In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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PhyroSphera
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In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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Notizie sempre drammatiche e inquietanti dagli USA, riguardo alle azioni — non solo ai modi — degli agenti dell'ordine.
Ecco un link con un resoconto della vicenda:

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronac ... 6d9ea.html

Le dichiarazioni da chi nello Stato italiano e della madre dell'arrestato sono assai efficaci; ma la cosa più grave della vicenda è che si punisca qualcuno prima di un processo, con delle torture anche pericolose, per una presunta resistenza e come se questa sussistesse sempre e in tutti i casi.
Facciamo prima una ipotesi estrema. Se un agente dello Stato entrasse in un bar e dicesse a un cliente: 'Mi deve seguire assolutamente, poiché abbiamo visto che non le piacciono le fragole che le ha portato il cameriere; questa situazione non deve andare avanti', forse si avrebbe il dovere di obbedire? Se l'agente cominciasse a costringere, si dovrebbe evitare un tentativo di resistenza? Un agente così starebbe svolgendo le sue funzioni?
Se accade una rissa in un locale e qualcuno chiama la polizia, questa deve tirare le sorti, fingere di aver già appurato chi è il colpevole al posto del giudice di un regolare processo? O gli agenti devono cercare di capire il da farsi senza pesare col loro agire su una persona che non è stata giudicata? Deve contare più la presunzione degli agenti, o il lavoro dei magistrati? Certo degli agenti che pensano a una rissa, sono un caso diverso da quelli che pensano a delle fragole portate in un bar da un cameriere e non gradite da un cliente. Ma a volte gli errori meno eclatanti sono proprio quelli più pericolosi!
In linea generale, dato che errare è umano e che lo Stato e i Cittadini non devono essere vittima di errori, va detto che gli agenti dovrebbero agire senza togliere al presunto responsabile tutte le reazioni, dovrebbero proporsi, e imporsi solo in caso di necessità impellenti e rispettando i propri ed altrui limiti umani. Il fatto che si mettano finanche ad annichilire le possibili reazioni, attuando anche torture, questo è davvero una tragica novità, forse assoluta nella storia degli Stati, un torto che li trascina fuori dalla esistenza politica.
Nel nostro caso specifico, bisogna domandare: gli agenti si sono curati di capire se al presunto responsabile il telefono doveva servire per salvare una vita con un messaggio? Verranno messi sotto processo e si chiederà loro conto di questo?
Come mai gli agenti molte volte reagiscono così violentemente alla presunta disobbedienza, senza capire più che la vita è imprevedibile sempre e in ogni caso?

Sicuramente negli USA e non solo lì ci sono ambienti nella politica dove ancora si sogna di eliminare il crimine attribuendolo a patologie o configurazioni genetiche e dunque premendo per interventi sanitari immotivati o cercando di impedire direttamente le nascite; e molti intendono la pena di morte come fosse un aborto postumo oppure vogliono sottoporre i presunti "malati" a riduzioni della vita spacciandole per cure. Tali ambienti sono già in azione e non solo negli USA. Ovviamente, gente così non riesce proprio ad avere un autentico concetto di crimine.

Quanto al nostro caso specifico, risulta che gli agenti dopo il fattaccio si sono messi a raccontare frottole. In un video dell'intervento uno di loro dichiara con modi come erotici al presunto responsabile ridotto allo stremo: "we love you", forse a sottolineare un interesse speciale per la sua identità, forse etnica non personale, dato il tono usato. Forse un odio contro la spontaneità italiana anziché quello assai noto e diffuso contro i modi afroamericani?
Sicuramente questi atti sono umanamente inaccettabili e manifestano anche mancanze di presenza sociale e civile: torti cioè che testimoniano da parte degli agenti pure disadattamenti, improvvisi suppongo. Soggetti cioè che non sanno cosa farsene della propria cittadinanza, del proprio ruolo, delle proprie divise e armi, del proprio còmpito; e c'è da chiedersi cosa veramente accada attorno e già da prima, senza fingere che una domanda così possa mettere in crisi qualsiasi racconto. Infatti quelli che stanno mettendo a segno questi fatti stanno profittando anche di chi fa domande pertinenti.


Mauro Pastore
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Fosforo31
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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In che senso negli USA esiste uno Stato? Semplice, come spiego nella mia discussione nel forum di Politica, gli USA sono, non da oggi ma almeno dall'inizio della Guerra Fredda, uno Stato di polizia, o meglio un regime di polizia, alla luce dei fatti peggiore di quello ungherese del fascistoide Orban. Stamane, 6 maggio, scopro sulla prima pagina del FQ che il giornale di Travaglio è della mia stessa e identica opinione.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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PhyroSphera
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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Fosforo31 ha scritto: 6 mag 2024, 9:19 In che senso negli USA esiste uno Stato? Semplice, come spiego nella mia discussione nel forum di Politica, gli USA sono, non da oggi ma almeno dall'inizio della Guerra Fredda, uno Stato di polizia, o meglio un regime di polizia, alla luce dei fatti peggiore di quello ungherese del fascistoide Orban. Stamane, 6 maggio, scopro sulla prima pagina del FQ che il giornale di Travaglio è della mia stessa e identica opinione.
Non c'è stato di polizia quando gli agenti vanno del tutto oltre i propri còmpiti. Negli USA questi fuori programma degli agenti dell'ordine sono parte di un fenomeno più grande, che comprende anche le azioni dei serial killer nelle scuole. In tal caso la stessa pena di morte è supportata da intendimenti dello stesso tipo: a volte (o sempre?) il killer mette in atto la sua violenza anche per farsi suicidare dallo Stato e i giudici lo accontentano. Quindi si fa la commedia del mostro, secondo una prassi antiumanitaria e peggio che superstiziosa, dandosi confusamente agli incubi e all'odio... Alcuni addirittura vogliono la pena di morte abusando del nome di Cristo... Eppure se noi umani siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio non possiamo essere veramente dei mostri né fingerlo più di tanto. I veri mostri in natura sono costituiti da manifestazioni di poteri contrari e peraltro si tratta di per sé di esseri innocenti che anzi hanno la loro ragion d'essere. Ma non è a noi umani dato veramente questo ufficio. Senza dunque profittare delle manifestazioni del terribile per fare confusione, in America dovrebbero riflettere su ciò che accomuna i serial killer che uccidono nelle scuole e gli agenti che con la divisa dello Stato torturano presunti colpevoli come se si trattasse di mettere veramente ordine.

Mauro Pastore
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PhyroSphera
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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Io confermo quanto ho scritto finora su questo caso e aggiungo qualcosa, in base all'ultima notizia ricevuta, visibile al link posto dopo il mio messaggio.

Il giovane italiano arrestato e maltrattato non è stato messo sotto processo. Non è giunta notizia di provvedimenti contro gli agenti.
Tutto questo, senza necessità di processo, cosa significa? La violenza è stata ritenuta necessaria, oppure non si sa cosa pensare, da parte delle autorità. I sospetti o le convinzioni potrebbero essere sull'arrestato, sugli agenti, addirittura su entrambi; negli USA sono attivi anche sistemi di polizia al di sopra degli Stati, cosa ne penserebbero della faccenda le alte autorità?
Ciò che viene fuori ufficialmente però è solo un'azione di resistenza e oltraggio, non minacce, tantomeno terribili, e neanche altro di peggio. A che pro il trattamento brutale?

Le autorità statunitensi (anche solo quelle esecutive) in tali casi sono solite usare questo tipo di difesa: 'c'è una situazione grave cui non possiamo provvedere altrimenti'. Così hanno fatto nel caso delle torture commesse contro i terroristi musulmani, accadute pur esse senza una sentenza contro la vittima di tortura. Nel caso del giovane italiano non sono stati messi in campo questi discorsi ma un intervento sanitario. Forse la scusa è la solita, che si trattava di uno 'psicopatico violento' e che non si poteva fare altrimenti che un tormento? Di un malato di mente incapace di capire e 'da trattare con le cattive'? A riguardo, non solo per tanti negli Stati americani, c'è da fare una grave obiezione. Giudicare il patos (o, alla greca, pathos) di un essere umano non risulta nei còmpiti della légge. Spaventarsi del braccio di un assassino non implica mancargli di rispetto (braccio compreso); ugualmente nel caso del patos di un criminale - il patos criminale invece, quello non esiste. Spaventarsi di una violenza a motivo di una malattia mentale è un errore: i malati di mente possono agire meno dei non malati, anche nel caso della follia, e la malattia non genera una condizione di minore padronanza ma solo di minore capacità. Se dunque, nel caso che stiamo dicendo e negli altri uguali o analoghi, si volesse prendere a scusa patologie o malattie, sarebbe un'azione disonesta - che abbonda anche a livello semiufficiale in molti, troppi posti nel mondo, Italia compresa. La scusa che i colpevoli trovano si basa su una tattica di suggestione, fingendo che patos e malattia assieme siano una miscela o fusione micidiale... ma si tratta di una fantasia completa, una falsità che ovviamente può essere anche una menzogna.
A prescindere dalle discussioni sull'arbitrio (filosofiche, teologiche, scientifiche...), è assurdo e anche da incompetenti affermare una non padronanza umana tale da giustificare la degradazione di un essere umano a bestia importuna, degna del tormento e di essere sospesa tra vita e morte; e peggio sarebbe trattare un essere umano come si farebbe quando si deve far partire un colpo di arma da fuoco contro la serratura di una porta, cosa accaduta negli USA, con atti omicidi immotivati che non risulta abbiano trovato giudizi o giudizi adeguati - le notizie diffuse riportavano questo ordine di fatti.

Allora? Se con questo giovane italiano non si era sotto attacco terrorista, quale sarebbe l'argomento delle scuse americane? Il patos, la malattia? Il solito tentativo di mito, del malato furioso, dei sentimenti omicidi che da soli spingono al delitto? La paura del "raptus di follia"? Se c'è raptus, esso è dipendente da volontà e decisioni improvvise. Antropologi, psicologi, sociologi realmente tali possono attestare queste cose, che sono però comprensibili intuitivamente da chiunque anche senza scienza, senza filosofia, senza una dottrina religiosa.
La scusa potrebbe esser questa: 'abbiamo continuato finché non smetteva di resistere'... Riguardo a questa pessima trovata, rimando a quanto ho già scritto proprio qui in questa pagina di discussione.


https://www.tgcom24.mediaset.it/2024/vi ... -02k.shtml


MAURO PASTORE
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Acido
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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Sayon
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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Negli USA la violenza e' normale. La si insegna anche ai ragazzini ed alle donne che vengono incitati ad usarla se aggrediti. Logicamente in quel caso si chiama "difesa"ma e' sempre un indice di una societa' violenta. il senso di "proprieta' privata" e' molto piu forte che da noi. Non azzardatevi a entrare nel prato del vostro vicino, perche lui e' autorizzato a spararvi. Nel caso della polizia, io non fui ucciso a Baltimora da un poliziotto perche, appena arrivato, non capii il senso della parola "Freeze' e feci l' errore (quasi fatale) di avvicinarmi a lui, con un grande sorriso solo per chiedergli dove fosse un hotel. Non mi ammazzo' come avrebbe fatto, legalmente ,con chiunque altro perche mi vide bianco, ben vestito e sorridente. Bisogna anche capirli pero. Negli USA tutti hanno una pistola e i poliziotti rischiano costantemente di essere uccisi loro stessi, Infatti se fermano una macchina, chiamano in aiuto altre vetture della polizia prima ancora di avvicinarsi al finestrino. Quindi un italiano che va negli USA, deve comportarsi come un americano: mai litigare con un poliziotto, tenere le mani vuote e visibili, non muoversi ed alzarele mani se cosi richiesto. Non paragoniamolo all' Italia dove i poliziotti non possono fare nulla e i magistrati difendono le violenze verso di loro. Negli USA ti SPARANO se opponi resistenza..
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PhyroSphera
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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Sayon ha scritto: 22 nov 2024, 0:44 Negli USA la violenza e' normale. La si insegna anche ai ragazzini ed alle donne che vengono incitati ad usarla se aggrediti. Logicamente in quel caso si chiama "difesa"ma e' sempre un indice di una societa' violenta. il senso di "proprieta' privata" e' molto piu forte che da noi. Non azzardatevi a entrare nel prato del vostro vicino, perche lui e' autorizzato a spararvi. Nel caso della polizia, io non fui ucciso a Baltimora da un poliziotto perche, appena arrivato, non capii il senso della parola "Freeze' e feci l' errore (quasi fatale) di avvicinarmi a lui, con un grande sorriso solo per chiedergli dove fosse un hotel. Non mi ammazzo' come avrebbe fatto, legalmente ,con chiunque altro perche mi vide bianco, ben vestito e sorridente. Bisogna anche capirli pero. Negli USA tutti hanno una pistola e i poliziotti rischiano costantemente di essere uccisi loro stessi, Infatti se fermano una macchina, chiamano in aiuto altre vetture della polizia prima ancora di avvicinarsi al finestrino. Quindi un italiano che va negli USA, deve comportarsi come un americano: mai litigare con un poliziotto, tenere le mani vuote e visibili, non muoversi ed alzarele mani se cosi richiesto. Non paragoniamolo all' Italia dove i poliziotti non possono fare nulla e i magistrati difendono le violenze verso di loro. Negli USA ti SPARANO se opponi resistenza..
Non risulta vero che in Italia le autorità giudiziarie tendono a svantaggiare gli agenti sotto processo. La maggior parte dei cittadini ha proprio una percezione erronea di come si debba trattare un agente, tendendo a dar sempre ragione oppure a dare torto ma per scopi disonesti; e così del diritto ne manca quasi del tutto.

MAURO PASTORE
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PhyroSphera
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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PhyroSphera ha scritto: 21 nov 2024, 10:12

Allora? Se con questo giovane italiano non si era sotto attacco terrorista, quale sarebbe l'argomento delle scuse americane? Il patos, la malattia? Il solito tentativo di mito, del malato furioso, dei sentimenti omicidi che da soli spingono al delitto? La paura del "raptus di follia"? Se c'è raptus, esso è dipendente da volontà e decisioni improvvise. Antropologi, psicologi, sociologi realmente tali possono attestare queste cose, che sono però comprensibili intuitivamente da chiunque anche senza scienza, senza filosofia, senza una dottrina religiosa.
La scusa potrebbe esser questa: 'abbiamo continuato finché non smetteva di resistere'... Riguardo a questa pessima trovata, rimando a quanto ho già scritto proprio qui in questa pagina di discussione.


https://www.tgcom24.mediaset.it/2024/vi ... -02k.shtml


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Stamane, notato (ieri) solito tentativo eversivo della malasanità in tivù, scrivevo e pubblicavo un messaggio su un forum di filosofia, che riporto anche qui. Quando il "medico" non riesce a istituire un legame sbagliato tra malattia e crimine, esibisce odio contro l'umanità in pubblico... e ciò ha a che vedere con inspiegabili reazioni estreme degli agenti, in relazione con ambigue sentenze ed esecuzioni capitali.
Ecco il testo pubblicato poc'anzi:


|Ieri a un notiziario della televisione di Stato appariva un esponente della "Sanità" che opportunamente presentava una verità: i malati di mente sono meno abili dei sani quando si tratta di architettare un folle delitto. Senonché ci metteva poi un'altra pezza, sentendo di averla detta troppo bene: 'esistono gli orchi'. Questa è una conclusione puntuale della malasanità, che nel cominciare a dover specificare che non esiste alcun legame diretto tra malattia mentale e violenza non vuole evitare di calunniare l'umanità definendo la scelta del crimine in termini fiabeschi e da incubo.

Anni fa' sempre in tivù uno psichiatra raccomandava di non togliere le fiabe ai bambini. Ottima raccomandazione anche contro i suoi colleghi medicalizzanti e iperrazionalisti; nel contempo però trattava le fantasie dei bambini destituendole di senso. Purtroppo è stato fatto lo stesso con il mito e i tempi antichi, col risultato che le fantasie negative erompono e ancora una volta non accettate vengono esibite travestendole da incubi. A che pro tanta misantropia e reticenza? Per nascondere le colpe delle masse addossandole solo ad alcuni e facendo confusione, coinvolgendo anche gli innocenti.

Lo psichiatra va fantasticando in diretta di uomini-orchi dopo che la sua società ha deriso le favole sugli orchi; e mentre negli Stati Uniti d'America non sono stati sconfessati i procedimenti contro inesistenti mostri umani, la malasanità in Italia va presentando incubi in tivù. Il presunto esperto dovrebbe, dopo il suo show in diretta tivù, autodefinirsi e dichiarare di aver fatto pessimo spettacolo, invece lo usa per coprire un'informazione adeguata (sia pure data, con avarizia, a metà).

Insomma se iniziano a scagionare i malati di mente da ingiuste insinuazioni, cominciano a gettare in discredito l'umanità; se pensano i manicomi veramente chiusi, vogliono il patibolo ingiusto... Questi soggetti vorrebbero condannare gli stessi che, presunti o veri malati che siano, sono stati in molti segregati e limitati fino alla morte precoce, rendendo anche le dimore luoghi di internamento (coi sedativi, ma anche sfruttando altri delitti). Dato che si presentano con un incubo, è facile intendere che non hanno nulla veramente da accusare. In questi casi tentano come ultima risorsa di mettere le due cose insieme. Così aveva fatto una inquisizione alla voce più alta della nostra letteratura, l'Autore della Gerusalemme Liberata, incarcerato perché ritenuto pazzo, redarguito perché ritenuto malato. Si invertivano i termini perché entrambi i casi erano non esistenti. Così si fa oggi cercando di identificare l'umanità con la mostruosità.
L'uomo a immagine e somiglianza di Dio non ha facoltà di fare realmente il mostro e le creature che ne hanno non sono da giudicare male.

La leggenda racconta: allora che sui lidi dove sorgeva Ilio apparve ancora una volta il mostro marino, gli abitanti della città di Troia non compresero più. Ugualmente non seppero fronteggiare le accuse di torto del nemico attorno. Restarono solo rovine, dopo epoche ed epoche di fini e rinascite.
Se la società civile non farà attenzione al significato di certe fantasie, se vorrà trattarle assieme agli esponenti di una falsa sanità alla stregua di descrizioni antropologiche, non solo ci sarà offesa alla scienza ma una grande dimora del sapere cadrà sotto i colpi di una cultura alternativa.
A finire è il pensiero in cui natura e civiltà sono distanti, chiuse da un recinto; il sacro, degenerato a convenzione da incubo, muore. Se non si voleva assistere a certe proteste o semplici manifestazioni, si doveva agire diversamente (in certi casi: andandosene) e aver tentato e tentare di sedarle o imprigionarle, di portarle finanche sul patibolo, è stato delitto anche contro Dio.
Come detto nelle sacre scritture cristiane:
Il sole non tramonti sulla vostra ira.
Altra cosa sono le favole degli orchi e i mostri che in natura raccontano pericoli e impossibilità. E' evidente che certi "medici" sono protagonisti di una azione di intimidazione e proiezione psicologica che cercano di travestire pubblicamente con una immaginazione da incubo. Non l'orco col camice bianco - ovviamente! - ma un intruso spaventato della relazione d'aiuto, della vitalità che in mezzo o solo al limitare del vuoto della malattia continua a sussistere. Gente impaurita dall'amore per il prossimo e dalla forza vitale, che non deve avere udienza dalla cittadinanza e da quel che resta degli Stati, gente che porta il camice del medico, la divisa da infermiere ma non deve ingannare né cercare proseliti.|


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Sayon
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Re: In USA un italiano torturato per presunta resistenza. In che senso negli USA esiste uno Stato?

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Fosforo31 ha scritto: 6 mag 2024, 9:19 In che senso negli USA esiste uno Stato? Semplice, come spiego nella mia discussione nel forum di Politica, gli USA sono, non da oggi ma almeno dall'inizio della Guerra Fredda, uno Stato di polizia, o meglio un regime di polizia, alla luce dei fatti peggiore di quello ungherese del fascistoide Orban. Stamane, 6 maggio, scopro sulla prima pagina del FQ che il giornale di Travaglio è della mia stessa e identica opinione.
Se un-Italiano negl USA si aspetta che lo trattino come in Italia, e' meglio che non venga.
Fra l' altro, se si e' stranieri non si viene trattati con rispetto. Al contrario dell' Italia qui uno straniero ha sempre torto.
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