In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?
Inviato: 5 mag 2024, 18:41
Notizie sempre drammatiche e inquietanti dagli USA, riguardo alle azioni — non solo ai modi — degli agenti dell'ordine.
Ecco un link con un resoconto della vicenda:
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronac ... 6d9ea.html
Le dichiarazioni da chi nello Stato italiano e della madre dell'arrestato sono assai efficaci; ma la cosa più grave della vicenda è che si punisca qualcuno prima di un processo, con delle torture anche pericolose, per una presunta resistenza e come se questa sussistesse sempre e in tutti i casi.
Facciamo prima una ipotesi estrema. Se un agente dello Stato entrasse in un bar e dicesse a un cliente: 'Mi deve seguire assolutamente, poiché abbiamo visto che non le piacciono le fragole che le ha portato il cameriere; questa situazione non deve andare avanti', forse si avrebbe il dovere di obbedire? Se l'agente cominciasse a costringere, si dovrebbe evitare un tentativo di resistenza? Un agente così starebbe svolgendo le sue funzioni?
Se accade una rissa in un locale e qualcuno chiama la polizia, questa deve tirare le sorti, fingere di aver già appurato chi è il colpevole al posto del giudice di un regolare processo? O gli agenti devono cercare di capire il da farsi senza pesare col loro agire su una persona che non è stata giudicata? Deve contare più la presunzione degli agenti, o il lavoro dei magistrati? Certo degli agenti che pensano a una rissa, sono un caso diverso da quelli che pensano a delle fragole portate in un bar da un cameriere e non gradite da un cliente. Ma a volte gli errori meno eclatanti sono proprio quelli più pericolosi!
In linea generale, dato che errare è umano e che lo Stato e i Cittadini non devono essere vittima di errori, va detto che gli agenti dovrebbero agire senza togliere al presunto responsabile tutte le reazioni, dovrebbero proporsi, e imporsi solo in caso di necessità impellenti e rispettando i propri ed altrui limiti umani. Il fatto che si mettano finanche ad annichilire le possibili reazioni, attuando anche torture, questo è davvero una tragica novità, forse assoluta nella storia degli Stati, un torto che li trascina fuori dalla esistenza politica.
Nel nostro caso specifico, bisogna domandare: gli agenti si sono curati di capire se al presunto responsabile il telefono doveva servire per salvare una vita con un messaggio? Verranno messi sotto processo e si chiederà loro conto di questo?
Come mai gli agenti molte volte reagiscono così violentemente alla presunta disobbedienza, senza capire più che la vita è imprevedibile sempre e in ogni caso?
Sicuramente negli USA e non solo lì ci sono ambienti nella politica dove ancora si sogna di eliminare il crimine attribuendolo a patologie o configurazioni genetiche e dunque premendo per interventi sanitari immotivati o cercando di impedire direttamente le nascite; e molti intendono la pena di morte come fosse un aborto postumo oppure vogliono sottoporre i presunti "malati" a riduzioni della vita spacciandole per cure. Tali ambienti sono già in azione e non solo negli USA. Ovviamente, gente così non riesce proprio ad avere un autentico concetto di crimine.
Quanto al nostro caso specifico, risulta che gli agenti dopo il fattaccio si sono messi a raccontare frottole. In un video dell'intervento uno di loro dichiara con modi come erotici al presunto responsabile ridotto allo stremo: "we love you", forse a sottolineare un interesse speciale per la sua identità, forse etnica non personale, dato il tono usato. Forse un odio contro la spontaneità italiana anziché quello assai noto e diffuso contro i modi afroamericani?
Sicuramente questi atti sono umanamente inaccettabili e manifestano anche mancanze di presenza sociale e civile: torti cioè che testimoniano da parte degli agenti pure disadattamenti, improvvisi suppongo. Soggetti cioè che non sanno cosa farsene della propria cittadinanza, del proprio ruolo, delle proprie divise e armi, del proprio còmpito; e c'è da chiedersi cosa veramente accada attorno e già da prima, senza fingere che una domanda così possa mettere in crisi qualsiasi racconto. Infatti quelli che stanno mettendo a segno questi fatti stanno profittando anche di chi fa domande pertinenti.
Mauro Pastore
Ecco un link con un resoconto della vicenda:
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronac ... 6d9ea.html
Le dichiarazioni da chi nello Stato italiano e della madre dell'arrestato sono assai efficaci; ma la cosa più grave della vicenda è che si punisca qualcuno prima di un processo, con delle torture anche pericolose, per una presunta resistenza e come se questa sussistesse sempre e in tutti i casi.
Facciamo prima una ipotesi estrema. Se un agente dello Stato entrasse in un bar e dicesse a un cliente: 'Mi deve seguire assolutamente, poiché abbiamo visto che non le piacciono le fragole che le ha portato il cameriere; questa situazione non deve andare avanti', forse si avrebbe il dovere di obbedire? Se l'agente cominciasse a costringere, si dovrebbe evitare un tentativo di resistenza? Un agente così starebbe svolgendo le sue funzioni?
Se accade una rissa in un locale e qualcuno chiama la polizia, questa deve tirare le sorti, fingere di aver già appurato chi è il colpevole al posto del giudice di un regolare processo? O gli agenti devono cercare di capire il da farsi senza pesare col loro agire su una persona che non è stata giudicata? Deve contare più la presunzione degli agenti, o il lavoro dei magistrati? Certo degli agenti che pensano a una rissa, sono un caso diverso da quelli che pensano a delle fragole portate in un bar da un cameriere e non gradite da un cliente. Ma a volte gli errori meno eclatanti sono proprio quelli più pericolosi!
In linea generale, dato che errare è umano e che lo Stato e i Cittadini non devono essere vittima di errori, va detto che gli agenti dovrebbero agire senza togliere al presunto responsabile tutte le reazioni, dovrebbero proporsi, e imporsi solo in caso di necessità impellenti e rispettando i propri ed altrui limiti umani. Il fatto che si mettano finanche ad annichilire le possibili reazioni, attuando anche torture, questo è davvero una tragica novità, forse assoluta nella storia degli Stati, un torto che li trascina fuori dalla esistenza politica.
Nel nostro caso specifico, bisogna domandare: gli agenti si sono curati di capire se al presunto responsabile il telefono doveva servire per salvare una vita con un messaggio? Verranno messi sotto processo e si chiederà loro conto di questo?
Come mai gli agenti molte volte reagiscono così violentemente alla presunta disobbedienza, senza capire più che la vita è imprevedibile sempre e in ogni caso?
Sicuramente negli USA e non solo lì ci sono ambienti nella politica dove ancora si sogna di eliminare il crimine attribuendolo a patologie o configurazioni genetiche e dunque premendo per interventi sanitari immotivati o cercando di impedire direttamente le nascite; e molti intendono la pena di morte come fosse un aborto postumo oppure vogliono sottoporre i presunti "malati" a riduzioni della vita spacciandole per cure. Tali ambienti sono già in azione e non solo negli USA. Ovviamente, gente così non riesce proprio ad avere un autentico concetto di crimine.
Quanto al nostro caso specifico, risulta che gli agenti dopo il fattaccio si sono messi a raccontare frottole. In un video dell'intervento uno di loro dichiara con modi come erotici al presunto responsabile ridotto allo stremo: "we love you", forse a sottolineare un interesse speciale per la sua identità, forse etnica non personale, dato il tono usato. Forse un odio contro la spontaneità italiana anziché quello assai noto e diffuso contro i modi afroamericani?
Sicuramente questi atti sono umanamente inaccettabili e manifestano anche mancanze di presenza sociale e civile: torti cioè che testimoniano da parte degli agenti pure disadattamenti, improvvisi suppongo. Soggetti cioè che non sanno cosa farsene della propria cittadinanza, del proprio ruolo, delle proprie divise e armi, del proprio còmpito; e c'è da chiedersi cosa veramente accada attorno e già da prima, senza fingere che una domanda così possa mettere in crisi qualsiasi racconto. Infatti quelli che stanno mettendo a segno questi fatti stanno profittando anche di chi fa domande pertinenti.
Mauro Pastore