Politica civile equisociale

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Kairos
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Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Kairos »

Il momento opportuno, il Kairós è ormai giunto.

Perchè dobbiamo ancora sopportare questo?
Non si muore per la perdita della vita, ma per la perdita del presente - qui ed ora - di ciascuno di noi; abbiamo in mano uno stato e non ne siamo a conoscenza. Il vero problema è che siamo soli, l’istanza perfetta che nutre il caos utile a dividerci e controllarci, preoccupati unicamente del nostro avvenire non curandoci della realtà delle cose.


Chiedo ai lettori di espormi le loro idee politico-sociali al fine di risolvere e cambiare differenti prospettive del nostro stato, non curandoci della finta demagogia in cui viviamo.
Erigiamo i nostri pilastri e combattiamo, non siamo soli.
Non siete soli.
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Leno Lazzari
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Secondo me, come cronaca insegna, hai una considerazione-fiducia
eccessiva nell'uomo delle masse . Credo che in troppi ormai si siano
irrimediabilmente bevuti il cervello .

Immagine
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Gasiot
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Gasiot »

Se è vero che siamo soli è anche vero che sono già in troppi a volerci aiutare... O meglio a prenderci per mano e portarci dove vogliono loro
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
Desmond Bagley
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Leno Lazzari
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Gasiot ha scritto: 26 dic 2024, 9:15 Se è vero che siamo soli è anche vero che sono già in troppi a volerci aiutare... O meglio a prenderci per mano e portarci dove vogliono loro
La bontà d'animo non é di questi tempi .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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vatel
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da vatel »

Leno Lazzari ha scritto: 26 dic 2024, 6:31 Secondo me, come cronaca insegna, hai una considerazione-fiducia
eccessiva nell'uomo delle masse . Credo che in troppi ormai si siano
irrimediabilmente bevuti il cervello .

Immagine
Teoricamente i singoli cittadini coalizzati sarebbero molto più forti di lobby che ordinano ai politici corrotti di dare quello che vogliono, ma solo teoricamente, purtroppo come dice Leno la cultura di massa è molto bassa e molte persone si sono bevute il cervello, come se non bastasse il virus dell'egoismo e dell'individualismo peggiora ancor più il quadro.

Come già detto 1.000 volte non si è capaci di andare d'accordo e di cooperare nemmeno in una famiglia o in un condominio figuriamoci per realtà superiori come un comune o una nazione.

Certo, le cose potrebbero cambiare, ma ci vorrebbero decine di anni di lavorio e di autogoverno, ma bisognerebbe cambiare anche il nostro DNA perchè queste attitudini non le abbiamo di serie, quindi la vedo molto dura.
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Kairos
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Kairos »

Grazie a tutti per le vostre trasparenti risposte.

Vado per punti per non perdermi nulla.

1) L’obiettivo non è la creazione o la propaganda di una cultura di massa, è il risveglio o riscatto del nostro presente in quanto unica istanza suscettibile alla perdita, non la vita trascorsa e non l’incerto avvenire. Bisogna per la gola prendere l’animo del popolo lamentoso e far capire che ciò che si vive, intriso di bisogni futili nati su indifferenti comodità, è solo un illusione che non permette la realizzazione della serenità soggettiva. Ciò che si vive è un mero istante controllato e svincolato dal nostro demone interiore, pertanto non più puro.

2) Noi non dobbiamo cooperare come in situazioni familiari o condominiali, poiché ciò che deve guidare ognuno di noi non sono ideali politici, ma la spinta individuale verso la reale libertà di vivere ( e non sopravvivere). L’ideale politico in senso astratto è come la moda, destinato a essere consunto dal tempo e dalle future masse. L’importante è ripristinare la giusta politica, scevra dell’economia consumistica che la divora ( e quindi lungi dal controllo delle lobby). Nessuno o nessuna cosa deve unirci, se non la volontà soggettiva di liberarci attraverso dei mezzi definiti in un editto sociale contenente i pilastri da seguire, che altro non rispecchiano che i modi giusti e retti per realizzare la propria libertà. Essa ad oggi, viene raggiunta senza il consenso del pubblico interesse, e ne avete di certo la prova.


3) Quanto detto è concretizzabile: basta guardare quanto accaduto in Corea del Sud, ove il catalizzatore “legge marziale” è riuscito a far scendere in piazza tutto il paese che, non senza pretese violente, ha ristabilito l’ordine sociale. In questo caso nessuno era coalizzato, nessuno cooperava; lottavano unicamente per i propri diritti e le proprie libertà.

Da quanto detto è induttivo che il nostro obiettivo, degli “attivi”, è quello di catalizzate i moti turbolenti già in atto in ciascun cittadino, a causa degli innumerevoli fatti nefasti che attanagliano il nostro presente.

Non nascondiamoci dietro a un dito - il popolo italiano non è unito come quello francese o altri - noi siamo il popolo, il popolo è chi vuole vivere bene nel rispetto del pubblico interesse.

Vi abbraccio fratelli miei, insieme.
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Fosforo31
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Fosforo31 »

Kairos ha scritto: 26 dic 2024, 3:55 Il momento opportuno, il Kairós è ormai giunto.
Perchè dobbiamo ancora sopportare questo?
Non si muore per la perdita della vita, ma per la perdita del presente - qui ed ora - di ciascuno di noi; abbiamo in mano uno stato e non ne siamo a conoscenza. Il vero problema è che siamo soli, l’istanza perfetta che nutre il caos utile a dividerci e controllarci, preoccupati unicamente del nostro avvenire non curandoci della realtà delle cose.
Chiedo ai lettori di espormi le loro idee politico-sociali al fine di risolvere e cambiare differenti prospettive del nostro stato, non curandoci della finta demagogia in cui viviamo.
Erigiamo i nostri pilastri e combattiamo, non siamo soli.
Non siete soli.
Benvenuto, un post interessante. Il concetto alla base ricorre anche nei miei scritti, anche se meno esplicito ed efficace. In effetti questo è il kairós, il tempo opportuno, anche se molti non se ne rendono conto (gli indifferenti) o non vogliono farlo (i conservatori). Perché questo è un tempo di krísis, cioè di scelta, giudiziosa ma coraggiosa, e dunque di SVOLTA per l'umanità intera. Stanno venendo tutti insieme al pettine i nodi del liberismo, qui inteso in breve come il modello economico, politico e sociale che domina nell'Occidente e che pervade l'intero pianeta perché è illusorio esportare la democrazia con le guerre ma è facile esportare il consumismo. Il successo, anche politico, del modello liberista ce lo spiega banalmente Hegel: l'autocoscienza è desiderio. Tradotto: desidero, dunque sono. Il consumismo, la pubblicità e i politici liberisti vellicano questo istinto primordiale: avere è più facile che essere, possedere è più facile e più comodo che condividere (rinunciando a qualcosa). Infatti assistiamo da un lato alla radicalizzazione individualista e privatista del liberismo in Occidente (a tutto danno dello Stato sociale e dello Stato in genere), e alla proliferazione di sistemi "misti" nel mondo. Oggi la Cina è il secondo importatore mondiale di auto di lusso dopo gli USA. Evidentemente i cinesi guardano la pubblicità, anche la Cina è, da tempo, un'economia di mercato e il capitalismo di stato per molti aspetti (non tutti) si confonde con quello privato nel capitalismo globalizzato. Giorni fa un tg mandava immagini dalla Nigeria, paese poverissimo con un PIL pro capite meno di 1/100 di quello del Lussemburgo, eppure si vedevano Mercedes e Bmw. Il liberismo ha creato ricchezza e benessere materiali, ma nel contempo sfruttamento, ingiustizia sociale, disuguaglianza, solitudine, ingenti danni all'ambiente. La disuguaglianza sociale interna e quella tra le nazioni ricche e povere sono piaghe di portata inaudita: vano e illusorio sarà ogni tipo di progresso finché non saranno sostanzialmente sanate assicurando i bisogni minimi ed essenziali di TUTTI SEMPRE E OVUNQUE: cibo, casa, lavoro, istruzione, cure mediche, tempo libero. L'ultima stima del patrimonio di Elon Musk supera i 454 miliardi di dollari, il PIL di oltre l'80% delle nazioni non arriva a questa cifra, incluso il Bangladesh che ha 175 milioni di abitanti. Solo un inaudito e vergognoso grado di sfruttamento dell'uomo sull'uomo può consentire simili plateali e intollerabili squilibri. Ma anche i ricchi piangono. Negli USA per es. si parla ormai di epidemia da abuso di psicofarmaci e di tossicodipendenza di massa. Il consumismo genera individualismo e solitudine, il tubo digerente è un organo che non comunica con l'esterno. La socializzazione digitale o virtuale è un surrogato molto pericoloso se sostitutiva di quella reale. Anche le armi fanno mercato, quindi il liberismo ne incentiva la produzione e il commercio, con tutte le tragiche conseguenze. L'abuso dei combustibili fossili sta portando il pianeta verso un punto di non ritorno. Il global warming oggi è la minaccia più grave, più della guerra nucleare (il fattore di rischio, probabilità × danno, è presumibilmente molto maggiore), e più subdola perché diluita nel tempo e incontrollabile dall'uomo. Altre minacce epocali sono l'automazione che sottrae lavoro all'uomo e l'AI che ingigantirà drammaticamente la sottrazione. I paesi poveri hanno ancora ragionevoli margini di crescita sostenibile, il mondo nel suo insieme, e i paesi ricchi in particolare, NO. La Terra è già da oltre 50 anni troppo piccola per la nostra crescente ingordigia. Dobbiamo tagliare i consumi, cioè la produzione e il commercio, azzerare gli sprechi e le emissioni di gas serra, riciclare quasi tutto, ridurre la mobilità delle persone e delle merci, far viaggiare le idee, lavorare meno, lavorare tutti.
Dovremo adoperarci a far parti accurate di questo pane, affinché il poco lavoro che resta sia distribuito tra quanta più gente possibile - ammoniva Keynes, che non era comunista, quasi 100 anni fa, auspicando per i suoi nipoti una settimana lavorativa di appena 15 ore.
Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni - scriveva Marx 150 anni fa fissando in uno slogan l'essenza del comunismo.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano i loro averi e beni e ne distribuivano il ricavato a tutti, secondo il bisogno di ciascuno... Ora l'intero gruppo di coloro che credevano erano un cuor solo e un'anima sola, e nessuno rivendicava la proprietà privata di alcun bene, ma tutto ciò che possedevano era tenuto in comune... Non c'era tra loro un bisognoso, perché quanti possedevano terreni o case li vendevano e portavano il ricavato di ciò che veniva venduto. Lo deposero ai piedi degli apostoli e fu distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così vivevano le prime comunità cristiane, 2000 anni fa, secondo gli Atti degli Apostoli.
Non ho il dono della fede ma la mia ammirazione per Gesù è SCONFINATA. Lui tracciò la strada, Marx e Keynes, consapevoli o meno, ci si incamminarono, ora è il kairós, il tempo opportuno, forse l'ultima possibilità, per l'umanità intera.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo
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Kairos
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Kairos »

Fosforo31 ha scritto: 26 dic 2024, 17:28 Benvenuto, un post interessante. Il concetto alla base ricorre anche nei miei scritti, anche se meno esplicito ed efficace. In effetti questo è il kairós, il tempo opportuno, anche se molti non se ne rendono conto (gli indifferenti) o non vogliono farlo (i conservatori). Perché questo è un tempo di krísis, cioè di scelta, giudiziosa ma coraggiosa, e dunque di SVOLTA per l'umanità intera. Stanno venendo tutti insieme al pettine i nodi del liberismo, qui inteso in breve come il modello economico, politico e sociale che domina nell'Occidente e che pervade l'intero pianeta perché è illusorio esportare la democrazia con le guerre ma è facile esportare il consumismo. Il successo, anche politico, del modello liberista ce lo spiega banalmente Hegel: l'autocoscienza è desiderio. Tradotto: desidero, dunque sono. Il consumismo, la pubblicità e i politici liberisti vellicano questo istinto primordiale: avere è più facile che essere, possedere è più facile e più comodo che condividere (rinunciando a qualcosa). Infatti assistiamo da un lato alla radicalizzazione individualista e privatista del liberismo in Occidente (a tutto danno dello Stato sociale e dello Stato in genere), e alla proliferazione di sistemi "misti" nel mondo. Oggi la Cina è il secondo importatore mondiale di auto di lusso dopo gli USA. Evidentemente i cinesi guardano la pubblicità, anche la Cina è, da tempo, un'economia di mercato e il capitalismo di stato per molti aspetti (non tutti) si confonde con quello privato nel capitalismo globalizzato. Giorni fa un tg mandava immagini dalla Nigeria, paese poverissimo con un PIL pro capite meno di 1/100 di quello del Lussemburgo, eppure si vedevano Mercedes e Bmw. Il liberismo ha creato ricchezza e benessere materiali, ma nel contempo sfruttamento, ingiustizia sociale, disuguaglianza, solitudine, ingenti danni all'ambiente. La disuguaglianza sociale interna e quella tra le nazioni ricche e povere sono piaghe di portata inaudita: vano e illusorio sarà ogni tipo di progresso finché non saranno sostanzialmente sanate assicurando i bisogni minimi ed essenziali di TUTTI SEMPRE E OVUNQUE: cibo, casa, lavoro, istruzione, cure mediche, tempo libero. L'ultima stima del patrimonio di Elon Musk supera i 454 miliardi di dollari, il PIL di oltre l'80% delle nazioni non arriva a questa cifra, incluso il Bangladesh che ha 175 milioni di abitanti. Solo un inaudito e vergognoso grado di sfruttamento dell'uomo sull'uomo può consentire simili plateali e intollerabili squilibri. Ma anche i ricchi piangono. Negli USA per es. si parla ormai di epidemia da abuso di psicofarmaci e di tossicodipendenza di massa. Il consumismo genera individualismo e solitudine, il tubo digerente è un organo che non comunica con l'esterno. La socializzazione digitale o virtuale è un surrogato molto pericoloso se sostitutiva di quella reale. Anche le armi fanno mercato, quindi il liberismo ne incentiva la produzione e il commercio, con tutte le tragiche conseguenze. L'abuso dei combustibili fossili sta portando il pianeta verso un punto di non ritorno. Il global warming oggi è la minaccia più grave, più della guerra nucleare (il fattore di rischio, probabilità × danno, è presumibilmente molto maggiore), e più subdola perché diluita nel tempo e incontrollabile dall'uomo. Altre minacce epocali sono l'automazione che sottrae lavoro all'uomo e l'AI che ingigantirà drammaticamente la sottrazione. I paesi poveri hanno ancora ragionevoli margini di crescita sostenibile, il mondo nel suo insieme, e i paesi ricchi in particolare, NO. La Terra è già da oltre 50 anni troppo piccola per la nostra crescente ingordigia. Dobbiamo tagliare i consumi, cioè la produzione e il commercio, azzerare gli sprechi e le emissioni di gas serra, riciclare quasi tutto, ridurre la mobilità delle persone e delle merci, far viaggiare le idee, lavorare meno, lavorare tutti.
Dovremo adoperarci a far parti accurate di questo pane, affinché il poco lavoro che resta sia distribuito tra quanta più gente possibile - ammoniva Keynes, che non era comunista, quasi 100 anni fa, auspicando per i suoi nipoti una settimana lavorativa di appena 15 ore.
Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni - scriveva Marx 150 anni fa fissando in uno slogan l'essenza del comunismo.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano i loro averi e beni e ne distribuivano il ricavato a tutti, secondo il bisogno di ciascuno... Ora l'intero gruppo di coloro che credevano erano un cuor solo e un'anima sola, e nessuno rivendicava la proprietà privata di alcun bene, ma tutto ciò che possedevano era tenuto in comune... Non c'era tra loro un bisognoso, perché quanti possedevano terreni o case li vendevano e portavano il ricavato di ciò che veniva venduto. Lo deposero ai piedi degli apostoli e fu distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così vivevano le prime comunità cristiane, 2000 anni fa, secondo gli Atti degli Apostoli.
Non ho il dono della fede ma la mia ammirazione per Gesù è SCONFINATA. Lui tracciò la strada, Marx e Keynes, consapevoli o meno, ci si incamminarono, ora è il kairós, il tempo opportuno, forse l'ultima possibilità, per l'umanità intera.
Ciao, penso che questo sia uno dei messaggi più belli e profondi che io possa leggere nella mia vita.

Sono contento che ci siano altre persone che definisco il qui presente il momento opportuno.
Pertanto, vorrei confrontarmi con te ed i tuoi scritti per redigere un volume unico con cui parlare alle persone, oltre che al popolo, circa la realizzazione del nuovo stato sociale.

Attendo tue notizie e chiedo agli altri lettori di unirsi, sappiate che è il momento per tutti. Sappiate che la paura vi spegne, sappiate che dialogare senza fine è perdita di tempo. Facciamo poche cose, per la tranquillità.


L’obiettivo è chiaro e le persone sono stanche: non è impossibile realizzarlo, ogni cosa è sempre uguale in sé e per sé, mai diversa nei frutti se non nei tempi di maturazione. Noi ce la faremo, sveglieremo la fiamma che ci arde dentro.

Senza paura.
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Valerio
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Valerio »

Se si vuole parlare alle persone occorre parlare il loro linguaggio, non giudicarle dall'alto di una torre d'avorio.
Sovranità al Cittadino.
Non abbiamo un pianeta B
In onore dei pennuti heyokani: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
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Kairos, famo er partito!

Messaggio da leggere da docgalileo »

Kairos ha scritto: 26 dic 2024, 3:55 Il momento opportuno, il Kairós è ormai giunto.
Chiedo ai lettori di espormi le loro idee politico-sociali al fine di risolvere e cambiare differenti prospettive del nostro stato, non curandoci della finta demagogia in cui viviamo.
Erigiamo i nostri pilastri e combattiamo, non siamo soli.
Non siete soli.
Kairos, famo era partito!
Il materiale per il programma politico non manca:
- svolta per l'umanità intera
- lotta alla radicalizzazione individualista e privatista del liberismo in Occidente
- lotta alle armi che fanno mercato, però non quando il commercio delle armi viene agevolato dall'amico Massimo D'Alema
- decrescita (felice) dei consumi
- lavorare meno, lavorare tutti (la puttanata per antonomasia del cazzaro napoletano fosforo31)
- ammirazione per Gesù, Marx e Keynes come se diluviasse, Atti degli Apostoli.
Erigiamo i nostri pilastri e combattiamo. Ma soprattutto prenota un appuntamento presso il reparto di psichiatria della ASL territorialmente competente.
Perché io so' io e voi nun siete un cazzo
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Leno Lazzari
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Leno Lazzari »

Valerio ha scritto: 27 dic 2024, 7:52 Se si vuole parlare alle persone occorre parlare il loro linguaggio, non giudicarle dall'alto di una torre d'avorio.
Assolutamente vero e quanto mai difficile con le ultime generazioni
woke-selfie-like causa manifesto e inguaribile vuoto mentale .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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Kairos
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Kairos »

Valerio ha scritto: 27 dic 2024, 7:52 Se si vuole parlare alle persone occorre parlare il loro linguaggio, non giudicarle dall'alto di una torre d'avorio.
Ciao, cosa intendi? Dove pensi che siano state giudicate?
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Kairos »

Leno Lazzari ha scritto: 27 dic 2024, 12:18 Assolutamente vero e quanto mai difficile con le ultime generazioni
woke-selfie-like causa manifesto e inguaribile vuoto mentale .
Il mio obiettivo è chiaramente quello di drenare i lamenti delle persone che, come me, si sentono strette in una realtà che forse non ripaga come deve chi si comporta da buon cittadino.
Il vuoto mentale da cosa lo hai dedotto? A me sembra solo di aver chiesto esplicitamente e democraticamente le idee degli utenti per il rilancio di una società ormai marcia. Idee concrete, non utopie o giudizi meri sulla situazione attuale.
L’utilizzo di determinati termini non rende la dialettica un dialogo sofista ricolmo di affettazione.
Per parlare con le persone bisogna accomunare i sentimenti, non per forza le parole.
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Re: Kairos, famo er partito!

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docgalileo ha scritto: 27 dic 2024, 12:14 Kairos, famo era partito!
Il materiale per il programma politico non manca:
- svolta per l'umanità intera
- lotta alla radicalizzazione individualista e privatista del liberismo in Occidente
- lotta alle armi che fanno mercato, però non quando il commercio delle armi viene agevolato dall'amico Massimo D'Alema
- decrescita (felice) dei consumi
- lavorare meno, lavorare tutti (la puttanata per antonomasia del cazzaro napoletano fosforo31)
- ammirazione per Gesù, Marx e Keynes come se diluviasse, Atti degli Apostoli.
Erigiamo i nostri pilastri e combattiamo. Ma soprattutto prenota un appuntamento presso il reparto di psichiatria della ASL territorialmente competente.
In merito a questa risposta non posso far altro che comprendere.
Sicuramente comprendo lo scetticismo e la “perculata” che ne deriva.
Ti esorto a prendere parte al dibattito se realmente interessato ad analizzare gli strumenti necessari al nostro paese e popolo per la realizzazione di una società nuova, perlomeno più giusta.
Non ti biasimo, anche io sono restio a credere che qualcosa realmente possa cambiare ma guardati intorno, solo guerre, minacce da ogni fronte, vite che si infrangono e regole che non vengono rispettate.

E ahimè non posso che essere d’accordo con chi sostiene che questa nuova generazione sia vacua, per questo mi affido a chiunque abbia un briciolo di ardore patriottico nel proprio animo.

Mi dispiace non esserti arrivato realmente, ma credo che le cose richiedano tempo e nessuno è costretto a crederci sin dall’inizio.

Grazie comunque.
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Sayon
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Re: Politica civile equisociale

Messaggio da leggere da Sayon »

Caro Kairos, pensaci bene. La salvezza sta solo in noi, INDIVIDUI, e non nelle masse che non potrai mai salvare perche in troppi immersi nel materialismo o nelle politiche dell' odio. Pensaci bene, dicevo, perche ci fu una persona, che addirittura faceva miracol, era chiaro e compensibile a tutti. non fece mai nulla di male, eppure fu ucciso, umiliato e persino dimenticato dalla popolazione nella quale viveva. Si chiamava Gesu Cristo, Ed anche se le sue parole sono sempre vive, e miliardi di persone lo abbiano ascoltato, non e' riuscito a convincere chiunque. Ma il suo messaggio e' chiaro. Anche se il mondo non cambiera' (per arroganza, materialismo, cattiveria o politica) tu PUOI CAMBIARE TE STESSO. TU, singolo, puoi acquistare nobilta' di pensiero ed agire bene. A volte molte persone ti seguiranno, ma mai tutte. Pertanto TUTTI potremmo vivere bene ed avere alta integrita', ma in realta' solo pochi lo faranno.
Ed alloro facciamolo, come individui, perche non potremo mai cambiare il mondo.
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