I mandanti del fascismo
Inviato: 21 ott 2021, 11:03
Questa è la classifica dei Paesi per produzione industriale
Quando dici che l'Italia è la settima potenza industriale mondiale e la seconda potenza industriale europea, molte persone non ci credono, ridono, ti pigliano per il culo.
E in effetti è difficile crederlo se soltanto vai a fare un giro per i vari distretti industriali e vedi quante aziende hanno chiuso e quanti capannoni sono vuoti.
Ma tant'è: settima potenza industriale nel mondo, seconda potenza industriale in Europa.
E questa realtà certificata dai numeri induce a fare alcuni ragionamenti.
- se l'Italia è così potente, perchè è così sputtanata?
- se la manifattura italiana produce più di quella francese e inglese, perchè il PIL italiano è più basso?
- se un lavoratore tedesco guadagna 2.891 euro e un lavoratore inglese guadagna 2.613 euro e un lavoratore francese guadagna 2.369 euro, perchè un lavoratore italiano ne guadagna soltanto 2.102?
Ma soprattutto, perchè veniamo martellati dalla infinita ripetizione del messaggio "in Italia manca la grande industria!!! l'Italia deve attrarre le multinazionali!!!" quando è chiaro ormai da decenni che il modello della grande industria è gravemente inefficiente da un punto di vista strettamente economico?
Anche alle menti meno malpensanti a questo punto può venire un dubbio.
Quantomeno può venire il sospetto che la "macchina" industriale italiana, ancora così potente nonostante tutto, rappresenti un boccone estremamente appetitoso per i peggiori pescecani.
Cioè per tutto quel super-capitalismo finanziario che si muove molto al di sopra del normale (e tutto sommato utile) capitalismo industriale tradizionale.
Se questo scenario è verosimile, se è vera e accertata la presenza di un capitale finanziario che globalmente supera di 13 volte il PIL mondiale e perennemente nuota nel mare globale alla ricerca di bocconi belli grassi, si comincia a capire perchè l'Italia è sottoposta a una continua e crescente pressione politica che tende a spingerla sempre di più verso un modello di Stato autoritario/corporativo.
Quando dici che l'Italia è la settima potenza industriale mondiale e la seconda potenza industriale europea, molte persone non ci credono, ridono, ti pigliano per il culo.
E in effetti è difficile crederlo se soltanto vai a fare un giro per i vari distretti industriali e vedi quante aziende hanno chiuso e quanti capannoni sono vuoti.
Ma tant'è: settima potenza industriale nel mondo, seconda potenza industriale in Europa.
E questa realtà certificata dai numeri induce a fare alcuni ragionamenti.
- se l'Italia è così potente, perchè è così sputtanata?
- se la manifattura italiana produce più di quella francese e inglese, perchè il PIL italiano è più basso?
- se un lavoratore tedesco guadagna 2.891 euro e un lavoratore inglese guadagna 2.613 euro e un lavoratore francese guadagna 2.369 euro, perchè un lavoratore italiano ne guadagna soltanto 2.102?
Ma soprattutto, perchè veniamo martellati dalla infinita ripetizione del messaggio "in Italia manca la grande industria!!! l'Italia deve attrarre le multinazionali!!!" quando è chiaro ormai da decenni che il modello della grande industria è gravemente inefficiente da un punto di vista strettamente economico?
Anche alle menti meno malpensanti a questo punto può venire un dubbio.
Quantomeno può venire il sospetto che la "macchina" industriale italiana, ancora così potente nonostante tutto, rappresenti un boccone estremamente appetitoso per i peggiori pescecani.
Cioè per tutto quel super-capitalismo finanziario che si muove molto al di sopra del normale (e tutto sommato utile) capitalismo industriale tradizionale.
Se questo scenario è verosimile, se è vera e accertata la presenza di un capitale finanziario che globalmente supera di 13 volte il PIL mondiale e perennemente nuota nel mare globale alla ricerca di bocconi belli grassi, si comincia a capire perchè l'Italia è sottoposta a una continua e crescente pressione politica che tende a spingerla sempre di più verso un modello di Stato autoritario/corporativo.