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Premetto che non sono tifoso di Trump, vorrei allietarvi la serata con una raccolta di puttanate riportate dalla nostra stampa.
“Se continua la sua campagna del caos, alla fine Trump perderà” (Giuliano Ferrara, Foglio, 14.3).
“Fermi tutti: ‘Trump sta perdendo’. Parola di Karl Rove” (Foglio, 26.6).
“Di certo Harris si colloca sul solco di Franklin Delano Roosevelt, John Fitzgerald Kennedy, Bill Clinton e Barack Obama. Può motivare l’identità del Partito democratico e apparire capace di intercettare la parte di consenso che rimane inespresso nella mela tagliata a metà che sono gli Usa” (Walter Veltroni, Stampa, 25.7).
“Kamala Harris rivitalizza l’America: i giovani la sentono più vera e vicina. Vance flop per Trump, non gli porta consenso” (Nayyera Haq, ex consigliera di Obama, Stampa, 29.7).
“L’energia rock di Harris conquista Atlanta” (Repubblica, 1.8).
“Ho sognato anche questo: se ce l’ha fatta l’underdog della Garbatella, come può non farcela la ragazzaccia di Oakland?” (Massimo Giannini, Venerdì-Rep, 2.8).
“L’incubo Trump e Kamala Harris. Che potrebbe vincere, e pure alla grande” (Foglio, 5.8).
“Kamala vede il sorpasso su Trump” (Messaggero, 5.8).
“Kamala, rimonta ultimata. E adesso Trump è una furia” (Giornale, 11.8).
“Trump annaspa… Sembra un sogno diventato un incubo per The Donald disorientato dal cambiamento radicale della corsa… incapace di prendere le misure e contenere il tandem Harris-Walz”… Da leone ferito a leone in gabbia… Furibondo per il successo della sua avversaria… finisce per cadere nel ridicolo” (Massimo Gaggi, Corriere, 13.8).
“Profumo di Obama. Così la campagna elettorale di Kamala Harris sfrutta le strategie che portarono Barack alla Casa Bianca. Adesso ‘Kamala is Brat’. E poi le emoji, il cocco e la palma e la solita lista di celebrità progressiste” (Foglio, 17.8).
“Donald Trump si mostra come un uomo aggressivo e rancoroso, sul viale del tramonto” (Laura Boldrini, deputata Pd, 23.8).
“‘Freedom’ e ‘Sì, se puede’. Tra star e parole d’ordine la Kamala Night è un party” (Rep, 24.8).
“Kamala è molto più erede degli Obama che non di Hillary Clinton, che perse contro Trump” (Maurizio Molinari, Rep, 24.8).
“I dem conquistano il country: la musica del popolo di Trump adesso suona per Kamala. Alla Convention di Chicago stravolta la playlist dei fan. L’obiettivo è allargare la platea dei sostenitori: non più solo dance, rap e un po’ di rock” (Rep, 25.8).
“Del fattore K – che non è il kommunism ma Kamala Harris – nessuna traccia. L’entusiasmo che improvvisamente si è riacceso tra i democratici americani non ha minimamente contagiato i democratici italiani. Non risultano agli atti riflessioni particolari o discussioni sulla Grande Novità Americana che può spegnere l’interruttore trumpiano… Dalle parti della sinistra del Pd questo è un orientamento abbastanza radicato. Confina con il ‘pacifismo’ di Conte e del Fatto” (Mario Lavia, Linkiesta, 30.7).
“L’apertura di Tajani non va sprecata. Confrontiamoci in Aula. Il modello è Kamala Harris” (Roberto Speranza, Pd, Rep, 22.8).
“Anche Alain Delon taceva benissimo, ma con un certo disprezzo dell’umanità… Nessuno sa fare silenzio come Obama. Andate a riprendere quel momento in cui aspetta prima di dire ‘yes she can’ e aspetta di nuovo dopo averlo detto… Resta elastico sulle caviglie… sguaina un sorriso… tace ancora… fa così con la testa” (Concita De Gregorio, Rep, 22.8).
“Yes she can” (Stampa, 22.8).
“Dai dem Usa una lezione per noi: si vince se si è uniti” (Peppe Provenzano, responsabile esteri Pd, Rep, 23.8).
“Misteriosa o pragmatica: l’imprendibile Kamala sfida i tabù dell’America” (Riotta, Rep, 23.8).
“Essere demure per diventare brat: ragazzacce e signore si alleano per Kamala” (Simonetta Sciandivasci, Stampa, 26.8).
“‘Vincerà Kamala’: la certezza di Lichman, ‘veggente’ d’America. Dal 1984 un solo errore” (Corriere, 15.10).
“Harris, la candidata… anzi la presidente degli Stati Uniti, diciamocelo subito” (David Parenzo, Radio 24, 8.10).
“Le donne sfidano Trump. L’attrice Julia Roberts in prima fila” (Rep, 2.11).
“A 96 ore dal voto Kamala Harris vede la possibilità di una rincorsa in extremis capace di farla diventare la prima donna a sedersi nello Studio Ovale. A rovesciare la situazione sono i dati sul voto per posta… ben il 55% sono donne… Il fattore entusiasmo… sta favorendo lei, come Obama nel 2008” (Molinari, Rep, 1.11).
“Gli ultimi sondaggi rilanciano Harris. Report clamoroso sull’Iowa: dem in vantaggio di 3 punti” (Domani, 4.11).
“Tutto è possibile, ma io penso che vincerà Kamala Harris” (Antonio Di Bella, 4.11).
“Trump scommette sulla sua sconfitta. Perciò è pericoloso” (Mattia Ferraresi, Domani, 5.11).
“Sulla scalinata di Rocky, Harris torna in testa. L’ultimo sondaggio dà alla dem un vantaggio di 4 punti” (Rep, 5.11).
“La sorpresa che può spiazzare Trump si chiama alta affluenza delle donne. Il tycoon partiva in vantaggio sull’economia, ma ora stenta” (Bill Emmott, Stampa, 5.11).
Skazza ha scritto: 8 nov 2024, 21:09
“Anche Alain Delon taceva benissimo, ma con un certo disprezzo dell’umanità… Nessuno sa fare silenzio come Obama. Andate a riprendere quel momento in cui aspetta prima di dire ‘yes she can’ e aspetta di nuovo dopo averlo detto… Resta elastico sulle caviglie… sguaina un sorriso… tace ancora… fa così con la testa” (Concita De Gregorio, Rep, 22.8).
la Concita, assolutamente mitica.
ma pensate che cambierà qualcosa?
dategli tempo un paio di giorni e questi personaggi, o meglio, questi svalvolati,
torneranno in tv e sui loro giornali a spiegarci come gira il mondo, a giudicare e condannare chi li contraddice, a dirci cosa dobbiamo fare e cosa è giusto o sbagliato pensare.
...e come sempre, come prima, ci sarà tanta gente pronta a dargli ascolto.
E' una vera goduria vedere come si agitano in questi giorni i sinistrati: come prevedevo sono ancora più arroganti, saccenti ed antipatici di prima.
Ma il premio della migliore cazzata se la contendono in molti:
1. ieri a 4 di sera Cento ha detto che con Trump 8 anni fa il mondo era sull'orlo di una guerra globale perchè aveva tolto i fondi all'Iran, quando invece alla guerra ci ha portati Biden e Trump vuole la pace;
2. Caprarica sempre su 4 di sera ha detto che Trump ha vinto grazie a Musk perchè ha intercettato i voti di Hollywood, quando sappiamo che la California è dem e tutta Hollywood ha fatto lo spot ad Harris;
3. altri sinistrati in ordine sparso affermano che adesso negli USA non ci sarà più libertà, noi con i dazi diverremo più poveri, il pianeta collasserà a causa delle scelte scellerate di Trump sulll'ambiente, deportare i migranti è un reato e che Trump si crede il padrone del corpo delle donne.
Io posso capire la disperazione per perdita di potere, ma a queste cazzate non credono più neanche le cicale..
Secondo la loro parabola se in USA vincono i DEM allora sono un paese democratico, altrimenti sono dei razzisti e fascisti
Facendo un paragone musicale in pratica siccome agli americani non è piaciuta la musica dei DEM, invece che cambiare spartito alzano il volume
Come direbbe Giorgia in un famoso spot: che spettacolo
Skazza ha scritto: 8 nov 2024, 21:09
Premetto che non sono tifoso di Trump, vorrei allietarvi la serata con una raccolta di puttanate riportate dalla nostra stampa.
“Se continua la sua campagna del caos, alla fine Trump perderà” (Giuliano Ferrara, Foglio, 14.3).
Non sei tifoso, ma ti sei messo a collezionare tutta questa roba?
Incredibile dove possa arrivare il gusto di fare casino, superfluo.
Non credo che sia stata soltanto una malafede. Il fattoè che Kamala non era un candidato eccellente, ma sembrava impossibile che davvero potesse vincere una caricatura come il bisonte dai capelli arancioni.
Romano ha scritto: 9 nov 2024, 10:39
Non sei tifoso, ma ti sei messo a collezionare tutta questa roba?
Incredibile dove possa arrivare il gusto di fare casino, superfluo.
Non credo che sia stata soltanto una malafede. Il fattoè che Kamala non era un candidato eccellente, ma sembrava impossibile che davvero potesse vincere una caricatura come il bisonte dai capelli arancioni.
Non e' questione di candidata. Harris e' riuscita lo stesso a prendere uno sfracco di voti.
Trump ha vinto perche il popolo americano non ne poteva piu' di avere i Dems al potere.
Del resto e' quello che e' successo in Italia. Impossibile al momento pensare as avere il PD al governo di nuovo. Questo ha favorito Trump negli USA, e il CdX in Italia.