Certo l' accusa puo' essere abusata. L' idea e' che quando interviene un "pubblico ufficiale" si debba dire "signorsi" e non protestare o persino discutere con lui. In alcune nazioni, il non obbedire a questa pratica, puo' essere molto pericoloso. Se un poliziotto usa ti dice "FREEZE" devi letteralmente diventare di ghiaccio, non muovere un braccio, non parlare. Non appena arrivato negli USA, tanti anni fa, ho "sopravvissuto" (non conoscendone il signiifcato) a un FREEZE. A Baltimora. uscii dalla macchina, con un gran sorriso per spiegare a una guardia che stavo cercando un hotel Quello che mi salvo' fu il sorriso ed il fatto che avevo uno smoking (andavo a una festa). Ed anche il fatto che non ero nero o marrone. Questo perche se non ti fermi, parli o muovi un braccio dopo il FREEZE TI SPARANO.andreone ha scritto: 9 apr 2025, 19:01 La legge punisce la resistenza a pubblico ufficiale quando qualcuno usa violenza o minaccia per impedire un’azione legittima delle forze dell’ordine. Ma nella realtà, questa accusa viene spesso usata per:
Legittimare la violenza ingiustificata → Se un agente picchia qualcuno senza motivo, basta dire che la vittima ha opposto resistenza, e magicamente il poliziotto diventa la vittima.
Dissuadere chiunque dal difendersi → Anche solo chiedere spiegazioni a un agente può diventare “resistenza”. Se alzi le mani per proteggerti dai colpi, diventa “violenza a pubblico ufficiale”.
Punire chi riprende gli abusi → Se filmi una scena di abuso, possono accusarti di “ostacolare un’operazione di polizia”.
Esempi pratici:
Manifestazioni: se la polizia carica senza motivo e qualcuno alza le braccia per proteggersi, può essere accusato di “resistenza”.
Fermi arbitrari: se un cittadino chiede spiegazioni su perché viene fermato, l’agente può dire che “si oppone all’identificazione”.
Pestaggi: dopo il G8 di Genova, molti arrestati furono accusati di resistenza, anche quando erano inermi e legati.
Come si protegge il sistema?
I processi sono lunghi e costosi → Un cittadino deve pagarsi la difesa per anni, mentre l’agente ha il supporto dello Stato.
Pochi osano denunciare → Sanno che rischiano una controdenuncia per resistenza, aggravando la loro situazione.
Chi denuncia viene screditato → Si dirà sempre che era un “violento”, un “sovversivo” o un “facinoroso”.
Come contrastare questo gioco di potere?
Documentare tutto → Video, testimoni, dirette social per rendere più difficile manipolare i fatti.
Far conoscere il trucco → Spiegare alla gente che l’accusa di resistenza può essere usata in modo strumentale.
Sostenere chi denuncia → Chi ha il coraggio di opporsi agli abusi deve sapere di non essere solo.
Conclusione
La legge sulla resistenza a pubblico ufficiale esiste per proteggere la legalità, non per coprire gli abusi. Se viene usata per giustificare la violenza dello Stato, allora non è più uno strumento di giustizia, ma di repressione.
Io vivo in Italia, non ho amici tra le forze dell'ordine e non sonoandreone ha scritto: 11 apr 2025, 20:18 non è una questione di certificazioni inappellabili, ma di logiche ricorrenti dentro un sistema che si protegge. I processi lunghi e costosi sono già un deterrente strutturale per chi vorrebbe denunciare abusi. Che poi alcune sentenze arrivino dopo decenni a certificare i pestaggi (vedi Bolzaneto, Diaz...), poco cambia per chi li ha subiti.
Dire che "le spese sono a carico dell’agente" può suonare bene, ma nella pratica il peso mediatico, sindacale, istituzionale è quasi sempre dalla parte del pubblico ufficiale, non del cittadino. E non serve vivere all’estero per vedere come funziona questo meccanismo: basta vivere in Italia e non avere amici tra le divise.
Io non parlo di singoli episodi. Parlo del gioco della resistenza a pubblico ufficiale come strumento sistemico per bloccare, screditare o schiacciare chi non si piega. Lo puoi vedere anche nei video in rete: interventi spropositati, reazioni costruite ad arte, verbalizzazioni a senso unico.
Questo è il gioco. E funziona benissimo perché giuridicamente risulta “corretto”. Ma è moralmente ed eticamente tossico.
È sempre interessante notare come chi dice 'non ho amici nelle forze dell’ordine e vivo in Italia' poi chiuda la discussione appena si mette in discussione un meccanismo sistemico.Leno Lazzari ha scritto: 11 apr 2025, 20:21 Io vivo in Italia, non ho amici tra le forze dell'ordine e non sono
affatto d'accordo con te e la mia partecipazione alla discussione
termina quì .
In che mondo vivi? Certi filmati li hai visti oppure la tua FAZIOSITA' è tale da renderti cieco?Pestaggi: dopo il G8 di Genova, molti arrestati furono accusati di resistenza,
anche quando erano inermi e legati.
Domanda . Da chi è stato certificato in modo inappellabile ?
Quando si chiede 'da chi è stato certificato in modo inappellabile?', si finge di ignorare che in uno Stato dove i poteri si coprono a vicenda, le certificazioni inappellabili spesso arrivano dopo vent’anni, o non arrivano affatto.serge ha scritto: 12 apr 2025, 9:43 [Leno Lazzari]
.
In che mondo vivi? Certi filmati li hai visti oppure la tua FAZIOSITA' è tale da renderti cieco?
![]()
andreone ha scritto: 12 apr 2025, 9:51 Quando si chiede 'da chi è stato certificato in modo inappellabile?', si finge di ignorare che in uno Stato dove i poteri si coprono a vicenda, le certificazioni inappellabili spesso arrivano dopo vent’anni, o non arrivano affatto.
Ma i pestaggi al G8 non sono opinioni: sono stati documentati, filmati, denunciati, condannati.
Chi chiede ancora oggi 'chi li ha certificati?' o è disinformato, o gioca a fare l’avvocato difensore del sistema.
E quando la giustizia arriva tardi – o viene frenata – non è un alibi, è parte del problema.
Buon divertimento per la tua caccia a trame e cospirazioni .andreone ha scritto: 12 apr 2025, 9:39 È sempre interessante notare come chi dice 'non ho amici nelle forze dell’ordine e vivo in Italia' poi chiuda la discussione appena si mette in discussione un meccanismo sistemico.
Non serve avere amici in divisa per riconoscere che certe dinamiche sono fatte apposta per schiacciare il cittadino.
Chi si ferma davanti a queste analisi non lo fa perché ha capito tutto, ma spesso perché non vuole vedere troppo.
Io invece continuo. Perché il gioco non finisce quando uno smette di parlarne, ma quando smette di funzionare.
Forse tu ti diverti a ignorare i meccanismi di potere, ma io continuo a cercare di capire cosa si nasconde dietro. Chi smette di cercare, di certo non vince.Leno Lazzari ha scritto: 12 apr 2025, 14:27 Buon divertimento per la tua caccia a trame e cospirazioni .
importante ricordare che spesso gli episodi di violenza nelle manifestazioni sono alimentati da infiltrati, che hanno il compito di creare il caos. Quando il sistema usa questi provocatori, poi giustifica l'uso della violenza da parte delle forze dell'ordine. Non possiamo ignorare questa dinamica.Gasiot ha scritto: 12 apr 2025, 12:47 Senza entrare nei dettagli specifici citati, ma quando vedo manifestanti che spaccano vetrine ,auto parcheggiate lì per caso ,che vogliono impedire ad altri partiti di manifestare opinioni contrarie alle proprie ...beh il pestaggio da parte delle dell' ordine lo condivido