PhyroSphera ha scritto: 21 nov 2024, 10:12
Allora? Se con questo giovane italiano non si era sotto attacco terrorista, quale sarebbe l'argomento delle scuse americane? Il patos, la malattia? Il solito tentativo di mito, del malato furioso, dei sentimenti omicidi che da soli spingono al delitto? La paura del "raptus di follia"? Se c'è raptus, esso è dipendente da
volontà e decisioni improvvise. Antropologi, psicologi, sociologi realmente tali possono attestare queste cose, che sono però comprensibili intuitivamente da chiunque anche senza scienza, senza filosofia, senza una dottrina religiosa.
La scusa potrebbe esser questa: 'abbiamo continuato finché non smetteva di resistere'... Riguardo a questa pessima trovata, rimando a quanto ho già scritto proprio qui in questa pagina di discussione.
https://www.tgcom24.mediaset.it/2024/vi ... -02k.shtml
MAURO PASTORE
Stamane, notato (ieri) solito tentativo eversivo della malasanità in tivù, scrivevo e pubblicavo un messaggio su un forum di filosofia, che riporto anche qui. Quando il "medico" non riesce a istituire un legame sbagliato tra malattia e crimine, esibisce odio contro l'umanità in pubblico... e ciò ha a che vedere con inspiegabili reazioni estreme degli agenti, in relazione con ambigue sentenze ed esecuzioni capitali.
Ecco il testo pubblicato poc'anzi:
|Ieri a un notiziario della televisione di Stato appariva un esponente della "Sanità" che opportunamente presentava una verità: i malati di mente sono meno abili dei sani quando si tratta di architettare un folle delitto. Senonché ci metteva poi un'altra pezza, sentendo di averla detta troppo bene: 'esistono gli orchi'. Questa è una conclusione puntuale della malasanità, che nel cominciare a dover specificare che non esiste alcun legame diretto tra malattia mentale e violenza non vuole evitare di calunniare l'umanità definendo la scelta del crimine in termini fiabeschi e da incubo.
Anni fa' sempre in tivù uno psichiatra raccomandava di non togliere le fiabe ai bambini. Ottima raccomandazione anche contro i suoi colleghi medicalizzanti e iperrazionalisti; nel contempo però trattava le fantasie dei bambini destituendole di senso. Purtroppo è stato fatto lo stesso con il mito e i tempi antichi, col risultato che le fantasie negative erompono e ancora una volta non accettate vengono esibite travestendole da incubi. A che pro tanta misantropia e reticenza? Per nascondere le colpe delle masse addossandole solo ad alcuni e facendo confusione, coinvolgendo anche gli innocenti.
Lo psichiatra va fantasticando in diretta di uomini-orchi dopo che la sua
società ha deriso le favole sugli orchi; e mentre negli Stati Uniti d'America non sono stati sconfessati i procedimenti contro inesistenti mostri umani, la malasanità in Italia va presentando incubi in tivù. Il presunto esperto dovrebbe, dopo il suo
show in diretta tivù, autodefinirsi e dichiarare di aver fatto pessimo spettacolo, invece lo usa per coprire un'informazione adeguata (sia pure data, con avarizia, a metà).
Insomma se iniziano a scagionare i malati di mente da ingiuste insinuazioni, cominciano a gettare in discredito l'umanità; se pensano i manicomi veramente chiusi, vogliono il patibolo ingiusto... Questi soggetti vorrebbero condannare gli stessi che, presunti o veri malati che siano, sono stati in molti segregati e limitati fino alla morte precoce, rendendo anche le dimore luoghi di internamento (coi sedativi, ma anche sfruttando altri delitti). Dato che si presentano con un incubo, è facile intendere che non hanno nulla veramente da accusare. In questi casi tentano come ultima risorsa di mettere le due cose insieme. Così aveva fatto una inquisizione alla voce più alta della nostra letteratura, l'Autore della Gerusalemme Liberata, incarcerato perché ritenuto pazzo, redarguito perché ritenuto malato. Si invertivano i termini perché entrambi i casi erano non esistenti. Così si fa oggi cercando di identificare l'umanità con la mostruosità.
L'uomo a immagine e somiglianza di Dio non ha facoltà di fare realmente il mostro e le creature che ne hanno non sono da giudicare male.
La leggenda racconta: allora che sui lidi dove sorgeva Ilio apparve ancora una volta il mostro marino, gli abitanti della città di Troia non compresero più. Ugualmente non seppero fronteggiare le accuse di torto del nemico attorno. Restarono solo rovine, dopo epoche ed epoche di fini e rinascite.
Se la società civile non farà attenzione al significato di certe fantasie, se vorrà trattarle assieme agli esponenti di una falsa sanità alla stregua di descrizioni antropologiche, non solo ci sarà offesa alla scienza ma una grande dimora del sapere cadrà sotto i colpi di una cultura alternativa.
A finire è il pensiero in cui natura e civiltà sono distanti, chiuse da un recinto; il sacro, degenerato a convenzione da incubo, muore. Se non si voleva assistere a certe proteste o semplici manifestazioni, si doveva agire diversamente (in certi casi: andandosene) e aver tentato e tentare di sedarle o imprigionarle, di portarle finanche sul patibolo, è stato delitto anche contro Dio.
Come detto nelle sacre scritture cristiane:
Il sole non tramonti sulla vostra ira
.
Altra cosa sono le favole degli orchi e i mostri che in natura raccontano pericoli e impossibilità. E' evidente che certi "medici" sono protagonisti di una azione di
intimidazione e proiezione psicologica che cercano di travestire pubblicamente con una immaginazione da incubo. Non l'orco col camice bianco - ovviamente! - ma un intruso spaventato della relazione d'aiuto, della vitalità che in mezzo o solo al limitare del vuoto della malattia continua a sussistere. Gente impaurita dall'amore per il prossimo e dalla forza vitale, che non deve avere udienza dalla cittadinanza e da quel che resta degli Stati, gente che
porta il camice del medico, la divisa da infermiere ma non deve ingannare né cercare proseliti.|
MAURO PASTORE|
MAURO PASTORE