con l'elettricità ("grigia") proveniente dalle centrali termoelettriche a combustibili fossili, consentirebbe ancora un piccolo risparmio di emissioni di gas serra, perchè il rendimento energetico del motore elettrico supera il 90% e quello del sistema complessivo, centrale-perdite di rete-motore elettrico, è di solito maggiore del rendimento di un motore termico. Questo è vero in particolare per le centrali a gas che in Italia forniscono circa il 50% della produzione elettrica nazionale e che possono superare (nelle versioni a ciclo combinato) il 60% di efficienza. Fermo restando che un'auto elettrica che gira in città non emette gas inquinanti né polveri sottili e questo è un enorme vantaggio per la salute dei residenti.
È chiaro che questi veicoli hanno i loro svantaggi rispetto a quelli a motore endotermico. In particolare la minore autonomia e gli assai più lunghi tempi di rifornimento (ricarica) per le auto elettriche a batteria, il basso rendimento energetico per quelle a idrogeno. Ma non esistono soluzioni semplici per problemi complessi. Comunque la si pensi, l'elettrificazione del parco automobilistico mondiale, e dei trasporti in genere, va fatta e va completata in pochi decenni, necessitate cogente direbbe Seneca. E non basta! Un miliardo e mezzo di autovetture circolanti nel mondo, quasi tutte a motore termico, per non parlare dei veicoli industriali e commerciali e dei motoveicoli, sono decisamente troppe, ma sarebbero troppe anche se fossero tutte elettriche! Le vittime della strada sono circa 1,3 milioni l'anno: una guerra continua e sanguinosa. Probabilmente i decessi causati dalle emissioni inquinanti di questi veicoli sono perfino di più. Ma è necessario capire che la transizione all'economia verde (green economy) non implica solo l'abbattimento dei gas serra e delle emissioni inquinanti, ma molto di più. Per questo pianeta noi siamo come dei parassiti che lasciano una traccia o un'impronta molto evidente e molto dannosa. Non basterà ridurre drasticamente la cosiddetta impronta del carbonio: dobbiamo ridurre l'impronta ecologica complessiva. Ovvero consumare (pro capite) meno energia, meno materiali, meno acqua, meno suolo e meno risorse della Terra. La tecnologia che ci consente di migliorare l'efficienza energetica e di gestire meglio le risorse, nonché l'economia circolare con il riciclo e il riuso dei materiali (per es. il litio delle batterie delle auto elettriche, recuperabile e riciclabile, almeno in teoria, fino a quasi il 100%) possono dare una grossa mano, ma non bastano e non basteranno se la popolazione mondiale, il PIL pro capite e i consumi pro capite continueranno a crescere. Se per crescita intendiamo la crescita economica, ovvero quella del PIL pro capite, allora l'inflazionata e abusata espressione "crescita sostenibile" è un ossimoro, un'illusione, un mito. Specie nei paesi ricchi, che restano quelli con la maggiore impronta ecologica anche se ne stanno trasferendo una parte nelle economie emergenti delocalizzando le produzioni. Per es. se la Cina produce per noi batterie per auto e celle fotovoltaiche, noi ci alleggeriamo dei consumi di energia e di materiali e delle emissioni inquinanti e di gas serra necessari per produrle. Ma il bilancio globale tra impronta ecologica e biocapacità resta negativo. In altri termini la popolazione mondiale oggi consuma in un anno più di quello che il pianeta in un anno è in grado di rigenerare e di assorbire come rifiuto. E ciò accade soprattutto per colpa degli eccessivi consumi (e sprechi) della parte ricca del pianeta. La quale, quindi, DEVE DECRESCERE (economicamente).
Tornando alle automobili, ora dovrebbe essere chiaro che il parco mondiale va ridimensionato oltre che elettrificato. Ciò può ottenersi riducendo il numero delle vetture circolanti e/o le dimensioni e le prestazioni medie delle stesse e i corrispondenti consumi medi. Le auto elettriche della green economy dovrebbero a mio avviso avere pesi, potenze e prestazioni paragonabili a quelli delle piccole utilitarie italiane degli anni 60, anche se ovviamente assai più tecnologiche, confortevoli e sicure. E invece i costruttori, per convincere i loro clienti a passare all'elettrico, oggi sfornano vetture perfino più potenti e performanti dei corrispondenti modelli a benzina o diesel, e le appesantiscono con quintali di batteria al litio. Un materiale non abbondantissimo, come altri impiegati in questo componente (cobalto, nickel, terre rare, etc.), le cui estrazioni e lavorazioni spesso hanno un impatto ambientale tutt'altro che trascurabile.
come al solito hai delle risposte enciclopediche ,zeppe di dati tecnici ....però c'è sempre un dettaglio che non mi quadra ...il soggetto destinatario dell'invito perpetuo a non inquinare , ovvero noi costretti quasi per forza a rinunciare ad un'utilitaria vecchiotta ma funzionante in favore di un'auto elettrica mica tanto economica
credo che il messaggio debba essere globale e non locale ,rivolto a chi inquina molto piu di noi ,dove la maggior parte delle auto sono vecchie ,diesel euro 0 smarmittate addirittura per non parlare di camion e bus e dove i treni (pochi) non sono neppure elettrificati
parlo dei cosiddetti paesi del terzo mondo ma nel mucchio ci sarebbero anche quelli troppo grandi per essere gestiti meglio come cina india e brasile ecc
sarà mica che questi qui han poco da spendere quindi non c'è mercato ?
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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Director12
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Fosforo31 ha scritto: 4 lug 2024, 23:11
Director12 ha scritto: 4 lug 2024, 18:29 Un incendio si è sviluppato nella notte tra il 2 e il 3 luglio, nel garage di un condominio di via della Vigna a Udine. Le fiamme si sono sviluppate attorno a mezzanotte, partendo da un’auto, una Mercedes nuova del valore di oltre 40mila euro: il veicolo era in fase di ricarica, nell’autorimessa, quando la batteria è andata in corto circuito e ha preso fuoco.

Il mezzo, di proprietà di una donna di 39 anni, è andato completamente distrutto, così come l’auto vicina, una Mercedes classe S del valore di 100mila euro, di un 66enne belga. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Norm e della stazione di Udine Est, e i vigili del fuoco di Udine che hanno domato le fiamme.

Il condominio è stato temporaneamente sgomberato per verificarne l’agibilità e tutti gli inquilini sono stati fatti uscire in strada; dopo un paio d’ore, fatti i necessari controlli, sono potuti rientrare. Non risultano persone ferite, ma i danni sono ingenti, anche solo considerando il valore delle due auto.
www.friulioggi.it
vai al green dei versi e piccoli grati!!
E con ciò? Vorresti forse insinuare che il rischio d'incendio è maggiore nelle auto elettriche a batteria rispetto alle auto con motore a scoppio? Non diciamo eresie! È del tutto intuitivo che un motore a scoppio, ripeto A SCOPPIO (anche se a stretto rigore il termine è improprio), associato a un serbatoio di 50-60 litri di carburante, cioè di liquido altamente infiammabile, è molto ma molto più a rischio d'incendio della batteria di un'auto elettrica. Non dimentichiamo che in condizioni normali di funzionamento un 60-70% dell'energia contenuta nel carburante non va a muovere il veicolo ma viene dissipato sotto forma di CALORE. Mentre il motore elettrico ha un rendimento termodinamico molto maggiore del motore termico, intorno al 90-95%, il che significa che il calore dissipato è appena il 5-10% dell'energia erogata dalla batteria. In caso di incidente, poi, il rischio di incendio per le auto a motore termico si moltiplica, incluso quello di propagazione dell'incendio ad altre auto, cose e persone circostanti, per effetto di fuoriuscite di carburante. Nelle auto elettriche non c'è carburante e usano molto meno olio lubrificante.
Tu mi dirai: ma quella batteria ha preso fuoco in un garage. E allora fai una cosa, vai su Google e digita INCENDIO IN UN GARAGE. Dopo i primi link relativi al caso recente di Udine, ne troverai centinaia di garage incendiati dalla benzina o dal gasolio.
Se poi non ci fidiamo dell'intuizione né di Google, ma solo delle statistiche (serie), allora qui troverai dati molto eloquenti relativi a campioni statistici molto grossi, specie quello degli USA, il secondo si riferisce alla Svezia:
https://www.newsauto.it/notizie/incendi ... 23-471879/
Mentre qui trovi le demolizioni di una decina di bufale o pregiudizi che girano in rete sulle auto elettriche:
https://www.repubblica.it/motori/2023/1 ... 417974579/
Caputo...fai due conti ..se sei pratico di proporzioi..ecco da dove puoi cominciare a svilupare:
In Italia, la percentuale di auto elettriche rispetto a quelle a motore termico è ancora relativamente bassa. Tuttavia, negli ultimi anni, le vendite di auto elettriche sono aumentate gradualmente. Ecco alcuni dati interessanti:

Nel 2024, le auto elettriche rappresentano circa il 2.9% delle auto vendute in Italia, mentre quelle a motore termico costituiscono il restante 97.1%1.
per concludere: se la percentuale di elettricheè del 3% medio..e prendono fuoco qualche dozzina...le termiche allora,con il 97% di presenza,che fanno???
ossequi
Nel 2023, la percentuale di auto elettriche era del 4.2%, mentre nel 2022 era del 3.7%1
tu abdul,che ci fai in italia?ozi tutto il giorno,giri per le Fs e metro',giri attorno ai parchi e alle scuole? te ne torni a casa tua.Tu fatima,che fai?rispetti le regole,le nostre leggi,le nostre tradizioni?hai un lavoro onesto? sei la benvenuta
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Fosforo31
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Gasiot ha scritto: 5 lug 2024, 16:54
Fosforo31 ha scritto: 5 lug 2024, 16:37
Hai ragione, a livello mondiale il carbone purtroppo è tuttora (dati del 2023) la prima fonte energetica usata per la produzione di elettricità, con una quota pari al 35,1%. Le fonti fossili e climalteranti forniscono nel loro insieme il 60%, contro il 30% delle rinnovabili e il 9,3% del nucleare. In Italia abbiamo ancora 6 centrali a carbone attive (alcune riaperte dal governo Draghi per fronteggiare la crisi del gas russo) che nel 2023 hanno fornito quasi il 5% della produzione nazionale e una grossa centrale a olio combustibile da 960 MW in Sicilia. Quasi il 44% viene dalle rinnovabili, il resto dal gas.
È chiaro quindi che le auto elettriche oggi non sono rigorosamente veicoli a emissioni zero (ZEV). Lo saranno nel 2050, in Europa, se raggiungeremo il (difficile) obbiettivo della neutralità climatica (o carbonica) e produrremo solo elettricità e idrogeno verdi (o "viola" se ricavati dal nucleare). Va detto tuttavia che un'auto elettrica a batteria, perfino se fosse alimentata solo con l'elettricità ("grigia") proveniente dalle centrali termoelettriche a combustibili fossili, consentirebbe ancora un piccolo risparmio di emissioni di gas serra, perchè il rendimento energetico del motore elettrico supera il 90% e quello del sistema complessivo, centrale-perdite di rete-motore elettrico, è di solito maggiore del rendimento di un motore termico. Questo è vero in particolare per le centrali a gas che in Italia forniscono circa il 50% della produzione elettrica nazionale e che possono superare (nelle versioni a ciclo combinato) il 60% di efficienza. Fermo restando che un'auto elettrica che gira in città non emette gas inquinanti né polveri sottili e questo è un enorme vantaggio per la salute dei residenti.
È chiaro che questi veicoli hanno i loro svantaggi rispetto a quelli a motore endotermico. In particolare la minore autonomia e gli assai più lunghi tempi di rifornimento (ricarica) per le auto elettriche a batteria, il basso rendimento energetico per quelle a idrogeno. Ma non esistono soluzioni semplici per problemi complessi. Comunque la si pensi, l'elettrificazione del parco automobilistico mondiale, e dei trasporti in genere, va fatta e va completata in pochi decenni, necessitate cogente direbbe Seneca. E non basta! Un miliardo e mezzo di autovetture circolanti nel mondo, quasi tutte a motore termico, per non parlare dei veicoli industriali e commerciali e dei motoveicoli, sono decisamente troppe, ma sarebbero troppe anche se fossero tutte elettriche! Le vittime della strada sono circa 1,3 milioni l'anno: una guerra continua e sanguinosa. Probabilmente i decessi causati dalle emissioni inquinanti di questi veicoli sono perfino di più. Ma è necessario capire che la transizione all'economia verde (green economy) non implica solo l'abbattimento dei gas serra e delle emissioni inquinanti, ma molto di più. Per questo pianeta noi siamo come dei parassiti che lasciano una traccia o un'impronta molto evidente e molto dannosa. Non basterà ridurre drasticamente la cosiddetta impronta del carbonio: dobbiamo ridurre l'impronta ecologica complessiva. Ovvero consumare (pro capite) meno energia, meno materiali, meno acqua, meno suolo e meno risorse della Terra. La tecnologia che ci consente di migliorare l'efficienza energetica e di gestire meglio le risorse, nonché l'economia circolare con il riciclo e il riuso dei materiali (per es. il litio delle batterie delle auto elettriche, recuperabile e riciclabile, almeno in teoria, fino a quasi il 100%) possono dare una grossa mano, ma non bastano e non basteranno se la popolazione mondiale, il PIL pro capite e i consumi pro capite continueranno a crescere. Se per crescita intendiamo la crescita economica, ovvero quella del PIL pro capite, allora l'inflazionata e abusata espressione "crescita sostenibile" è un ossimoro, un'illusione, un mito. Specie nei paesi ricchi, che restano quelli con la maggiore impronta ecologica anche se ne stanno trasferendo una parte nelle economie emergenti delocalizzando le produzioni. Per es. se la Cina produce per noi batterie per auto e celle fotovoltaiche, noi ci alleggeriamo dei consumi di energia e di materiali e delle emissioni inquinanti e di gas serra necessari per produrle. Ma il bilancio globale tra impronta ecologica e biocapacità resta negativo. In altri termini la popolazione mondiale oggi consuma in un anno più di quello che il pianeta in un anno è in grado di rigenerare e di assorbire come rifiuto. E ciò accade soprattutto per colpa degli eccessivi consumi (e sprechi) della parte ricca del pianeta. La quale, quindi, DEVE DECRESCERE (economicamente).
Tornando alle automobili, ora dovrebbe essere chiaro che il parco mondiale va ridimensionato oltre che elettrificato. Ciò può ottenersi riducendo il numero delle vetture circolanti e/o le dimensioni e le prestazioni medie delle stesse e i corrispondenti consumi medi. Le auto elettriche della green economy dovrebbero a mio avviso avere pesi, potenze e prestazioni paragonabili a quelli delle piccole utilitarie italiane degli anni 60, anche se ovviamente assai più tecnologiche, confortevoli e sicure. E invece i costruttori, per convincere i loro clienti a passare all'elettrico, oggi sfornano vetture perfino più potenti e performanti dei corrispondenti modelli a benzina o diesel, e le appesantiscono con quintali di batteria al litio. Un materiale non abbondantissimo, come altri impiegati in questo componente (cobalto, nickel, terre rare, etc.), le cui estrazioni e lavorazioni spesso hanno un impatto ambientale tutt'altro che trascurabile.
come al solito hai delle risposte enciclopediche ,zeppe di dati tecnici ....però c'è sempre un dettaglio che non mi quadra ...il soggetto destinatario dell'invito perpetuo a non inquinare , ovvero noi costretti quasi per forza a rinunciare ad un'utilitaria vecchiotta ma funzionante in favore di un'auto elettrica mica tanto economica
credo che il messaggio debba essere globale e non locale ,rivolto a chi inquina molto piu di noi ,dove la maggior parte delle auto sono vecchie ,diesel euro 0 smarmittate addirittura per non parlare di camion e bus e dove i treni (pochi) non sono neppure elettrificati
parlo dei cosiddetti paesi del terzo mondo ma nel mucchio ci sarebbero anche quelli troppo grandi per essere gestiti meglio come cina india e brasile ecc
sarà mica che questi qui han poco da spendere quindi non c'è mercato ?
Ho già ricevuto qualche critica analoga e la risposta è analoga. È vero che anche i paesi poveri e soprattutto quelli emergenti inquinano ed emettono gas serra in quantità ormai molto rilevanti, ma un paragone corretto tra noi e loro deve essere fatto prima di tutto sulla base degli indicatori pro capite. L'India oggi è il paese più popoloso del mondo e da sola emette più gas serra di tutta l'UE a 27. Ma un cittadino dell'UE emette in media quasi il triplo di un indiano (Edgar database, 2022). I cinesi invece ci hanno superato anche nelle emissioni pro capite, ma bisogna considerare l'elemento cui accennavo nel mio post: la Cina è il primo esportatore mondiale e una quota notevole delle sue emissioni di gas serra (oltre che delle sue emissioni inquinanti) è dovuta alla produzione industriale delle merci che noi importiamo. Probabilmente le emissioni pro capite dei cinesi relative ai soli consumi interni sono tuttora più basse di quelle degli europei. Bisogna poi tenere conto che l'effetto serra e il conseguente riscaldamento globale non dipendono dalle emissioni annue di gas serra ma dalla concentrazione atmosferica di questi gas, in particolare la CO2 che permane in atmosfera per millenni, ovvero dipendono dalle emissioni cumulate di CO2 dall'inizio dell'era industriale (1750 circa). Ma la Cina e l'India, che oggi sono i maggiori consumatori mondiali di carbone, per secoli e fino a non molti decenni fa ne hanno bruciato in quantità irrisorie rispetto a noi europei, specialmente tedeschi, inglesi e francesi. In generale la rivoluzione industriale è nata in Europa, è arrivata qualche decennio dopo negli USA ma solo uno o due secoli dopo nel resto del mondo.
Il concetto che hai espresso con alcuni esempi è assolutamente vero: i paesi poveri e anche quelli emergenti (eccetto forse la Cina) accusano tuttora un chiaro gap tecnologico rispetto ai paesi ricchi. Vi circolano meno auto di noi in rapporto alla popolazione ma non sono veicoli Euro6, probabilmente molti non sarebbero neppure Euro1, quindi inquinano di più. La carenza di tecnologia ma soprattutto di risorse economiche rallenta terribilmente l'efficientamento energetico di questi paesi. Essendo più poveri di noi e della media mondiale, essi hanno diritto a crescere economicamente, ma per farlo sono costretti a incrementare i consumi energetici e le emissioni di gas serra. Mentre nella maggior parte dei paesi ricchi e tecnologici si osserva ormai da alcuni anni un trend diverso: cresce il PIL ma diminuiscono il consumo di energia e le emissioni. Il che non significa che lo sviluppo economico sia sostenibile. Come ho scritto, la sostenibilità ambientale non coinvolge la sola impronta del carbonio ma molto altro, e questa impronta dovrà decrescere, nei paesi ricchi, con tassi ben più alti degli attuali.
La Cina è un po' un caso a sé. Il tasso di crescita del suo PIL resta elevato, anche se meno che in passato, e continuano a crescere consumi energetici ed emissioni, sia pure in modo più lento che in passato. Resta una fortissima dipendenza dal carbone che nel 2023 ha coperto il 53,8% dei consumi di energia primaria della Cina contro il 54,8% nel 2022 (fonte Energy Institute). Ma la Cina è anche, e di gran lunga, il paese che investe più di tutti nel processo di decarbonizzazione e transizione ecologica. Secondo la WNA la Cina ha raggiunto la Francia nel numero di reattori nucleari operativi (56) ma ne ha ben 26 in costruzione, la Francia solo uno (dal lontano 2007, dovrebbe essere completato quest'anno). Nel mondo i reattori in costruzione sono 60 in totale, 7 in India, 4 in Russia, in Turchia e in Egitto, nessuno negli Stati Uniti. Ma la Cina sta investendo soprattutto nelle rinnovabili. Direi anzi che è l'unico paese al mondo che ha iniziato (dico iniziato) lo "SFORZO MOSTRUOSO" necessario e urgente, secondo il Nobel Giorgio Parisi, per arrestare il cambiamento climatico. Nel 2023 nella sola Cina si concentrava il 43% della potenza elettrica solare installata nel mondo e il 43,4% di quella eolica. Per un totale di ben 1052 GW di picco, ovvero quasi 20 volte la potenza elettronucleare oggi installata in Cina e quasi il triplo di quella installata nel mondo. Tanto di cappello alla Cina!
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Fosforo31 ha scritto: 5 lug 2024, 18:20
Gasiot ha scritto: 5 lug 2024, 16:54
come al solito hai delle risposte enciclopediche ,zeppe di dati tecnici ....però c'è sempre un dettaglio che non mi quadra ...il soggetto destinatario dell'invito perpetuo a non inquinare , ovvero noi costretti quasi per forza a rinunciare ad un'utilitaria vecchiotta ma funzionante in favore di un'auto elettrica mica tanto economica
credo che il messaggio debba essere globale e non locale ,rivolto a chi inquina molto piu di noi ,dove la maggior parte delle auto sono vecchie ,diesel euro 0 smarmittate addirittura per non parlare di camion e bus e dove i treni (pochi) non sono neppure elettrificati
parlo dei cosiddetti paesi del terzo mondo ma nel mucchio ci sarebbero anche quelli troppo grandi per essere gestiti meglio come cina india e brasile ecc
sarà mica che questi qui han poco da spendere quindi non c'è mercato ?
Ho già ricevuto qualche critica analoga e la risposta è analoga. È vero che anche i paesi poveri e soprattutto quelli emergenti inquinano ed emettono gas serra in quantità ormai molto rilevanti, ma un paragone corretto tra noi e loro deve essere fatto prima di tutto sulla base degli indicatori pro capite. L'India oggi è il paese più popoloso del mondo e da sola emette più gas serra di tutta l'UE a 27. Ma un cittadino dell'UE emette in media quasi il triplo di un indiano (Edgar database, 2022). I cinesi invece ci hanno superato anche nelle emissioni pro capite, ma bisogna considerare l'elemento cui accennavo nel mio post: la Cina è il primo esportatore mondiale e una quota notevole delle sue emissioni di gas serra (oltre che delle sue emissioni inquinanti) è dovuta alla produzione industriale delle merci che noi importiamo. Probabilmente le emissioni pro capite dei cinesi relative ai soli consumi interni sono tuttora più basse di quelle degli europei. Bisogna poi tenere conto che l'effetto serra e il conseguente riscaldamento globale non dipendono dalle emissioni annue di gas serra ma dalla concentrazione atmosferica di questi gas, in particolare la CO2 che permane in atmosfera per millenni, ovvero dipendono dalle emissioni cumulate di CO2 dall'inizio dell'era industriale (1750 circa). Ma la Cina e l'India, che oggi sono i maggiori consumatori mondiali di carbone, per secoli e fino a non molti decenni fa ne hanno bruciato in quantità irrisorie rispetto a noi europei, specialmente tedeschi, inglesi e francesi. In generale la rivoluzione industriale è nata in Europa, è arrivata qualche decennio dopo negli USA ma solo uno o due secoli dopo nel resto del mondo.
Il concetto che hai espresso con alcuni esempi è assolutamente vero: i paesi poveri e anche quelli emergenti (eccetto forse la Cina) accusano tuttora un chiaro gap tecnologico rispetto ai paesi ricchi. Vi circolano meno auto di noi in rapporto alla popolazione ma non sono veicoli Euro6, probabilmente molti non sarebbero neppure Euro1, quindi inquinano di più. La carenza di tecnologia ma soprattutto di risorse economiche rallenta terribilmente l'efficientamento energetico di questi paesi. Essendo più poveri di noi e della media mondiale, essi hanno diritto a crescere economicamente, ma per farlo sono costretti a incrementare i consumi energetici e le emissioni di gas serra. Mentre nella maggior parte dei paesi ricchi e tecnologici si osserva ormai da alcuni anni un trend diverso: cresce il PIL ma diminuiscono il consumo di energia e le emissioni. Il che non significa che lo sviluppo economico sia sostenibile. Come ho scritto, la sostenibilità ambientale non coinvolge la sola impronta del carbonio ma molto altro, e questa impronta dovrà decrescere, nei paesi ricchi, con tassi ben più alti degli attuali.
La Cina è un po' un caso a sé. Il tasso di crescita del suo PIL resta elevato, anche se meno che in passato, e continuano a crescere consumi energetici ed emissioni, sia pure in modo più lento che in passato. Resta una fortissima dipendenza dal carbone che nel 2023 ha coperto il 53,8% dei consumi di energia primaria della Cina contro il 54,8% nel 2022 (fonte Energy Institute). Ma la Cina è anche, e di gran lunga, il paese che investe più di tutti nel processo di decarbonizzazione e transizione ecologica. Secondo la WNA la Cina ha raggiunto la Francia nel numero di reattori nucleari operativi (56) ma ne ha ben 26 in costruzione, la Francia solo uno (dal lontano 2007, dovrebbe essere completato quest'anno). Nel mondo i reattori in costruzione sono 60 in totale, 7 in India, 4 in Russia, in Turchia e in Egitto, nessuno negli Stati Uniti. Ma la Cina sta investendo soprattutto nelle rinnovabili. Direi anzi che è l'unico paese al mondo che ha iniziato (dico iniziato) lo "SFORZO MOSTRUOSO" necessario e urgente, secondo il Nobel Giorgio Parisi, per arrestare il cambiamento climatico. Nel 2023 nella sola Cina si concentrava il 43% della potenza elettrica solare installata nel mondo e il 43,4% di quella eolica. Per un totale di ben 1052 GW di picco, ovvero quasi 20 volte la potenza elettronucleare oggi installata in Cina e quasi il triplo di quella installata nel mondo. Tanto di cappello alla Cina!
Caputo..leggi qui..ecco la tua GREEN!! europea!!
https://it.linkedin.com/posts/garage-it ... 51936-g4SD
tu abdul,che ci fai in italia?ozi tutto il giorno,giri per le Fs e metro',giri attorno ai parchi e alle scuole? te ne torni a casa tua.Tu fatima,che fai?rispetti le regole,le nostre leggi,le nostre tradizioni?hai un lavoro onesto? sei la benvenuta
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Epppure c'é chi nell'elettrico (da ricercatrice) ci crede davvero .

...""Sulla ricerca siamo molto ben piazzati a livello europeo e mondiale.
Una nostra leadership nell'ambito della ricerca e della formazione è già
piuttosto consolidata. Il mondo delle batterie è poi estremamente
multidisciplinare: ci vogliono chimici, ingegneri elettrici ed elettronici,
meccanici, economisti. E tutti devono parlare la stessa lingua. Siamo
leader al mondo per la produzione dei macchinari e delle celle. Le nostre
aziende del settore vendono in tutto il mondo alle grandi compagnie tech
e siamo anche molto forti nel riciclo dei materiali
."...

https://www.ilgiornale.it/news/nuove-fr ... 42268.html
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

Messaggio da leggere da Shamash »

Fosforo31 ha scritto: 5 lug 2024, 16:37 dobbiamo ridurre l'impronta ecologica complessiva. Ovvero consumare meno energia, meno materiali, meno acqua, meno suolo e meno risorse della Terra.
Giusto. Inoltre, al di là del discorso sulle auto elettriche, è opportuno valutare anche la situazione dei trasporti pubblici, che se fossero davvero efficienti aiuterebbero in modo determinante a ridurre l'utilizzo di mezzi privati, soprattutto nelle grandi città.
Purtroppo anche in questo senso siamo molto carenti e rispetto ad altre realtà viviamo nel passato.
Viaggiando molto per il mondo ho fruito di trasporti puliti, puntuali, linee ferroviarie adeguate e opportunamente gestite, con una corretta e puntuale manutenzione. Tornando in Italia, noti subito tutte le falle di un sistema estremamente carente...

La questione energetica - e l'utilizzo delle risorse o l'inquinamento - , come giustamente fatto notare, riguarda quelle realtà che desiderano crescere e ridurre il gap con le nazioni più ricche. Il caso indiano è emblematico, ma molto interessante da analizzare.
La straordinaria crescita demografica richiede un dispendio energetico altrettanto estremo, unito a un inquinamento incredibile.
Sarebbe pertanto opportuno fornire alternative utili che permettano un cambio di rotta anche e soprattutto di natura culturale, affinché l'uso delle risorse sia congruo e al contempo gli sprechi ridotti al minimo. Infine, ma non ultimo, lavorare seriamente sulla questione dell'inquinamento, con l'abolizione della plastica e una seria riduzione di materiali tossici.
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Ad esempio, a proposito di circolazione, Roma non é ne é immaginabile
che possa essere una città "vocata" al trasporto metrò-sotterraneo ma
purtroppo anche per i trasporti di superficie é ostaggio di vecchi ma
anche incancreniti meccanismi e influenze nefaste, vedi i sindacati .

Io vivo da molti anni fuori Roma e ho sempre dovuto fare il tragito
andata e ritorno con l'auto e relativi costi .
Anni fa lessi di uno studio che riportava dei dati inerenti al traffico in
entrata e poi in uscita di (allora) seicentomila persone che vivevano fuori
e lavoravano a Roma ,

In termini di spreco e inquinamento uno schifo totale .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Re: auto elettrica prende fuoco in garage:era in carica

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Comunque pare che la macchina andata a fuoco fosse una ibrida plugin.
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