L’accesso al sapere diventa sempre più difficile ed esclusivo. Serve un divario tra popolo e scienza, quest’ultima va piegata agli interessi elitari del mercato. L’informazione destinata alle grandi masse va anestetizzata non solo da qualsiasi contenuto sovversivo, ma anche da ogni cosa si ponga come critica o dubbia.
Bisogna arrivare alla fine della filosofia. Per far questo serve la persuasione e non la violenza diretta: usano e useranno massicciamente, la rete, la televisione, con “esperti” che spiegano ed indirizzano e con “divertimenti” che adulino solo l’emotività o l’istinto. Le chiacchere e la futilità dovranno impedire allo spirito di pensare.
Sostanzialmente si farà in modo di cancellare serietà e senso critico, di affidare una costante apologia della leggerezza ad influencer lobotomizzati e strapagati, in modo che la superficialità della pubblicità diventi lo standard della felicità umana. Il modello è chiaramente quello della “democrazia liberista”.
Tali condizionamenti produrranno integrazione. La pena per i sovversivi sarà quella di essere esclusi dal sistema.
L’ uomo, così assemblato, verrà trattato per quello che sta per divenire: un pollo da batteria, senza socialità, senza cultura, che sopravvive tra smartworking, attività saltuarie e scarsi redditi di cittadinanza. Costantemente monitorato come parte del gregge, per azzerare ogni barlume di lucidità ma soprattutto per impedire ogni eventualità di risveglio. Per far questo ogni senso critico -come quello dell’anomalo comunista che vi parla- deve essere ridicolizzato, soffocato, non pervenuto. Che fare? Svegliarsi e studiare, organizzarsi e lottare!
Marco Rizzo!
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