Perchè un Trattato con la Francia?

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Re: Perchè un Trattato con la Francia?

Messaggio da leggere da Sayon »

luce allievi ha scritto: 28 nov 2021, 9:48
giampieros ha scritto: 28 nov 2021, 9:17

Ma sei sicura che l'Italia abbia navi da guerra a propulsione nucleare? Io non sono certo un esperto quindi ho cercato in rete: risulta che l'Italia non abbia navi a propulsione nucleare... almeno, così ho capito.
E' dal 1956 che l'Italia ci pensa.
In quell'anno ci fu il cosiddetto Accordo Tripartito, cioè un progetto condiviso tra Francia, Germania e Italia con il quale si intendeva dotarsi di armamenti nucleari prodotti in comune.

La vicenda emerge dai diari di Taviani (allora ministro della Difesa) ed è stata resa nota in termini generali dalla metà degli anni novanta.

In pratica l' accordo potrebbe anche terminare in questa maniera, come in passato per le stazioni nucleari. L' Italia progettera e costruira' i sommergibili nucleari, ma chi li usera' saranno le nazioni che pensano di utilizzarle. Spero comunque che l' accordo riguardi anche iniziative meno rivolte all'uso militare. Kin questo l' Italia servira' da freno alla smania di "grandeur" dei francesi. Io vedo come positivo al momento lo sviluppo di una cooperazione piu stretta fra due Paesi fondatori EU, ovvero un passo avanti verso un futuro Stai Uniti d' Europa.

L'idea dell'"atomica europea" nacque da incontri segreti (le cosiddette "riunioni del caminetto" dove si parlava in francese, senza interpreti e collaboratori) fra i ministri della Difesa dei tre Paesi (il francese Jacques Chaban-Delmas, il tedesco Franz Joseph Strauss e l'italiano Paolo Emilio Taviani) sulla spinta anche della delusione delle principali potenze europee per l'atteggiamento tenuto dall'amministrazione statunitense di Dwight D. Eisenhower nei confronti delle crisi di Suez e d'Ungheria.

Nel novembre 1957 i tre Paesi arrivano a un protocollo d'intesa per la standardizzazione degli armamenti con una parte riservata in cui si parla di "applicazione militare dell'energia nucleare". Nell'aprile 1958 si individua l'impianto che dovrà produrre la "bomba" (Pierrelatte, in Francia) e si ripartiscono le spese (45 per cento a Francia e Germania e il 10 per cento all'Italia).

Nella primavera del 1958 il progetto sembra in dirittura d'arrivo ma invece fallisce tutto con il consolidamento del potere in Francia di Charles de Gaulle (col referendum del settembre 1958) che punta decisamente sull'atomica solo francese.

Al risultato negativo contribuiscono anche un'altra serie di fattori quali l'ambiguità dei protagonisti che giocano tutti su più tavoli (a partire dal rapporto con gli Stati Uniti d'America che invece erano apparentemente quasi sfidati, del resto lo stesso Taviani, per esempio nella vicenda Gladio, è considerato amico solidissimo degli statunitensi) e una fragilità intrinseca del progetto, costituita dal fatto di non aver mai chiarito la struttura politica portante, ossia nel non aver individuato preliminarmente un'istituzione in grado di decidere su chi avrebbe tenuto in mano "le chiavi" della futura arma nucleare e su altri temi delicati simili.

In seguito al fallimento dell'Accordo Tripartito, l'Italia decise di proseguire comunque negli studi

https://www.marina.difesa.it/noi-siamo- ... orici.aspx

e questi studi hanno portato a due progetti:
- sottomarini Classe Guglielmo Marconi
- navi Classe Enrico Fermi

Oggi che l'Unione Europea intende dotarsi di un sistema di Difesa più indipendente e autonomo rispetto alla NATO, l'Accordo Tripartito ritorna di immediata attualità.
E, a quanto pare, Francia e Italia hanno già cominciato a muoversi a livello di Ministri della Difesa.
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