giampieros ha scritto: 22 ott 2019, 12:07
cuneoman ha scritto: 22 ott 2019, 11:15
Ma chi evade il fisco non infrange la legge? O la legge è solo "da interpretare" come il "parlè" di Jack Sparrow?
Sì. Chi evade il fisco infrange la Legge. Chi infrange la Legge ha diritto ad processo davanti ad un Giudice terzo ed imparziale dove difesa ed accusa abbiano la stessa dignità. Spetta però all'accusa dimostrare la colpevolezza dell'imputato ad di là di ogni ragionevole dubbio. Su questo credo che tu sia d'accordo, vero?
Bene. Sai cosa si intende per "inversione della prova"? Nei contenziosi di natura fiscale è l'accusato che deve dimostrare la propria innocenza! Lo sapevi? Spesso, dimostrare la propria innocenza è impossibile, si può solo sperare che un giudice di secondo grado interpreti i fati in maniera differente.
Ti porto l'esempio (a suo tempo ne parlò diffusamente la stampa) di Dolce&Gabbana. Vado a memoria... potrei essere impreciso nei dettagli ma ritengo che il "cuore" della questione sia questo:
La ditta Dolce&Gabbana vendette un "ramo d'azienda" ad una Società credo britannica e la transazione fu fatta in Lussemburgo. Il valore della compra-vendita, documenti alla mano era di 600 milioni di euro sui quali furono pagate le tasse al fisco italiano il quale però contestò quella cifra:- Non può essere vero. Quel ramo di azienda vale almeno 900 milioni-
Dolce&Gabbana:-Noi l'abbiamo venduto per 600 milioni ritenendo allora, come riteniamo adesso, che il prezzo fosse equo-.
No -Disse il fisco. Dimostratemi che il valore era di 600 milioni-.
Dolce&Gabbana:-Abbiamo le fatture....- Eh sì...le fatture! Noi fisco stiamo appunto contestando la correttezza delle fatture!
Ancora, dimostratemi che le vostre fatture sono veritiere...
Dolce & Gabbana:- Chiedete di dimostrare qualcosa che è impossibile da dimostrare...
Dolce&Gabbana fecero un bel po' di casino mediatico... dal Giudice di Appello furono poi assolti.
Se ti interessa posso raccontarti con dovizia di particolari su come il fisco ha rubato un paio di milioni di Euro a qualche centinaio di dipendenti di una grande multinazionale operante in Italia, sfruttando un errore che la multinazionale fece, come sostituto di imposta, quando liquidò, insieme al "fine rapporto" anche un "Conto Previdenza" interno. L'errore fu che calcolò le imposte dovute interpretando male una Legge e pagandone più del dovuto. Qualche dipendente se ne accorse e tutti o quasi quelli andati in pensione negli ultimi 5 anni fecero ricorso. Respinto. Allora una cinquantina (fra cui io) fecero causa all'Agenzia delle Entrate. Il Giudice di primo grado stabilì che tutti e cinquanta avevano ragione condannando l'Agenzia delle entrate a restituire il maltolto. Questi grandissimi figli di non so chi, sapendo di avere torto (c'era una sentenza della Corte di Cassazione a sezioni riunite che era inequivocabile), ricorso in Appello contro tutti e 50! Che successe? Che 38 di questi 50 rinunciarono. Dodici, fra cui io, andarono in Appello e naturalmente tutti e 12 vinsero la cuasa. L'Agenzia delle Entrate non ricorse in Cassazione. Morale: pagò il dovuto, gli interessi e le spese processuali a 12 persone. In compenso lo mise in quel posto a qualche centinaio di persone alle quali letteralmente rubò una cifra più o meno fra i 4 ed i 10 mila Euro ciascuno. Ecco. Questo è il Fisco Italiano che intimorisce il contribuente nella speranza che quello paghi il NON dovuto per evitare rogne e conseguenze. Tecnica da veri e propri mafiosi. Anzi, peggio.