Anche l'Iss era negazionista: "Il Covid? È come l'influenza"
Inviato: 26 gen 2021, 16:02
Riporto un brano:
Il verbale più interessante è però quello del 3 febbraio, tre giorni dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. Ai presenti il rappresentante dello Spallanzani si dice certo che sia “verosimile che il virus si attenui nelle prossime settimane”. S’è visto. Non solo. Perché il brillante scienziato specifica pure che “attualmente la diffusione è simile a quella dell’influenza”. Niente più e niente meno dei peggiori negazionisti messi nei mesi successivi alla gogna. A dargli man forte si schiera pure l’Iss, che “conferma che i dati sono sovrapponibili a quelli dell’influenza”: “Dal 1 gennaio - mette addirittura a verbale - in Italia abbiamo 3 milioni e mezzo di abitanti a letto con l’influenza e diversi sono stati i morti, ma questo dato non fa notizia”. Posizione non così lontana da quella di un gilet arancione. “I sintomi del coronavirus e dell’influenza sono simili - aggiunge - Il virus dell’influenza ha un tasso di riproduzione più elevato rispetto al coronavirus ma il quadro radiologico in quest’ultimo è molto più importante. Sulla base delle esperienza pregresse ci sarà un picco e poi un rallentamento”. Tutte ipotesi rivelatesi piuttosto fallaci.
La domanda che molti si pongono è: ci fu sottovalutazione? Checché ne scriva Speranza nel suo libro, le “professionalità” massime dello Stato caddero in un errore rivelatosi poi clamoroso. In fondo non è l’unica pecca. Basta ricordare l’affaire mascherine, prima spacciate per inutili e poi santificate. Oppure lo scivolone del 7 febbraio, un mese prima del lockdown, quando il ministero della Salute pubblica uno spot con Michele Mirabella con cui rassicura gli italiani sul fatto che “non è affatto facile il contagio” da coronavirus. Lo stesso giorno, stando ai verbali riportati di Report, lo Spallanzani rassicura i ministro dicendo che “il virus non è ancora arrivato in Italia in quanto non si è verificata alcuna trasmissione”. E l’Iss conferma che “in Italia non c’è circolazione del virus”. Il resto è ormai storia. Il 5 febbraio Stefano Merler presenta a Brusaferro i suoi calcoli drammatici, secondo cui il Belpaese rischia 70mila morti (una profezia più che una analisi). Il 12 viene ascoltato dal Cts, che a quel punto fa nascere un gruppo di lavoro per realizzare un “piano anti-Covid” specifico, presentato in bozza a Speranza già il 20 febbraio, poi approvato dal Cts a marzo e infine secretato. Ancora oggi è segreto. Il Tar ha obbligato il ministero a renderlo pubblico, e forse presto ne sapremo qualcosa in più.
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 19482.html
Il verbale più interessante è però quello del 3 febbraio, tre giorni dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. Ai presenti il rappresentante dello Spallanzani si dice certo che sia “verosimile che il virus si attenui nelle prossime settimane”. S’è visto. Non solo. Perché il brillante scienziato specifica pure che “attualmente la diffusione è simile a quella dell’influenza”. Niente più e niente meno dei peggiori negazionisti messi nei mesi successivi alla gogna. A dargli man forte si schiera pure l’Iss, che “conferma che i dati sono sovrapponibili a quelli dell’influenza”: “Dal 1 gennaio - mette addirittura a verbale - in Italia abbiamo 3 milioni e mezzo di abitanti a letto con l’influenza e diversi sono stati i morti, ma questo dato non fa notizia”. Posizione non così lontana da quella di un gilet arancione. “I sintomi del coronavirus e dell’influenza sono simili - aggiunge - Il virus dell’influenza ha un tasso di riproduzione più elevato rispetto al coronavirus ma il quadro radiologico in quest’ultimo è molto più importante. Sulla base delle esperienza pregresse ci sarà un picco e poi un rallentamento”. Tutte ipotesi rivelatesi piuttosto fallaci.
La domanda che molti si pongono è: ci fu sottovalutazione? Checché ne scriva Speranza nel suo libro, le “professionalità” massime dello Stato caddero in un errore rivelatosi poi clamoroso. In fondo non è l’unica pecca. Basta ricordare l’affaire mascherine, prima spacciate per inutili e poi santificate. Oppure lo scivolone del 7 febbraio, un mese prima del lockdown, quando il ministero della Salute pubblica uno spot con Michele Mirabella con cui rassicura gli italiani sul fatto che “non è affatto facile il contagio” da coronavirus. Lo stesso giorno, stando ai verbali riportati di Report, lo Spallanzani rassicura i ministro dicendo che “il virus non è ancora arrivato in Italia in quanto non si è verificata alcuna trasmissione”. E l’Iss conferma che “in Italia non c’è circolazione del virus”. Il resto è ormai storia. Il 5 febbraio Stefano Merler presenta a Brusaferro i suoi calcoli drammatici, secondo cui il Belpaese rischia 70mila morti (una profezia più che una analisi). Il 12 viene ascoltato dal Cts, che a quel punto fa nascere un gruppo di lavoro per realizzare un “piano anti-Covid” specifico, presentato in bozza a Speranza già il 20 febbraio, poi approvato dal Cts a marzo e infine secretato. Ancora oggi è segreto. Il Tar ha obbligato il ministero a renderlo pubblico, e forse presto ne sapremo qualcosa in più.
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 19482.html