Sarà un BOT?Leno Lazzari ha scritto: 22 feb 2025, 17:22 Più divertente rompere i cabassisi con battutine petulanti
che tra l'altro sono sempre quelle, ripetitive .
Sarà un BOT?Leno Lazzari ha scritto: 22 feb 2025, 17:22 Più divertente rompere i cabassisi con battutine petulanti
che tra l'altro sono sempre quelle, ripetitive .
Secondo me si diverte così .
Mi sembra che questo post si sarebbe dovuto fermare qui, dopo il grafico di Acido.Acido ha scritto: 20 feb 2025, 10:32 Per i duri di comprendonio...
La crisi economica tedesca è strutturale
In Germania aumentano i fallimenti e accelera il collasso economico. Il punto di Sergio Giraldo
11 Novembre 2024 10:34
Secondo un’analisi pubblicata la settimana scorsa dall’Istituto Leibniz per la ricerca economica di Halle (IWH), in ottobre il numero delle insolvenze di società di persone e di capitali in Germania è salito a 1.530. Questo è il valore di ottobre più alto degli ultimi 20 anni.
GERMANIA TRA INSOLVENZE E FALLIMENTI
Si tratta di un +17% rispetto al mese di settembre e di un +48% rispetto all’ottobre 2023. Il valore è anche superiore del 66% rispetto al valore medio di ottobre negli anni dal 2016 al 2019, epoca pre-Covid. Dall’ottobre 2004 non si vedeva un numero così alto di fallimenti.
Arriva l’onda lunga della crisi energetica e dell’inflazione, cui pavlovianamente la BCE ha reagito alzando i tassi di interesse, mandando così alle stelle il costo del debito per le imprese. Per meglio dire: nell’epoca dei tassi a zero, le imprese poco produttive hanno goduto di una sorta di extra-territorialità e sono riuscite a restare a galla nonostante i risultati fiacchi. Questo anche perché i sussidi statali alle imprese hanno fornito ossigeno. Ma finiti i sussidi, appena i tassi di interesse sono saliti, la scarsa redditività è diventata evidente e le insolvenze hanno iniziato a crescere.
I FALLIMENTI NELLE AZIENDE PICCOLE
Questa interpretazione è confermata dal fatto che il numero di dipendenti colpiti dai fallimenti di ottobre delle aziende sono circa 11.000, il che significa che si tratta di aziende piccole, con 7-8 dipendenti in media. Non ci sono cioè, al momento, fallimenti di grandi aziende.
IL RUOLO DEL MERCATO TEDESCO PER L’EXPORT ITALIANO
La Germania rappresenta il primo mercato per l’export italiano, dunque le vicende tedesche toccano da vicino anche l’Italia. Chi esporta molto in Germania e Francia dovrebbe cominciare a considerare seriamente l’idea di diversificare i propri mercati di sbocco.
GLI SCENARI PER GERMANIA E FRANCIA
I due paesi europei avranno davanti a sé diversi anni di difficoltà, caratterizzati anche da instabilità politica. Non solo diversificazione, ma anche una maggiore richiesta di garanzie da clienti di quei paesi e un rafforzamento patrimoniale sono una cautela necessaria, per quanto parziale, per le imprese italiane di fronte alle difficoltà delle due maggiori economie europee.
LA CRISI TEDESCA E’ STRUTTURALE
L’informazione mainstream arriva tardi e non ha ancora metabolizzato il fatto che la crisi tedesca è strutturale e non congiunturale: è il modello export-ed a base di compressione della domanda interna che si sta sgretolando, la congiuntura ha solo messo in evidenza l’intrinseca fragilità di questo modello. Francia e Germania saranno la zavorra dell’eurozona nei prossimi anni: saperlo ed agire adesso può fare la differenza.
https://www.startmag.it/economia/german ... nziamenti/
Anche un semplice 1+1 è un calcolo difficile se non impossibile per chi è fazioso.Leno Lazzari ha scritto: 23 feb 2025, 3:55 ..."Mi pare evidente che l' industria stia seguendo una performance
piuttosto regolare anche con la crisi della Germania"...
Prova un po' a farlo capire al dubbioso per antonomasia Vito .
Andreone postaandreone ha scritto: 22 feb 2025, 23:23 Il “Gioco della Gestione della Crisi”
Uno dei meccanismi più utilizzati dal sistema per mantenere il controllo è
il “gioco della gestione della crisi”. Questa strategia consiste nel creare o
amplificare uno stato di emergenza per poi presentarsi come i soli in grado
di risolverlo. Tuttavia, il vero obiettivo non è risolvere il problema alla radice,
ma gestirlo in modo superficiale e temporaneo, lasciando intatto il sistema
che lo ha generato.
Come funziona?
Alimentazione dello stato di crisi: Si enfatizza costantemente la gravità della
situazione, creando un clima di paura e urgenza.
Interventi limitati e temporanei: Le soluzioni proposte non affrontano le
cause profonde, ma servono solo a placare momentaneamente il malcontento.
Presentazione di sé come unici salvatori: Viene diffusa l’idea che solo chi è al
potere abbia la competenza per gestire l’emergenza, delegittimando qualsiasi
alternativa.
Uso della crisi per giustificare misure impopolari: Decisioni che
normalmente verrebbero contestate vengono fatte passare come “necessarie”
per affrontare l’emergenza.
Ciclicità della crisi: Non risolvendo mai i problemi sistemici, le crisi si
ripresentano regolarmente, permettendo al potere di ripetere lo stesso
schema.
Esempi del “gioco della gestione della crisi”
Crisi economiche ricorrenti: Si parla di emergenze finanziarie e debiti
pubblici, ma invece di riformare il sistema economico si impongono sacrifici
agli individui senza cambiare le dinamiche che generano il problema.
Emergenze ambientali mai risolte: Di fronte a disastri ecologici, vengono
adottate misure temporanee, senza affrontare le cause strutturali
dell’inquinamento e del cambiamento climatico.
Crisi politiche create ad arte: Viene generato un clima di instabilità per
giustificare restrizioni ai diritti o leggi emergenziali.
Sanità e servizi pubblici sotto pressione: Si presentano problemi come
“imprevisti”, mentre in realtà derivano da tagli e politiche a lungo termine che
hanno indebolito il sistema.
Questa strategia è particolarmente efficace perché sfrutta la paura e il senso di
urgenza per spingere la popolazione ad accettare soluzioni di comodo, senza
mai mettere in discussione le vere cause del problema.
Obiettivo finale: mantenere la popolazione in uno stato di dipendenza e
vulnerabilità, evitando riforme strutturali che potrebbero ridurre il potere delle
élite e dare maggiore controllo agli individui.
Senti Vito, a me sembra che l' unico che "manipola" i fatti sia tu. Il grafico di Acido e' eloquente, essendo basato sugli stessi algoritmi, e quindi non puo' essere discusso. Caso mai si puo' discutere "quali" industrie siano state usate per il calcolo. E' evidente che in momenti di crisi bellica, ci sia un aumento di attivita' dell' industria bellica. Questo puo' non piacere, ma non e' una manipolazione dei risultati.vito ha scritto: 23 feb 2025, 22:49 Andreone posta
Il “Gioco della Gestione della Crisi”
Uno dei meccanismi più utilizzati dal sistema per mantenere il controllo è
il “gioco della gestione della crisi”. Questa strategia consiste nel creare o
amplificare uno stato di emergenza per poi presentarsi come i soli in grado
di risolverlo. Tuttavia, il vero obiettivo non è risolvere il problema alla radice,
ma gestirlo in modo superficiale e temporaneo, lasciando intatto il sistema
che lo ha generato.
Infatti ..oggi .. chi più a beneficiato di questa specie di manipolazione dei fatti .?![]()
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Leno ...da tanto scrivo che l'attenzione del governo deve andare verso l'innovazione di tutto ciò che va a capo al green perchè è quello il futuro . Ma da Meloni e dintorni pare che ci sia poco interesse verso quell'idea .....Leno Lazzari ha scritto: 23 feb 2025, 3:55 ..."Mi pare evidente che l' industria stia seguendo una performance
piuttosto regolare anche con la crisi della Germania"...
Prova un po' a farlo capire al dubbioso per antonomasia Vito .
Io non capisco proprio come mai non ti abbiano nominatovito ha scritto: 24 feb 2025, 0:06 Leno ...da tanto scrivo che l'attenzione del governo deve andare verso l'innovazione di tutto ciò che va a capo al green perchè è quello il futuro . Ma da Meloni e dintorni pare che ci sia poco interesse verso quell'idea .....![]()
Leno dal tuo LINK leggo :Leno Lazzari ha scritto: 24 feb 2025, 5:58 Io non capisco proprio come mai non ti abbiano nominato
consulente personale di Gnappetta, sia come esperto di geo politica
in tempi di guerra che come autorità riconsociuta nel campo green .
E comunque ho "l'impressione" che tu sia molto disinformato (e non
voglio neanche consideraree l'alternativa) visto come mi risultata
facendo clic clic clic si Google i dati saltano fuori come per magia
e senza alcun problema .
In Italia, nel 2024, 7 imprese su 10 hanno investito in sostenibilità
https://www.tcemagazine.it/65718/in-ita ... enibilita/
L'argomento poi é trattato persino da Forbes.........
Crescono gli investimenti in sostenibilità: 7 imprese su
10 hanno puntato su ambiente ed economia circolare
https://forbes.it/2024/05/22/imprese-se ... enibilita/