PhyroSphera ha scritto: 22 mar 2025, 2:56
Scorrono stanotte i titoli su Rai News 24:
'Autovelox dal 2017 omologati di ufficio': eppure le omologazioni per essere regolari devono essere fatte prima degli usi.
'Anche i single potranno adottare bimbi - stranieri!': annunciata una rivoluzione ma la légge da sempre permette ai singoli di adottare secondo i casi.
Si ha l'impressione nel primo caso di un meccanismo burocratico che si scompone scontrando i propri pezzi. Nel secondo caso di un
iter che prosegue incessantemente a girare in cerchio invece che stare fermo ed essere utilizzato. Politica-spettacolo, spettacolo di vecchia data che va a pezzi, ricade su sé stesso. Inversioni.
MAURO PASTORE
Si rifletta: si omologa dopo l'uso non potendo evitare, nell'omologare, di far riferimento all'uso stesso non omologato.
Non è proprio questa la corretta procedura di uno Stato, ma una intrusione in cui alcuni provvedimenti di polizia sono stati fatti valere come se fossero espressione di autorità ultima e insindacabile.
Oltre le mistificazioni e i tentativi mistici su divise e azioni d'ordine, non si doveva e non si deve attribuire alle forze dell'ordine un potere giudiziario oltre che esecutivo. Le multe fatte con autovelox non omologati non sono annoverabili né considerabili basi per il funzionamento giudiziario. Esse non sono state fatte secondo le regole e non erano e non sono da elevare a regole. La vera légge lo vieta. Inoltre la magistratura e i giudici non hanno funzione di indicare l'organizzazione e la gestione delle strade ma di garantirle secondo le regole in vigore. La sentenza giudiziaria che assolve autovelox e agenti dell'ordine - non solo dal multare ma anche dal minacciare e altro - ha unico possibile effetto di illegittime organizzazione e gestione, profittando di una trascuranza e inversioni di tempi, trattando un
senza come non fosse e un
dopo come fosse un
prima e stabilendo al posto dei legittimi amministratori cosa fare.
I giudici non possono avvalersi di omologazione postuma per giustificare l'accaduto e non possono sostituirsi agli amministratori: se in passato non c'era omologazione, non si tratta di verificare validità dei macchinari; infatti facendo questo si andrebbe anche a questionare e ad attaccare la corretta amministrazione prevista nei relativi tempi e a giustificare scorrette amministrazioni.
Pertanto la decisione giudiziaria sugli autovelox non ha valore.
In pratica: 'Lei, Giudice o Magistrato, sostiene che quegli autovelox sono adatti? Ma è l'Amministratore dello Stato che deve stabilirne l'uso e in quegli anni esso non era consentito; Voi, Giudici o Magistrati, non potete fingere che vi era un assenso giudiziario; esso era inesistente e non si può attribuire il presente al passato. Si tratta cioè di sentenza senza reale valore retroattivo, altrimenti si pone la légge contro sé stessa e in tal caso non sarebbe "il diavolo che si mangia la coda" ma la creazione di una falsa realtà statale.
Certo è spettacoloso il tentativo di concedere dignità e liceità ad azioni illegali. Ma un vero scenario politico dimostra il contrario: c'è una prepotenza nell'uso dei macchinari e un tentativo di unire ciò che della nostra Repubblica è definibile funzionamento statale con dei funzionamenti-macchina atti a controlli che invece non devono essere abbandonati alla inesorabilità tecnica.
Quante altre parole per dirlo? Perché dare tante brighe ai cittadini con azioni e comunicati insostenibili? In che senso dare una sentenza senza effetti possibili? L'unico senso è da individuare in un tentativo di eversione che cerca di asservire i cittadini alla fatalità dei macchinari, privandoli di trattamenti e considerazioni umanamente sufficienti. Non c'è da scherzare o fingere sia elucubrazione filosofica.
Sulle adozioni è tutto più semplice: nonostante tanta smania di fingere i risultati dei processi italiani creazioni legislative, una sentenza che concede adozione ai singoli entra solo nel merito di circostanze diverse applicando stessa légge!
Quale rivoluzione? Sarebbe una
revolution anglosassone, un tradimento alle nostre forme legislative. Si ha presentato da organi di informazione uno spettacolo alla moda indegno di veri notiziari dimenticando il vero fatto giudiziario.
MAURO PASTORE