RedWine ha scritto: 22 giu 2021, 9:31
Valerio ha scritto: 22 giu 2021, 5:41
I vaccini funzionano così.
Gli anticorpi restano attivi ed in quantità solo durante l'infezione. Vi ricordo che la vaccinazione è, di fatto, una mini infezione non letale. Poi scemano, e nell'organismo resta solo la capacità di produrre altri anticorpi in caso di nuova infezione.
Il problema, e la preoccupazione dei sanitari, è se i vaccini mRNA lasciano la stessa informazione dei vaccini a vettore virale. Io penso di sì, ma in caso di nuova infezione (da virus vero) si può sempre ricorrere ad un richiamo, che "rinfresca" la memoria al sistema immunitario.
Succede la stessa cosa anche con l'antitetanica, che abbiamo fatto da bambini, e che in caso di ferite con spine vegetali o ferro arrugginito, viene "rinnovata" con semplici immunoglobuline. Ma il tetano è portato da un batterio, e qui parliamo di un virus. Il batterio è una cellula, il virus no. Ma questo virus viene "riconosciuto" per la presenza della proteina spike.
Quindi smettiamola di ascoltare gli imbonitori da circo mediatico, o gli inetti come Speranza.
nessuna vaccinazione contro i virus RNA è mai durata, la normale anti influenzale si deve rinnovare ogni anno, e giustamente si rinnova in autunno per essere coperti durante il periodo invernale.
per quale ragione il virus e il nostro organismo in questo particolare caso si sarebbe dovuto comportare diversamente è un mistero che solo gli apprendisti stregoni che oggi monopolizzano il "pensiero" scietifico da talk shaw sanno convintamente spiegare.
A mio parere, i vaccini contro i virus Sars influenzali, che compaiono ogni anno, non sono vaccini mRNA. Non lo so per certo, perché non trovo (o non so trovare) documentazione scientifica nel merito.
Inoltre falliscono perché non individuano (in previsione) il ceppo che arriverà. Se fossero vaccini mRNA, andrebbero bene per qualunque ceppo, perché basati su una caratteristica comune (proteina Spike?).
Non è mai stato facile trovare un vaccino contro i virus, protetti come sono dalla loro capsula. Evidentemente, con il COVID19 hanno individuato un metodo "nuovo" di insegnare al sistema immunitario come riconoscere e distruggere queste piccolissime molecole proteiche che sono i virus.
Questi dubbi, un virologo aggiornato dovrebbe poterli risolvere. Ma sappiamo benissimo quanto i medici italiani amino i corsi di aggiornamento.

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