Bersani non sei affatto tutti noi. Questo articolo ti castiga
Inviato: 17 gen 2022, 12:52
https://www.ariannaeditrice.it/articoli ... -sanitaria
...................
L’altro giorno a Piazza Pulita (La7) Pierluigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico ed ex ministro della Repubblica, ha affermato:
“Finché c’è posto per curare, bene. Se non ci fosse più posto, non sta fuori un malato di tumore o di leucemia perché qualcuno dice che il vaccino è roba da ridere. Questo bisogna che lo diciamo.”
...............
Basta una breve riflessione che comprendere in quale direzione può condurre l’idea di una separazione “per merito” della dignità d’accesso alle cure sanitarie.
Lo sportivo infortunato che arriva in ospedale con una frattura scomposta è andato a cercarsela; dopo tutto poteva starsene a casa a guardare la TV.
Ma, un momento, forse è piuttosto il teledipendente sovrappeso ad essere particolarmente biasimevole per aver compromesso in quel modo il proprio apparato cardiocircolatorio?
E che dire del manager con la pressione perennemente alta per l’elevato stress? Non poteva starsene quieto e fare il salumiere?
Beninteso, anche il salumiere, con quella sua dieta ricca di proteine e grassi animali, cosa gli costava nutrirsi di bambù e bacche di Goji, invece di intasarsi le arterie?
E l’operaio che rompe la monotonia di giornate lavorative pesanti e sempre uguali alzando il gomito alla sera? Merita lui che la collettività virtuosa utilizzi le proprie risorse per prendersi cura del suo fegato?
E chi si è contagiato sessualmente di AIDS o Epatite B, mica glielo aveva ordinato il dottore di andare in giro a divertirsi!
E che dire di chiunque si ammali di una malattia per cui esiste un vaccino? Perché mai non se li è fatti tutti invece di venire ora a chiedere comprensione e aiuto?
Però, un momento, e se facendoseli tutti finisse per innescare una malattia autoimmune? Anche in questo caso si potrebbe dire che se l’è cercata lui: bastava che invece di inocularsi scegliesse di fare vita più ritirata e meno esposta, no?
Ecc. ecc.
La semplice verità è che nel momento in cui si prende questa strada si consegna ad un’autorità morale arbitraria (una maggioranza protempore?) un diritto di irreggimentazione e indirizzo capillare della vita altrui, secondo criteri che possono essere espansi o ritratti in mille direzioni.
Il fatto che all’on. Bersani oggi non piacciano i No Vax e voglia lasciarli nelle retrovie delle cure pubbliche è un’indicazione interessante delle gerarchie morali dell’on. Bersani. Che, come lui ritiene, ciò debba diventare un criterio di giudizio pubblico è forse qualcosa che prima di essere proferita in televisione avrebbe meritato qualche riflessione in più. D’altro canto fu una bella fortuna per il nostro onorevole che gli argomenti che lui oggi ci propone non avessero preso piede dieci anni fa, perché nello stesso spirito qualcuno avrebbe potuto sindacare del suo merito di accedere alle cure per l’ictus che lo colpì nel 2014, visti i suoi noti trascorsi di accanito fumatore di sigari.
...................
L’altro giorno a Piazza Pulita (La7) Pierluigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico ed ex ministro della Repubblica, ha affermato:
“Finché c’è posto per curare, bene. Se non ci fosse più posto, non sta fuori un malato di tumore o di leucemia perché qualcuno dice che il vaccino è roba da ridere. Questo bisogna che lo diciamo.”
...............
Basta una breve riflessione che comprendere in quale direzione può condurre l’idea di una separazione “per merito” della dignità d’accesso alle cure sanitarie.
Lo sportivo infortunato che arriva in ospedale con una frattura scomposta è andato a cercarsela; dopo tutto poteva starsene a casa a guardare la TV.
Ma, un momento, forse è piuttosto il teledipendente sovrappeso ad essere particolarmente biasimevole per aver compromesso in quel modo il proprio apparato cardiocircolatorio?
E che dire del manager con la pressione perennemente alta per l’elevato stress? Non poteva starsene quieto e fare il salumiere?
Beninteso, anche il salumiere, con quella sua dieta ricca di proteine e grassi animali, cosa gli costava nutrirsi di bambù e bacche di Goji, invece di intasarsi le arterie?
E l’operaio che rompe la monotonia di giornate lavorative pesanti e sempre uguali alzando il gomito alla sera? Merita lui che la collettività virtuosa utilizzi le proprie risorse per prendersi cura del suo fegato?
E chi si è contagiato sessualmente di AIDS o Epatite B, mica glielo aveva ordinato il dottore di andare in giro a divertirsi!
E che dire di chiunque si ammali di una malattia per cui esiste un vaccino? Perché mai non se li è fatti tutti invece di venire ora a chiedere comprensione e aiuto?
Però, un momento, e se facendoseli tutti finisse per innescare una malattia autoimmune? Anche in questo caso si potrebbe dire che se l’è cercata lui: bastava che invece di inocularsi scegliesse di fare vita più ritirata e meno esposta, no?
Ecc. ecc.
La semplice verità è che nel momento in cui si prende questa strada si consegna ad un’autorità morale arbitraria (una maggioranza protempore?) un diritto di irreggimentazione e indirizzo capillare della vita altrui, secondo criteri che possono essere espansi o ritratti in mille direzioni.
Il fatto che all’on. Bersani oggi non piacciano i No Vax e voglia lasciarli nelle retrovie delle cure pubbliche è un’indicazione interessante delle gerarchie morali dell’on. Bersani. Che, come lui ritiene, ciò debba diventare un criterio di giudizio pubblico è forse qualcosa che prima di essere proferita in televisione avrebbe meritato qualche riflessione in più. D’altro canto fu una bella fortuna per il nostro onorevole che gli argomenti che lui oggi ci propone non avessero preso piede dieci anni fa, perché nello stesso spirito qualcuno avrebbe potuto sindacare del suo merito di accedere alle cure per l’ictus che lo colpì nel 2014, visti i suoi noti trascorsi di accanito fumatore di sigari.