Ed i commenti a cavolo su tg5 per le sfilate di moda? I commentatori mi sembrano tutti scemi!heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 9:23 Voglio farti una domanda tecnica, Shamash.
Non ho MAI capito, a proposito di emozioni nel linguaggio, perchè TUTTE le pubblicità dei profumi usano un particolare tipo di voce che a me urtano i nervi al pari di quando sento parlare quel giornalista americano che dopo 40 anni che è in italia mi sembra la caricatura di Olio e Stanlio.
Ti SEMBRANO????Ovidio ha scritto: 20 gen 2021, 12:59Ed i commenti a cavolo su tg5 per le sfilate di moda? I commentatori mi sembrano tutti scemi!heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 9:23 Voglio farti una domanda tecnica, Shamash.
Non ho MAI capito, a proposito di emozioni nel linguaggio, perchè TUTTE le pubblicità dei profumi usano un particolare tipo di voce che a me urtano i nervi al pari di quando sento parlare quel giornalista americano che dopo 40 anni che è in italia mi sembra la caricatura di Olio e Stanlio.
heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 9:04 ...
Lo stesso vale per il packaging dei prodotti, nel quale bisogna rispettare moltissime caratteristiche, sempre per informare nel modo più completo e corretto possibile. Tuttavia, il discorso prettamente creativo e comunicativo è altra cosa. Lì si trasmettono emozioni, valori, idee e concetti, per conquistare il cuore, prima ancora della mente, dei clienti.
Io sono ancora in attesa di comprenderla la pubblicità dei profumi... si capisce tutto tranne quello che stanno vendendo. Non si capisce nemmeno se é un persistente, un eau de toilette, un eau de cologne eccetera. Non si capisce se sono da usare di giorno o di sera. Insomma, non si capisce nulla!heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 14:27Ti SEMBRANO????Ovidio ha scritto: 20 gen 2021, 12:59Ed i commenti a cavolo su tg5 per le sfilate di moda? I commentatori mi sembrano tutti scemi!heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 9:23 Voglio farti una domanda tecnica, Shamash.
Non ho MAI capito, a proposito di emozioni nel linguaggio, perchè TUTTE le pubblicità dei profumi usano un particolare tipo di voce che a me urtano i nervi al pari di quando sento parlare quel giornalista americano che dopo 40 anni che è in italia mi sembra la caricatura di Olio e Stanlio.
Allora sei più umano di me...
Quelli posso evitarli, per mia fortuna.
Sono le pubblicità VOCALI dei profumi che mi fanno venire un istinto omicida nei confronti del pubblicitario e di quei Kollioni che acquistano quei profumi. Pubblicità che non posso evitare, per non rischiare di perdermi il programna che sto guardando.
Io faccio prima, mi sbarbo una volta al mese se va bene, e tengo comunque fissi sul viso baffi e pizzo anche le poche volte che mi raso. La pelle ne guadagna molto in termini di assenza di irritazioni da lametta.Crossfire ha scritto: 6 feb 2021, 21:04Io sono ancora in attesa di comprenderla la pubblicità dei profumi... si capisce tutto tranne quello che stanno vendendo. Non si capisce nemmeno se é un persistente, un eau de toilette, un eau de cologne eccetera. Non si capisce se sono da usare di giorno o di sera. Insomma, non si capisce nulla!heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 14:27Ti SEMBRANO????Ovidio ha scritto: 20 gen 2021, 12:59
Ed i commenti a cavolo su tg5 per le sfilate di moda? I commentatori mi sembrano tutti scemi!
Allora sei più umano di me...
Quelli posso evitarli, per mia fortuna.
Sono le pubblicità VOCALI dei profumi che mi fanno venire un istinto omicida nei confronti del pubblicitario e di quei Kollioni che acquistano quei profumi. Pubblicità che non posso evitare, per non rischiare di perdermi il programna che sto guardando.
Un po' come quelle delle lamette da barba che passano sul viso peggio di una Ferrari senza irritare la pelle, mentre io devo ancora farmi prebarba, pennello con sapone e rasatura con DE, altrimenti quei *censored* di rasoi con testina spaziale mi irritano anche la pelle della mano che lo usa.
La pubblicità dei profumi segue (molto più di altre) la questione "emozioni", anzi, ne è totalmente permeata.heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 9:23 Voglio farti una domanda tecnica, Shamash.
Non ho MAI capito, a proposito di emozioni nel linguaggio, perchè TUTTE le pubblicità dei profumi usano un particolare tipo di voce che a me urtano i nervi al pari di quando sento parlare quel giornalista americano che dopo 40 anni che è in italia mi sembra la caricatura di Olio e Stanlio.
Il guaio è che la pubblicità non è fatta per capire il prodotto (tranne quelli a scopo sanitario, che devono includere le avvertenze).Crossfire ha scritto: 6 feb 2021, 21:04 Io sono ancora in attesa di comprenderla la pubblicità dei profumi... si capisce tutto tranne quello che stanno vendendo. Non si capisce nemmeno se é un persistente, un eau de toilette, un eau de cologne eccetera. Non si capisce se sono da usare di giorno o di sera. Insomma, non si capisce nulla!
Un po' come quelle delle lamette da barba che passano sul viso peggio di una Ferrari senza irritare la pelle, mentre io devo ancora farmi prebarba, pennello con sapone e rasatura con DE, altrimenti quei *censored* di rasoi con testina spaziale mi irritano anche la pelle della mano che lo usa.
Io invece le vedo tutte e le cerco di proposito, così come la cartellonistica stradale, i giornali, le riviste e soprattutto quanto offerto sul mercato internazionale (che sull'argomento sono molto più avanti di noi).nerorosso ha scritto: 6 feb 2021, 21:52 Del resto odio in genere la pubblicità. Quando c'è, se ho il telecomando, faccio zapping…
Eh si, le pubblicità non vendono prodotti, vendono emozioni, e sensazioni di "status".Shamash ha scritto: 6 feb 2021, 22:23 Scusate, ho risposto ai quesiti nei vari thread ma qui avevo salvato le risposte come bozza ma, evidentemente, si è cancellata.
Rispondo a tutti, promesso. Andiamo per gradi quindi:La pubblicità dei profumi segue (molto più di altre) la questione "emozioni", anzi, ne è totalmente permeata.heyoka ha scritto: 20 gen 2021, 9:23 Voglio farti una domanda tecnica, Shamash.
Non ho MAI capito, a proposito di emozioni nel linguaggio, perchè TUTTE le pubblicità dei profumi usano un particolare tipo di voce che a me urtano i nervi al pari di quando sento parlare quel giornalista americano che dopo 40 anni che è in italia mi sembra la caricatura di Olio e Stanlio.
Un profumo è, di per sé, emozione esso stesso. Una pubblicità, quindi, non ti vende un profumo, ma l'emozione che tu ottieni acquistandolo. Il profumo quindi è un mezzo per ottenere quel determinato benessere a cui aspiri utilizzando proprio quel profumo.
Per quanto riguarda la voce, considera che è una caratteristica soggettiva, oltretutto gli spot non parlano mai ad un pubblico generalista, bensì estremamente specifico e selezionato. Quindi, un profumo per donne parla alle donne, uno da uomo agli uomini, uno per fanciulle alle fanciulle. Chi lo vede e non è il destinatario, lo trova inevitabilmente inadatto e fastidioso.Il guaio è che la pubblicità non è fatta per capire il prodotto (tranne quelli a scopo sanitario, che devono includere le avvertenze).Crossfire ha scritto: 6 feb 2021, 21:04 Io sono ancora in attesa di comprenderla la pubblicità dei profumi... si capisce tutto tranne quello che stanno vendendo. Non si capisce nemmeno se é un persistente, un eau de toilette, un eau de cologne eccetera. Non si capisce se sono da usare di giorno o di sera. Insomma, non si capisce nulla!
Un po' come quelle delle lamette da barba che passano sul viso peggio di una Ferrari senza irritare la pelle, mentre io devo ancora farmi prebarba, pennello con sapone e rasatura con DE, altrimenti quei *censored* di rasoi con testina spaziale mi irritano anche la pelle della mano che lo usa.
Capire corrisponde ad un'attività razionale e la pubblicità (e in generale la comunicazione commerciale) non è razionale. Vende un'emozione, uno status mentale, è uno status symbol, è qualcosa di impalpabile che ottieni acquistando quel prodotto.
Gli spot di profumi ti vendono l'emozione (generalmente seduzione), le auto 4x4 attraversano tutte fiumi e foreste (nella realtà, quando mai?! Ma lì ti vendono l'avventura e la libertà), chi ti vende il rasoio con tante lame che scivola da solo, ti vende la praticità (che poi lo sia davvero o no, non importa) e così via.Io invece le vedo tutte e le cerco di proposito, così come la cartellonistica stradale, i giornali, le riviste e soprattutto quanto offerto sul mercato internazionale (che sull'argomento sono molto più avanti di noi).nerorosso ha scritto: 6 feb 2021, 21:52 Del resto odio in genere la pubblicità. Quando c'è, se ho il telecomando, faccio zapping…Ma questa è "deformazione professionale", nel senso che mi è utile vedere tutto ciò non perché interessato a quei prodotti, ma proprio perché è doveroso vedere come operano (bene o male) le varie agenzie.
Insomma, quando vedete uno spot pubblicitario, non guardatelo con razionalità, cercando caratteristiche, utilità di quel prodotto o un barlume di realismo nelle scene. Lì è fiaba, è un mondo fatto di emozioni e sentimenti, di sensazioni che si ottengono solo attraverso il possesso di quel bene.
Per iniziare, questi sono ottimi!
Vedi, questa è una sensazione comune che tutti abbiamo e di cui tutti ne siamo certi.nerorosso ha scritto: 6 feb 2021, 22:34 quindi capirai che su di me la pubblicità intesa come produzione di emozioni ha poca o nulla presa…
Come ho scritto tempo fa, in altra discussione:Crossfire ha scritto: 6 feb 2021, 23:25 Vendere l'emozione la sento spesso, eppure non me ne suscitano.
Il corpo riceve gli stimoli dall'esterno, che vengono inviati al talamo, poi passano all'amigdala, al giro del cingolo e ad una variegata sinergia fra strutture corticali e sottocorticali che "traducono" tali stimoli e li arricchiscono di significato (utile per la sopravvivenza), infondendoli anche di valenza emotiva e, infine, cristallizzandoli nella memoria. Il comportamento (inconscio) degli uomini è guidato da questo (che è alla base anche della motivazione) e, solo dopo, molto dopo giunge la parte razionale che, attraverso la coscienza, ci permette di analizzare "i perché che tutti ci poniamo".