Ineccepibile, a prima vista.Hannibal Lecter ha scritto: 14 gen 2025, 3:03 Adesso che è chiarissimo come sono andati i fatti a proposito della liberazione di Cecilia Sala, vogliamo riassumerli un attimo?
Dunque:
1) la polizia italiana, in ottemperanza ad una richiesta dell'FBI americano, arresta un iraniano accusato di essere un terrorista, implicato nella progettazione di un attentato che aveva provocato la morte di soldati americani;
2) due giorni dopo, gli iraniani sequestrano una italiana scelta a caso. Anzi, no, non scelta a caso, ma accuratamente per dare il maggior risalto possibile alla vicenda: una donna, anzitutto, poi una giornalista ed infine, non si sa quanto casualmente, figlia di un amico del Ministro degli Esteri Italiano.
3) si tratta, palesemente, di un ricatto: rilasceremo la giornalista se voi rilasciate il nostro ingegnere sospettato di terrorismo.
4) il governo italiano decide, virilmente, di calare le brache di fronte al ricatto. Però c'è un problema: come la prenderanno gli Americani? La questione si poterebbe risolvere con una telefonata o, al massimo, interessando il nostro Ambasciatore negli USA (a questo servono gli Ambasciatori). Invece il nostro PdC decide, virilmente, di fare un blitz per andare a chiedere il nulla osta personalmente al domicilio privato del prossimo Presidente USA (al momento, peraltro, privo ancora di una carica formale);
5) Il neo Presidente USA, che della vicenda, ne sono sicurissimo, nulla sapeva e nulla gliene caleva e cale, come normalmente succede per qualunque questione che non tocchi direttamente i suoi interessi personali, dice Ok al nostro PdC, calatevi pure le brache, basta che lo facciate prima che io entri in carica, di modo che io non sia coinvolto personalmente. Ah, a proposito, c'è qui anche un mio caro amico che sarebbe interessato d'un affaruccio da 1 miliardo e mezzo, cosa si può fare per accelerare la pratica? Ma si figuri, Presidente, lo consideri cosa fatta..
6) ritorno in patria trionfante del PdC e, successivamente della ragazza sequestrata.
7) Tutti i Tg ed i giornali, di destra, sinistra e centro, osannano la "brillante operazione dei nostri servizi" e la sagacia del nostro PdC.
Ora, fermo restando che sono contentissimo che la nostra compatriota sia tornata felicemente a casa, fermo restando che operazioni analoghe sono state condotte innumerevoli volte in passato da TUTTI i governi precedenti, di destra, sinistra e centro, un dubbio mi assale: cosa mai ci sarà da esaltarsi nell'aver ceduto ad un ricatto?
A calare le brache sono buoni tutti, non c'è bisogno di particolari capacità...
Noi Italiani, poi, siamo maestri nella materia: i numeri uno mondiali. Da sempre, o quasi.
Skazza ha scritto: 14 gen 2025, 8:33 Il caso Sala ha mostrato una volta di più la grande debolezza del governo italiano e dei suoi apparati. Di fatto abbiamo straperso. La nostra diplomazia non ha trovato strade alternative e ha dovuto cedere al ricatto iraniano. Nei conflitti diplomatici succede e occorre realismo. Resta però difficile da mandar giù il fatto che il governo si sia dovuto umiliare con il viaggio lampo di Giorgia Meloni in Florida per chiedere all'imperatore Trump il via libera al rilascio dell'ingegnere iraniano.
Giorgia Meloni canta vittoria. Ha molte ragioni per farlo. Ma il suo è il successo del suddito, cioè di colui che ottiene qualche risultato simbolico riaffermando la propria condizione di subalternità. Anzi, potremmo dire che Giorgia Meloni ha vinto perché si è sottomessa. Riconoscendo a Trump il potere di decidere se tenere in arresto o liberare Abedini, il nostro governo ha rinunciato alle proprie prerogative, ha rinunciato alla facoltà di scegliere autonomamente, sulla base di un potere che tecnicamente era nelle mani del ministro della Giustizia.
Tutto questo naturalmente è occultato dalla retorica. Giorgia Meloni è riuscita a far passare un messaggio umanitario, ovvero l'idea che l'Italia sa mettere la difesa dei propri cittadini davanti agli interessi geopolitici. Poco importa che nel frattempo stia dando manforte a Israele nell'azione di sterminio dei palestinesi. Il messaggio che è passato è un altro.
Nell'opera di personalizzazione della propria figura, con l'arrivo dell'anno nuovo, Giorgia Meloni sta lavorando riumanizzare la propria figura. Ha fatto sorridere molti il siparietto della conferenza stampa con il giornalista svitato che chiede conto del suo comportamento con le formiche. Eppure in quella piccola scena, ripetuta a dismisura su social e televisioni, Giorgia Meloni ha recitato benissimo la parte della donna che sa avere compassione della fragilità, della debolezza.
La verità è che, nel nuovo contesto internazionale, siamo noi le formiche. Abbiamo scelto di esserlo. E ora dobbiamo pregare che nessuno ci schiacci.
Quindi tu parti dal presupposto (o dalla certezza ?) che la diplomaziaSkazza ha scritto: 14 gen 2025, 8:33 Il caso Sala ha mostrato una volta di più la grande debolezza del governo italiano e dei suoi apparati. Di fatto abbiamo straperso. La nostra diplomazia non ha trovato strade alternative e ha dovuto cedere al ricatto iraniano. Nei conflitti diplomatici succede e occorre realismo. Resta però difficile da mandar giù il fatto che il governo si sia dovuto umiliare con il viaggio lampo di Giorgia Meloni in Florida per chiedere all'imperatore Trump il via libera al rilascio dell'ingegnere iraniano.
Giorgia Meloni canta vittoria. Ha molte ragioni per farlo. Ma il suo è il successo del suddito, cioè di colui che ottiene qualche risultato simbolico riaffermando la propria condizione di subalternità. Anzi, potremmo dire che Giorgia Meloni ha vinto perché si è sottomessa. Riconoscendo a Trump il potere di decidere se tenere in arresto o liberare Abedini, il nostro governo ha rinunciato alle proprie prerogative, ha rinunciato alla facoltà di scegliere autonomamente, sulla base di un potere che tecnicamente era nelle mani del ministro della Giustizia.
Tutto questo naturalmente è occultato dalla retorica. Giorgia Meloni è riuscita a far passare un messaggio umanitario, ovvero l'idea che l'Italia sa mettere la difesa dei propri cittadini davanti agli interessi geopolitici. Poco importa che nel frattempo stia dando manforte a Israele nell'azione di sterminio dei palestinesi. Il messaggio che è passato è un altro.
Nell'opera di personalizzazione della propria figura, con l'arrivo dell'anno nuovo, Giorgia Meloni sta lavorando riumanizzare la propria figura. Ha fatto sorridere molti il siparietto della conferenza stampa con il giornalista svitato che chiede conto del suo comportamento con le formiche. Eppure in quella piccola scena, ripetuta a dismisura su social e televisioni, Giorgia Meloni ha recitato benissimo la parte della donna che sa avere compassione della fragilità, della debolezza.
La verità è che, nel nuovo contesto internazionale, siamo noi le formiche. Abbiamo scelto di esserlo. E ora dobbiamo pregare che nessuno ci schiacci.
Si poteva negoziare in contanti , è stato fatto in passato, si paga con soldi pubblici ,un po' ai carcerieri un po ai mediatori tutto si sistema ma quei tempi felici credo siano finiti ...almeno per oraLeno Lazzari ha scritto: 14 gen 2025, 11:40 Quindi tu parti dal presupposto (o dalla certezza ?) che la diplomazia
avrebbe dovuto-potuto trovare la soluzione contro una carcerazione
(Sala) al sol scopo di scambiarla con l'iraniano ?
Sicuramente io non sono un diplomatico ma ho la netta sensazione
che non ci fosse lcuna possibilità di negoziare alcunché .
E perchè l'Iraniano secondo te doveva restare in carcere?Gasiot ha scritto: 14 gen 2025, 12:33 Si poteva negoziare in contanti , è stato fatto in passato, si paga con soldi pubblici ,un po' ai carcerieri un po ai mediatori tutto si sistema ma quei tempi felici credo siano finiti ...almeno per ora
No scusa...mi riferivo alla giornalista italianaAcido ha scritto: 14 gen 2025, 16:36 E perchè l'Iraniano secondo te doveva restare in carcere?
O estradarlo negli USA?
Si lo avevo capito. Questo però presuppone che l’iraniano sarebbe dovuto rimanere in prigione o essere estradato negli USA.
Ovvio che no . C'era soltanto una richiesta di estradarlo tout court .Acido ha scritto: 14 gen 2025, 20:08 Si lo avevo capito. Questo però presuppone che l’iraniano sarebbe dovuto rimanere in prigione o essere estradato negli USA.
Per questo ho chiesto perché.
L‘Italia aveva prove certe della sua colpevolezza?
Lo credo anche io.Leno Lazzari ha scritto: 14 gen 2025, 21:34 Ovvio che no . C'era soltanto una richiesta di estradarlo tout court .