Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Gasiot
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Valerio ha scritto: 9 gen 2025, 17:47 Certo che ce n'è di "mmucca lapuni"!

:idea:
?? 🥺
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
Desmond Bagley
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vito
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Valerio ha scritto: 9 gen 2025, 17:47 Certo che ce n'è di "mmucca lapuni"!

:idea:
Parlare delle baggianate di una certa politica non è da creduloni ma da persone pensanti ..... Beer
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nerorosso
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Valerio ha scritto: 9 gen 2025, 14:29 Quindi ha fatto bene l'animale ad attaccare gli ucraini.
Si.
SLAVA ROSSIJA!!! 🇷🇺
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Leno Lazzari
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Gasiot ha scritto: 9 gen 2025, 21:04?? 🥺
Questa espressione sicula corrisponde al più comunemente
usato "allocco", insomma credulone .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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RedWine
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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vito ha scritto: 8 gen 2025, 19:44 Che le abbia sparate grosse ...OK...ma queste sono troppo grosse .....è il troppo che fa sensazione .... :mrgreen:
ma cosa ha detto realmente il "pazzo" Trump?

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Acido
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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C’è un problema e vuole risolverlo con pressioni economiche?
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RedWine
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Acido ha scritto: 10 gen 2025, 9:44 C’è un problema e vuole risolverlo con pressioni economiche?
se è una risposta al mio precedente intervento.

ho solo voluto evidenziare che non è un mattoide guerrafondaio come viene descritto dalla nostra faziosa e inaffidabile informazione mainstream.
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Acido
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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RedWine ha scritto: 10 gen 2025, 11:05 se è una risposta al mio precedente intervento.

ho solo voluto evidenziare che non è un mattoide guerrafondaio come viene descritto dalla nostra faziosa e inaffidabile informazione mainstream.
Certo che non è un mattoide. Il video è eloquente.
Era solo uno spunto per una discussione forumistica. Secondo me l’argomento è molto interessante e l’evoluzione di questa “guerra” impatterà su di noi non poco.
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Acido
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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A proposito di Groenlandia...

Il governo della Groenlandia vuole diventare indipendente
Il primo ministro Múte Egede ha parlato di un referendum per staccarsi dalla Danimarca, ma è una questione che va avanti da anni

https://www.ilpost.it/2025/01/05/groenl ... danimarca/

Recentemente il primo ministro groenlandese è tornato a parlare dell’opportunità per la Groenlandia di diventare indipendente dalla Danimarca. Nell’ultimo secolo la grossa isola, che si trova a nord dell’America, ha ottenuto margini sempre maggiori di autonomia, ma è sempre rimasta parte del regno di Danimarca. Il primo ministro Múte Egede, nel suo discorso di inizio anno ha detto che è ora di «fare i prossimi passi per il nostro paese».

Una legge danese che regola i rapporti fra Danimarca e Groenlandia riconosce i groenlandesi come un popolo che ha diritto all’autodeterminazione, e prevede la possibilità di una dichiarazione di indipendenza attraverso un referendum. Nel suo discorso Egede ha suggerito che questo referendum potrebbe tenersi prima di quanto previsto da molti: con le elezioni per il parlamento locale, entro il 6 aprile.

La sovranità della Groenlandia è una questione complicata da tempo, ma se n’era tornato a parlare a dicembre quando il presidente eletto degli Stati Uniti aveva proposto di acquistare il territorio, come già aveva fatto nel 2019 durante il suo primo mandato. Anche in quel caso Egede aveva ribadito che l’isola «non è in vendita».

L’isola è governata dalla Danimarca da secoli: fino alla metà del Novecento era di fatto una colonia, poi in vari passaggi ha acquisito sempre più autonomia. Ora tecnicamente è un territorio autonomo all’interno del Regno di Danimarca, di cui fanno parte anche la Danimarca in senso stretto e le Isole Fær Øer, un altro territorio danese semi indipendente. Dal 1953 ha proprie istituzioni di governo interne, e dal 1979 ha un suo parlamento. Nel 2009 al governo locale (quello ora guidato da Egede) sono stati dati ampi margini di autonomia in politica interna, e da quell’anno l’unica lingua ufficiale è quella groenlandese, totalmente diversa dal danese.

Attualmente in Groenlandia vivono meno di 60mila persone, l’economia si basa in gran parte sulla pesca, e il territorio riceve dalla Danimarca circa 500 milioni di euro all’anno in sussidi. La Danimarca si occupa anche della politica estera, del sistema giudiziario e di polizia e della difesa dell’isola: poche ore dopo la proposta di Trump, il ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen annunciò che il paese avrebbe investito oltre un miliardo di euro per aumentare la presenza militare sull’isola, con l’acquisto di navi e droni, fra le altre cose. L’annuncio era comunque slegato dalle dichiarazioni di Trump: il ministro definì la coincidenza un’«ironia del fato».

Egede ha detto che la Groenlandia dovrebbe «lavorare per rimuovere gli ostacoli alla cooperazione» con gli altri paesi, che ha definito come «catene dell’epoca coloniale». Secondo il primo ministro le relazioni diplomatiche e commerciali groenlandesi non dovrebbero più avvenire esclusivamente tramite la Danimarca, e l’aumento dell’autonomia non è comunque riuscito a creare una «vera eguaglianza» fra i due territori.

La Groenlandia ha ampi giacimenti di metalli rari e uranio, che molti paesi vorrebbero poter sfruttare. Sono materie prime critiche per molte tecnologie moderne, che sono estratte principalmente dalla Cina e da aziende cinesi in varie parti del mondo: la Groenlandia è uno dei posti più promettenti per l’estrazione di questi materiali, e interessa soprattutto ai paesi occidentali che non vogliono dipendere dalle esportazioni cinesi.

Ma al di là delle questioni economiche sono anche i rapporti storici con la Danimarca a spingere molti groenlandesi a preferire l’indipendenza. Negli ultimi anni le politiche portate avanti dalla Danimarca sull’isola nel Novecento sono state molto criticate: soprattutto l’impianto forzato di dispositivi contraccettivi in migliaia di donne groenlandesi. Oggi entrambi i principali partiti groenlandesi sono indipendentisti, in maniera più o meno radicale: Comunità Inuit (Inuit Ataqatigiit, quello di Egede), di centrosinistra e indipendentista, e Siumut (sempre di centrosinistra). Nel 2008 un referendum per attribuire maggiori competenze al governo locale groenlandese vinse con il 75 per cento dei voti, e alle elezioni del 2021 i partiti pro-indipendenza ottennero assieme più dell’80 per cento delle preferenze.
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Acido
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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...Il 7 gennaio, durante la sua prima conferenza stampa dopo la conferma come presidente eletto, Donald Trump ha ribadito il desiderio di "acquistare" la Groenlandia, accompagnando la proposta con la minaccia di alti dazi doganali contro la Danimarca...

http://www.italian.people.cn/n3/2025/01 ... 64349.html
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Acido
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Artide, ancora info.
https://www.analisidifesa.it/2021/06/la ... rategiche/

...Le nazioni con diritti territoriali sull’Artico sono otto: Canada, Danimarca (in rappresentanza della Groenlandia), Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti. Insieme formano un organo ad hoc, il Consiglio Artico, in cui la Cina nel 2013 ha ottenuto lo status di osservatore, dichiarandosi successivamente una “nazione vicina all’artico”. Dei membri del consiglio tutti, meno naturalmente la Russia, fanno parte della sfera di influenza statunitense, e la maggior parte (tranne Svezia e Finlandia) sono anche membri dell’Alleanza Atlantica e spesso hanno condotto esercitazioni militari congiunte.

In un certo senso si ripresenta dunque nell’artico lo stesso senso di accerchiamento che caratterizza la Federazione Russa in Europa, con tre fondamentali differenze.

Innanzitutto in questo contesto la Russia è lo stato nettamente più grande sia per estensione che per popolazione oltre il circolo polare. Conseguentemente le sue ambizioni territoriali sono marcate e per la maggior parte supportate dal diritto internazionale; nel 2015 ha ampliato le proprie rivendicazioni che ora si estendono a 463.000 miglia quadrate di fondale, in concorrenza con simili rivendicazioni di Canada e Danimarca, con le quali tuttavia sono in corso negoziati bilaterali nell’ambito della convenzione Onu sul diritto del mare (UNCLOS, che però non è riconosciuta dagli Stati Uniti).

In secondo luogo la Federazione Russa vanta il maggior numero di personale militare nell’area e una lunga tradizione operativa nelle condizioni climatiche estreme dell’artico, cosa che contribuisce a rendere credibile il rinnovato impegno delle sue forze nella regione.

Infine, nell’area artica la Russia confina direttamente con la potenza rivale statunitense e quindi gli sforzi di ricostituire la propria posizione militare, pur in un’ottica difensiva, con lo scopo cioè di difendere i propri interessi territoriali e proteggere le proprie capacità di second strike (assoluta priorità strategica), inevitabilmente si tramutano in una possibile minaccia offensiva al territorio statunitense ed europeo e in una relativa capacità di proiezione di potenza.

L’interesse strategico Russo per l’area è ulteriormente aumentato dopo l’annessione della Crimea nel 2014: le correlate sanzioni economiche imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti e in generale la tensione nei rapporti con l’occidente, come pure la pressione percepita da parte di una Nato ormai confinante, ha indotto il Cremlino ad investire per potenziare la propria presenza artica sia in ottica anti Nato che in ottica economica, cercando cioè di avvicinare il proprio asse commerciale all’Asia.

Nel 2014 dunque la Russia ha riorganizzato le proprie forze nell’area, creando un Comando Artico con lo scopo di proteggere le strutture militari esistenti e quelle programmate in futuro. È stata creata anche una brigata artica e a gennaio la Flotta del Nord è stata designata come quinto distretto militare russo. Nella storia russa è la prima volta che ad una flotta viene dato eguale status di un distretto militare di terra, il che sottolinea la priorità che gli apparati russi hanno attribuito al loro fianco settentrionale.

Alla Flotta del Nord, con base nella nevralgica penisola di Kola, appartengono sette sottomarini con missili balistici nucleari su undici totali. A partire dal 2017, ha iniziato a concretizzarsi un vasto ammodernamento delle forze, con l’aggiunta di unità di superficie di recente costruzione, quattro nuove brigate artiche (tra personale aereo, di terra, missilistico e di artiglieria) e una brigata motorizzata.

Il governo russo ha investito più di un miliardo di dollari nella ristrutturazione di tredici aeroporti e nel potenziamento delle stazioni radar con il sistema Sopka-2, che si trova impiegato ad esempio sull’isola di Wrangler, a sole trecento miglia dall’Alaska.

Questi sistemi vanno a creare una sorta di campana protettiva che permette alla Russia una copertura completa della sua costa settentrionale ed acque adiacenti. Anche i sistemi missilistici hanno visto una crescita, con un maggior numero di S-400 schierati in tutto il teatro (e di cui è stato annunciato un ulteriore incremento) e lo schieramento di Bastion-P e Panstair-S1 sull’ Isola Kotel’nyj e l’arcipelago di Novaja Zemlja.

Tutto ciò contribuisce a creare un complesso e stratificato sistema difensivo che mette in evidenza le capacità russe di area denial (cioè l’abilità di impedire o ridurre la capacità di manovra avversaria in un teatro) lungo tutta la sua linea costiera. A ciò si aggiungono gli investimenti per potenziare le infrastrutture esistenti e costruirne di nuove e, non da ultimo, per la costruzione di navi rompighiaccio a propulsione nucleare, di cui è prevista una flotta di circa cinquanta unità.

Già ora nell’artico si concentra il 20% del PIL russo, il 22% delle sue esportazioni e circa il 10% di tutti gli investimenti effettuati sul suolo russo. Circa il 75% del petrolio russo e il 95% del gas naturale si trovano nel Nord. Un’importanza che è destinata solo ad aumentare nei prossimi venti-trenta anni: per la Russia l’artico è una zona di interesse vitale, dove la difesa e il controllo del proprio territorio (comprese le acque) e delle sue risorse è condizione essenziale per la sopravvivenza economica dello stato e il mantenimento del ruolo di grande potenza cui aspira.

...

L’interesse cinese
La Cina ha infatti aumentato il suo interesse per l’area, e il principale obiettivo di breve periodo è quello di normalizzare la propria presenza nella regione. Nel suo libro bianco del 2018 si è dichiarata stato vicino all’artico (“Near-Artic Nation”), e si è potuto osservare una crescita notevole delle attività legate alla presenza cinese, sia in ambito scientifico, con svariate spedizioni e con la costruzione di una base scientifica permanente sull’isola di Svalbard in Norvegia (Artic Yellow River Station), sia attraverso investimenti economici di varia natura. L’interesse dichiarato da Pechino è per l’accesso a risorse naturali e per le opportunità offerte dalle rotte marittime.

La strategia di soft-power delle “Vie della Seta” è stata implementata nell’artico con una “Via della Seta Polare” (Polar Silk Road Initiative), che si declina in investimenti infrastrutturali e di sviluppo delle comunità locali, attraverso la convergenza di capitali, tecnologie e conoscenze cinesi.

Il governo di Pechino ha inoltre espresso interesse per la costruzione e posa sul fondale artico di cavi dati per il trasferimento ad alta velocità, in modo da migliorare la comunicazione digitale tra Asia ed Europa.
A ciò si aggiunge lo sforzo in ambito navale: la Cina sta costruendo navi rompighiaccio a propulsione nucleare, nonché petroliere e navi cargo pensate per la navigazione polare. È evidente come gli sforzi della Cina mirino a creare una sua influenza nella regione artica, possibilmente attraverso una presenza fisica, su cui costruire negli anni a venire.Per ora il partner principale è la Russia, la quale ha riorientato le proprie esportazioni energetiche e minerarie verso l’Asia a partire dal 2014, e si rivolge a Pechino come fonte a lungo termine sia di capitali sia di tecnologie per lo sviluppo infrastrutturale del settentrione russo, in cambio soprattutto di risorse energetiche, fondamentali per il consumo e la diversificazione negli approvvigionamenti cinesi.

Un esempio è lo Yamal LNG project, un investimento da 27 miliardi di dollari per estrarre, processare e trasportare gas naturale nella penisola di Yamal, frutto di una joint venture tra la CNPC cinese e la russa Novatek...

Usa e NATO
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Leno Lazzari
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Acido ha scritto: 10 gen 2025, 9:44 C’è un problema e vuole risolverlo con pressioni economiche?
Del resto s'é semère fatto . Io però resto del parere che quel
"discorso" sia al 99% pretattica .
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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vito ha scritto: 8 gen 2025, 19:27 Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ... :lol: :lol: :lol: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

https://www.google.com/search?q=GROELAN ... NDk5OTk5OQ
Atteru maccu ... (un altro pazzo)

Spero non sia vero ...
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Rosanna ha scritto: 10 gen 2025, 17:34 Atteru maccu ... (un altro pazzo)

Spero non sia vero ...
Tutta pretattica per me .
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Acido
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Re: Pare che TRUMP abbia nel mirino la conquista di CANADA -- GROELANDIA -- CANALE DI PANAMA ...

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Leno Lazzari ha scritto: 10 gen 2025, 17:17 Del resto s'é semère fatto . Io però resto del parere che quel
"discorso" sia al 99% pretattica .
Farà degli accordi.
Ha proposto di far acquistare la Groenlandia dagli USA.
Ne vedremo delle belle
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