Zucchero a velo? Praticamente la bustina allegata nella confezione del pandoro. Chissà quante "dosi" ne ricavava questo giovane e fantasioso extracomunitario.
Questo post muove al sorriso. Napoli, nel bene e nel male, continua a fare scuola. Siamo nel periodo dei saldi dei dolci natalizi. Qui un Bauli da 1 chilo si trova a 1 euro e 50 nei supermercati a 1 euro nei mercatini di strada. Dove per 2 euro ti porti via pure quello con la bottiglia di spumante, che scade molto più in là. Il nostro marocchino ne ha fatto una risorsa profittevole. L'effetto placebo ha basi scientifiche. Più di un tossico si è comprato lo zucchero a velo ed è rimasto contento: qualità bassa ma adeguata al prezzo, avrà pensato. E non gli ha fatto male alla salute. Siamo davanti a uno spacciatore di dolcezza, a un truffatore buono. Uno che si arrangia come può. Spero che i giudici siano clementi per lui come lo sono per i colletti bianchi.
Scommetterei che da giovane anche un certo Silvio deve essere passato per i vicoli di Forcella o della Duchesca, visti i "pacchi" che vi ha rifilato per decenni al modico prezzo di un voto. La cosa tragicomica è che anche in questo caso c'è chi è rimasto contento e tuttora rimpiange il furbetto passato a miglior vita.
Il truffatore raggiunge la perfezione della sua arte non quando fa fesso il truffato, ma quando lo fa fesso e contento.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
