Nell'Europa occidentale ci sono 25,7 milioni di musulmani.....un bel mercato che si aprirebbe per le multinazionali delle bevande da pasto.E visti i nuovi arrivi si arrivera' presto ai 30 e passa milioni di musulmani.
Povera Europa....



Comunque sia ,non è possibile che 30 milioni di musulmani siano tutti per strada ubriachi...dai retta è un bel mercato nuovo di zecca per i produttori di vini analcolici.Valerio ha scritto: 19 mag 2021, 10:30 E che te frega? Ci sono già le bevande analcoliche per i musulmani, come la birra che già forniamo loro.
Piuttosto chiediti: le bevande analcoliche piacciono ai musulmani? Guardati intorno la sera, e dimmi quante risorse vedi ubriache fradicie.
Io mi bevo il mio buon vino, molto alcolico. Oltre 14. (Zuccherino 18/19)
E io mi gusto il mio Primitivo di Manduria 14°alla facciaccia di trimarani, musulmani, tricologi e trisessuali .Valerio ha scritto: 19 mag 2021, 10:30 E che te frega? Ci sono già le bevande analcoliche per i musulmani, come la birra che già forniamo loro.
Piuttosto chiediti: le bevande analcoliche piacciono ai musulmani? Guardati intorno la sera, e dimmi quante risorse vedi ubriache fradicie.
Io mi bevo il mio buon vino, molto alcolico. Oltre 14. (Zuccherino 18/19)
Guarda che l'acidita' non è dovuta all'alcool ma all'acido tartarico....non concordo neppure con il discorso dell'aumento del consumo di birra...l'intento secondo me non è ridurre un consumo per aumentarne un altro...ma di espandere il mercato a quelle persone che l'alcool in qualsiasi forma non vogliono ingerirlo e a parte qualche salustista del menga la gran parte dei musulmani non usa ne' birra ne' vino.giaguaro ha scritto: 19 mag 2021, 13:14 Credo che, come al solito, sia una presa di posizione da parte dei rappresentanti poltici delle nazioni europee che non producono vini di qualità. Infatti, se togliamo i grandi vini delle quattro nazioni situate nelle migliori zone produttive (Italia, Francia, Spagna e Portogallo) in quasi tutte le altre regioni i vini non riescono mai a trovare quell'equilibrio che li renda gradevoli sotto tutti i punti di vista. Perciò, ritengo che il loro intento sia quello di togliere l'alcool per far diminuire quell'acidità che spesso li rende sgradevoli, e cercare di conquistare anche una parte del mercato dei consumi di birra.
In questo modo riuscirebbero a realizzare due obiettivi: aumentare il consumo dei loro vini nelle proprie nazioni e dimunuire il consumo dei vini di qualità di importazione.
E' il medesimo intento che hanno sempre avuto alcune nazioni, quando hanno permesso l'aggiunta dello zucchero nei mosti di loro produzione, prima della vinificazione, ben sapendo che in altre nazioni, come ad esempio in Italia, tale procedimento è assolutamente proibito.
Concordo...giaguaro ha scritto: 25 mag 2021, 11:48 """"05/2021 19
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Mondo Enoico
LO ZUCCHERAGGIO PER L'AUMENTO DEL GRADO ALCOLICO DEL VINO E' UN SISTEMA PRATICO ED ECONOMICO, MA ANCHE ILLEGALE. ALMENO IN ITALIA
Mondo Enoico 06/12/2003
LO ZUCCHERAGGIO PER L'AUMENTO DEL GRADO ALCOLICO DEL VINO E' UN SISTEMA PRATICO ED ECONOMICO, MA ANCHE ILLEGALE. ALMENO IN ITALIA
Nostra inchiesta su un tema quanto mai controverso e dibattuto, ma sul quale manca spesso il coraggio di affrontare la questione in maniera seria, definitiva e chiara. Cosa accade intanto nel resto del Mondo?
In Italia lo zuccheraggio del mosto è proibito, eccezion fatta per alcuni vini speciali espressamente indicati dalla legge. La normativa di riferimento risale al 1965, d.p.r. 162 recante le “norme per la repressione delle frodi nella preparazione e nel commercio dei mosti, vini ed aceti”, tale legislazione si ritiene ormai consolidata anche in riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale n.188 del 1982.
In Europa la materia è disciplinata dal regolamento CE 1622/2000 che nel Capo I, pratiche enologiche, arricchimento, art. 22 che autorizza all’impiego del saccarosio alcune regioni vitivinicole, in particolare:
- zona viticola A
- zona viticola B
- zone viticole C, salvo i vigneti situati in Italia, in Grecia, in Spagna, in Portogallo e nei dipartimenti francesi: Aix-en-Provence, Nîmes, Montpellier, Toulouse, Agen, Pau, Bordeaux, Bastia. Tuttavia, l'arricchimento per zuccheraggio a secco può essere autorizzato, a titolo straordinario, dalle autorità nazionali nel dipartimento francese di cui al precedente comma. La Francia comunica senza indugio tali autorizzazioni alla Commissione e agli altri Stati membri. Quindi, agli effetti pratici, in tutti i Paesi nordici Germania, Gran Bretagna, Olanda, Belgio ma anche in Francia l’arricchimento del mosto con zucchero è consentito, mentre è proibito in tutti le Nazioni del bacino del mediterraneo.""""
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Egregio Carletto, ti chiedo scusa per il ritardo con cui rispondo al tuo ultimo post qui sopra. Purtroppo, una serie di imprevisti mi hanno impedito di essere presente alle discussioni del forum. Però, visto che, nonostante la mia dovuta competenza sui problemi vitivinicoli, dato che ho lavorato per circa trent'anni nel settore, anche se soltanto come impiegato amministrativo, ho preferito chiarire il mio modo di pensare in merito alla vinificazione nelle varie nazioni europee attraverso l'interessante articolo sopra riportato di quell'importante giornale del settore.
Quando io ho parlato di zuccheraggio, ho specificato che mi riferivo al "mosto" per aumentare il grado zuccherino e, di conseguenza, la gradazione alcoolica, e non al vino per addolcirlo o, eventualmente, per favorirne l'aumento delle "bollicine".
Per quanto riguarda il gusto del vino che si ottiene in quelle nazioni dove lo zuccheraggio è consentito, stai certo che, comunque, è completamente diverso di quello che si otterrebbe facendo fermentare il mosto al naturale.
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