Guerra e pace, società, chiesa: anche per il cristianesimo esiste il rispetto per nazioni ed etnie.

Avatar utente
PhyroSphera
Messaggi: 222
Iscritto il: 30 apr 2023, 17:50
Mi Piace Inviati: 2 volte
Mi Piace Ricevuti: 32 volte

Guerra e pace, società, chiesa: anche per il cristianesimo esiste il rispetto per nazioni ed etnie.

Messaggio da leggere da PhyroSphera »

Quest'oggi ho letto l'articolo seguente, apparso in un periodico religioso:

https://www.settimananews.it/cultura/la ... la-europa/

Avevo voglia di scrivere tante cose e a causa della logica perversa dell'articolista il mio pensiero toccava molti argomenti, tanto che alla fine decidevo di non pubblicarlo in qualità di commento nella stessa pagina del sito. Ve lo propongo qui in questo forum. Ecco il mio testo:


Dire "l'Europa" e per giunta l'Europa politica come se si trattasse di un affare ecclesiastico non è corretto.
Le radici cristiane dell'Europa ci sono, genericamente la modernità attraverso il Medio Evo si è formata con l'apporto determinante del Cristianesimo. Tuttavia questo dato europeo non deve essere usato per negare spazio agli altri e bisogna capire le cause etniche del conflitto Russia-Ucraina. Questo non è possibile se non si riesce neanche a capire la propria Patria o Paese.

Dato che le Chiese sono generalmente molto chiuse verso le altre religioni (nonostante tutto), il riferimento alle radici cristiane doveva avvenire indipendentemente dalle autorità del clero e dei pastori. Ci sono ancora partiti cristiani e l'articolista imputa a quello in Germania di agire secondo xenofobia, senza riconoscere di stare parlando un linguaggio partitico che con una diocesi non ha nulla a che fare e di confondere partecipazione etnica e fobia. In realtà c'è una grave crisi nel mondo, che si risolve lasciando le etnie vivere secondo i propri poteri. L'Europa ha di fronte a sé la prospettiva di una fine etnica, proprio l'Europa delle Nazioni da poco tempo nata - dal Secolo Decimo Nono, tempo brevissimo se confrontato con la storia etnica europea. Non c'è vecchiezza, è tutto il contrario; c'è necessità di continuare coi propri usi, alimentari, di vestiario, abitativi... sociali, civili e - non da ultimo! - culturali. C'è il bisogno di continuare una vita che non è possibile se ingenti masse di stranieri si riversano nel nostro Continente cambiando, ufficialmente o più o meno occultamente, le regole su cui si basa una vita autenticamente europea. Conservazione etnica significa sostenibilità ecologica, rispetto dell'ecosistema. Se in una piantagione si cede a richieste estranee e si cambiano anche solo i modi di coltivare, questo già è qualcosa che non doveva accadere. Non c'è alcuna situazione tranquilla e sotto controllo. Esistono da secoli intendimenti antieuropei - non solo in agricoltura, era esempio tra tanti - e una tendenza a fare di tutto e di più, nel mondo, a prescindere dai luoghi. Essere cristiani non significa dimenticare le differenze che esistono nel mondo; la fede consente di volgersi alla natura e alle sue particolarità in situazioni diversamente impossibili. Ciò significa che appellarsi alle radici europee, quelle cristiane, deve significare comprensione e rispetto per le identità etniche europee. Inutile indicare una zona desertificata e compiacersi dell'afa in aumento e fingere che tutto cambia, che tutto deve cambiare. La natura è soggetta anche ad imprevisti non naturali; la vita europea impone attenzione a conservare la natura europea e a lasciar vivere una umanità che con questa natura ha dei poteri specifici.
Chi ama il turismo sulle spiagge e ha preso a odiare il freddo e il gelo invernali deve domandarsi se in questo stato - fosse pure stato assunto da un medico o ministro della sanità - si può davvero essere delle presenze oneste nel Continente Europeo. Parte della società europea è sotto scacco da parte di fraintenditori, ignoranti, negatori. La parola "Euro" è nel mito greco e indica anche un vento, ma una caratteristica climatica oltre che un tipo di vento. Essere cristiani non significa distrarsi da questi dati e idolatrare i poveri venuti dal Sud o gli ucraini che si scordano del vento della Siberia, presenza puntuale nella loro terra, non estranea; difendere le radici cristiane significa anche ritrovare le facoltà con la natura vincendo degli imprevisti che le virtù pagane, tanto volte alla naturalità, non potrebbero mai affrontare.
Non ha senso evitare le domande. Nella Chiesa Cattolica Romana durante l'Evo di Mezzo era coltivato il sogno della restaurazione dei vecchi confini imperiali mentre i Longobardi, a dispetto di seducenti apparenze, imponevano all'attenzione un'altra considerazione, secondo base continentale e non mediterranea (ma non antimediterranea). Lo stesso Carlo Magno confermava l'impostazione e rifiutava di dare il Meridione al Sacro Romano Impero, dopo che si era trovato in superiorità politica e militare assieme a Bisanzio. Durante il Risorgimento i Savoia muovevano guerra allo Stato Pontificio per realizzare l'Unità d'Italia, a favore della Nazione le cui esigenze ancora non sono state accolte dalle gerarchie vaticane. Si dice che la nazione non deve essere sopravvalutata ed a ragione, ma non deve essere ignorata ed ancor meno trascurata; altrimenti il nazionalismo si trasforma in nazismo, versione dimidiata o degenerata. E' stolto che l'orientamento di sinistra, dopo aver fatto torto alla nazione, accusi il nazismo senza ammettere di averlo prodotto; ed ancor peggio che voglia cancellarlo assieme alla nazionalità. Gli attuali Stati europei sono in maggioranza dominati da una logica incapace di contenere in sé un completo concetto di nazione. Le garanzie richieste, lingua, tempo di soggiorno, istruzione, cittadinanza attiva, sono buone ma insufficienti e si sta continuando senza l'aiuto dello Stato. Il cristiano non ha dovere di ostacolare questi sforzi, anche dai partiti. La Chiesa Cattolica non deve encomiare i laici e al contempo disinteressarsi delle motivazioni che spingono molti politici cristiani ad abbracciare la causa di nazioni ed etnie. Semmai il clero cattolico dovrebbe chiedersi che tipo di lettura sta realizzando in Italia per gli italiani di teologie 'straniere'. Agostino era un pensatore africano. In Africa la civiltà ha esigenze diverse e un modo differente di raccontare la storia umana. Il vestito è utile come segno civile, mentre in Europa la mentalità e simile a quella esquimese, pratica e non teorica e senza specifici valori civili. I preti cattolici, accogliendo con tanta ingenuità gente dal Sud, stanno rispettando la mentalità europea nell'uso del vestiario? Questo tanto per dirne una che di solito viene pensata tutto al contrario. Ne aggiungo un'altra: si sono accorti dal Vaticano che Zelensky non ha capito il luogo di cui si è detto appartenente, non ne comprende la particolare multietnicità, che non si era accorto che i miliardari americani erano interessati ad attività che in Europa sarebbero da giudicare 'di tipo giurassico'? Giusto appellarsi al semplice essere cristiani ma se è per fare danno alla nazione diventa un delitto.

Dunque, invece che fingere che una diocesi sia un partito politico, si dovrebbe dar conto di cosa si sta facendo quando si ignora sistematicamente esigenze etniche e nazionali. La vita etnica non accade arbitrariamente ed è inutile chiedere l'elemosina a Marx e ai marxisti per negarlo. Il servizio per i poveri non va strumentalizzato. Accogliere non deve significare lasciarsi invadere e questo è un principio utile per tutti i cristiani in Europa.
Il rifiuto ai danni della Russia di molti ucraini non è a tutela dei particolari valori multietnici ucraini ma a detrimento; per odio ai russi si sono rinnegati, è inutile invocare la realtà multietnica fingendo che tutto è opportuno e che esiste tutto di tutto. Questa notazione è importante, irrinunciabile. Non esiste solo il piano sociale e dell'aiuto economico. Se si negano i valori etnici non si sa più coltivare la terra, fare case... essere discreti stando nel mondo. Non si può neppure fare chiesa, perché le chiese non sono fatte per contraddire l'ordine cosmico (e neanche per trasformare le diocesi in organi di partiti - si abbia la correttezza di confessare di quali partiti si tratta, chi li ha messi in piedi).





MAURO PASTORE
Avatar utente
PhyroSphera
Messaggi: 222
Iscritto il: 30 apr 2023, 17:50
Mi Piace Inviati: 2 volte
Mi Piace Ricevuti: 32 volte

Re: Guerra e pace, società, chiesa: anche per il cristianesimo esiste il rispetto per nazioni ed etnie.

Messaggio da leggere da PhyroSphera »

Ho dovuto oscurare il testo precedente, perché recava un errore di scrittura ed era scaduto il tempo per le correzioni. Me ne scuso, ma scrivo in condizioni disagevoli. Quest'oggi pensando al contenuto di questo messaggio avevo un volto corrucciato e arrabbiato e c'era chi fingeva un'emergenza e voleva farmi minacciare da qualche sirena. Dopo, mentre rileggevo ero obbligato a una doppia riflessione. Quello che ho scritto è anche per chi nel vero Stato distingue tra verità e falsità e non è un appello a trasgredire le vere léggi. Esistono imposture, a vari livelli, ma anche una restante possibilità.

MAURO PASTORE
Avatar utente
PhyroSphera
Messaggi: 222
Iscritto il: 30 apr 2023, 17:50
Mi Piace Inviati: 2 volte
Mi Piace Ricevuti: 32 volte

Re: Guerra e pace, società, chiesa: anche per il cristianesimo esiste il rispetto per nazioni ed etnie.

Messaggio da leggere da PhyroSphera »

PhyroSphera ha scritto: 22 feb 2025, 16:11
Non ha senso evitare le domande. Nella Chiesa Cattolica Romana durante l'Evo di Mezzo era coltivato il sogno della restaurazione dei vecchi confini imperiali mentre i Longobardi, a dispetto di seducenti apparenze, imponevano all'attenzione un'altra considerazione, secondo base continentale e non mediterranea (ma non antimediterranea). Lo stesso Carlo Magno confermava l'impostazione e rifiutava di dare il Meridione al Sacro Romano Impero, dopo che si era trovato in superiorità politica e militare assieme a Bisanzio.
Per 'Meridione' si intende (ovviamente) le terre della sponda sud del Mediterraneo.

MAURO PASTORE
Rispondi