La strega francese ha ancora alzato i tassi dello 0,5%.
Ai ricchi non fa neanche il solletico. Alla grande maggioranza del popolo, quella che non arriva a fine mese e misura ogni centesimo, può risultare devastante, implicano nuove rinunce e riduzione delle spese.
In nome di una malintesa azione di moderazione dell'inflazione, colpisce i consumi vitali, alimentari, energetici, sanitari.
La serva dei grandi banchieri fa finta di non sapere che questa inflazione non proviene da consumi eccessivi, ma da un anomalo rialzo dei prezzi.
La prova è che con i precedenti rialzi del costo del denaro l'inflazione non ha neanche accennato a calare. Al contrario stiamo correndo incontro ad una storica depressione finanziaria.
Soffrono i mutui, le giovani coppie che vorrebbero accedere alla possibilità di acquistare la loro prima casa, le aziende che in una situazione di aumenti generalizzati non potranno più sostenere l'aumentato costo dei finanziamenti.
Migliaia di aziende hanno già chiuso, gettando le famiglie dei dipendenti nella disperazione.
E questo innescherà un domino di crolli che porterà l'Italia in recessione. Non l'Italia dei politici, o dei sindacalisti, o dei banchieri, ma l'Italia di quelli che lavorano per vivere.