Eh no, chi si occupa di comunicazione deve da un lato "spingere" nel modo giusto il prodotto e l'immagine dell'azienda, ma dall'altro deve saper prevedere qualsiasi reazione, avere la giusta sensibilità e usare il linguaggio più adatto affinché valorizzi i valori e la qualità, senza infastidire qualcuno."Ci dispiace se la volontà di sottolineare la passione dei nostri casari è stata letta con un messaggio differente, che non abbiamo avuto la sensibilità di rilevare e che, grazie al dibattito accesosi in rete, raccogliamo con grande rispetto".
tu credi che il pubblico, o meglio la gente reale, possa credere realmente all'esistenza di un "renatino" che fa lo schiavo da quando aveva 18 anni 365 giorni l'anno ed è pure felice?Shamash ha scritto: 4 dic 2021, 9:28 Questo è uno dei tanti esempi che spesso riporto, essendo "del mestiere".
Addirittura si apprende che l'azienda abbia affermato:Eh no, chi si occupa di comunicazione deve da un lato "spingere" nel modo giusto il prodotto e l'immagine dell'azienda, ma dall'altro deve saper prevedere qualsiasi reazione, avere la giusta sensibilità e usare il linguaggio più adatto affinché valorizzi i valori e la qualità, senza infastidire qualcuno."Ci dispiace se la volontà di sottolineare la passione dei nostri casari è stata letta con un messaggio differente, che non abbiamo avuto la sensibilità di rilevare e che, grazie al dibattito accesosi in rete, raccogliamo con grande rispetto".
Siamo in un mondo dove la vera professionalità sta via via scemando...
Non è mai colpa del pubblico che fraintende, è permaloso, superficiale o altro. La colpa è da ricercarsi in chi offre il prodotto (il "prodotto" comunicativo), che non ha saputo fare bene il suo mestiere.
......."la tipica boldrinata".......RedWine ha scritto: 4 dic 2021, 11:42tu credi che il pubblico, o meglio la gente reale, possa credere realmente all'esistenza di un "renatino" che fa lo schiavo da quando aveva 18 anni 365 giorni l'anno ed è pure felice?Shamash ha scritto: 4 dic 2021, 9:28 Questo è uno dei tanti esempi che spesso riporto, essendo "del mestiere".
Addirittura si apprende che l'azienda abbia affermato:
Eh no, chi si occupa di comunicazione deve da un lato "spingere" nel modo giusto il prodotto e l'immagine dell'azienda, ma dall'altro deve saper prevedere qualsiasi reazione, avere la giusta sensibilità e usare il linguaggio più adatto affinché valorizzi i valori e la qualità, senza infastidire qualcuno.
Siamo in un mondo dove la vera professionalità sta via via scemando...
Non è mai colpa del pubblico che fraintende, è permaloso, superficiale o altro. La colpa è da ricercarsi in chi offre il prodotto (il "prodotto" comunicativo), che non ha saputo fare bene il suo mestiere.
a mè pare la tipica polemica del "politicamente corretto" dove all'apparenza, alla forma viene data un'importanza spropositata che prevarica la realtà.
una realtà, quella del lavoro in italia che conoscono tutti e di conseguenza tutti capiscono che "renatino" è una finzione pubblicitaria senza nessuna corrispondenza con una o piu persone reali, o se vogliamo essere colti una figura retorica che rappresenta l'azienda che lavora 365 giorni l'anno per ecc....
quindi, per farla breve, la polemica in questione mi pare la tipica boldrinata.
Quando realizzi una pubblicità, un banner, un catalogo, un pamphlet e così via, devi tenere in considerazione numerosissimi fattori che entrano in gioco. Diventa tutta una questione di equilibrio fra messaggio, valori da trasmettere e interazione con il pubblico di cui ne fruirà.RedWine ha scritto: 4 dic 2021, 11:42 tu credi che il pubblico, o meglio la gente reale, possa credere realmente all'esistenza di un "renatino" che fa lo schiavo da quando aveva 18 anni 365 giorni l'anno ed è pure felice?
a mè pare la tipica polemica del "politicamente corretto" dove all'apparenza, alla forma viene data un'importanza spropositata che prevarica la realtà.
una realtà, quella del lavoro in italia che conoscono tutti e di conseguenza tutti capiscono che "renatino" è una finzione pubblicitaria senza nessuna corrispondenza con una o piu persone reali, o se vogliamo essere colti una figura retorica che rappresenta l'azienda che lavora 365 giorni l'anno per ecc....
quindi, per farla breve, la polemica in questione mi pare la tipica boldrinata.
Hai detto bene nell'altro tuo postShamash ha scritto: 4 dic 2021, 11:57Quando realizzi una pubblicità, un banner, un catalogo, un pamphlet e così via, devi tenere in considerazione numerosissimi fattori che entrano in gioco. Diventa tutta una questione di equilibrio fra messaggio, valori da trasmettere e interazione con il pubblico di cui ne fruirà.RedWine ha scritto: 4 dic 2021, 11:42 tu credi che il pubblico, o meglio la gente reale, possa credere realmente all'esistenza di un "renatino" che fa lo schiavo da quando aveva 18 anni 365 giorni l'anno ed è pure felice?
a mè pare la tipica polemica del "politicamente corretto" dove all'apparenza, alla forma viene data un'importanza spropositata che prevarica la realtà.
una realtà, quella del lavoro in italia che conoscono tutti e di conseguenza tutti capiscono che "renatino" è una finzione pubblicitaria senza nessuna corrispondenza con una o piu persone reali, o se vogliamo essere colti una figura retorica che rappresenta l'azienda che lavora 365 giorni l'anno per ecc....
quindi, per farla breve, la polemica in questione mi pare la tipica boldrinata.
Bisogna quindi prevedere tutte le possibili reazioni. Quando invece trascuri qualche dettaglio, il rischio di flop è dietro l'angolo. Inoltre, maggiore è la diffusione di tale prodotto, maggiori saranno le possibilità di incappare in questi problemi. Non è semplice, bisogna adoperarsi in numerosi fronti e avere la massima accortezza. ;-)
Che poi, oggi, si viva in un'epoca dove ormai il politicamente corretto o la voglia di polemizzare su tutto siano frequenti, è un dato di fatto. Ma chi si occupa di queste cose, deve essere attento.![]()
In pratica, caro Shamash, ci stai esaltando quelli che adesso chiamano, professionisti della comunicazione e che fino a pochi anni fa, chiamavano farisei??Shamash ha scritto: 4 dic 2021, 9:28 Questo è uno dei tanti esempi che spesso riporto, essendo "del mestiere".
Addirittura si apprende che l'azienda abbia affermato: Eh no, chi si occupa di comunicazione deve da un lato "spingere" nel modo giusto il prodotto e l'immagine dell'azienda, ma dall'altro deve saper prevedere qualsiasi reazione, avere la giusta sensibilità e usare il linguaggio più adatto affinché valorizzi i valori e la qualità, senza infastidire qualcuno.
Con questo non voglio denigrare i professionisti della Comunicazione per i quali nutro quasi la stessa simpatia che ho per i miei amici Trotoni, ma mi piacerebbe che la comunicazione fosse LIBERA il più possibile da gabbie ideologiche ed economiche.
Io sono per una comunicazione che dica pane al pane e vino al vino.
Ma questo dipende molto dallo spirito critico dei Trotoni, che per loro natura sono appunto Trotoni.
Ne abbiamo un LUCIFERINO esempio sulla questione vaccini.
Sai che ti stimo Shamash e mi piacerebbe sapere da te, come imposteresti una campagna pubblicitaria a favore dei vaccini, se ti venisse richiesta da Bassetti e Galli.
Non esalto nessuno, anzi, critico molto duramente chi svolge male il suo lavoro.heyoka ha scritto: 4 dic 2021, 13:24 In pratica, caro Shamash, ci stai esaltando quelli che adesso chiamano, professionisti della comunicazione e che fino a pochi anni fa, chiamavano farisei??
Purtroppo la comunicazione è uno strumento molto potente. Usato nel modo giusto (rispettoso, delicato, sensibile, sincero, etico e corretto) porta infiniti vantaggi. Viceversa, nelle mani sbagliate (superficialità, banalità, incapacità tecnica, scarsa preparazione accademica, ecc) è una bomba che può fare danni immensi.heyoka ha scritto: 4 dic 2021, 13:24 Con questo non voglio denigrare i professionisti della Comunicazione per i quali nutro quasi la stessa simpatia che ho per i miei amici Trotoni, ma mi piacerebbe che la comunicazione fosse LIBERA il più possibile da gabbie ideologiche ed economiche.
Ahimè non è così già dai tempi dell'Antico Egitto. Figurati oggi...heyoka ha scritto: 4 dic 2021, 13:24 Io sono per una comunicazione che dica pane al pane e vino al vino.
Certo, perché attraverso varie tecniche si possono indurre le persone a pensarla nello stesso modo. Il tema "vaccini" ne è un chiaro esempio. Non tutti sono virologi, infettivologi, biochimici, farmacisti ecc. per capire la veridicità e la bontà delle affermazioni che si sentono.heyoka ha scritto: 4 dic 2021, 13:24 Ma questo dipende molto dallo spirito critico dei Trotoni, che per loro natura sono appunto Trotoni.
Ne abbiamo un LUCIFERINO esempio sulla questione vaccini.
Intrigante! Mi piace la sfida!heyoka ha scritto: 4 dic 2021, 13:24 Sai che ti stimo Shamash e mi piacerebbe sapere da te, come imposteresti una campagna pubblicitaria a favore dei vaccini, se ti venisse richiesta da Bassetti e Galli.
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