Eh, lo so. Ma io spero sempre in un Paese leale.CaneSciolto ha scritto: 30 apr 2023, 12:50 ...si, ok. ma son solo chiacchiere, pure io sarei capace di dirle!!!![]()
Valerio ha scritto: 30 apr 2023, 13:47Eh, lo so. Ma io spero sempre in un Paese leale.CaneSciolto ha scritto: 30 apr 2023, 12:50 ...si, ok. ma son solo chiacchiere, pure io sarei capace di dirle!!!![]()
servono i contratti a termine, e anche i vaucher, ma la normalità dovrebbe essere, il contratto a tempo indeterminato, che non vule dire "a vita" come oggi inteso specialmente nell'aministrazione pubblica, ma senza una precisa data di scadenza.Shamash ha scritto: 1 mag 2023, 8:55 Serve quindi una seria e profonda ristrutturazione del sistema contrattualistico italiano, nonché nella mentalità.
Un lavoratore pagato il giusto e con la possibilità di fare carriera, lavorerà con più entusiasmo. Viceversa, anche la qualità ne risentirà.
D' accordissimo. Ricordiamoci che e' stato proprio il "posto fisso", inattaccabile, in-licenziabile che ha creato in Italia la casta degli statali burocrati, sfaticati e persino corrotti. I contratti dovrebbero sempre essere a corto termine (2 anni?) , rinnovabili in base alla "performance", anche perche sono ormai pochissime le istituzioni o imprese che possano essere sicure di restare in vita per piu di 10-20 anni. Questo non significa affatto "sfruttare" il lavoro. Non esiste impresa che non voglia avere funzionari e lavoratori bravi che siano leali e si dedichino al successo dell' impresa ed istituzione. Questi lavoratori sono preziosi e ricompensati con stipendi sempre piu alti, continuita' di lavoro ed accesso rapido a posizioni di management. Spesso (almeno nella mia esperienza) vengono compensati con bonuses e azioni della stessa impresa a ragione della loro "fedelta'. I sindacati invece hanno creato la lotta fra dirigenza e dipendenti, ovvero una situazione negativa per entrambi . In Italia questo non l' abbiamo ancora capito: non si puo' dare un impiego fisso a chi, il giorno dopo, sara' per strada a fare sciopero. Scioperi che gradualmente distruggono l' azienda (vedi Alitalia) e creano una situazione di conflitto perenne, senza assunzioni, senza profitti, senza futuro.RedWine ha scritto: 1 mag 2023, 10:02servono i contratti a termine, e anche i vaucher, ma la normalità dovrebbe essere, il contratto a tempo indeterminato, che non vule dire "a vita" come oggi inteso specialmente nell'aministrazione pubblica, ma senza una precisa data di scadenza.Shamash ha scritto: 1 mag 2023, 8:55 Serve quindi una seria e profonda ristrutturazione del sistema contrattualistico italiano, nonché nella mentalità.
Un lavoratore pagato il giusto e con la possibilità di fare carriera, lavorerà con più entusiasmo. Viceversa, anche la qualità ne risentirà.
le aziende rifiutano questo tipo di contratto in quanto anche in presenza di giusta causa licenziare il lavoratore è "mission impossible", in pratica non si firma un contratto di lavoro, ma un matrimonio, e se ti capita il partner sbagliato sono cazzi.
quindi a mio parere bisognerebbe rendere il "posto fisso" un po meno graniticamente sicuro qualsiasi cosa combini il lavoratore o la situazione dell'azienda, in modo da dare agli imprenditori la motivazione di "investire" a lungo termine sulla qualità del personale, e attraverso il riconoscimento della stessa con un adeguato salario, ottenere la conseguente fidelizazione del personale con, ritengo, reciproca soddisfazione.
Tu stai delirando veramente.Sayon ha scritto: 1 mag 2023, 14:49 I sindacati invece hanno creato la lotta fra dirigenza e dipendenti, ovvero una situazione negativa per entrambi . In Italia questo non l' abbiamo ancora capito: non si puo' dare un impiego fisso a chi, il giorno dopo, sara' per strada a fare sciopero. Scioperi che gradualmente distruggono l' azienda (vedi Alitalia) e creano una situazione di conflitto perenne, senza assunzioni, senza profitti, senza futuro.
Purtroppo il nostro Sayon, per quanto abbia in alcuni casi idee assai condivisibili, in economia rimane irrimediabilmente ancorato alle ricetteSkazza ha scritto: 1 mag 2023, 17:18Tu stai delirando veramente.Sayon ha scritto: 1 mag 2023, 14:49 I sindacati invece hanno creato la lotta fra dirigenza e dipendenti, ovvero una situazione negativa per entrambi . In Italia questo non l' abbiamo ancora capito: non si puo' dare un impiego fisso a chi, il giorno dopo, sara' per strada a fare sciopero. Scioperi che gradualmente distruggono l' azienda (vedi Alitalia) e creano una situazione di conflitto perenne, senza assunzioni, senza profitti, senza futuro.
d'accordissimo?? veramente io ho detto il contrario.Sayon ha scritto: 1 mag 2023, 14:49D' accordissimo. Ricordiamoci che e' stato proprio il "posto fisso", inattaccabile, in-licenziabile che ha creato in Italia la casta degli statali burocrati, sfaticati e persino corrotti. I contratti dovrebbero sempre essere a corto termine (2 anni?) , rinnovabili in base alla "performance", anche perche sono ormai pochissime le istituzioni o imprese che possano essere sicure di restare in vita per piu di 10-20 anni. Questo non significa affatto "sfruttare" il lavoro. Non esiste impresa che non voglia avere funzionari e lavoratori bravi che siano leali e si dedichino al successo dell' impresa ed istituzione. Questi lavoratori sono preziosi e ricompensati con stipendi sempre piu alti, continuita' di lavoro ed accesso rapido a posizioni di management. Spesso (almeno nella mia esperienza) vengono compensati con bonuses e azioni della stessa impresa a ragione della loro "fedelta'. I sindacati invece hanno creato la lotta fra dirigenza e dipendenti, ovvero una situazione negativa per entrambi . In Italia questo non l' abbiamo ancora capito: non si puo' dare un impiego fisso a chi, il giorno dopo, sara' per strada a fare sciopero. Scioperi che gradualmente distruggono l' azienda (vedi Alitalia) e creano una situazione di conflitto perenne, senza assunzioni, senza profitti, senza futuro.RedWine ha scritto: 1 mag 2023, 10:02 servono i contratti a termine, e anche i vaucher, ma la normalità dovrebbe essere, il contratto a tempo indeterminato, che non vule dire "a vita" come oggi inteso specialmente nell'aministrazione pubblica, ma senza una precisa data di scadenza.
le aziende rifiutano questo tipo di contratto in quanto anche in presenza di giusta causa licenziare il lavoratore è "mission impossible", in pratica non si firma un contratto di lavoro, ma un matrimonio, e se ti capita il partner sbagliato sono cazzi.
quindi a mio parere bisognerebbe rendere il "posto fisso" un po meno graniticamente sicuro qualsiasi cosa combini il lavoratore o la situazione dell'azienda, in modo da dare agli imprenditori la motivazione di "investire" a lungo termine sulla qualità del personale, e attraverso il riconoscimento della stessa con un adeguato salario, ottenere la conseguente fidelizazione del personale con, ritengo, reciproca soddisfazione.
Bravo Gasiot, ed io ho fatto lo stesso! Ricevevo sempre contratti a scadenza fissa ma poi non mi hanno mai mandato via perche lavoravo bene. Con una impresa Italiana lavorai (all' estero) per circa 9 anni in Nuova zelanda, Venezuela e Peru , ma , come ho fatto poi con altre imprese straniere ero io ad andar via per prendere lavori di piu alto livello o in posti che mi piacevano di piu.Gasiot ha scritto: 1 mag 2023, 19:01 Il lavoro fisso a tempo indeterminato è la peggiore delle ipotesi, però ho conosciuto personaggi che erano felici così, senza ambizioni, pagati solo per usare le mani
Salvo poi lamentarsi che il loro lavoro veniva pagato poco
Nei miei 40 anni li lavoro come dipendente ho cambiato spesso azienda oppure diverse mansioni nella stessa, dopo qualche anno se mi annoiavo cercavo altri stimoli ed ho sempre trovato datori di lavoro che apprezzavano questo comportamento
Anch'io ho cambiato parecchi lavori, e non mi é mai dispiaciuto, anche perché, nel mio campo, nel turismo, potevo permettermi di cambiare posto di lavoro a mio piacimento .Sayon ha scritto: 1 mag 2023, 19:14Bravo Gasiot, ed io ho fatto lo stesso! Ricevevo sempre contratti a scadenza fissa ma poi non mi hanno mai mandato via perche lavoravo bene. Con una impresa Italiana lavorai (all' estero) per circa 9 anni in Nuova zelanda, Venezuela e Peru , ma , come ho fatto poi con altre imprese straniere ero io ad andar via per prendere lavori di piu alto livello o in posti che mi piacevano di piu.Gasiot ha scritto: 1 mag 2023, 19:01 Il lavoro fisso a tempo indeterminato è la peggiore delle ipotesi, però ho conosciuto personaggi che erano felici così, senza ambizioni, pagati solo per usare le mani
Salvo poi lamentarsi che il loro lavoro veniva pagato poco
Nei miei 40 anni li lavoro come dipendente ho cambiato spesso azienda oppure diverse mansioni nella stessa, dopo qualche anno se mi annoiavo cercavo altri stimoli ed ho sempre trovato datori di lavoro che apprezzavano questo comportamento