ceti sociali e partiti politici

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ereticamente
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ceti sociali e partiti politici

Messaggio da leggere da ereticamente »

econdo voi, come dovrebbe votare una persona a secondo della sua posizione sociale ?

premessa la dose di corruzione e di incompetenza presente( in misura diversa ?) in ogni partito, quali sono i voti più corretti per "autotutelarsi" per categorie come studenti, donne giovani, uomini maturi, studenti, pensionati, autonomi, imprenditori, impiegati pubblici, impiegati statali,....

ad esempio:

uno potrebbe dire che la lega è per abbassare le tasse sugli autonomi mentre la sinistra è per abbassarli sui dipendenti (non dico che sia vero ma è un esempio)
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
luce allievi
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Re: ceti sociali e partiti politici

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Me lo domandavo giusto ieri ragionando sulla differenza tra social-democratici e liberali.

E per l'ennesima volta mi sono trovata davanti alla complessità della società italiana.
Cioè, in teoria l'idea social-democratica dovrebbe unire i lavoratori, soprattutto i lavoratori appartenenti ai ceti più bassi (quelli che una volta venivano definiti "proletari").
E invece questi lavoratori "proletari" votano in parte per la Lega (cioè un partito di Destra) e in parte per il M5S (cioè un movimento populista).
Al contrario l'idea liberale dovrebbe unire i padroni, soprattutto quelli più grossi.
E invece proprio i padroni più grossi (quelli che siedono nel "salotto buono" della finanza italiana, quelli che possiedono i giornali di più alta tiratura) stanno quasi tutti con il PD (cioè il partito che più rivendica e predica l'idea social-democratica).

Come si spiega questo paradosso?
Io credo che derivi dalla peculiare conformazione della struttura produttiva italiana.
Rispetto agli altri Paesi occidentali economicamente avanzati, la struttura produttiva italiana è formata da un numero superiore di piccole e piccolissime imprese.
Le grandi imprese sono lo 0,1%, le medie imprese sono il 3,9% e il restante 96,0% è rappresentato da imprese piccole e piccolissime nelle quali è molto difficile distinguere la figura del padrone dalla figura del lavoratore.
In altre parole la struttura produttiva italiana è formata in gran parte da imprese dove i padroni sono anche lavoratori (e spesso ex-operai).

A questo si aggiunge il conflitto tra grandi imprese e piccole imprese.
Tipico il caso della FIAT che ha sempre tiranneggiato e vessato le piccole imprese sue fornitrici.
Tipico il caso di altre grandi imprese che in altre zone d'Italia si reggono su sistemi di tirannia/vessazione ancora peggiori, che rasentano il sistema mafioso.

Perciò è comprensibile che i padroni e i lavoratori delle piccole imprese, accomunati dall'odio verso le grandi imprese, decidano di votare CONTRO quella idea social-democratica-ipocrita che viene propagandata dai giornaloni pseudo-progressisti dei grandi padroni pseudo-progressisti.

Credo che oggi un grande partito che voglia portare avanti l'idea social-democratica debba prendere atto di questa situazione paradossale.
E credo che debba prendere le distanze dai grandi padroni che tentano di blandirlo.
E soprattutto deve evitare le polpette avvelenate che i grandi padroni vogliono propinargli (vedi il caso pietoso delle Sardine che, dopo avere contribuito a eleggere il Governatore dell'Emilia Stefano Bonaccini, sono andate in pellegrinaggio da Benetton).
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carletto3
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Re: ceti sociali e partiti politici

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ereticamente ha scritto: 25 nov 2021, 8:51 econdo voi, come dovrebbe votare una persona a secondo della sua posizione sociale ?

premessa la dose di corruzione e di incompetenza presente( in misura diversa ?) in ogni partito, quali sono i voti più corretti per "autotutelarsi" per categorie come studenti, donne giovani, uomini maturi, studenti, pensionati, autonomi, imprenditori, impiegati pubblici, impiegati statali,....

ad esempio:

uno potrebbe dire che la lega è per abbassare le tasse sugli autonomi mentre la sinistra è per abbassarli sui dipendenti (non dico che sia vero ma è un esempio)
Che domanda.....
uno votera' o dovrebbe votare quel partito che in campagna elettorale promette di risolvere la maggior parte dei suoi problemi.
Altre motivazioni non ne trovo!!!!
Ce ne sono altre?
:lol:
La realta' è solo un'allucinazione dovuta a carenza di alcol (...un saggio)
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ereticamente
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Re: ceti sociali e partiti politici

Messaggio da leggere da ereticamente »

condivido in gran parte la tua analisi luce.

ci aggiungo anche che probabilmente nel voto a destra, ad esempio alla lega, intervengono altri fattori:

1) una parte dei lavoratori sono anche piccoli proprietari, di casa ad esempio. La destra tutela di più la proprietà rispetto alla sinistra.

2) nel voto alla lega interviene la questione locale: una parte dei lavoratori spera che togliendo soldi al sud, ne rimanga qualcosa(dopo aver distribuito agli imprenditori) anche a loro se abitano al nord

3) la contrarietà ad ammettere la piena uguaglianza di omosessuali e donne che la sinistra liberal porta avanti. Quest'ultima ostilità ormai sta perdendo vigore visto che i diritti di donne e gay stanno diventando sempre più patrimonio comune, almeno in politica.


secondo me però è ancora valido che la destra conviene agli autonomi, a chi ha buoni redditi e soprattutto ha buone proprietà.
mentre la sinistra conviene a chi è legato più al reddito che alla proprietà, ai lavoratori dipendenti.

questa è la mia opinione.

sono molto interessato a conoscere la vostra.


p.s.
io metterei firma per una socialdemocrazia in italia, almeno avremmo un forte welfare statale e una piena laicità, accompagnata da una buona libertà economica.
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Re: ceti sociali e partiti politici

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carletto3 ha scritto: 25 nov 2021, 10:53
ereticamente ha scritto: 25 nov 2021, 8:51 econdo voi, come dovrebbe votare una persona a secondo della sua posizione sociale ?

premessa la dose di corruzione e di incompetenza presente( in misura diversa ?) in ogni partito, quali sono i voti più corretti per "autotutelarsi" per categorie come studenti, donne giovani, uomini maturi, studenti, pensionati, autonomi, imprenditori, impiegati pubblici, impiegati statali,....

ad esempio:

uno potrebbe dire che la lega è per abbassare le tasse sugli autonomi mentre la sinistra è per abbassarli sui dipendenti (non dico che sia vero ma è un esempio)
Che domanda.....
uno votera' o dovrebbe votare quel partito che in campagna elettorale promette di risolvere la maggior parte dei suoi problemi.
Altre motivazioni non ne trovo!!!!
Ce ne sono altre?
:lol:


appunto.

dato i precedenti, chi dovrebbe votare chi ?
chi ha promesso di risolvere i problemi di chi ?

quale è la tua visione.
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carletto3
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Re: ceti sociali e partiti politici

Messaggio da leggere da carletto3 »

ereticamente ha scritto: 25 nov 2021, 10:56
carletto3 ha scritto: 25 nov 2021, 10:53
Che domanda.....
uno votera' o dovrebbe votare quel partito che in campagna elettorale promette di risolvere la maggior parte dei suoi problemi.
Altre motivazioni non ne trovo!!!!
Ce ne sono altre?
:lol:


appunto.

dato i precedenti, chi dovrebbe votare chi ?
chi ha promesso di risolvere i problemi di chi ?

quale è la tua visione.
Be'....occhio, che potrei scandalizzarti...
Vabbe'..
Dati i precedenti forse sarebbe meglio andassi al mare se d'estate,a sciare se d'inverno e a funghi nelle mezze stagioni,invece di andare a votare.
I miei problemi sono tutti risolvibili da me stesso,mettendoci un po' d'iniziativa e di buona volonta'!!!
I problemi che dovrebbero risolvere i politici sono quelli di migliorare l'ambiente in cui vivo,eliminarmi i problemi burocratici ed esistenziali...e smetterla di sperperare i soldi che verso con le tasse per i loro sporchi interessi di bottega e di rubare!!!
Basta?
8-)
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luce allievi
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Re: ceti sociali e partiti politici

Messaggio da leggere da luce allievi »

ereticamente ha scritto: 25 nov 2021, 10:56 ... una parte dei lavoratori sono anche piccoli proprietari, di casa ad esempio. La destra tutela di più la proprietà rispetto alla sinistra.

...
Una parte?
Quasi tutti i lavoratori sono padroni della casa in cui vivono: l'Italia è uno dei Paesi con la più alta percentuale di proprietà abitativa.
E tra l'altro questa proprietà (unitamente alla piccola proprietà contadina) viene specificamente tutelata dall'articolo 47 della Costituzione
«La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese».

Di conseguenza l'atteggiamento esoso, punitivo e perfino persecutorio della Sinistra nei confronti della piccola proprietà è assolutamente incomprensibile.
Totalmente imbecille.
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ereticamente
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Re: ceti sociali e partiti politici

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tornado al 3d, secondo voi quale gruppo dovrebbe votare chi ? :)
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Shamash
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Re: ceti sociali e partiti politici

Messaggio da leggere da Shamash »

Concordo a grandi linee con le analisi proposte.
Ha ragione anche Carletto quando afferma che alla fine le persone votano chi promette di risolvere i loro problemi.

Trovo ormai obsolete le divisioni nette come classi/posizioni sociali, così come termini inadatti e desueti quali "proletariato" o "padroni".
Oggi non esiste più tutto ciò né si può più ragionare in termini così settoriali, per gruppi sociali. La società degli ultimi 50 anni è cambiata profondamente e assistiamo dunque ad una sorta di "fluidità sociale" ove si assiste ad una costante commistione di ruoli, desideri e necessità.
Questo trova dimostrazione anche nelle parole di Luce, dove afferma che appare paradossale che figure "tipicamente" vicine ad un orientamento politico in passato oggi siano più attratte dalla sponda opposta del fiume.

Altra questione assai complessa e che credo sia fondamentale su cui porre l'accento è proprio la coerenza, la serietà e la competenza. Soprattutto la prima, ormai un valore in via d'estinzione in politica, è la chiave per premiare un partito politico o una o più figure appartenenti ad esso.

Per entrare più specificamente nella tematica, viene da sé che negli ultimi vent'anni abbiamo assistito ad cambiamento radicale dei valori, delle promesse elettorali (spesso disattese) e della correttezza dei politici (inquisiti e condannati). Un po' ovunque si è assistito ad un costante depauperamento dell'etica e della preparazione (culturale e professionale) dei politici. A ciò si aggiunge come "colpa" e certamente come conseguenza la disillusione e l'indifferenza diffusa nella popolazione.

Ecco quindi che, alla luce di tutto ciò, non credo sia opportuno ragionare per "gruppi" se non in termini assai generici, come già proposto, soprattutto in ambito di tutela di diritti a livello sociale, da una parte, e di proprietà e attività produttive dall'altra.
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
«Dove regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento» [Carl Gustav Jung]
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Re: ceti sociali e partiti politici

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Negli anni 90 frequentavo le Superiori e per andare a scuola passavo davanti a una bacheca come questa, appesa al muro sotto i portici della piazza centrale della mia città.
E, fermo davanti alla bacheca, c'era sempre qualcuno che leggeva gli articoli di fondo e di commento politico pubblicati giorno per giorno da l'Unità.
Lo vedevo come un segno della volontà del proletariato di progredire culturalmente.
E comprendevo quella voglia di cultura, ben più profonda e intensa della voglia di cultura con cui IO andavo a scuola.
E mi vergognavo.

Credo che ancora oggi questa voglia di cultura, "proletaria" e popolare, caratterizzi l'elettore di Sinistra.
L'unica differenza è che oggi la voglia di questa cultura non è più presente nell'animo dei lavoratori ma sopravvive soltanto nella coscienza dei ceti più "intellettualizzati".
Una sorta di mitologia radical chic.
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Sayon
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Re: ceti sociali e partiti politici

Messaggio da leggere da Sayon »

ereticamente ha scritto: 25 nov 2021, 8:51 econdo voi, come dovrebbe votare una persona a secondo della sua posizione sociale ?

premessa la dose di corruzione e di incompetenza presente( in misura diversa ?) in ogni partito, quali sono i voti più corretti per "autotutelarsi" per categorie come studenti, donne giovani, uomini maturi, studenti, pensionati, autonomi, imprenditori, impiegati pubblici, impiegati statali,....

ad esempio:

uno potrebbe dire che la lega è per abbassare le tasse sugli autonomi mentre la sinistra è per abbassarli sui dipendenti (non dico che sia vero ma è un esempio)
Una domanda la tua che ...fa male. L' idea di votare per il partito politico che fa comodo a me, mi fa tornare alla mente le "lotte sociali", l' odio fra "proletari" e "padroni", fascisti e comunisti e cosi via. tutte divisioni che hanno fatto male all' Italia e impedito un suo sviluppo sociale, economico e morale. L' idea di votare per chi ci fa piu comodo e' sbagliata operche' implica che tutti possano pensare solo a se stessi, in maniera cieca e senza rispetto per gli altri. Come ha fatto notare, forse meglio di tutti, Luce la societa' italiana e' di per se stessa un controsenso. Non siamo piu negli anni 50 dove si votava per la sinistra se poveri o dipendenti, e per la destra se si era ricchi o impresari. Si e' arrivati all' esatto contrario, con grande confusione di idee, di valoro e di vantaggi politici. Ma questo e' un BENE> Significa che un elettore deve essere intllgente e capire ad esempio che se le imprese (i ricchi) guadagnano, ci guadagnera' anche il lavoratore (il proletario) e che se le imprese trattano bene con stipendi ed aiuti ai suoi lavoratori, magari facendoli azionisti, ci guadagnera' anche l' impresa. Ed allora occorre votare per i partiti che hanno migliore visione del futuro, che sono moderati nelle loro esigenze politiche, che vogliono costruire e non distruggere, che cercano soluzioni a largo raggio e non a espedienti a fini elettorali. E allora si guarda a chi sono i Leaders di questi partiti, quali idee, quali ideali essi hanno. Pensano solo a se stessi o seguono ideali VALIDI per tutta la nazione? Cone vedi io escluso la forma egoistica del votare per chi mi favorisce. Si vota per chi vuole presentare un modello valido per tutta la nazione, e non per chi presenta forme di contrasto, di lotta, di odio sociale. Escluderei tutti i sindacati da questo discorso perche credo che abbiano creato piu danni all' Italia che non vantaggi ai lavoratori, ed ogni partito di tendenze battagliere e di contrasto. Quindi eretico pensaci bene. Io personalmente seguo la saggezza appresa nei millenni che ci hanno preceduti: meglio l' amore all' odio, meglio la moderazione alla lotta, meglio uno sviluppo totale che l' interesse personale. E quindi cerco di rimanere nell'odiatissimo centro, che apre le porte a tutti e non le chiude a nessuno
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Re: ceti sociali e partiti politici

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Sayon ha scritto: 25 nov 2021, 12:50

Una domanda la tua che ...fa male. L' idea di votare per il partito politico che fa comodo a me, mi fa tornare alla mente le "lotte sociali", l' odio fra "proletari" e "padroni", fascisti e comunisti e cosi via. tutte divisioni che hanno fatto male all' Italia e impedito un suo sviluppo sociale, economico e morale. L' idea di votare per chi ci fa piu comodo e' sbagliata operche' implica che tutti possano pensare solo a se stessi, in maniera cieca e senza rispetto per gli altri. Come ha fatto notare, forse meglio di tutti, Luce la societa' italiana e' di per se stessa un controsenso. Non siamo piu negli anni 50 dove si votava per la sinistra se poveri o dipendenti, e per la destra se si era ricchi o impresari. Si e' arrivati all' esatto contrario, con grande confusione di idee, di valoro e di vantaggi politici. Ma questo e' un BENE> Significa che un elettore deve essere intllgente e capire ad esempio che se le imprese (i ricchi) guadagnano, ci guadagnera' anche il lavoratore (il proletario) e che se le imprese trattano bene con stipendi ed aiuti ai suoi lavoratori, magari facendoli azionisti, ci guadagnera' anche l' impresa. Ed allora occorre votare per i partiti che hanno migliore visione del futuro, che sono moderati nelle loro esigenze politiche, che vogliono costruire e non distruggere, che cercano soluzioni a largo raggio e non a espedienti a fini elettorali. E allora si guarda a chi sono i Leaders di questi partiti, quali idee, quali ideali essi hanno. Pensano solo a se stessi o seguono ideali VALIDI per tutta la nazione? Cone vedi io escluso la forma egoistica del votare per chi mi favorisce. Si vota per chi vuole presentare un modello valido per tutta la nazione, e non per chi presenta forme di contrasto, di lotta, di odio sociale. Escluderei tutti i sindacati da questo discorso perche credo che abbiano creato piu danni all' Italia che non vantaggi ai lavoratori, ed ogni partito di tendenze battagliere e di contrasto. Quindi eretico pensaci bene. Io personalmente seguo la saggezza appresa nei millenni che ci hanno preceduti: meglio l' amore all' odio, meglio la moderazione alla lotta, meglio uno sviluppo totale che l' interesse personale. E quindi cerco di rimanere nell'odiatissimo centro, che apre le porte a tutti e non le chiude a nessuno

ok ma la domanda rimane.

non sto dicendo che si deve votare per forza il partito che ci favorisce ma la domanda è: secondo voi, quale partito favorisce un determinato gruppo sociale ?


poi c'è tutto il discorso sulla visione di futuro che condividiamo o meno ma la domanda è altra.
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Re: ceti sociali e partiti politici

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ereticamente ha scritto: 25 nov 2021, 13:52
Sayon ha scritto: 25 nov 2021, 12:50

Una domanda la tua che ...fa male. L' idea di votare per il partito politico che fa comodo a me, mi fa tornare alla mente le "lotte sociali", l' odio fra "proletari" e "padroni", fascisti e comunisti e cosi via. tutte divisioni che hanno fatto male all' Italia e impedito un suo sviluppo sociale, economico e morale. L' idea di votare per chi ci fa piu comodo e' sbagliata operche' implica che tutti possano pensare solo a se stessi, in maniera cieca e senza rispetto per gli altri. Come ha fatto notare, forse meglio di tutti, Luce la societa' italiana e' di per se stessa un controsenso. Non siamo piu negli anni 50 dove si votava per la sinistra se poveri o dipendenti, e per la destra se si era ricchi o impresari. Si e' arrivati all' esatto contrario, con grande confusione di idee, di valoro e di vantaggi politici. Ma questo e' un BENE> Significa che un elettore deve essere intllgente e capire ad esempio che se le imprese (i ricchi) guadagnano, ci guadagnera' anche il lavoratore (il proletario) e che se le imprese trattano bene con stipendi ed aiuti ai suoi lavoratori, magari facendoli azionisti, ci guadagnera' anche l' impresa. Ed allora occorre votare per i partiti che hanno migliore visione del futuro, che sono moderati nelle loro esigenze politiche, che vogliono costruire e non distruggere, che cercano soluzioni a largo raggio e non a espedienti a fini elettorali. E allora si guarda a chi sono i Leaders di questi partiti, quali idee, quali ideali essi hanno. Pensano solo a se stessi o seguono ideali VALIDI per tutta la nazione? Cone vedi io escluso la forma egoistica del votare per chi mi favorisce. Si vota per chi vuole presentare un modello valido per tutta la nazione, e non per chi presenta forme di contrasto, di lotta, di odio sociale. Escluderei tutti i sindacati da questo discorso perche credo che abbiano creato piu danni all' Italia che non vantaggi ai lavoratori, ed ogni partito di tendenze battagliere e di contrasto. Quindi eretico pensaci bene. Io personalmente seguo la saggezza appresa nei millenni che ci hanno preceduti: meglio l' amore all' odio, meglio la moderazione alla lotta, meglio uno sviluppo totale che l' interesse personale. E quindi cerco di rimanere nell'odiatissimo centro, che apre le porte a tutti e non le chiude a nessuno

ok ma la domanda rimane.

non sto dicendo che si deve votare per forza il partito che ci favorisce ma la domanda è: secondo voi, quale partito favorisce un determinato gruppo sociale ?


poi c'è tutto il discorso sulla visione di futuro che condividiamo o meno ma la domanda è altra.
L'hai gia detto tu stesso. In genere i partiti di destra favoriscono l' iniziativa personale, non minacciano chi diventa ricco, vogliono meno tasse, creano posti di lavoro mentre i partiti della sinistra favoriscono il lavoro dipendente, ce l' hanno con i ricchi, preferiscono tassare per mantenere i piu poveri. I partiti moderati sono fra l' uno e l' altro.
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Re: ceti sociali e partiti politici

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luce allievi ha scritto: 25 nov 2021, 10:48 Me lo domandavo giusto ieri ragionando sulla differenza tra social-democratici e liberali.

E per l'ennesima volta mi sono trovata davanti alla complessità della società italiana.
Cioè, in teoria l'idea social-democratica dovrebbe unire i lavoratori, soprattutto i lavoratori appartenenti ai ceti più bassi (quelli che una volta venivano definiti "proletari").
E invece questi lavoratori "proletari" votano in parte per la Lega (cioè un partito di Destra) e in parte per il M5S (cioè un movimento populista).
Al contrario l'idea liberale dovrebbe unire i padroni, soprattutto quelli più grossi.
E invece proprio i padroni più grossi (quelli che siedono nel "salotto buono" della finanza italiana, quelli che possiedono i giornali di più alta tiratura) stanno quasi tutti con il PD (cioè il partito che più rivendica e predica l'idea social-democratica).

Come si spiega questo paradosso?
Io credo che derivi dalla peculiare conformazione della struttura produttiva italiana.
Rispetto agli altri Paesi occidentali economicamente avanzati, la struttura produttiva italiana è formata da un numero superiore di piccole e piccolissime imprese.
Le grandi imprese sono lo 0,1%, le medie imprese sono il 3,9% e il restante 96,0% è rappresentato da imprese piccole e piccolissime nelle quali è molto difficile distinguere la figura del padrone dalla figura del lavoratore.
In altre parole la struttura produttiva italiana è formata in gran parte da imprese dove i padroni sono anche lavoratori (e spesso ex-operai).

A questo si aggiunge il conflitto tra grandi imprese e piccole imprese.
Tipico il caso della FIAT che ha sempre tiranneggiato e vessato le piccole imprese sue fornitrici.
Tipico il caso di altre grandi imprese che in altre zone d'Italia si reggono su sistemi di tirannia/vessazione ancora peggiori, che rasentano il sistema mafioso.

Perciò è comprensibile che i padroni e i lavoratori delle piccole imprese, accomunati dall'odio verso le grandi imprese, decidano di votare CONTRO quella idea social-democratica-ipocrita che viene propagandata dai giornaloni pseudo-progressisti dei grandi padroni pseudo-progressisti.

Credo che oggi un grande partito che voglia portare avanti l'idea social-democratica debba prendere atto di questa situazione paradossale.
E credo che debba prendere le distanze dai grandi padroni che tentano di blandirlo.
E soprattutto deve evitare le polpette avvelenate che i grandi padroni vogliono propinargli (vedi il caso pietoso delle Sardine che, dopo avere contribuito a eleggere il Governatore dell'Emilia Stefano Bonaccini, sono andate in pellegrinaggio da Benetton).
Il ritratto migliore che sia stato fatto di noi.........

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E quì il motivo per cui la SX italiana la odia e l'ha osteggiata in tutti i modi .

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.......e con l'aiuto fattivo ed entusiastico dell'immondezzaio della sinistra italiana .

Per chi non lo sappia e in barba alla SX più abbietta La Fallaci é stata per anni chiamata a presiedere e parlare all'inaugurazione di anni accademici in molti paesi, dalla California a Pechino etc .

........non per nulla i suoi libri sono stati tradotti in 25-26 lingue ma nessuno della nostra SX la menziona mai .
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro

.........ma andare oltre no ?
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giaguaro
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Re: ceti sociali e partiti politici

Messaggio da leggere da giaguaro »

Anzi, Oriana Fallaci, nonostante sia stata una delle scrittrici/scrittori del 20° secolo più importanti d'Italia, è stata sempre criticata malamente proprio da una certa sinistra, fino a costringerla ad emigrare.
Non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli riflettere - SOCRATE
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