Che senso ha la presenza del contingente UNIFIL nel momento in cui c'è la guerra?
Capisco la missione di forza di interposizione con lo scopo di far da cuscinetto tra paesi ostili confinanti ma nel momento in cui c'è una guerra aperta in corso, che senso ha essere lì?
Dovrebbero quantomeno cambiare lo scopo della missione, semplicemente per non essere ridicoli/ipocriti visto che la situazione reale ha superato quella per cui era motivata la presenza stessa della organizzazione rendendo anacronistica la missione originale.
Crosetto l'ha posta come provocazione se "la prossima volta dobbiamo rispondere?", ma la questione è tutt'altro che da boutade: ci sono dei militari che rischiano la vita per davvero e le loro famiglie soffrono più di loro.
In linea di principio chi ha il ruolo da peacekeeper dovrebbe avere le possibilità di IMPORRE la pace ai contendenti, non di fare battute, senno è tutto una pagliacciata, vuote forme che si forzeranno come una coperta di burro per farle aderire alla realtà imposta da altri e subita nei fatti, da cui ci salveremo solo grazie ai soliti GIRI DI PAROLE ripetuti all'infinito da organi di comunicazioni finti come le Istituzioni a cui sono sempre più organici che non li si differisce ormai...