
Per questo il Trattato di "cooperazione bilaterale rafforzata" che verrà firmato stamattina al Quirinale mi coglie di sosrpresa.
Chi sapeva che Italia e Francia stavano negoziando un Trattato?
Che necessità c'era di un Trattato?
Cosa significa in realtà questo Trattato?
Mattarella lo definisce "un Trattato di ampio respiro" e questo, tradotto dal politichese, potrebbe significare che è un Trattato inutile e ininfluente: praticamente aria fritta.
Invece Macron dice che "è un Trattato che unisce due Paesi fondatori dell’Unione europea che condividono l’impegno per la costruzione del grande progetto europeo" e questo ci dice già molto di più: i francesi sono fissati con la grandeur.
Tuttavia il vero significato del Trattato viene fuori quando Macron dice che "la rafforzata cooperazione tra Italia e Francia deve avere l’obiettivo di portare all’interno dell’Ue la necessaria ambizione": se un francese infila grandeur e ambition nello stesso discorso bisogna cominciare a preoccuparsi.
Già, ma preoccuparsi di cosa?
Un suggerimento ce lo può dare la composizione delle rispettive delegazioni presenti alla firma del Trattato:
per l'Italia i ministri degli Esteri, della Difesa, dell'Economia, dello Sviluppo Economico e il sottosegretario per gli affari UE
per la Francia i ministri degli Esteri, della Difesa, dell'Economia, degli Interni e il sottosegretario per gli affari UE.
A quanto pare la Francia e l'Italia hanno intenzioni bellicose.
Cioè, non è un segreto per nessuno che Italia e Francia hanno due grosse industrie belliche.
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