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06/02/2025 Nei talk show italiani il dibattito si è evoluto: dalle urla siamo passati ai versi animali. L'ultima trovata? La deputata Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia abbaia in diretta per zittire un avversario politico. Un nuovo capitolo del bestiario televisivo, dove il confronto è ormai un ring di rumori e interruzioni. Forse, tra un guaito e un barrire, sarebbe ora di spegnere la Tv
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Francesco Anfossi
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«Bau, bau». Dopo il confronto a suon di urla, strepiti e sovrapposizioni, il talk show italiano inaugura la nuova stagione del latrato. Un passo avanti nel dibattito pubblico, un salto quantico nel linguaggio della politica. Siamo ufficialmente entrati nell’era del canile. I fatti: in diretta su La7, nel salotto di Tagadà, si parlava di argomenti seri, come quello del generale Almasri. La deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, trovandosi in disaccordo con il collega del Pd Marco Furfaro, ha scelto di non ribattere con argomenti, ma con un più incisivo, ripetuto, martellante «bau, bau». Un modo come un altro per disarticolare il confronto e aggiornare il repertorio dialettico della politica italiana. «Bau, bau». Lo scopo, pare, era alludere a una vicenda di cronaca riguardante un tesoriere dem finito nei guai e soprattutto a una senatrice dello stesso partito, Monica Cirinnà, il cui cane (o meglio, la cui cuccia) avrebbe custodito una cifra imbarazzante: 24 mila euro. Ma, a quel punto, la discussione era già degenerata in un canile in prima serata.
Ora, il problema non è tanto il contenuto della polemica ma il metodo. Se il talk show è ormai un format di intrattenimento, perché limitarsi al latrato? C’è un intero zoo di possibilità ancora inesplorate: barrire per accusare il governo di essere pachidermico, ruggire per denunciare la ferocia delle opposizioni, gracchiare per evocare la saggia cornacchia della politica di un tempo.