Non una immagine metaforica stavolta, ma la lingua fisica, la vera, del magistrato amatissimo da Travaglio e perciò pure da La 7, che tanto lo ha utilizzato per i suoi pubblici processi.
Alla fine del confronto, con il suo ormai aguzzino, l' avvocato Giandomenico Caiazza, lingua in bocca rigonfia di odio e di impotenza, era ormai così rincoglionito, da riproporre, ultima chance, per convincere della necessità di arrestare tutti, ma senza troppo indugiare, due situazioni: 1) aspettereste voi una sentenza per "rinchiudere" un vostro ospite sorpreso, dopo cena, con la vostra argenteria?! 2) Dareste voi in custodia una vostra figlia di sei anni ad un pedofilo, pur non "sentenziato"?!
E dopo queste perduranti cazzate guardava l' imbarazzato Formigli, in attesa di essere compiaciuto, come circa cinque anni fa, quando propose quelle sconcezze, per la prima volta..