L'Africa Occidentale è sull'orlo di una guerra. Il Mali e il Burkina Faso hanno avvertito in un comunicato congiunto che "qualsiasi intervento militare contro il Niger equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro il Burkina Faso e il Mali" promettendo di "dare una mano al popolo del Niger" per combattere gli invasori.
Inoltre hanno minacciato di ritirare la loro adesione all'ECOWAS se il blocco dell'Africa occidentale dovesse invadere il paese, nonché l'adozione di misure di autodifesa a sostegno delle forze armate e del popolo del Niger.
Il Mali e il Burkina Faso hanno accusato l'ECOWAS di ipocrisia.
“I Governi di transizione del Burkina Faso e del Mali sono profondamente indignati e sorpresi dallo squilibrio osservato tra, da un lato, la celerità e l'atteggiamento avventuroso di alcuni leader politici dell'Africa occidentale che desiderano utilizzare la forza delle forze armate per ristabilire l'ordine costituzionale in modo paese sovrano e, dall'altro, l'inazione, l'indifferenza e la complicità passiva di queste organizzazioni e leader politici nell'aiutare Stati e popoli che sono stati vittime del terrorismo per un decennio e abbandonati al loro destino”.
Il comunicato arriva dopo la decisione dell'ECOWAS di lasciare aperte le opzioni militari per il Niger se il presidente deposto dai ribelli il 27 luglio non fosse tornato al potere.
L'ECOWAS ha anche minacciato di bloccare tutti i commerci, comprese le banche e le forniture di servizi pubblici, con il Niger, nonché di bloccare lo spazio aereo del paese.
La Guinea è stata il primo paese a riconoscere il nuovo governo dei golpisti.
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