Karolus51 ha scritto: 26 feb 2025, 13:42
Caro Acido, so perfettamente che della realtà noi scorgiamo quasi sempre solo l'ombra spesso grazie alla disinformazione dei nostri opinionisti e giornalisti asserviti: per questo cerco di uscire dalla caverna di Platone da dove si vedono solo le ombre.
Resta però il fatto che non puoi equiparare le intromissioni nella politica estera di Musk a quelle di Soros:
il primo parla a nome degli USA mentre il secondo a nome di una Fondazione.
Il duo TRUMP/MUSK è in geopolitica come un elefante in una cristalleria.
Per chiudere con il "Sieg Heil" di Musk concordo che quel gesto lo si può interpretare in tanti modi, persino scacciare una fastidiosa mosca. Ma se a quel gesto poi seguono espressi conformi proclami e fattivi comportamenti allora sono indotto a ritenere si riferisca proprio al famoso "A NOI" che tanta fortuna non ci ha portato.
Soros hackerato, mosse per plasmare Usa come vuole lui
George Soros, attraverso l’influenza della sua Open Society Foundation, punta ad allargare di “almeno dieci milioni” l’elettorato degli Stati Uniti: è quanto si legge in una guida di 220 pagine contenuta fra i
documenti della Fondazione trafugati da un attacco informatico e poi pubblicati da DC Leaks.
Per riuscire a influenzare la composizione del corpo elettorale la Open Society punta a “opporsi a tutte le misure che impediscano la partecipazione degli elettori”. Un riferimento preciso viene fornito dalla ID Law 2014 che fissa i requisiti per l’accesso al voto: alle critiche mosse a questa legge, che avrebbe danneggiato il voto di alcune minoranze in Ohio, Soros avrebbe sostenuto la serie di cause legali che sono poi seguite.
Nel “Proposed Strategic Framework 2015-2018“, il manifesto programmatico della Fondazione per il triennio, s’intende rafforzare la democrazia americana attraverso “una maggiore inclusione e partecipazione”. In particolare sono le minoranze etniche a suscitare il maggiore interesse della creatura di Soros.A minacciare la democrazia sono, si legge nel documento, “il declino del dibattito basato sui fatti” così come “le decisioni della Corte suprema e una vita pubblica e politica inondata dall’indebita influenza degli interessi dei ricchi che agiscono per loro beneficio”.
E’ certamente curioso che sia l’organizzazione di uomo dell’alta finanza come Soros a esprimersi con questo tono.
Secondo Christian Adams, presidente della Public Interest Legal Foundation, uno studio legale nonprofit impegnato a difendere l’integrità delle elezioni, Soros starebbe spendendo milioni per plasmare le elezioni Usa: “George Soros è coinvolto in ogni aspetto della manipolazione delle regole delle elezioni americane”, ha detto Adams al Washington Free Beacon, “che sia finanziare gli sforzi della Pew per centralizzare l’amministrazione delle elezioni, al dare fiato alle contese legali, o soffiare sul fuoco dell’agitazione razziale o della polarizzazione: i dollari di Soros stanno facendo tutto quello che possono per, fondamentalmente, trasformare le elezioni americane”.
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