“Il declino del coraggio è la caratteristica più sorprendente che un osservatore può oggi riscontrare in Occidente. Il mondo occidentale ha perso il suo coraggio civile, sia nel suo insieme che separatamente, in ogni paese, in ogni governo, in ogni partito politico e, naturalmente, nell’ambito delle Nazioni Unite. Il declino del coraggio è particolarmente evidente tra le élites intellettuali, generando l’impressione di una perdita di coraggio dell’intera società. Vi sono ancora molte persone coraggiose, ma non hanno alcuna determinante influenza sulla vita pubblica. Funzionari politici e classi intellettuali presentano questa caratteristica, che si concretizza in passività e dubbi nelle loro azioni e nelle loro dichiarazioni, e ancor di più nel loro egoistico considerare razionalmente come realistico, ragionevole, intellettualmente e persino moralmente giustificato il poter basare le politiche dello Stato sulla debolezza e sulla vigliaccheria.
E questo declino del coraggio a volte raggiunge quella che potrebbe essere definita come una mancanza di carattere, sottolineata quasi con ironia da occasionali scoppi di audacia e di rigidità da parte degli stessi funzionari politici quando trattano con governi deboli, con paesi privi di sostegno o con correnti perdenti che chiaramente non saranno in grado di offrire alcuna resistenza. Si hanno invece silenzio e paralisi quando si tratta di affrontare governi potenti e forze minacciose, con aggressori e terroristi internazionali.
E’ necessario sottolineare che fin dai tempi antichi il declino del coraggio è stato considerato il primo sintomo della fine?”
C’è qualcosa da aggiungere? “Il mondo occidentale ha perso il suo coraggio civile … Il declino del coraggio è particolarmente evidente tra le élites intellettuali, generando l’impressione di una perdita di coraggio dell’intera società … Una mancanza di carattere sottolineata quasi con ironia da occasionali scoppi di audacia e di rigidità … con correnti perdenti che chiaramente non saranno in grado di offrire alcuna resistenza.”
Solženicyn e il declino del coraggio. Discorso ad Harward 1978
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Solženicyn e il declino del coraggio. Discorso ad Harward 1978
Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. Amos 5,24
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Re: Solženicyn e il declino del coraggio. Discorso ad Harward 1978
Purtroppo molto attuale!porterrockwell ha scritto: ↑20 dic 2020, 18:10 “Il declino del coraggio è la caratteristica più sorprendente che un osservatore può oggi riscontrare in Occidente. Il mondo occidentale ha perso il suo coraggio civile, sia nel suo insieme che separatamente, in ogni paese, in ogni governo, in ogni partito politico e, naturalmente, nell’ambito delle Nazioni Unite. Il declino del coraggio è particolarmente evidente tra le élites intellettuali, generando l’impressione di una perdita di coraggio dell’intera società. Vi sono ancora molte persone coraggiose, ma non hanno alcuna determinante influenza sulla vita pubblica. Funzionari politici e classi intellettuali presentano questa caratteristica, che si concretizza in passività e dubbi nelle loro azioni e nelle loro dichiarazioni, e ancor di più nel loro egoistico considerare razionalmente come realistico, ragionevole, intellettualmente e persino moralmente giustificato il poter basare le politiche dello Stato sulla debolezza e sulla vigliaccheria.
E questo declino del coraggio a volte raggiunge quella che potrebbe essere definita come una mancanza di carattere, sottolineata quasi con ironia da occasionali scoppi di audacia e di rigidità da parte degli stessi funzionari politici quando trattano con governi deboli, con paesi privi di sostegno o con correnti perdenti che chiaramente non saranno in grado di offrire alcuna resistenza. Si hanno invece silenzio e paralisi quando si tratta di affrontare governi potenti e forze minacciose, con aggressori e terroristi internazionali.
E’ necessario sottolineare che fin dai tempi antichi il declino del coraggio è stato considerato il primo sintomo della fine?”
C’è qualcosa da aggiungere? “Il mondo occidentale ha perso il suo coraggio civile … Il declino del coraggio è particolarmente evidente tra le élites intellettuali, generando l’impressione di una perdita di coraggio dell’intera società … Una mancanza di carattere sottolineata quasi con ironia da occasionali scoppi di audacia e di rigidità … con correnti perdenti che chiaramente non saranno in grado di offrire alcuna resistenza.”
Tenere sempre a mente la „regola d‘oro“
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Re: Solženicyn e il declino del coraggio. Discorso ad Harward 1978
È semplice, piu hai da perdere piu tendi a scendere a patti e compromessi
Pensa per esempo: uno ti taglia la strada in auto e gli suoni, ti ferma e vuole fare a botte con te.
Se anche sai che gliele puoi dare e si meriterebe sicuramente una lezione, poi pensi: ma io a casa ho una moglie calda che vuole scupacchiare, il gatto che vuole giocare, una bella bottiglia di champagne in frigo e il conto in banca bello farcito: gli do un pugno, cade batte la testa e rimane un vegetale a vita, e io mi suco 8 anni di carcere in una cella piena di nigeriani a mangiare cibo di merda e con la mano come figa calda al posto di quella della moglie. Ne vale la pena per insegnare a un povero coglione a comportarsi bene in auto?
Con gli stati é la stessa cosa
Pensa per esempo: uno ti taglia la strada in auto e gli suoni, ti ferma e vuole fare a botte con te.
Se anche sai che gliele puoi dare e si meriterebe sicuramente una lezione, poi pensi: ma io a casa ho una moglie calda che vuole scupacchiare, il gatto che vuole giocare, una bella bottiglia di champagne in frigo e il conto in banca bello farcito: gli do un pugno, cade batte la testa e rimane un vegetale a vita, e io mi suco 8 anni di carcere in una cella piena di nigeriani a mangiare cibo di merda e con la mano come figa calda al posto di quella della moglie. Ne vale la pena per insegnare a un povero coglione a comportarsi bene in auto?
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Un popolo perdente é ossessionato dal proprio passato
Un popolo vincente é ossessionato dal proprio futuro
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Re: Solženicyn e il declino del coraggio. Discorso ad Harward 1978
Alle considerazioni di Studente aggiungo che una società è un organismo con un’anima, fatta di principi e valori in cui più o meno tutti si riconoscono, con diversi accenti e sfumature. Non è il caso però dell’Italia, divisa dalla fine dell’era romana, che il Risorgimento non è riuscito a riunire. Chiesa e Meridione sono rimasti ostili e ad essi si è aggiunta un’altra forza, il partito comunista, votata alla distruzione della democrazia liberale italiana. E ci sono riusciti: le tre forze, agendo in modi diversi ma in sinergia, hanno distrutto l’Italia risorgimentale, che li ha aiutati suicidandosi, insieme all’Europa, con la guerra 15-18.
Quando mezzo paese si sente nemico dell’altra metà, c’è poco da fare: o rassegnazione o guerra civile, che c’è stata, ma ha portato alla situazione odierna. Quindi ora non resta che la rassegnazione.
Quando mezzo paese si sente nemico dell’altra metà, c’è poco da fare: o rassegnazione o guerra civile, che c’è stata, ma ha portato alla situazione odierna. Quindi ora non resta che la rassegnazione.
Agenda 2030: non possiederai nulla e sarai felice.
Dal comunismo bolscevico al comunismo capitalista.
Fuck Europe by Victoria Nuland
Amen and Awoman egalité
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