Etimologia del termine "razzismo": un'idea

Discussioni inerenti la politica internazionale
NixNitro
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Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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Buongiorno a tutti,

Sono nuovo sul sito, che mi è piaciuto subito, e, facendo il possibile per dare il mio contributo, lancio subito uno spunto di riflessione:

Con alpinismo si intende grossomodo: amare le montagne.
Con turismo si intende grossomodo: amare viaggiare.

Con il termine razzismo si dovrebbe intendere grossomodo: amare le razze.
Una parentesi: nel caso di esseri umani, pur analizzando le diversità etniche, parlare di razze può e forse deve essere/risultare fuori luogo. Nel campo animale, forse, si può parlare di razze, seppur facenti parte dello stesso genere (orso bianco ed orso bruno, yorkshire e pastori tedeschi, per portare un paio di esempi; lascio volentieri questa parte ad un esperto di animali e non intendo trattarla in questo post).

Il termine etnicismo (amare le etnie; apprezzare/rispettare le diversità ed i loro luoghi di origine), da quel che mi risulta, non esiste. Forse dovrebbe ...
E già che ci sono ...
E' possibile che questo spunto di riflessione possa essere d'aiuto a risolvere, una volta per tutte e con il passare del tempo, i problemi legati alle diversità tra etnie, qualora oggigiorno, a tutti gli effetti, ancora ce ne fossero?
Gli indiani d'America, per portare un esempio, potrebbero ricevere un tot di terre in comune.
I cosiddetti "migranti" potrebbero essere respinti pacificamente/essere aiutati-sostenuti in patria.

Spero di essere stato chiaro e di non aver urtato la sensibilità di nessuno, vista anche la complessità dell'argomento.
Cordiali saluti,

Nicolò
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Ovidio
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

Messaggio da leggere da Ovidio »

NixNitro ha scritto: 8 gen 2022, 11:11 Buongiorno a tutti,

Sono nuovo sul sito, che mi è piaciuto subito, e, facendo il possibile per dare il mio contributo, lancio subito uno spunto di riflessione:

Con alpinismo si intende grossomodo: amare le montagne.
Con turismo si intende grossomodo: amare viaggiare.

Con il termine razzismo si dovrebbe intendere grossomodo: amare le razze.
Una parentesi: nel caso di esseri umani, pur analizzando le diversità etniche, parlare di razze può e forse deve essere/risultare fuori luogo. Nel campo animale, forse, si può parlare di razze, seppur facenti parte dello stesso genere (orso bianco ed orso bruno, yorkshire e pastori tedeschi, per portare un paio di esempi; lascio volentieri questa parte ad un esperto di animali e non intendo trattarla in questo post).

Il termine etnicismo (amare le etnie; apprezzare/rispettare le diversità ed i loro luoghi di origine), da quel che mi risulta, non esiste. Forse dovrebbe ...
E già che ci sono ...
E' possibile che questo spunto di riflessione possa essere d'aiuto a risolvere, una volta per tutte e con il passare del tempo, i problemi legati alle diversità tra etnie, qualora oggigiorno, a tutti gli effetti, ancora ce ne fossero?
Gli indiani d'America, per portare un esempio, potrebbero ricevere un tot di terre in comune.
I cosiddetti "migranti" potrebbero essere respinti pacificamente/essere aiutati-sostenuti in patria.

Spero di essere stato chiaro e di non aver urtato la sensibilità di nessuno, vista anche la complessità dell'argomento.
Cordiali saluti,

Nicolò
Ciao Nicolò, benvenuto nel foro! Puoi presentarti, se vuoi, nell'apposita rubrica. Ne saremmo felici!

-ismo è unsuffismo che indica "relativo a ..." e non "amante di ...".

Per quanto riguarda le razze, da un punto di vista storico e scientifico, si definisce (o meglio si definiva, prima che qualche rincoglionito incominciasse a rimettere tutto in discussione) della stessa specie le specie viventi che, se si accoppiano, generano individui in grado di riprodursi (cavalli e asini non sono della stessa specie perchè il mulo non è in grado di riprodursi).

E nella stessa specie si hanno razze diverse in base alle regole definite da Mendel, secondo regole sui codici genetici che si tramandano da genitori a figli, regole scientifiche ben precise.

Ora se un uomo bianco si accoppia con una donna di colore, il discendente è in grado di riprodursi. Quindi tutti gli uomini appartengono alla stessa specie.

Me se un uomo di colore e di razza pura si accoppia con una donna di colore e di razza pura, nascerà individuo di colore e di razza pura, mai un bianco

Lo stesso vale per accoppiamenti tra uomini e donne bianche e di razza pura.

Lo stesso discorso vale per gli occhi a mandorla.

Questo è quanto ricordo dai miei studi liceali. Puoi controllare in internet ed eventualmente correggermi.
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Shamash
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

Messaggio da leggere da Shamash »

Ciao Nicolò, un caloroso benvenuto anche da parte mia in ForumPolitico! Bye
Attendiamo con ansia una tua presentazione nell'apposita area.

Bellissimo spunto di discussione! Complimenti!

Lascio, da subito, l'analisi dell'argomento in chiave biologica a chi ne sa più di me, approfondendola tuttavia sotto una luce antropologica ed evoluzionistica.
Ottime le argomentazioni di Ovidio, che non smentisce mai la sua vasta ed eterogenea cultura. Smiling

Il razzismo scaturisce essenzialmente in Occidente, in tempi piuttosto recenti (lasciamo per un attimo da parte l'avversione storica da parte dell'Islam nei confronti dei cristiani o in generale i non musulmani, in quanto vi è un'accezione squisitamente religiosa e quindi non assimilabile direttamente al razzismo, come lo intendiamo oggi), ossia nell'Ottocento. Abbiamo già alcuni avvenimenti, come ad esempio per quanto riguarda gli ebrei, in tempi più antichi, tuttavia il periodo di maggior sviluppo è questo. Tutte le teorie che si sono susseguite, hanno affondato le radici in una base ideologica settecentesca, prettamente incentrata sugli stereotipi. Non a caso, un esempio lampante è il lavoro di Lombroso.
Questo avviene in quanto si arriva da un periodo incentrato sull'Illuminismo. Esso infatti comporta una categorizzazione dell'uomo, come se fosse un essere meccanico all'interno di un universo egualmente spersonalizzato. Tale momento storico è anche permeato dai primi viaggi ed esplorazioni, specie nel continente africano. Qui, nasce la volontà di analizzare e comparare le caratteristiche delle scimmie con le popolazioni nere (anche in base alle nuove tendenze incentrate sull'estetica) e gli antropologi dell'epoca (come Camper) cercano un nesso fra di essi, con un principio di continuità evoluzionistica diretta e molti altri accetteranno con entusiasmo tutto ciò. Nonostante tutto, vi sono importanti apporti scientifici, come quello di George-Louis Leclerc de Buffon che a fine del XVIII secolo stabilì che i gruppi umani fanno tutti parte di un'unica specie.

Senza addentrarci troppo, perché se ne potrebbe parlare moltissimo (soprattutto per quanto avvenuto nell'Ottocento, fino a culminare con Hitler e gli ebrei, o i migranti di oggi, di origine africana), si può sostenere senza indugio che il razzismo abbia sempre una connotazione culturale, ove si voglia vedere a tutti i costi il "diverso" e quindi fonte di pericolo, problemi, guai.

Al di là di questi elementi, il quesito verteva su un'analisi etimologica e in generale linguistica. Anch'essa ha, necessariamente, una connotazione culturale. Il termine, infatti, deriva dalla prassi dell'etimo stesso, ove si avverte un continuum con gli studi sul tema, che hanno visto un'evoluzione negli ultimi 250 anni circa.
NixNitro ha scritto: 8 gen 2022, 11:11 E' possibile che questo spunto di riflessione possa essere d'aiuto a risolvere, una volta per tutte e con il passare del tempo, i problemi legati alle diversità tra etnie, qualora oggigiorno, a tutti gli effetti, ancora ce ne fossero?
Bellissima domanda. Rispondo con "sì" particolarmente convinto, subordinato però alla cultura, alla conoscenza dell'altro e al rispetto delle diversità che, seppur nel razzismo vengano viste con diffidenza e chiusura, sono invece la chiave per apprezzare, dialogare e apprendere dagli altri individui.
Questo avviene viaggiando, confrontandosi, conoscendo le persone e cercando di fare tesoro di culture differenti. Oltre, ovviamente, allo studio. Il razzismo, come molte altre forme di violenza (verbale, fisica, ideologica) nasce ed è strettamente relazionato alla credenza che la propria cultura sia l'unica "giusta".
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

Messaggio da leggere da Vento »

Credo che il razzismo sia un'invenzione della propaganda di una parte politica. Che ci siano simpatie e antipatie o contrasti tra popoli, di varia natura, economica, culturale, è naturale e legittimo. Altro non c'è. I comunisti hanno vinto la guerra sulla scia dell'URSS contro le potenze nazionaliste ed essendo questa la loro unica legittimità, essendo anch'essi totalitari e antidemocratici, calunniano i loro avversari politici con ogni mezzo. Nella loro ottica il presunto peccato di razzismo non è che violazione del totem dell’egalité.

Premesso che razzismo non è quindi altro che il manganello del main stream per accoppare gli avversari politici, volendo approfondirne il concetto, che non ha nessun senso razionalmente fondato, cosa si può dire? Ricordo un’intervista al celebre antropologo francese di sinistra, Lévi Strauss , che diceva che è naturale avere preferenze verso alcune razze (faccio finta che il termine razza sia stato momentaneamente riabilitato dal tribunale politico della sinistra). Lui amava i giapponesi e detestava altri.

Il tribunale della verità ha ormai proibito l'uso del termine razza, in quanto questa non esiterebbe, o meglio esiste solo come elemento del capo d'accusa per i nemici politici. Così per descrivere la realtà dei popoli si usano termini alternativi, come etnia. Quindi si tratta di censura politica: i vincitori impongono il loro linguaggio per imporre il loro potere e le loro politiche globaliste. Le politiche che sui popoli si fondano sono demonizzate, nonostante i popoli siano l'unica realtà, mentre le altre non sono che utopie. Così paradossalmente oggi predominano politiche utopiste, mentre sono proibite le politiche realiste, almeno in Occidente. Altrove è tutta un'altra cosa.
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Ovidio
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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Shamash ha scritto: 8 gen 2022, 17:57 Ciao Nicolò, un caloroso benvenuto anche da parte mia in ForumPolitico! Bye
Attendiamo con ansia una tua presentazione nell'apposita area.

Bellissimo spunto di discussione! Complimenti!

Lascio, da subito, l'analisi dell'argomento in chiave biologica a chi ne sa più di me, approfondendola tuttavia sotto una luce antropologica ed evoluzionistica.
Ottime le argomentazioni di Ovidio, che non smentisce mai la sua vasta ed eterogenea cultura. Smiling

Il razzismo scaturisce essenzialmente in Occidente, in tempi piuttosto recenti (lasciamo per un attimo da parte l'avversione storica da parte dell'Islam nei confronti dei cristiani o in generale i non musulmani, in quanto vi è un'accezione squisitamente religiosa e quindi non assimilabile direttamente al razzismo, come lo intendiamo oggi), ossia nell'Ottocento. Abbiamo già alcuni avvenimenti, come ad esempio per quanto riguarda gli ebrei, in tempi più antichi, tuttavia il periodo di maggior sviluppo è questo. Tutte le teorie che si sono susseguite, hanno affondato le radici in una base ideologica settecentesca, prettamente incentrata sugli stereotipi. Non a caso, un esempio lampante è il lavoro di Lombroso.
Questo avviene in quanto si arriva da un periodo incentrato sull'Illuminismo. Esso infatti comporta una categorizzazione dell'uomo, come se fosse un essere meccanico all'interno di un universo egualmente spersonalizzato. Tale momento storico è anche permeato dai primi viaggi ed esplorazioni, specie nel continente africano. Qui, nasce la volontà di analizzare e comparare le caratteristiche delle scimmie con le popolazioni nere (anche in base alle nuove tendenze incentrate sull'estetica) e gli antropologi dell'epoca (come Camper) cercano un nesso fra di essi, con un principio di continuità evoluzionistica diretta e molti altri accetteranno con entusiasmo tutto ciò. Nonostante tutto, vi sono importanti apporti scientifici, come quello di George-Louis Leclerc de Buffon che a fine del XVIII secolo stabilì che i gruppi umani fanno tutti parte di un'unica specie.

Senza addentrarci troppo, perché se ne potrebbe parlare moltissimo (soprattutto per quanto avvenuto nell'Ottocento, fino a culminare con Hitler e gli ebrei, o i migranti di oggi, di origine africana), si può sostenere senza indugio che il razzismo abbia sempre una connotazione culturale, ove si voglia vedere a tutti i costi il "diverso" e quindi fonte di pericolo, problemi, guai.

Al di là di questi elementi, il quesito verteva su un'analisi etimologica e in generale linguistica. Anch'essa ha, necessariamente, una connotazione culturale. Il termine, infatti, deriva dalla prassi dell'etimo stesso, ove si avverte un continuum con gli studi sul tema, che hanno visto un'evoluzione negli ultimi 250 anni circa.
NixNitro ha scritto: 8 gen 2022, 11:11 E' possibile che questo spunto di riflessione possa essere d'aiuto a risolvere, una volta per tutte e con il passare del tempo, i problemi legati alle diversità tra etnie, qualora oggigiorno, a tutti gli effetti, ancora ce ne fossero?
Bellissima domanda. Rispondo con "sì" particolarmente convinto, subordinato però alla cultura, alla conoscenza dell'altro e al rispetto delle diversità che, seppur nel razzismo vengano viste con diffidenza e chiusura, sono invece la chiave per apprezzare, dialogare e apprendere dagli altri individui.
Questo avviene viaggiando, confrontandosi, conoscendo le persone e cercando di fare tesoro di culture differenti. Oltre, ovviamente, allo studio. Il razzismo, come molte altre forme di violenza (verbale, fisica, ideologica) nasce ed è strettamente relazionato alla credenza che la propria cultura sia l'unica "giusta".
Ringrazio Shamash per aver messo la discussione sui giusti binari.

Il problema della razza nasce con il nazismo. Sino ad allora non c'era modo di fare polemica.

A titolo di esemplo, già dal settecento la massoneria (a cui nel novecento appartenevano vari politici tra cui Churchill) incitava a considerare ogni essere umano avente pari dignità indipendentemente da censo, posizione sociale, religione e ... razza (una cosa che ancora oggi viene ripetutamente violata ad ogni latitudine). Per la chiesa il problema della razza fu addirittura oggetto di lunghe discussioni e definitivamente risolto solo a metà 900 (se non vado errato).

Poi il nazismo introdusse l'idea della superrazza, quella ariana, manco a dirlo. E questo è razzismo in senso negativo.

Allora anzicchè confutare questa balzana idea e mettere tutti gli umani, a prescindere, sullo stesso livello, si è pensato di risolvere il problema levando per la specie umana la parola "razza".

Così oggi chi prova a dire che un nero è geneticamente più veloce di un bianco (cosa forse non vera, caso mai un italiano è più veloce di un'inglese, ma bisognerebbe fare un'indagine statistica) viene tacciato di razzismo o indicato come razzista.

A mio parere è giusto indicare in senso negativo il razzismo o il razzista nel caso che non si pongano uomini e donne sullo stesso livello, ma è sbagliato bloccare ogni studio scientifico volto a studiare quale siano le differenze fisiche tra le varie razze umane o fra uomini e donne.

Con un uomo di colore non ho esperienza, ma con le donne ... sicuramente ragionano in modo diverso da noi, sicuramante nello sport sono meno dotate degli uomini, e, per esperienza personale, forse hanno capacità organizzative superiori agli uomini.

Perché non fare uno studio statistico?
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nerorosso
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

Messaggio da leggere da nerorosso »

Intanto benvenuto a NixNitro.

Per quanto riguarda l'argomento, io posso basarmi sul la mia esperienza.
Per il lavoro che faccio conosco gente delle più svariate terre, componenti la vasta immigrazione in Italia. Tra i miei colleghi ho avuto molti cinesi, molti filippini, moltissimi romeni, e poi bengalesi, africani di varia origine, e latinoamericani.

La mia conclusione è che dappertutto ci sono persone a posto e imbecilli. Le persone a posto sono la maggioranza, ma qualche imbecille finisce sempre per rovinare tutto…

Poi qualche tipologia nazionale mi piace di più e qualcun'altra meno, ma questi sono gusti personali.
Se pensiamo ad esempio a certe diversità che troviamo tra certe appartenenze regionali in Italia…
SLAVA ROSSIJA!!! 🇷🇺
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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Buongiorno a tutti,

grazie per il benvenuto, grazie per i complimenti e, prima di tutto, grazie a tutti per i commenti a riguardo.
Interessante notare come siamo tutti d'accordo riguardo al fatto che si parli di etnie.
Un primo, grande step...

nerorosso, il tuo messaggio mi ha ricordato, tra le altre cose, il detto "divide et impera";
Il contrario, da un certo punto di vista, potrebbe essere visto come "unisci e gioisci" (parlando di vedute),
magari ti piace di più.... ti ho scritto da rossonero Beer
(da milanese somma lode alla pasta alla Gricia, che finora ho assaggiato qua, seppur abbia viaggiato)

La verità fa bene (libertas vos liberat), la verità fa male...
Rimaniamo sul termine "etnicismo" (in italiano)... piace o non piace? serve o non serve? può cambiare qualcosa, in meglio, per tutti? Per me sì.

Cordiali saluti e buon inizio di giornata a tutti,

Nicolò
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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NixNitro ha scritto: 9 gen 2022, 8:49 Buongiorno a tutti,

grazie per il benvenuto, grazie per i complimenti e, prima di tutto, grazie a tutti per i commenti a riguardo.
Interessante notare come siamo tutti d'accordo riguardo al fatto che si parli di etnie.
Un primo, grande step...

nerorosso, il tuo messaggio mi ha ricordato, tra le altre cose, il detto "divide et impera";
Il contrario, da un certo punto di vista, potrebbe essere visto come "unisci e gioisci" (parlando di vedute),
magari ti piace di più.... ti ho scritto da rossonero Beer
(da milanese somma lode alla pasta alla Gricia, che finora ho assaggiato qua, seppur abbia viaggiato)

La verità fa bene (libertas vos liberat), la verità fa male...
Rimaniamo sul termine "etnicismo" (in italiano)... piace o non piace? serve o non serve? può cambiare qualcosa, in meglio, per tutti? Per me sì.

Cordiali saluti e buon inizio di giornata a tutti,

Nicolò
Per me etnia può andare bene dal punto di vista puramente geopolitico. Ad esempio ... "di etnia Serba". Ma la parola "razza" mantiene il suo significato: un serbo è di razza bianca.

Detto questo, un essere umano rimane un essere umano.

Più che differenze di razza o di etnia, parlerei di differenze di cultura. Ad esempio sono profondamente avverso alla cultura islamica.

Su questo tema aprirei un dibattito, non sulla razza o etnia.
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

Messaggio da leggere da Gasiot »

Rimaniamo sul termine "etnicismo" (in italiano)... piace o non piace? serve o non serve? può cambiare qualcosa, in meglio, per tutti? Per me sì.
Serve si , eccome se serve
Innanzitutto ne parli se sei consapevole che a qualcuna di queste etnie tu appartieni , poi ti puoi considerare cittadino del mondo ma questo non toglie che da qualche parte sarai pure arrivato

p.s. discussione interessante ,ma perchè in politica internazionale ?
Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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Buongiorno Gasiot,

grazie per avermi dato la conferma che cercavo. Beh, riguarda tutti e, quindi, che se ne parli tutti;
logicamente come e se a proprio piacimento per ciascuno.

Altrimenti che discussione sarebbe... Smiling

Cordiali saluti,

Nicolò
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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NixNitro ha scritto: 9 gen 2022, 10:34 Buongiorno Gasiot,

grazie per avermi dato la conferma che cercavo. Beh, riguarda tutti e, quindi, che se ne parli tutti;
logicamente come e se a proprio piacimento per ciascuno.

Altrimenti che discussione sarebbe... Smiling

Cordiali saluti,

Nicolò
Nicolò, interpreta bene quello che dice Gasiot. Lui, come me, è per un forte federalismo.

In altre parole io sono per salvaguardare l'etnia sarda, lui per salvaguardare quella piemontese.

Se non si tratta di razzismo ... poco ci manca! 😃😃
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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Ovidio ha scritto: 9 gen 2022, 11:14
NixNitro ha scritto: 9 gen 2022, 10:34 Buongiorno Gasiot,

grazie per avermi dato la conferma che cercavo. Beh, riguarda tutti e, quindi, che se ne parli tutti;
logicamente come e se a proprio piacimento per ciascuno.

Altrimenti che discussione sarebbe... Smiling

Cordiali saluti,

Nicolò
Nicolò, interpreta bene quello che dice Gasiot. Lui, come me, è per un forte federalismo.

In altre parole io sono per salvaguardare l'etnia sarda, lui per salvaguardare quella piemontese.

Se non si tratta di razzismo ... poco ci manca
! 😃😃
Sarebbe razzismo se io o te o qualunque altro pretendesse che la propria etnia fosse superiore a tutte le altre , non è il nostro caso evidentemente
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

Messaggio da leggere da Shamash »

Ovidio ha scritto: 9 gen 2022, 10:19 Più che differenze di razza o di etnia, parlerei di differenze di cultura.
Esatto. Appurato che tutti gli esseri umani sono uguali, ciò che differenzia tutte le genti è proprio la cultura. Sia a livello di macro-aree (e macro-gruppi), sia all'interno di una stessa cultura vi possono essere molteplici micro-culture (o "sub-culture"), così come una stessa possa evolvere e cambiare profondamente durante la sua evoluzione temporale.
Comunque sia, essa è una ricchezza inestimabile ed è, a mio avviso, la chiave per la comprensione e il rispetto di chiunque. In fondo il razzismo nasce da questo: l'incomprensione, la chiusura, il senso di superiorità della propria [cultura] rispetto ad altre.

Non a caso, nonostante le profonde differenze linguistiche dei vari popoli, vi si ravvisano sempre elementi comuni, praticamente in tutte le lingue. Questo è un altro esempio che dimostra quanto possa essere affascinante comprendere e studiare tutto ciò. Smiling
NixNitro ha scritto: 9 gen 2022, 8:49 da milanese
Oh, un conterraneo! Beer
Gasiot ha scritto: 9 gen 2022, 11:35
Ovidio ha scritto: 9 gen 2022, 11:14 Se non si tratta di razzismo ... poco ci manca! 😃😃
Sarebbe razzismo se io o te o qualunque altro pretendesse che la propria etnia fosse superiore a tutte le altre , non è il nostro caso evidentemente
Infatti. Anch'io sono un fervente sovranista, ma ciò non significa disprezzare altre culture, sentirsi superiori con la propria o non tollerare altri. Anzi. Vuol dire rispettare, conoscere, confrontarsi ma, in ambito politico, non tollerare soprusi e ingerenze dall'esterno. Non a caso, il sovranismo ha come principio cardine la salvaguardia di una cultura (di un determinato luogo), ma certamente non a scapito di altre. ;-)
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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Salve,

Se l'ho messo in "Politica Internazionale" un motivo ci sarà pur stato.

Fate vobis,

cordiali saluti,

Nicolò
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Re: Etimologia del termine "razzismo": un'idea

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NixNitro ha scritto: 9 gen 2022, 12:26 Salve,

Se l'ho messo in "Politica Internazionale" un motivo ci sarà pur stato.

Fate vobis,

cordiali saluti,

Nicolò
Hai fatto benissimo. Il tema è generale.
Comunque io non parlerei di razzismo, ma di intolleranza, che si insinua in modo insinuoso in ognuno di noi, anche in modo insospettato.

Ti faccio tre esempi, uno che ti riguarda.

1. Nelle famiglie "patrizie" sarde si vieta(va) ai figli di parlare in dialetto. Ma se nelle riunioni di famiglia vi era un "forestiero" causa "matrimonio misto" (altamente disapprovato) si parla(va) in sardo, per escludere lo "strangiu".

2. Un famiglia "nobile" di Venezia vietava al figlio di parlare in dialetto veneto (anche qui!). Poi il figlio va a scuola, e incomincia a parlare dialetto, ma quello delle campagne. Al che il padre, stizzito, dice al figlio "se proprio devi parlare dialetto, almeno quello della città di Venezia".

3. Perché nella presentazione vuoi sottolineare che sei di famiglia nobile? Forse una inconscia posizione di superiorità?
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