La democrazia che verrà

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Left_Libertarian
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La democrazia che verrà

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Ciao a tutti!
Questo è il mio primo topic.
Per cominciare, vorrei rendervi partecipi di una mia proposta di miglioramento del nostro sistema istituzionale. Beh, diciamo che in realtà si tratterebbe di un vero e proprio stravolgimento del nostro ordinamento politico, quindi una semi-utopia, comunque vediamo che ne pensate.

Per cominciare, la mia proposta politica mira a integrare nel nostro sistema istituzionale elementi presi dalle teorie e dalle pratiche del Confederalismo Democratico (i curdi siriani, per intenderci), della Democrazia Aleatoria e della Tecnocrazia. Lo scopo finale è quello di regolamentare la partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali, utilizzando il sorteggio e l'autonomia politica delle comunità locali, adeguatamente federate. Nello stesso tempo si vuole evitare di prendere decisioni non attuabili o anti-scientifiche, dando potere di veto ai migliori scienziati.
Tali riforme radicali avrebbero come effetto secondario quello di ricostruire un senso civico, ormai perduto, e dei corpi intermedi che tornino ad essere un collante sociale. Si avrebbe inoltre un reciproco avvicinamento tra il popolo e la comunità scientifica, costretti a confrontarsi per decidere insieme.

Ecco i punti cruciali della mia proposta:

1. Separazione totale tra potere esecutivo e potere legislativo

Politici e partiti fuori da Giunte e Governi. Sono ammessi solo governi tecnici, i cui membri, che devono avere determinati titoli ed esperienze, sono selezionati mediante concorso pubblico. I meritevoli vanno al governo, senza necessità di alcuna legittimazione popolare o fiducia parlamentare. Il Governo, però, non possiede più alcuna iniziativa legislativa, non può presentare disegni di legge, ma si limita a valutare il programma della maggioranza parlamentare, proponendo (ma non imponendo) modifiche e integrazioni con le proposte delle opposizioni, definendo e comunicando risorse economiche e tempi di attuazione, in extremis ponendo il veto (una sola volta) sulle leggi inattuabili o a elevato costo sociale/ambientale/economico. Per i veti successivi al primo (sulla medesima legge), si rende necessario uno studio commissionato a più Università/Enti di ricerca, che dimostri l'effettiva inapplicabilità/inefficacia della legge. Resta salvo il potere di fare decreti in situazioni emergenziali. Decreti che come sapete, dopo due mesi decadono se non approvati dal Parlamento. Tendo a pensare che un decreto fatto da un esperto in una situazione di emergenza sia molto più efficace. So bene che gli attuali ministeri hanno i loro tecnici, ma spesso stupide ragioni ideologiche o elettorali vengono anteposte da ministri politici alle necessità tecniche, con conseguenze disastrose. La durata dei governi viene stabilita per contratto a cinque anni, e diventa indipendente dalla composizione del Parlamento e dalla durata della legislatura. Le legislature, in assenza di crisi di governo, sono più stabili e durano anch'esse sempre cinque anni. La loro durata è prefissata. Non è necessario qualcuno che "sciolga le Camere" (non lo fa il Governo). Diventano inutili le elezioni anticipate. Le stesse regole valgono a livello locale con Giunte tecniche e Consigli politici.

2. Abolizione della Presidenza della Repubblica

Il Governo, essendo ormai neutrale, può tranquillamente sostituire il Presidente della Repubblica nello svolgimento di alcune delle sue funzioni (con risparmio di quattrini). Altre funzioni quirinalizie, come lo scioglimento delle Camere e la nomina del Presidente del Consiglio incaricato, come già detto diventano inutili, essendo i ministri selezionati per via concorsuale. Il Presidente del Consiglio diventa Capo dello Stato. Il Quirinale diventa un' importante galleria d'arte/museo e attrattore turistico.

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Left_Libertarian
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3. Superamento del bicameralismo perfetto

Il Senato smette di essere elettivo e diventa aleatorio e a-partitico. Ciò significa che un campione statisticamente significativo di cittadini comuni (maggiorenni) viene sorteggiato, in modo da garantire pari presenza di uomini e donne, giovani e anziani, nativi e immigrati, settentrionali e meridionali, eccetera. Tale Senato aleatorio potrà suddividersi in gruppi parlamentari, per proporre disegni di legge, da sottoporre anche alla Camera, e dovrà votare i disegni di legge presentati dalla Camera elettiva (oltre ai propri). Nasce quindi un contropotere popolare al potere dei partiti. Allo stesso modo, nei Consigli regionali e comunali, metà dei consiglieri dovranno essere sorteggiati e metà eletti (approfondiremo in seguito), per dare voce a chi di solito non ce l'ha. I membri sorteggiati restano in carica per soli sei mesi, per garantire la massima partecipazione popolare possibile. I membri eletti, invece, restano in carica per cinque anni. I sorteggiati dovranno seguire un (breve) percorso di formazione in un'Università (relativamente semplice, non equivalente a un Corso universitario!) e superare un semplice esame per entrare in servizio, ovviamente saranno pagati (una sorta di Reddito di Cittadinanza Attiva). Coloro che non superano l'esame vengono momentaneamente scartati (potranno essere ripescati dopo un anno) e si procede a un nuovo sorteggio.

4. Istituzione dei Vicinati e dei Consigli nidificati

Ogni Comune viene suddiviso (con la tecnica dell'abaco) in parti da 100, 1000 e 10000 abitanti (Vicinati, Rioni e Circoscrizioni). In ogni Vicinato viene istituito un Consiglio di Vicinato, che riunisce tutti i cittadini maggiorenni del quartiere (quindi meno di 100), il quale dovrà riunirsi una volta al mese per discutere di problematiche o innovazioni locali. Ciascun Consiglio elegge un Presidente (appartenente a un partito) e ne sorteggia un altro. Quest'ultimo verrà estratto tra la popolazione di sesso ed età opposti a quelli del presidente eletto. Ad esempio, se viene eletta una donna con cinquant'anni o più, verrà sorteggiato un uomo di età compresa tra i 18 e i 49 anni. I due co-presidenti rappresenteranno il Vicinato al livello amministrativo superiore, ovvero nel Consiglio di Rione. Allo stesso modo, i 20 consiglieri rionali eleggeranno e sorteggeranno altri due co-presidenti, che diventeranno consiglieri di Circoscrizione. I Consigli di Circoscrizione avranno quindi i loro co-presidenti, che comporranno la metà del Consiglio Comunale. Un quarto del Consiglio Comunale sarà formato da politici eletti direttamente alle elezioni comunali e il restante quarto da cittadini estratti a sorte direttamente, a partire dall'intera popolazione comunale maggiorenne.
Ogni Regione (con i confini attuali) viene suddivisa in gruppi di circa 10 Comuni, chiamati Province (e non corrispondenti ai confini attuali). Ogni Consiglio Comunale elegge e sorteggia due co-presidenti, che diverranno consiglieri provinciali (ricordo che nella mia proposta i Sindaci sarebbero dei tecnici selezionati tramite concorso!). I 20 consiglieri provinciali di ciascuna Provincia eleggeranno (ed estrarranno al loro interno) due co-presidenti di Provincia ciascuno, che andranno a comporre la metà del Consiglio Regionale. L'altra metà sarà per metà eletta e per metà sorteggiata direttamente, esattamente come per il Consiglio Comunale. Ogni Consiglio Regionale eleggerà e sorteggerà due co-presidenti. I 20 presidenti internamente eletti e i 20 co-presidenti internamente sorteggiati dai Consigli Regionali andranno a comporre una piccola parte della Camera dei Deputati, mentre la restante parte verrà eletta direttamente come si fa oggi. Il Senato, invece, sarà costituito esclusivamente da membri sorteggiati, come spiegato al punto 3.

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Left_Libertarian
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Re: La democrazia che verrà

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5. Vincoli per partiti e politici

Ogni partito che voglia prendere parte alle elezioni comunali verrà ammesso a partecipare solo nel caso in cui abbia precedentemente partecipato alle elezioni in almeno la metà dei Vicinati all'interno del territorio Comunale.
Ogni partito che voglia prendere parte alle elezioni regionali verrà ammesso a partecipare solo nel caso in cui abbia precedentemente partecipato alle elezioni in almeno la metà dei Comuni all'interno del territorio Regionale.
Ogni partito che voglia prendere parte alle elezioni nazionali verrà ammesso a partecipare solo nel caso in cui abbia precedentemente partecipato alle elezioni in almeno la metà delle Regioni all'interno del territorio nazionale.
Ogni candidato al Consiglio di un certo livello amministrativo, dovrà avere il domicilio nel territorio di quel livello amministrativo (i membri delle Giunte tecniche, invece, sarebbe bene che non abitassero nel territorio dove svolgono il proprio incarico).
I co-presidenti locali, a ogni livello amministrativo, svolgono la propria funzione di rappresentanza in maniera libera, senza vincolo di mandato, né obblighi giuridici. Ogni Consiglio ha tuttavia il diritto di revocare il mandato al proprio co-presidente eletto, per qualsiasi ragione, ma solo se è trascorso almeno un anno dall'elezione dello stesso.

6. Possibile accorpamento di Prefetture e Giunte Comunali

Dato che i Sindaci sarebbero dei tecnici neutrali, sarebbe possibile fare in modo che gli stessi rappresentino anche il Governo a livello locale, svolgendo anche le funzioni del Prefetto, con un altro utile risparmio di quattrini, da spendere per le nuove istituzioni.

7. Decentrare al massimo

I Vicinati, i Rioni e le Circoscrizioni dovrebbero avere il massimo del potere decisionale sul proprio territorio, in particolare sulle questioni che non riguardano e non hanno conseguenze sulle unità amministrative confinanti. Ai Comuni e alle istituzioni superiori resta il compito di occuparsi di quelle funzioni (come le infrastrutture) che invece non possono essere svolte dai livelli amministrativi inferiori singolarmente, perché riguardano o hanno conseguenze su un territorio più ampio.

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Left_Libertarian
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8. Meno Stato, più società

Nessuna istituzione, neanche di prossimità, dovrebbe occuparsi di orientare o condizionare la vita civile o economica dei singoli e delle associazioni. Basta aiuti pubblici alle imprese, dazi, proibizionismi e assistenzialismo passivo. Ci si limiti a retribuire i cittadini per il lavoro che svolgono nei Vicinati o nelle assemblee dei sorteggiati (non solo come soggetti votanti, ma dotati di facoltà di presentare proposte e mediazioni). Si istituiscano collaborazioni con associazioni di volontariato per ampliare l'attuazione dei provvedimenti decisi in Consiglio. L'esistenza di comitati tecnico-popolari che si occupino sia di presentare disegni di legge (legislativi), che di attuare praticamente le leggi sul territorio (esecutivi), in collaborazione con le Giunte di Vicinato e con le forze di Protezione Civile, coinvolgerebbe in particolare i cittadini senza lavoro o con voglia di sacrificare una parte del proprio tempo libero. Tale impegno andrebbe retribuito con un Reddito di Cittadinanza Attiva e sarebbe una sorta di Servizio Civile generalizzato e permanente. Occorrerebbe però definire un limite di ore giornaliero (ad esempio tre al giorno a 10 euro all'ora), per evitare che tale impegno civico diventi un vero e proprio lavoro. Niente soldi a chi non fa niente.
Ogni Vicinato dovrebbe avere nella propria Giunta un geologo, un ingegnere civile-ambientale, un medico e uno scienziato sociale come Presidente (economista, giurista, sociologo), preferibilmente residenti all'esterno del quartiere, che dovrebbero diffondere le proprie competenze ai cittadini del luogo, nella proposta e nell'attuazione dei loro provvedimenti. Un'altra idea interessante dal Kurdistan siriano sono i comitati di Pace e Consenso, che hanno il compito di risolvere le piccole controversie tra vicini, su richiesta degli stessi. Servizio civico svolto da altri vicini, appositamente formati dagli psicologi e dagli avvocati del Vicinato per risolvere le questioni, evitando degenerazioni violente senza appesantire i tribunali. Non sempre funziona, ma si verifica una drastica riduzione dei processi.

9. Precisa definizione di competenze, tempi e risorse


È questo il punto dolente: come definire in modo preciso e non ambiguo quali sono le competenze di un'istituzione e quali quelle dall'altra? Come determinare quanti miliardi servono per attuare le riforme proposte? E quanto tempo occorre, quali passaggi istituzionali, per presentare e approvare una riforma costituzionale colossale come questa?

Per questi e altri dubbi, attendo i vostri lumi...

The end
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serge
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Partito uno ne arriva un 'altro?
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vatel
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Non male il programma, ma come attuarlo?
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RedWine
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vatel ha scritto: 4 ago 2024, 16:48 Non male il programma, ma come attuarlo?
parli seriamente?
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Left_Libertarian
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Re: La democrazia che verrà

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vatel ha scritto: 4 ago 2024, 16:48 Non male il programma, ma come attuarlo?
Mi fa piacere che tu abbia ritenuto le mie proposte interessanti. Come attuarle? Beh, se leggi il punto nove è proprio questo il punto dolente. Servirebbero molte risorse economiche e intellettuali, sicuramente riforme costituzionali da confermare con referendum. Comunque i primi interlocutori dovrebbero essere proprio le associazioni civiche e la comunità scientifica, che si dovrebbero alleare in un'intensa campagna di manifestazioni e raccolte firme. Una volta che la maggioranza dei cittadini si sarà resa conto della bontà del progetto, i partiti faranno a gara nel promuoverlo (più quelli di sinistra che quelli di destra), ma tenteranno anche di strumentalizzarlo.

In ogni caso, se ho scritto le mie idee (in verità ho solo combinato tra loro idee di altri) è perché mi aspetto proposte e critiche costruttive da parte di voi utenti di questo forum.

In due o più persone si ragiona meglio, no?
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