Vero, non c'è più lo stesso senso di comunità e solidarietà di un tempo.ereticamente ha scritto: 4 lug 2023, 9:53 semmai si vuole individuare qualche cedimento etico, questo è esattamente l'inverso: oggi prevale la stronzaggine e la mancanza di solidarietà con chi sta male.
per cui se un tempo si organizzavano lotte (e partiti che chiamavano le masse e i lavoratori ad organizzarsi contro chi ha il denaro e il potere), oggi vi è una cultura che favorisce l'atomizzazione e l'individuazione dell'obiettivo nel più debole (disoccupato, immigrato, ...).
Tutte considerazioni vere, e mi piace soprattutto quella delle tre generazioni i Shamash: chi crea, chi accresce e chi si mangia tutto.ma manca una ultima considerazione: quando si arriva allo sciocco divertimento, incoscienza, balli ed allegria....arriva la guerra e distrugge tutto. E si dovra' per fora ricominciare daccapo. Da quello che vedo, siamo proprio nello stadio che precede, di poco, un grande conflitto.Shamash ha scritto: 4 lug 2023, 9:58Vero, non c'è più lo stesso senso di comunità e solidarietà di un tempo.ereticamente ha scritto: 4 lug 2023, 9:53 semmai si vuole individuare qualche cedimento etico, questo è esattamente l'inverso: oggi prevale la stronzaggine e la mancanza di solidarietà con chi sta male.
per cui se un tempo si organizzavano lotte (e partiti che chiamavano le masse e i lavoratori ad organizzarsi contro chi ha il denaro e il potere), oggi vi è una cultura che favorisce l'atomizzazione e l'individuazione dell'obiettivo nel più debole (disoccupato, immigrato, ...).
Ma viviamo anche l'epoca di Instagram, YouTube o TikTok. I nostri ragazzini vedono coetanei che a volte guadagnano milioni facendo balletti stupidi e si domandano perché dover faticare, studiare o impegnarsi...
...."ma sin dalla più tenera età mi sono rimboccato le maniche. Fra studio e lavoro, sempre con il massimo impegno"....Shamash ha scritto: 4 lug 2023, 9:42 Anche dalle mie parti c'è un detto: la prima generazione crea, la seconda accresce quanto si è ritrovata, la terza si mangia tutto.
Vedendo le aziende che hanno chiuso, realtà operative da decenni e a volte con centinaia di dipendenti, credo vi sia un comune denominatore: i figli di papà.
Persone che sono cresciute nel lusso, senza dover faticare, che a 18 anni già giravano in Ferrari.
Oggi, a questa situazione, si aggiunge un percorso scolastico che spesso non insegna il senso del sacrificio, dell'impegno.
Inoltre, molti lavori di tipo artigianale non possono nemmeno essere svolti: non è più consentito ai ragazzini andare "a bottega", per diventare un giorno idraulici, elettricisti o meccanici.
Infine, ma non ultimo, la situazione economica e lavorativa, con un sistema di contratti che rasenta la schiavitù. Quindi, se hai le qualità devi emigrare, viceversa trascorrerai le tue giornate al bar.
Anch'io non sono un 90enne e non mi è certo mancato nulla, ma sin dalla più tenera età mi sono rimboccato le maniche. Fra studio e lavoro, sempre con il massimo impegno.
Credo quindi subentri anche un fattore personale, di carattere, orgoglio e volontà, misto agli insegnamenti della tua famiglia.
Che quei modelli la TV etc li propongano ci può, diciamo così, anche stareetabeta255 ha scritto: 4 lug 2023, 10:23 Non dimentichiamoci i modelli di vita che propongono tv e giornali al di fuori delle possibilità della maggioranza delle persone.