giampieros ha scritto: ↑28 nov 2021, 9:17
luce allievi ha scritto: ↑26 nov 2021, 15:38
In effetti qualcuno sostiene che il Trattato ha pure una funzione anti-tedesca.
Nel senso che Francia e Italia hanno un debito pubblico enorme (la Francia) e gigantesco (l'Italia), mentre la Germania sta per nominare Christian Lindner (liberale ultra-rigorista) come nuovo Ministro delle Finanze.
Qualunque sviluppo commerciale andrebbe a farsi friggere nel caso di una nuova guerra fredda.
Ce ne stiamo già accorgendo adesso con la faccenda del metano, dell'Ucraina e dei migranti usati come armi non convenzionali alla frontiera tra Bielorussia e Polonia.
E credo che questo pericolo sia ben presente nelle coscienze dell'Europa Occidentale.
Se le spese militari europee aumentano al ritmo del 4% all'anno (e in Italia crescono a ritmo doppio) vuol dire che qualcosa bolle in pentola.
Se questa non è una corsa agli armamenti poco ci manca.
E questo spiegherebbe pure il missile anti-satellite che Putin ha testato di recente, in fretta e furia (il test era previsto per il 2024), strafregandosene della stazione spaziale (con astronauti a bordo) che passava nelle vicinanze della zona d'operazioni.
E questo spiegherebbe pure le voci che girano intorno alle cosiddette centrali nucleari di quarta generazione, cioè delle centrali miniaturizzate che (guarda caso) hanno lo stesso funzionamento, le stesse dimensioni e la stessa potenza degli impianti di propulsione nucleare installati sui cacciatorpediniere (italiani) e sui sottomarini (francesi).
Ma sei sicura che l'Italia abbia navi da guerra a propulsione nucleare? Io non sono certo un esperto quindi ho cercato in rete: risulta che l'Italia non abbia navi a propulsione nucleare... almeno, così ho capito.
E' dal 1956 che l'Italia ci pensa.
In quell'anno ci fu il cosiddetto Accordo Tripartito, cioè un progetto condiviso tra Francia, Germania e Italia con il quale si intendeva dotarsi di armamenti nucleari prodotti in comune.
La vicenda emerge dai diari di Taviani (allora ministro della Difesa) ed è stata resa nota in termini generali dalla metà degli anni novanta.
L'idea dell'"atomica europea" nacque da incontri segreti (le cosiddette "riunioni del caminetto" dove si parlava in francese, senza interpreti e collaboratori) fra i ministri della Difesa dei tre Paesi (il francese Jacques Chaban-Delmas, il tedesco Franz Joseph Strauss e l'italiano Paolo Emilio Taviani) sulla spinta anche della delusione delle principali potenze europee per l'atteggiamento tenuto dall'amministrazione statunitense di Dwight D. Eisenhower nei confronti delle crisi di Suez e d'Ungheria.
Nel novembre 1957 i tre Paesi arrivano a un protocollo d'intesa per la standardizzazione degli armamenti con una parte riservata in cui si parla di "applicazione militare dell'energia nucleare". Nell'aprile 1958 si individua l'impianto che dovrà produrre la "bomba" (Pierrelatte, in Francia) e si ripartiscono le spese (45 per cento a Francia e Germania e il 10 per cento all'Italia).
Nella primavera del 1958 il progetto sembra in dirittura d'arrivo ma invece fallisce tutto con il consolidamento del potere in Francia di Charles de Gaulle (col referendum del settembre 1958) che punta decisamente sull'atomica solo francese.
Al risultato negativo contribuiscono anche un'altra serie di fattori quali l'ambiguità dei protagonisti che giocano tutti su più tavoli (a partire dal rapporto con gli Stati Uniti d'America che invece erano apparentemente quasi sfidati, del resto lo stesso Taviani, per esempio nella vicenda Gladio, è considerato amico solidissimo degli statunitensi) e una fragilità intrinseca del progetto, costituita dal fatto di non aver mai chiarito la struttura politica portante, ossia nel non aver individuato preliminarmente un'istituzione in grado di decidere su chi avrebbe tenuto in mano "le chiavi" della futura arma nucleare e su altri temi delicati simili.
In seguito al fallimento dell'Accordo Tripartito, l'Italia decise di proseguire comunque negli studi
https://www.marina.difesa.it/noi-siamo- ... orici.aspx
e questi studi hanno portato a due progetti:
- sottomarini Classe Guglielmo Marconi
- navi Classe Enrico Fermi
Oggi che l'Unione Europea intende dotarsi di un sistema di Difesa più indipendente e autonomo rispetto alla NATO, l'Accordo Tripartito ritorna di immediata attualità.
E, a quanto pare, Francia e Italia hanno già cominciato a muoversi a livello di Ministri della Difesa.