Shamash ha scritto: 12 mar 2021, 21:39
Nel discorso odierno, il premier Draghi si è lasciato andare con una battuta, dicendo: "perché usiamo tutte queste parole inglesi?"
In realtà non è una mera battuta, ma una triste realtà.
La lingua italiana vanta un patrimonio linguistico assai vasto e variegato, sotto molti aspetti ben più ricco di quello inglese.
Perché dunque inserire ovunque termini stranieri? Per farsi vedere
più fighi? Agli occhi di chi?
Un mio professore di letteratura, una volta, disse: "l'utilizzo di termini stranieri è ben accetto solo nell'ipotesi in cui non vi sia un corrispettivo nella lingua italiana. Viceversa, perché usarli? Ciò non dimostra di sapere lingue straniere, bensì di essere ignoranti circa la propria lingua madre".
Come dargli torto...
E, soprattutto, quando qualcosa ti/ci viene presentata con un termine inglese, molto spesso c'è sotto una grossa
in€u/ata...
Prendi il famoso
Jobs Act, la legge sul lavoro (che poteva benissimo essere chiamata in questo modo...) che gridava vendetta al Cielo (e ai discendenti di Curcio e Moretti): una legge che, da quando è andata in onda, ha relegato nel precariato più assoluto, nel vero e proprio
caporalato dei pomodori con contratti mese per mese rinnovabili all'infinito, milioni di dipendenti privati che, già di loro, venivano da una situazione in cui (da sempre) si sono visti rosicchiare via dalle buste paga straordinari, rimborsi per spese sostenute, diarie non date, o date solo per metà di quanto spettante.
Ricordo di essere dovuto andare a lavorare in una azienda (partecipata pubblica) in cui dovevo interfacciarmi con una signora
middle-manager (una gran bella donna, con qualche anno, ma un gran pezzo di £i@a) che mi parlava più con termini inglesi, che con quelli italiani (cut-over, skill, mission, proactive, etc...). Man mano che passavano i giorni, alle mie domande specifiche sul come fare questo, sul come fare quello, chi beccare in organico per farmi aiutare, mi rendevo conto che, in realtà, non capisse una beata
mazza di cosa si stesse parlando. Ancora qualche giorno e (guarda caso un'altra donna...) mi rivelò che quel middel-manager/capetto niente altro era che la
favorita dell'amministratore delegato, che una serie infinita di consulenti esterni, da anni, doveva svolgere il suo lavoro, per cui era del tutto impreparata, vantando un diploma da maestra d'asilo, per una posizione che avrebbe richiesto quanto meno una laurea in ingegneria (e conseguita a pieni voti).
Insomma, l'inglese oggigiorno (spesso) sostituisce il
latinorum che l'Azzecca Garbugli scodellava al povero Renzo Tramaglino, al solo fine di non fargli capire niente...
