Il passato di Stalin e lo stalinismo si vincono senza odio per il gelo russo.

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PhyroSphera
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Il passato di Stalin e lo stalinismo si vincono senza odio per il gelo russo.

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Rendo noto un mio testo inviato a un periodico religioso, quale commento a un articolo visibile al link seguente:

https://www.settimananews.it/chiesa/rus ... i-cirillo/

Ecco il mio messaggio, inviato oggi stesso:


|Non penso che la informazione sui crimini di Stalin e degli stalinisti possa essere affidata alle organizzazioni che ruotano attorno a dei tenaci fraintendimenti circa gli attuali valori 'occidentali'. Di molto serio c'è stato in Europa il riconoscimento ufficiale dello "Holodomor", ma chi potrà spiegare qualcosa a chi ancora oggi raggirato dalla propaganda di Stalin e di quelle masse che gli si erano fatte complici? Ci riuscirebbero quelli che fingono che tra i morti della requisizione del cibo sicuramente non c'erano anche russi? Come spiegare qualcosa se non si accetta la vera composizione etnica dell'Ucraina, che include anche i russi? Chi sono i veri complici dello stalinismo?
Iniziare sfilate dove si finge l'emancipazione sessuale e invece si etichetta l'umanità, evitare accuratamente di avvalersi di una corretta critica alla intolleranza, chiusura e cecità del marxismo, non distinguere quanto di buono v'era nella competizione tra comunismo e capitalismo... questo aiuta?
E, in 'Occidente' da parte cattolica e non solo, criticare il Patriarcato di Mosca con la logica adatta ai provvedimenti dello Stato Pontificio, continuare imperterriti nonostante tutto, questo è quel che ci vuole?
Ancor peggio se si manda avanti la malasanità, per bocca di Biden o di Zelensky o di chissà chi altro a dire di follie o pazzie, odiando gli effetti del vento della Siberia sui volti, finanche nella memoria biologica.
I soldati italiani ai geli del fronte russo e con le ristrettezze degli equipaggiamenti furono sovente di fronte a questa unica alternativa: naturalizzarsi, sopravvivendo alle intemperie, tornare russificati o proprio 'russi', nel caso di particolare eroismo verso l'ambiente... o morire senza neppure rammentare ai bisognosi 'qui' che il regime di Mussolini era colmo di false verità ma che anche 'là' le cose non andavano bene ed anche peggio. Ma il ricordo di tanti reduci doveva unire ai segni del gelo russo anche l'impressione dell'odio immotivato, "qui" in "Occidente", verso una persona che raccontava la natura di quei luoghi semplicemente tornando viva per averne "rispettato l'inverno". Così la testimonianza era doppia: anche quella della indefinita amarezza per un rifiuto, tornati in Patria, non solo criminoso, anche disastroso.
L'opinione pubblica italiana si è allineata sulla tenace volontà di incomprensione, sul compiacimento delle difficoltà sociali e comunicative, le stesse che circondavano tanti tentativi di testimonianza dei "reduci 'russi' dal fronte russo", come alcuni italiani spesso venivano sarcasticamente e stoltamente appellati da chi sperava che tanta intervenuta distinzione fosse un tradimento e non un'esperienza altra da rispettare.
Reagire scambiando le Alpi per gli Urali e la dottrina russo-ortodossa per quella cattolico-romana, trattando le differenti istituzioni come fossero uguali? Purtroppo così accade da chi dovrebbe aver dei dubbi in più.

MAURO PASTORE |
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