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Nel 1907 il giovane oxfordiano Thomas Edward Lawrence inizia, finanziato non si sa bene da chi, un lungo viaggio in medio oriente che dopo due anni si sostanzia sulla sua tesi di laurea sui castelli crociati.
Ora pensiamoci un po'. I castelli crociati erano in Siria, Libano e Palestina. Si suppone costruiti in luoghi strategici per controllo di vie di comunicazioni e risorse d'acqua. Poteva far comodo verificare l'attualità di quelle condizioni strategiche, agli inizi del '900, con un impero ottomano in forte decadenza e le potenze occidentali pronte a sbranarlo ( nel 1912 noi ci prendemmo la Libia per esempio).
Senza dare troppo nell'occhio e per cominciare l'opera, un giovane "ricercatore" poteva cominciare a raccogliere dati potenzialmente utili.
Poco più di cento anni dopo è la volta di Cambridge che invia un altro "ricercatore" a ficcare il naso, con la scusa del dottorato, negli affari egiziani. Stavolta non c'era la scusa delle antichità ma quella pericolosissima dei sindacati di opposizione al regime.
Duole constatare che l'uso strumentale degli studenti "ricercatori" continua imperterrito. ma anche che nessuno fra amici e parenti abbia messo in guardia il poveretto dalla situazione ambigua in cui si stava infilando.
SCORRA COME ACQUA IL DIRITTO E LA GIUSTIZIA COME UN TORRENTE PERENNE. AMOS 5,24
porterrockwell ha scritto: 21 ott 2019, 15:09
Nel 1907 il giovane oxfordiano Thomas Edward Lawrence inizia, finanziato non si sa bene da chi, un lungo viaggio in medio oriente che dopo due anni si sostanzia sulla sua tesi di laurea sui castelli crociati.
Ora pensiamoci un po'. I castelli crociati erano in Siria, Libano e Palestina. Si suppone costruiti in luoghi strategici per controllo di vie di comunicazioni e risorse d'acqua. Poteva far comodo verificare l'attualità di quelle condizioni strategiche, agli inizi del '900, con un impero ottomano in forte decadenza e le potenze occidentali pronte a sbranarlo ( nel 1912 noi ci prendemmo la Libia per esempio).
Senza dare troppo nell'occhio e per cominciare l'opera, un giovane "ricercatore" poteva cominciare a raccogliere dati potenzialmente utili.
Poco più di cento anni dopo è la volta di Cambridge che invia un altro "ricercatore" a ficcare il naso, con la scusa del dottorato, negli affari egiziani. Stavolta non c'era la scusa delle antichità ma quella pericolosissima dei sindacati di opposizione al regime.
Duole constatare che l'uso strumentale degli studenti "ricercatori" continua imperterrito. ma anche che nessuno fra amici e parenti abbia messo in guardia il poveretto dalla situazione ambigua in cui si stava infilando.
Facciamo pero una precisazione, Chi lo mando' fu una professoressa "egiziana" di Cambridge appartenente a una famiglia di forte opposizione politica al presente regime. La missione era quindi di spionaggio o forse meglio "aiuto" morale e finanziario ai sindicalisti egiziani, notoriamente vcini ai Fratelli Mussulmani, e qiuindi visti come opposizione al regime. Che l'operato dell' ingenuo Regeni fosse sospetto, e' dato dal fatto che furono gli STESSI SINDICALISTI a denunciarlo (segretamente) al regime per evitare di esser trovati complici dell'operazione. Le colpe della professoressa (che rifiuta ogni incontro) sono pertanto evidenti, ma i Regeni preferiscono coinvolgere il governo italiano in una opera anti'governo egiziano che, se funzionasse, favorirebbe le pretese dei Fratelli Mussulmani a nuove elezioni (dove vincerebbero, facendo cadere l' Egitto nelle grinfie di fanatici islamici, del tipo ISIS o Talibani. vadano invece a Cambridge a richiedere spiegazioni sulla misione e portino la professoressa a risponderne in fronte alla legge.
porterrockwell ha scritto: 21 ott 2019, 15:09
Nel 1907 il giovane oxfordiano Thomas Edward Lawrence inizia, finanziato non si sa bene da chi, un lungo viaggio in medio oriente che dopo due anni si sostanzia sulla sua tesi di laurea sui castelli crociati.
Ora pensiamoci un po'. I castelli crociati erano in Siria, Libano e Palestina. Si suppone costruiti in luoghi strategici per controllo di vie di comunicazioni e risorse d'acqua. Poteva far comodo verificare l'attualità di quelle condizioni strategiche, agli inizi del '900, con un impero ottomano in forte decadenza e le potenze occidentali pronte a sbranarlo ( nel 1912 noi ci prendemmo la Libia per esempio).
Senza dare troppo nell'occhio e per cominciare l'opera, un giovane "ricercatore" poteva cominciare a raccogliere dati potenzialmente utili.
Poco più di cento anni dopo è la volta di Cambridge che invia un altro "ricercatore" a ficcare il naso, con la scusa del dottorato, negli affari egiziani. Stavolta non c'era la scusa delle antichità ma quella pericolosissima dei sindacati di opposizione al regime.
Duole constatare che l'uso strumentale degli studenti "ricercatori" continua imperterrito. ma anche che nessuno fra amici e parenti abbia messo in guardia il poveretto dalla situazione ambigua in cui si stava infilando.
Facciamo pero una precisazione, Chi lo mando' fu una professoressa "egiziana" di Cambridge appartenente a una famiglia di forte opposizione politica al presente regime. La missione era quindi di spionaggio o forse meglio "aiuto" morale e finanziario ai sindicalisti egiziani, notoriamente vcini ai Fratelli Mussulmani, e qiuindi visti come opposizione al regime. Che l'operato dell' ingenuo Regeni fosse sospetto, e' dato dal fatto che furono gli STESSI SINDICALISTI a denunciarlo (segretamente) al regime per evitare di esser trovati complici dell'operazione. Le colpe della professoressa (che rifiuta ogni incontro) sono pertanto evidenti, ma i Regeni preferiscono coinvolgere il governo italiano in una opera anti'governo egiziano che, se funzionasse, favorirebbe le pretese dei Fratelli Mussulmani a nuove elezioni (dove vincerebbero, facendo cadere l' Egitto nelle grinfie di fanatici islamici, del tipo ISIS o Talibani. vadano invece a Cambridge a richiedere spiegazioni sulla misione e portino la professoressa a risponderne in fronte alla legge.
Concordo tranne che sia stata solo un'operazione di "egiziani". Dietro c'è stato comunque il nulla osta del governo inglese che acquisisce informazioni a prescindere. Molti, troppi anni fa dalle mie parti venne una giovane studentessa californiana che faceva una tesi sul movimento cooperativo romagnolo. Opinione unanime fra i comunisti di allora era che sicuramente le notizie raccolte dalla ragazza sarebbero passate anche dalle parti della CIA. E questo senza che pensassero che lei fosse un'agente. Probabilmente in qualche maniera connesso con la CIA era magari il suo relatore di tesi; non c'era bisogno che lo fosse l'interessata per raccogliere notizie di massima e comunque aggiornate.
SCORRA COME ACQUA IL DIRITTO E LA GIUSTIZIA COME UN TORRENTE PERENNE. AMOS 5,24
porterrockwell ha scritto: 21 ott 2019, 15:09
Nel 1907 il giovane oxfordiano Thomas Edward Lawrence inizia, finanziato non si sa bene da chi, un lungo viaggio in medio oriente che dopo due anni si sostanzia sulla sua tesi di laurea sui castelli crociati.
Ora pensiamoci un po'. I castelli crociati erano in Siria, Libano e Palestina. Si suppone costruiti in luoghi strategici per controllo di vie di comunicazioni e risorse d'acqua. Poteva far comodo verificare l'attualità di quelle condizioni strategiche, agli inizi del '900, con un impero ottomano in forte decadenza e le potenze occidentali pronte a sbranarlo ( nel 1912 noi ci prendemmo la Libia per esempio).
Senza dare troppo nell'occhio e per cominciare l'opera, un giovane "ricercatore" poteva cominciare a raccogliere dati potenzialmente utili.
Poco più di cento anni dopo è la volta di Cambridge che invia un altro "ricercatore" a ficcare il naso, con la scusa del dottorato, negli affari egiziani. Stavolta non c'era la scusa delle antichità ma quella pericolosissima dei sindacati di opposizione al regime.
Duole constatare che l'uso strumentale degli studenti "ricercatori" continua imperterrito. ma anche che nessuno fra amici e parenti abbia messo in guardia il poveretto dalla situazione ambigua in cui si stava infilando.
Forse sbaglio ma mi sembra di ricordare che Regeni avesse avanzato anche un'offerta di sovvenzione parziale per le organizzazioni sindacali egiziane.
E la' non si scherza con queste cose....
La cosa mi ricorda tanto il romanzo di Graham Greene...il nostro agente all'Avana...ma il povero Regeni non aveva una figlia bella della quale il capo della polizia locale era invaghito....anche il film Il sarto di Panama sarebbe stato educativo.....se avesse letto il romanzo e avesse visto il film ,forse sarebbe ancora vivo.
La realta' è solo un'allucinazione dovuta a carenza di alcol (...un saggio)
"Gli è tutto sbagliato....gli è tutto da rifa'"
porterrockwell ha scritto: 21 ott 2019, 15:09
Nel 1907 il giovane oxfordiano Thomas Edward Lawrence inizia, finanziato non si sa bene da chi, un lungo viaggio in medio oriente che dopo due anni si sostanzia sulla sua tesi di laurea sui castelli crociati.
Ora pensiamoci un po'. I castelli crociati erano in Siria, Libano e Palestina. Si suppone costruiti in luoghi strategici per controllo di vie di comunicazioni e risorse d'acqua. Poteva far comodo verificare l'attualità di quelle condizioni strategiche, agli inizi del '900, con un impero ottomano in forte decadenza e le potenze occidentali pronte a sbranarlo ( nel 1912 noi ci prendemmo la Libia per esempio).
Senza dare troppo nell'occhio e per cominciare l'opera, un giovane "ricercatore" poteva cominciare a raccogliere dati potenzialmente utili.
Poco più di cento anni dopo è la volta di Cambridge che invia un altro "ricercatore" a ficcare il naso, con la scusa del dottorato, negli affari egiziani. Stavolta non c'era la scusa delle antichità ma quella pericolosissima dei sindacati di opposizione al regime.
Duole constatare che l'uso strumentale degli studenti "ricercatori" continua imperterrito. ma anche che nessuno fra amici e parenti abbia messo in guardia il poveretto dalla situazione ambigua in cui si stava infilando.
Forse sbaglio ma mi sembra di ricordare che Regeni avesse avanzato anche un'offerta di sovvenzione parziale per le organizzazioni sindacali egiziane.
E la' non si scherza con queste cose....
La cosa mi ricorda tanto il romanzo di Graham Greene...il nostro agente all'Avana...ma il povero Regeni non aveva una figlia bella della quale il capo della polizia locale era invaghito....anche il film Il sarto di Panama sarebbe stato educativo.....se avesse letto il romanzo e avesse visto il film ,forse sarebbe ancora vivo.
Tutte considerazioni giuste. ma io credo che ci sia un motivo psicologico (simile a quello della famiglia Cucchi): i Regeni non vogliono ammettere di aver sbagliato nell' impedire al figlio di aderire a tipiche iniziative della sinistra. la famiglia dimostra molto piu amore a impedire al figlio di seguire le inclinazioni politiche di loro stessi (atea e di sinistra). Nel caso di Cucchi lla famiglia non ammettera' mai che il ragazzo era stato abbandonato a se stesso ed era divenuto lui stesso un dispensatore di morte (spacciando eroina)